CAPITOLO 6 –
IL RITORNO ALLA REALTA'
Gli occhi di
Zelena, dello stesso colore del ghiaccio, riuscivano a far scatenare solo un implacabile
impeto di rabbia in Emma. Era furiosa. Aveva lanciato un occhiata dietro di sé
assicurandosi che Regina avesse portato in salvo Henry, e mentre pensava a una
via di fuga avrebbe fatto due chiacchiere con la strega, lì davanti a lei.
- Quindi avevi
pianificato tutto? O si tratta solo di un fortunato incidente di percorso?
- Qual è la
parola per definirti? Quella con la S… ovviamente non la classica battona
americana… Ecco, Salvatrice. Mai pensato di salvarti dalla tua stupidità?
- Cavolo,
era davvero una cosa “malvagia” da dire. Ma dato il tuo stupendo colorito non
posso fare altro che dedurre… Invidia? Sai magari su tutto ciò che accade agli
altri e a te no?
- Sai qual è
la vera cosa divertente in tutto questo? Sei una vera calamita per scimmie
volanti. E dire che nonostante siano mie, sei sempre tu a farle innamorare di
te. Come dimenticare Walsh, la scimmia che stavi per sposare? - seguì un ghigno
malefico.
Emma lanciò
uno sguardo a Hook, non aveva reagito a quelle parole. Sentì il suo cuore
rallentare… un’altra volta spezzato, perché già sapeva di averlo perso.
Tuttavia aveva ancora speranza, avrebbe provato a baciarlo come lui stesso
aveva fatto su quella porta a New York…
- Non
saprei, sai cos’altro è divertente? Abbiamo vinto noi… Non il male. Certo non
senza perdite… Ma abbiamo vinto. – Lanciò ancora una volta uno sguardo colmo di
tristezza nella direzione della scimmia alata.
- Non credo
cara, non hai la minima idea di cosa sta per succedere e probabilmente non lo
saprai mai… Oggi metteremo un punto alla tua vita.
La scimmia
con i due occhi blu volò in picchiata pronta a graffiare via ogni centimetro
quadrato di pelle dalla faccia di Emma, e strapparle via il cuore. Non riuscì a
evitare di fissare gli occhi del suo assalitore. Erano occhi di un azzurro e di
uno sguardo familiare, ma distante. Hook era davvero perso… questa volta per
sempre…
Emma si girò
nelle lenzuola, era madida di sudore. Fortunatamente gridava solo nella sua
mente. Non aveva mai sognato tanto vividamente da non distinguere la realtà.
Forse era un assurdo effetto collaterale dell’aver viaggiato nel tempo.
Aprì gli
occhi, gettando lo sguardo subito fuori dalla finestra. Era una notte di luna
nuova, il buio più nero avvolgeva alberi e le macchine parcheggiate sulla
strada. Nemmeno la stella azzurra della fata turchina era in cielo quella sera.
L’unica fonte luminosa era un palo della luce lì vicino. Già ora che sua madre
e suo padre vivevano insieme nella casa di Mary Margaret, a lei era toccata
nuovamente una camera da Granny, quella con la vista sulla strada.
Pensò che
non aveva mai avuto incubi che l’avevano tanto terrorizzata. Non da piccola,
quando amava raccontare storie terrificanti ai suoi amici, non da adulta quando
lavorava come cacciatrice di taglie.
Aveva avuto
paura di perderlo, ed era solo un incubo.
Eccola… l’ennesima
prova che quello che provava per Hook era puro, cieco e vero amore. Sapeva di
essere in un sogno, sapeva che stava perdendo Henry, ma si era preoccupata solo
di poter perdere Hook. “Che stupida… Avrei dovuto capire proprio da questo che
si trattava solo di un maledettissimo incubo.” Si ritrovò a sorridere… Aveva
imparato una lezione troppo importante. Hook, almeno per il suo subconscio, per
il suo istinto, era molto più importante di Henry…
Sentì un
brivido correrle per la schiena. Era ancora un sogno o realtà? Era girata sul
fianco destro con un braccio lungo il corpo e la mano destra sotto il cuscino,
vicino alla sua pistola. Non ci pensò due volte prima di impugnarla. I suoi occhi erano ormai abituati al buio
della stanza, si mosse di scatto ruotandosi sul busto, pronta a premere il
grilletto, ma si fermò altrettanto rapidamente non appena capì di chi era quella
figura sdraiata accanto a lei.
- Stavo per
ucciderti! Cosa ci fai qui?
Killian non
rispose, dormiva profondamente, chissà da quanto.
- Di certo
non posso contare su di te come guardia del corpo.
Sussurrò tra
i denti. Cercò di scavare tra i ricordi e quasi si sentì idiota a dare la colpa
al rum. Vedendolo lì, piegato nella stessa posizione in cui era lei poco prima,
le fece scaldare il cuore. Non voleva svegliarlo, avrebbe voluto passare il
resto della notte a fissarlo, ma l’alcol era ancora in circolo e le palpebre le
imploravano di tornare a dormire. Questa volta, si posizionò sul fianco
sinistro, rivolgendo un ultimo sguardo al suo eroe.
Le apparve
davanti alla vista, ancora appannata per l’alcol, l’unico ricordo che mai
avrebbe voluto dimenticare.
- Sei una
vera eroina Swan!
- Anche tu
Killian.
