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Autore: irwin_wife    12/06/2014    1 recensioni
"Ma guardati. Ridi, scherzi, ti diverti. Fai facce buffe e battute stupide. Ridi fino a farti uscire le lacrime. Parli ad alta voce e sorridi ad ogni piccola cosa. Sembri davvero il ritratto della felicità, ma lo sei davvero?"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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~Due.

Helen pov's.
Ormai è da ore che sono a casa, e ho ancora in mente la scena di quel ragazzo che viene picchiato. Continuo ad immaginarmi lui, steso a terra mentre Chris e gli altri lo prendono a pedate. Incomincio ad avere i sensi di colpa.. perchè non sono andata ad aiutarlo? Perchè sono corsa via? Perchè mi sono comportata in quel modo? Mi dispiace davvero tantissimo per quel ragazzo.
-Tesoro, io e papà andiamo ad una cena d'affari stasera. Ti scoccia rimanere a casa da sola?-
Come al solito, rimango sempre a casa da sola. O per una cena di lavoro, o un pranzo d'affari. E' sempre così la storia. Ma dopotutto è il loro lavoro. Ad avere dei genitori imprenditori ci sono anche dei lati positivi, per esempio ho un armadio stra pieno di vestiti stupendi, ho una casa enorme e macchine di lusso. Già, gli affari dei miei genitori vanno di bene in meglio, e quindi anche la mia vita. Siamo messi bene economicamente, è questo è un bene.
-No no mamma, tranquilla.-
-Okay, perfetto. Io e il papi allora andiamo. Mi raccomando comportati bene, non rispondere a numeri che non conosci, non aprire la porta a nessuno e non dare fuoco alla casa.-
Si certo, come se il ladri bussassero. Ho diciassette anni e mi considera ancora una bambina.
-Si mamma, lo so. Stai tranquilla.-
-A dopo amore.-
Detto questo lei e papà escono di casa. Subito dopo sento il rumore del motore della macchina di papà, quindi deduco che sono partiti. Salgo su in camera mia e finisco di fare gli ultimi compiti.

Austin pov's.
Picchiato, per l'ennesima volta. Ormai non mi stupisco più. Mi chiedo solo il perchè di tutta questa cattiveria nei miei confronti. Sono solo un ragazzo normale che fa di tutto per cercare di piacere agli altri. Sono un diciottene come tanti altri, perchè prendersela con me? Forse è non mi vesto alla moda, forse è perchè non ho una ragazza, forse è perchè ritengo che lo studio sia importante. Continuano a chiamarmi "sfigato", "stupido", "povero", e forse lo sono davvero. Ma non è colpa mia. Io e mia madre arriviamo a fatica a fine mese quindi i soldi che guadagnamo non li posso spendere in vestiti, o altre cose "alla moda". Non riesco a pensare ad altro che a quei bulli da strapazzo. Mi obbligano a fare i loro i compiti, e se mi ribello mi prendono a pugni, come oggi. Dicono che non merito di stare in questo modo. E hanno ragione.
Sono a casa da solo ora, come sepre del resto, mamma lavora anche più di otto ore al giorno per cercare di portare a casa qualcosa e io l'ammiro come donna. Fa di tutto per farmi credere che va tutto bene, ma io sono certo che nono è così. Per questo mi sono trovato un lavoro al bar del quartiere, non guadagno moltissimo ma è sempre meglio di niente. I miei orari sono tutti i giorni dalle 18 alle 23, a parte la domenica, che faccio dalle 10 alle 13. Mi piace lavorare lì. In quelle ore mi posso concentrare solo sui clienti e su quello che vogliono loro, e non penso alla mia vita.
Alzo il braccio e giro l'orologio al polso sinistro, sono le 17.35, meglio che inizi a prepararmi. Vado in bagno e mi sistemo un po' i capelli, infilo le scarpe e prendo il mio zainetto. Esco dal mio appartamentino nel centro di Miami e scendo alle scale, arrivato davanti al portone del palazzo, lo apro ed esco. Cammino per poco tempo e appena giro l'angolo tra Wallie Street e Anjy Street mi ritrovo davanti al bar.
Entro e guardo l'orologio, le 17.59.
-Sempre in orario Austin!-
Mi giro sentendo la frase pronunciata da Scott, il mio capo. Sorrido.
-Sai quanto tengo a questo lavoro Scott.-
-Certo che lo so.-
Dice facendomi l'occhiolino e lanciandomi la maglietta dello staff.
Vado nel bagno del locale e mi cambio. La maglietta dello staff è nera, sulle manica ha due linee arancioni e sul retro c'è scritto "STAFF". E' carina.
Esco dal bagno e vado dietro al bancone allacciandomi il grembiule nero.
-Ciao.-
Mi dice una bambina di otto anni circa, dall'altra parte del bancone.
-Buona sera.-
Le rispondo.
-Posso un bicchiere di cocacola per favore?-
Mi chiede. Ha un aspetto così semplice. Le manca un dentino, è bionda e ha i capelli raccolti in due codinini ed è un po' paffuttella.
Le sorrido. Ha un visino così dolce.
-Arriva subito.-
Vado al dispenser e premo sull'immagine della cocacola. In pochi secondi il bicchiere si riempie e lo porgo alla bambina.
-Ecco a te.-
-Grazie mille.-
Dice tirando fuori dalla sua borsettina rosa confetto i soldi.
-Grazie a te.-
Mi sorride, per poi cercare di prendere il bicchiere. Vedo che non ci riesce allora lo prendo, esco dal balcone, mi abbasso un po' e glielo do.
-Grazie tante.-
Mi risponde la bimba sorridente, per poi prendere il bicchiere e bere. Io ritorno dietro il bancone e poco dopo vedo arrivare una signora sulla quanrantina che prende per mano la bimba che mi saluta mentre esce dal locale. Posso dire che questo incontro mi ha migliorato la giornata.

                                                                                             SPAZIO AUTRICE :3
Per prima cosa vorrei ringraziare carrotgirlxx per la recensione, e tuttti quelli che hanno letto in silenzio. Spero che vi piaccia anche questo capitolo, e mi raccomando recensite. Voglio sapere cosa ne pensate della storia. Molto presto i due protagonisti si incontreranno. Spero che continuerete a seguirla. I prossimi capitoli saranno più lunghi, promesso. <3
                                                                                                                                                                 -Baci, Nene

 

                                                                                                                

  
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