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Autore: JerrieFanFictions    13/06/2014    2 recensioni
C'era qualcosa in lei, qualcosa di diverso dagli altri. Qualcosa che la spingeva a rimanere. Qualcosa che la spingeva a trattarla diversamente da come trattava tutti gli altri. Ma forse, questa volta, sarebbe stata lei a dover soffrire.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade aveva pensato molto a ciò che era successo con Perrie. Era stato piacevole passare l’intera lezione di ginnastica a parlare con la bionda. Aveva imparato che amava i film Disney e che avrebbe passato volentieri il resto della sua vita a guardarli; aveva imparato che preferiva un pigiama party alle grandi feste; che sapeva imitare il verso della capra in modo impeccabile; che si era ubriacata una sola volta nella sua vita e che non beveva perché odiava l’effetto che l’alcool aveva sulle persone. Aveva imparato di lei cose che non si sarebbe mai aspettata. Forse aveva fatto male a giudicarla ancora prima di poterla conoscere, forse le avrebbe dovuto dare una possibilità. Forse era proprio lei che avrebbe dovuto farle capire che voleva essere sua amica, parte della sua vita, nonostante fino a poche ore prima avrebbe preferito evitarla.
 
Era difficile pensare che Jade avesse cambiato la sua opinione di Perrie nel giro di così poco tempo. Ma era ancora più strano pensare al cambiamento così rapido dell’atteggiamento della bionda nei suoi confronti. All’inizio Jade era confusa da questo. Non capiva se fosse stata una sceneggiata per farle abbassare la guardia.  A essere sinceri era proprio questo il primo pensiero che passò nella testa della mora. Chi si mostra arrogante e fiera di sé un minuto prima e dolce e disponibile un minuto dopo? “Perrie” fu l’unica risposta che venne in mente a Jade. Più pensava al loro tempo passato in infermeria, più iniziava a pensare che gli atteggiamenti della bionda fossero stati sinceri. Poteva giurare di aver visto quegli occhi accattivanti e pieni di determinazione, addolcirsi a ogni sua parola. Non sapeva se li ricordava così perché voleva che effettivamente Perrie fosse stata sincera o perché lo era stata veramente. Se lo fosse stata, tutto sarebbe stato più facile. Probabilmente per questo Jade finì per pensare che Perrie si era comportata come si sentiva di fare e che non aveva finto per dei secondi scopi.
 
Avrebbe solo voluto non essere arrivata a questa conclusione.
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Jade aveva realizzato che avrebbe dovuto tentare di avvicinarsi a Perrie in qualche modo. Probabilmente la spronava anche il fatto che non aveva ancora fatto amicizia con nessuno, nonostante questo fosse già il suo terzo giorno nella scuola.
 
Passare un po’ di tempo con la bionda non sarebbe stato molto difficile dopo quello che avevano condiviso il giorno prima. Tuttavia non riuscì a trovarla per tutta la mattinata dato che non avevano storia o ginnastica, gli unici corsi che avevano in comune.
 
Jade stava vagando per la mensa in cerca di un tavolo libero. Aveva in mano un vassoio con poco cibo sul piatto, non era una ragazza dal grande appetito. Si era già rassegnata al fatto di dover pranzare da sola, nonostante la cosa la ferisse, ma preferiva auto convincersi che sarebbe stato meglio essere soli che mal accompagnati. In realtà non era così: moriva dalla voglia di poter pranzare insieme a qualcuno, magari in compagnia di Perrie.
 
La mora era ancora in piedi, girava la testa da tutte le parti per trovare un posto libero in quella mensa così affollata. Fu proprio in quel momento che vide dei capelli biondo platino. Proprio nel mezzo della mensa. Non potevano appartenere a nessun’altro se non a Perrie. Erano legati in una coda e ondeggiavano a ogni movimento della sua testa. La bionda era seduta con la ragazza sconosciuta dalla carnagione abbronzata che aveva già visto il giorno precedente, un’altra ragazza che non aveva mai visto prima ed altri due ragazzi. Stava ridendo allegramente a qualche battuta detta probabilmente dal ragazzo alla sua sinistra.
 
Jade pensò che sarebbe stato quello il momento giusto per avvicinarsi alla ragazza. Un sorriso comparve sulla sua faccia mentre avanzava verso il loro tavolo: finalmente sarebbe riuscita a farsi qualche amica. Non era mai stata più felice di vedere Perrie.
 
“Hey Perrie” Jade mostrò un gran sorriso alla bionda.
 
Appena la mora aprì bocca, tutti nel tavolo smisero di ridere e si girarono per guardarla. Perrie aveva una faccia completamente inespressiva, mentre la ragazza abbronzata alzò un sopracciglio, mantenendo un’espressione di autorità.
 