Solo ora riusciva
ad accorgersene di quanto fosse vero. L’aveva accompagnata sull’Isola che non
c’è, non le aveva impedito di tornare da Neal, l’aveva aiutata con Henry e ora
era tornato nel passato con lei. Solo per amore!
Non aveva
capito cosa fosse il vero amore fino a quel momento, quando aveva avuto paura
di perderlo. Sdraiata accanto a lui, guardandolo respirare lentamente e con
regolarità. Dopo aver passato una vita a cercare un posto di cui sentirne la
mancanza, l’aveva trovato. Aveva finalmente il suo eroe e una casa. Invece di
addormentarsi decise di svegliare Killian baciandolo… non ricordava di aver mai
voluto baciare qualcuno tanto spesso. Non con Walsh, l’uomo che stava per
sposare, non con Neal, l’uomo che aveva tradito la sua fiducia, abbandonandola
seguendo il consiglio di August, e che mai era tornato sui suoi passi una volta
spezzata la maledizione. Killian tornò cosciente, risvegliandosi da quel sonno
senza sogni con un bacio, ma non aprì gli occhi. Non aveva mai desiderato altro
che svegliarsi con Emma al suo fianco ed ecco il suo sogno diventava realtà. O
forse non era del tutto sveglio? Dovette ricredersi non appena Emma gli saltò
addosso. Hook era deciso a rimanere nel sogno. Non voleva aprire gli occhi, ma ricambiava
il bacio. Sembrava tutto così vero, reale.
- Killian,
sei un sonnambulo o cosa?
Non era un
sogno. Era sveglio, nel mondo reale, ed era su quel letto con Emma su di lui.
Erano abbracciati l’una all’altro.
- Niente
Swan, sono solo un capitano molto in gamba.
- Quindi… tu
ti ricordi come siamo finiti qui? – disse Emma, accarezzandoli i capelli dietro
la testa. Era seduta su di lui e le sue gambe si incrociavano dietro la sua
schiena. Hook non aveva mai sognato, e neppure immaginato un momento come quello.
E ancora non riusciva a capacitarsene. Sapeva solo che sarebbe stato uno di
quei momenti al quale si sarebbe aggrappato nei momenti più tristi.
- Deve
essere stato per il rum, tesoro. L’ultima cosa che ricordo sono io che ti porto
in braccio su per le scale e ti poggio su questo letto. Stavo per andarmene, ma
poi vedendoti dormire… sai sei stupenda e non avrei voluto fare altro che
fissarti tutta la notte. Poi mi hai invitato a restare e non ho potuto
rifiutare…
Disse tutto
questo accarezzandole la schiena con la mano destra, e sussurrando ogni parola
dolcemente nelle sue orecchie. Hook rimpiangeva di non avere più la sua mano
sinistra, ma solo un uncino, sapeva che poteva ferire Emma e per questo lo
teneva a debita distanza da lei.
Ma a Emma
non le importava dell’uncino, non ne aveva paura. Grazie a quell’incubo aveva
capito cosa ora l’avrebbe spaventata più di ogni altra cosa: perdere Hook per
sempre.
Voleva
sentirsi abbracciare, voleva appoggiare il suo orecchio sul cuore di Killian,
voleva avere la certezza che quello non fosse un sogno, ma la realtà.
Cogliendo di sorpresa Hook, prese gli il braccio sinistro, quello che teneva lontano, e lo buttò dietro la sua schiena tuffandosi in avanti e dolcemente contro le sue labbra.
_____________________________________________Ebbene... Prima di proseguire.
Grazie a tutti per aver letto questa storiella, e per essere arrivati fino qui.
Grazie per aver recensito, e grazie in anticipo a chiunque lo farà anche per questo capitolo.
Ultimo capitolo... Cavolo è arrivato troppo in fretta... forse no x)
Spero di non aver deluso con il finale, forse un po' troppo aperto - sono in attesa di un'ulteriore idea, magari migliore - riuscirò a trasformarlo in serie? senza deludere nessuno?
Non vedo l'ora di leggere le vostre impressioni...
E' stato fantastico scrivere su questi due personaggi memomarabili, specie poi con i nuoi spoiler che ci sono in giro (pare che Emma sarà devastata dal senso di colpa, chissà cosa succerà - probabile what if nella mia mente al momento)
E' stato più che fantastico invece, condividere questo "mondo", questo pastrocchio che avevo dentro di me (e spero di averlo reso al meglio, senza aver lasciato dubbi)
con tutti voi, che avete avuto la pazienza e (sopratutto) il coraggio di dedicare il vostro tempo libero con questi pochi capitoli.
Come mia prima esperienza devo dire che mi è piaciuto un sacco scrivere per voi, non sapete quanti ripensamenti ho avuto prima di pubblicare x)
Non è un addio quindi, ma un arrivederci!
Ormai sono dipendente da fanfiction e non vi libererete tanto presto di me xD
Mi mancherete... ma penserò costantemente ad una nuova storia.
Alla prossima
Baci e abbracci a tutti
Follisa97
p.s.
non so quando inizierò la seconda storia, so solo che mi piacerebbe farne una serie...
ad ogni modo devo comunque aspettare delle ispirazioni ( ne ho già un paio, ma scollegate tra loro...)
quindi alla prossima.
Vi darò mie notizie ;)
Follisa97