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Autore: Spensieratezza    13/06/2014    8 recensioni
Questa storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azazel, Bobby, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
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L’abbraccio fu emozionante , ma breve. John lasciò quasi subito il figlio, tenendogli però le spalle con le mani, mentre Sam cercava di asciugarsi gli occhi, timidamente, dandosi un contegno.

“è passato troppo tempo “ disse John sorridendogli.

“papà, dovresti lasciarlo andare adesso, o vuoi stritolarlo?” disse scherzando Dean, notando il disagio di Sam, e venendogli in aiuto.

Sam gli rimandò indietro un sorriso di ringraziamento.

“Mio figlio Dean….non farci caso, lui è un vero orso….” Rispose John

“Non sembra…” si lasciò scappare Sam, mordendosi la lingua per non aggiungere forse un orsetto cuccioloso….

“Come?” chiese John, stranito dal fatto di venir contraddetto.

“Voglio dire…non sembra un orso…sembra…uhm…abbastanza affettuoso…ma non lo conosco cosi bene come te…” aggiunse Sam, ridacchiando nervoso, pentendosi di aver parlato, e vedendo Dean sbarrare gli occhi di rimando.

John scoppiò a ridere. “Mi piace che tieni le parti di tuo fratello. Lavoro di squadra. è quello che ci vuole, ragazzi. Volete una birra?”




Passarono la successiva oretta a parlare del video che John aveva mandato a Sam per il suo compleanno, a vedere Bobby prendere in giro John per il fatto di essere un frignone, e a raccontare aneddoti di quando Sam e Dean erano piccoli.

“a scuola le bambine venivano da me a chiedermi di fidanzarci, io avevo solo 7 anni, e le uniche cose di cui ero innamorato erano i Pokemon…era molto imbarazzante ricevere biglietti e bigliettini “ diceva Sam mentre Dean e John scoppiavano a ridere.

“Dean ha fatto il periodo dell’hippie….aveva 10 anni ed era fissato con la cresta ai capelli…rubava il mio jel e si sparava le pose da drogato” diceva John, mentre Sam e Bobby si sganasciavano dalle risate e Dean voleva sprofondare sotto il pavimento. 

“Una volta, mamma voleva convincermi a tagliare i capelli, che erano cresciuti lunghissimi….sembravo Andrè, di Lady Oscar, e non volevo tagliarli. Mi sono messo a correre per tutta la casa facendola impazzire…avevo 8 anni” disse Sam.

 Dean cominciò a prenderlo in giro, ma John sembrò assentarsi per un momento, e Sam si chiese se avesse fatto bene o male a parlare di Mary.

“io…se ti dà fastidio che parlo della mamma…non lo faccio più..” disse Sam

“No, no…va tutto bene, Sam…stavo…stavo solo pensando…” disse John.

“Sai….forse non è il momento più opportuno per parlarne, ma….volevo chiederti…..la mamma non ha mai voluto dirmi il vero motivo per cui se n’è andata, portandosi via me…mi chiedevo se tu potessi….” Provò Sam , cauto.

“Non posso. Non posso, Sam…io….io non ricordo…” disse John tenendosi la testa.
“C- come?” fecero Sam e Dean in coro.

“Ricordo un violento litigio….e poi ho come un vuoto di memoria….dovuto credo a una botta in testa che presi accidentalmente quella stessa sera….non riesco a ricordare…ma che importanza ha? Sono passati anni…sono sicuro che anche lei non nutre più rancore verso di me, e nel futuro potremmo…chissà….andarci a mangiare una pizza tutti insieme “ disse John nel tentativo di alleggerire la situazione.


Non aveva alleggerito un bel niente, pensavano i fratelli….questa novità della botta in testa e dell’amnesia la trovavano entrambi molto inquietanti, ma non avevano il coraggio di insistere. 





Poco dopo, John  mostrò a Sam e Dean la casa, che, spiegò, l’aveva presa in affitto, e ci aveva dato un tocco personale.

Era tutto molto rustico….pavimento in legno, colori delle pareti, maschili, ma non freddi….sul giallo e azzurro, in cucina e in salotto.

… la cucina era pulita e splendente, mentre il salotto era pieno di agende, fogli e quaderni, dove c’erano varie annotazioni, ed erano sparpagliati sul tavolo e sul divano.

“Non fateci caso, nel suo studio è peggio “ bofonchiò Bobby.

“Oh, stà zitto “ disse John.
“Da quanto vi conoscete voi due? Non mi ricordo di te….” Disse Dean.
Bobby sembrò dispiacersi. Poi disse
. “Smemorato…ti cullavo quando eri solo un batuffolo di pelo, e ti portavo a giocare a calcio tutti i martedi alle 09:00”

Dean rimase basito, e il suo cervello si era fermato a “ti cullavo quando eri solo un batuffolo di pelo “.

Provò una fortissima fitta di tenerezza per quell’uomo, senza spiegarsene il motivo.





“Questa è la vostra camera “ continuava implacabile John, mostrando due letti singoli in una stanzetta. “Dal momento che siete fratelli, penso che non vi disturberà dormire insieme “disse John.

Dean cercò di ignorare l’occhiata maliziosa che Sam gli lanciò, e disse: “Certo che no, pà….”





Dopo che ebbero visitato tutta la casa, Sam, Dean, John e Bobby si spostarono in salotto per parlare dell’esperienza nella casa stregata, e di fantasmi….


