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Autore: _Ecchan_    12/06/2014    1 recensioni
perchè hai suonato per me quel giorno? Cosa ha significato?
Come capirete dal titolo parla di una delusione amorosa, sono una serie di pensieri formulati in meno di un'ora dall'autrice, nonché protagonista di questa one-shot, non vi dico nulla di più.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci siamo incontrati che le foglie se n’erano andate dalle piante, portate via dal vento.
Freddo, lo sentivo anch’io, io ero una di quelle foglie, portata via dalla mia unica ragione di vita: la musica.
Non potevo più suonare insieme all’orchestra a causa della scuola che mi portava via troppo tempo.
Le persone che mi conoscevano in quell’insieme di musicisti nemmeno mi rivolgevano la parola, ero invisibile per loro.
Ma non per te.
Tu mi hai salutato, hai chiesto il mio nome e poi hai suonato per me, non ricordo la canzone, ricordo di stare pensando a quanto strana fosse quella situazione del tutto nuova per me. Ma nel profondo il ghiaccio nel mio cuore si stava sciogliendo, forse non ero più invisibile, forse finalmente qualcuno mi vedeva.
Ricordo di aver pensato a quell’avvenimento per una settimana intera, fino a quando non ti ho rivisto alle prove di teatro e mi hai parlato di nuovo.
“Sì” ho pensato “non sono più invisibile”, e da allora ho cominciato a frequentare le prove con più frequenza, solo per vedere i tuoi splendidi occhi, l’unico spiraglio di luce dopo giorni interi di buio più totale. Mi dava sicurezza vederti, mi piaceva da impazzire arrossire e abbassare lo sguardo non appena i nostri occhi si incrociavano, anche solo per una frazione di secondo, mi piaceva pensare che il giorno dello spettacolo mi sarei dichiarata, mi piacevi, anzi, mi piaci TU.
Le nostre conversazioni erano brevissime e senza senso, ad esempio quella avuta sotto la pioggia, eppure erano il mio tutto, ciò con cui andavo avanti.
Una sera, in mezzo ad una marea di gente, ti ho visto. Stavo per venirti a salutare quando mi sono accorta che non eri solo, eri con LEI. Una bellissima ragazza con cui io non avrei mai potuto competere, cosa di cui mi sono resa conto dal primo momento. Vi siete baciati, non ho visto se sulla guancia oppure se vi siete baciati sul serio. Ma volevo sparire lo stesso.
Le mie compagne di classe e mia sorella alla fine sono riuscite a convincermi che era solo una tua amica, probabilmente una tua compagna di classe, e io ci sono cascata, dannazione, mi sono fatta convincere.
Ma la verità era un’altra.
Hai smesso di salutarmi. Così, senza un motivo preciso. Nemmeno un cenno quando mi vedevi. Niente di niente.
E così sono diventata solo un’estranea. Un’estranea innamorata perdutamente di te, che cercava in tutti i modi di avere una conversazione, ma che otteneva il nulla totale. Intanto i giorni passavano, io aspettavo con ansia i giorni in cui avremmo provato, solo per vederti, per provarci di nuovo a parlarti.
Tu eri distante, a volte ti salutavo e tu nemmeno mi degnavi di uno sguardo e, nonostante ci fosse caldo e il tempo fosse bello, io indossavo ancora le felpe pesanti. Il mio cuore si stava ghiacciando di nuovo.
Oggi pomeriggio eri bellissimo mentre giocavi a calcio, ti ho osservato da una panchina, all’ombra di una pianta che per metà mi nascondeva. Ogni tanto i tuoi occhi si posavano su di me, facevo finta di niente, ma mi stavo letteralmente squagliando. Il mio pensiero costante: “Settimana prossima gli dirò che mi piace… cavolo, non sono pronta, non ce la farò mai!” e in effetti non lo farò.
Non lo farò, non perché io sia una codarda, al contrario, non lo farò perché oggi ti ho visto baciare quella ragazza, praticamente davanti a me, e il mio cuore si è spezzato irrimediabilmente a metà. Perché sognavo di essere la tua ragazza, sognavo che la mia confessione sarebbe stata una scena dolce, tipo quelle dei libri che tanto adoro.
Dannata la mia fantasia, devo imparare ad essere realista. La verità è che ero convinta di piacerti, forse eri troppo timido e non volevi parlarmi solo per quel motivo, e invece no. Invece tu semplicemente mi consideravi insulsa, una delle tante persone nella folla. Mentre eri il mio tutto.
E così, con gli occhi appannati, sono ripiombata nell’oscurità.
Ho pianto mentre facevo la doccia, pensavo di essermi calmata, ma quando durante la cena mia mamma mi ha chiesto come andava con il ragazzo che mi piaceva, beh, sono crollata. Ho ricominciato a piangere, e lo sto facendo ancora adesso, mentre scrivo.
Non ti dirò mai i miei veri sentimenti, li seppellirò in un angolo remoto del mio cuore, l’angolo più buio e doloroso.
Andrò avanti, col cuore a pezzi. Non vedrai più uno sguardo basso quando i tuoi occhi incontreranno i miei, né tantomeno arrossirò se mi saluterai. Non sarò più la ragazza che nasconde le sue cicatrici, non sarò più innamorata e cosa ancora più importante, non mi dichiarerò settimana prossima.
Ok, due di queste cose che ho scritto sono cazzate, lo ammetto, ma non ti dirò quali delle due.

Scommetto che vuoi sapere cosa sto pensando mentre ti scrivo questo… Niente di speciale a dire il vero, ho solo una domanda:

Perché hai suonato per me quel giorno? Cosa ha significato?

ANGOLO AUTRICE
Beh, che dire, ho scritto tutto di botto, dopo una delusione amorosa, simile a tratti a quella riportata qui sopra.
Ho deciso di sfogarmi scrivendo e boh, non so perchè ho deciso di pubblicarla. Magari è un mio modo come un altro di riuscire ad affrontare la cosa, bho.
Fatemi sapere se vi ha depresso abbastanza, ok? (in tal caso mi darei subito all'Angst)
Baci
_Ecchan_

  
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