“è stato….incredibile…quella cosa mi ha preso e mi ha fatto volare per tutte le scale, e poi giù nella cantina…..è stato come volare, come gli angeli….” Disse sam esltato, addentando un panino con pomodoro e hamburger.

“Non so come tu non te la sia fatta sotto…io sono quasi morto di paura…” disse Dean.

“fifone “ lo prese in giro Sam.

“Per te….”

“oh, beh….” Farfugliò Sam, imbarazzato e intenerito, senza guardarlo.

“parlami ancora di questo Crowley….non conosco nessun cacciatore con questo nome” disse John.
“Sei sicuro di non essertelo sognato?” chiese Dean

“Come avrei potuto sparare allo spettro, altrimenti? Chi mi avrebbe dato la pistola? E per inteso, non pensavo che la pistola funzionasse con i fantasmi…” disse Sam stranito.

“Non funziona, infatti…..” disse John, precipitandosi poi a controllare qualcosa sulla sua agenda.





Tornò dopo dei lunghi minuti, esclamando: “Lo sapevo di aver sentito qualcosa del genere!”
Mostrò l’agenda ai suoi figli, con la pagina aperta raffigurante una pistola curiosa, con una canna lunga.

“è la Colt. È una specie di leggenda. Si diceva che fosse capace di uccidere quasi tutti gli esseri soprannaturali che esistono su questa terra e non. “

“un’arma portentosa” disse Dean, sbadigliando. Chiaramente non trovava la cosa molto interessante.

“è una scoperta eccezionale! Per anni ho cercato prove della sua esistenza, per anni ho sognato di metterci sopra le mani!” diceva John esaltato.

“Papà adesso calmati”

“E mio figlio…” disse John orgoglioso, appoggiando le mani sulle spalle di Sam. “è riuscito a metterci le mani, e addirittura a sparare a un fantasma con essa.” 

Aveva gli occhi che gli brillavano.

“Non ho nessun merito…se non me l’avesse data quello strano ometto basso…” disse sam, imbarazzato da tutti quei complimenti.

“Sono orgoglioso di te, figliolo.” Disse john senza ascoltarlo.

“Ma….”

“Noi tre” disse indicando lui, Sam e Dean. “faremo grandi cose insieme!”

“E io chi sono? Un figlio di puttana?” si offese Bobby.

John scoppiò a ridere, mettendo un braccio intorno al burbero Bobby.

“ sei sposato, è giusto che stai con tua moglie, e non appresso per sempre a me.”

“ Karen capisce che gli amici non si abbandonano mai “disse Bobby, dando una pacca sulla spalla di John.

Sam percepi come un’ombra di inquietudine scivolare in lui, senza spiegarsene la ragione. Guardò Dean e lo vide fissare Bobby, come se non lo riconoscesse…che avesse percepito anche lui quell’ombra? Ma no….era un pensiero assurdo….



*


“Mi dispiace per non averti creduto, papà…..per essermene andato in quel modo, quel giorno…ma sai, era davvero un bel po’ di roba da digerire…mostri, fantasmi…” diceva Dean

“Non importa, Dean…sono stato anche uno sciocco avventato io…ti ho spaventato, avrei dovuto spiegarti la situazione in modo diverso, più calmo…ti sarò sembrato un folle quel giorno…”

“un po’” ammise Dean sorridendo.

“Quindi…tutte le cose che vediamo nei film dell’orrore….sono veri?” chiese Sam

“quasi tutto…” disse John

“Da quanto tempo…cacci?” chiese ancora Sam

“Da….22 anni….” Degluti John.
“Che cosa??? Cacci da quando eravamo piccoli?” chiese Dean sconvolto.
John annui.

“P- perché hai cominciato? Cosa ti ha portato a…..come hai scoperto questo mondo?” gli chiese Dean. Ora che credeva anche lui a suo padre, aveva tante domande che voleva fargli…domande  che quel giorno non gli aveva formulato.

“presenze….strani rumori, occhi lampeggiare nel buio…si dice che i cacciatori sono nati per questo, per cacciare i fantasmi…è come una specie di dna…non importa quello che facciano, se li ritroveranno sempre sul loro cammino…”

“Ma…” protestò Sam

“non importava dove andassi, ci incappavo sempre…quando ho deciso di fare delle ricerche su internet, ho letto di questa caratteristica dei cacciatori, e ho deciso di seguire il mio…..destino….”

“Papà…è per questo che mamma se n’è andata? Ha scoperto che tu facevi.,…questo?” chiese Sam, triste.

“Che cosa? No….stai prendendo un granchio, Sam….Mary non ha mai saputo niente.,..questo…questo non ‘entra niente…” farfugliò John.

“Non c’entra niente….” Ripetè John, come in trance, alzandosi dalla sedia e allontanandosi.


“Mi chiedo come ho fatto a non accorgermi mai di niente in tutto questo tempo…che razza di figlio sono?” disse Dean tormentandosi.

“Ehi, tu sei un figlio e un fratello fantastico” disse Sam. Gli sorrise calorosamente, respingendo l’impulso di prendergli la mano, anche di fronte a Bobby.


Quella notte non dormirono nella stanza che aveva preparato John per loro. John insistè per far dormire i suoi figli sul pavimento in salotto, con dei sacchi a pelo, per meglio abituarli alla vita da cacciatori.

John stava già dormendo nel suo sacco a pelo, e Bobby era andato a casa, in quel momento in casa c’era buio e silenzio assoluto. Un’immagine però spiccava: era quella di due mani intrecciate, sotto i sacchi a pelo, che si erano cercate nel buio e si erano trovate, incapaci di stare lontane.





   
 
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