“Scusami, e tu cosa vorresti esattamente?” disse Perrie, guardandosi negli occhi e ridendo leggermente con la ragazza con l’afro, che era seduta nel lato opposto.
 
“Pensavo di poter pranzare con voi…” Jade iniziava ad essere confusa, non capiva che cosa stesse succedendo. Perché Perrie stava ridendo? E perché si era rivolta a lei in quel modo?
 
“Tu vieni qua e credi di poter pranzare con noi? Non ti conosco neanche. Sparisci.” Le parole della bionda stavano davvero ferendo Jade. Poteva già percepire delle lacrime formarsi nei suoi occhi.
 
“Sai quante persone darebbero per sedersi con noi? Non è così che le cose funzionano. Ora, per favore, puoi anche andare. Non puoi sederti con noi. Né ora, né mai.” Aggiunse la ragazza dall’afro. Lei e Perrie erano scoppiate a ridere e tutti gli occhi della mensa erano ormai diretti verso di loro.
 
“Dopo quello che è successo ieri, pensavo che-“ la voce di Jade era rotta. Non riusciva ad andare avanti e finire la frase. Ma non poteva mostrarsi così fragile davanti a Perrie e davanti a tutta la scuola. Probabilmente era proprio quello che la bionda voleva ottenere.
 
“Pensavi cosa? Che mi interessasse davvero di te? Quella era soltanto una scusa per saltare educazione fisica” a questo punto l’unico suono che si sentiva nella mensa era la risata di Perrie e delle altre ragazze.
 
A questo punto Jade non riusciva più a reggere le lacrime, nonostante cercasse di farlo in tutti i modi possibili. Le lacrime le rigavano e bagnavano le guance, per poi cadere nel pavimento vicino ai suoi piedi. Avrebbe voluto chiudere gli occhi e riaprirli per poi realizzare che era soltanto un sogno. Ma purtroppo non lo era, questa era la realtà. Sarebbe voluta fuggire, ma non riusciva a muoversi, era come paralizzata. Perrie non faceva altro che guardarla, aveva smesso di ridere e sembrava provare quasi compassione per lei. Come se si fosse pentita di quello che aveva detto. Ma Jade sapeva che era tutto un gioco della sua mente, così come era stato per l’infermeria.
 
Le ragazza dall’afro, che stava ancora ridendo, volse lo sguardo verso la bionda. “Perrie?” le chiese con uno sguardo interrogativo, e un po’ straniata dai comportamenti della ragazza.
 
Proprio in quel momento Jade sentì una mano avvinghiarsi al suo polso, per trascinarla via. “Allarme stronze! Attente o potreste farvi male per la troppa acidità” disse una voce maschile, mentre la portava via dal quel tavolo, per farla accomodare in un altro poco più lontano.
 
“Sei caduta nella trappola delle arpie. Benvenuta nella nostra scuola” disse una ragazza seduta davanti a lei. Jade non aveva nemmeno avuto il coraggio di alzare la testa; dei piccoli singhiozzi uscivano dalla sua bocca, nonostante avesse finalmente smesso di piangere. Quando si decise ad alzare la testa, notò un viso familiare di fronte a lei. La ragazza in questione era Jesy. Jade si sentì una stupida a doversi presentare ogni volta come una totale idiota davanti lei. Probabilmente non aveva un’opinione positiva nei suoi riguardi.
 
“Dove le puttane bisex e le stronze giamaicane regnano sovrane”aggiunse il ragazzo che l’aveva accompagnata e che era ora seduto accanto a Jesy. Era davvero un bel ragazzo: occhi azzurri tendenti al grigio che avrebbero stregato qualsiasi persona; capelli lisci scombinati intorno al viso che gli aggiungevano un aspetto a dir poco adorabile. Le labbra erano sottili, vi era un accenno di barba che spuntava dal mento e le sue braccia erano coperte da numerosi tatuaggi. Jade accennò a un sorriso. Non si era ancora ripresa da quello che era successo qualche momento prima. Ora la mensa era tornata alla sua regolarità, ma le risate di Perrie riecheggiavano ancora nella sua mente.
 
Il ragazzo ricambiò il sorriso. “Comunque, piacere, io sono Louis, gay fiero sin dalla nascita. E giusto per dire, la vera queen di questa scuola sono io.” Disse scostandosi i capelli. Jade non potè sopprimere una piccola risata.
 
“E io non conto niente?!?” disse Jesy in finto tono ferito.
“Non quanto me… E tu sei?” aggiunse Louis.
 
“Jade, come avete già capito sono nuova qui.”
 
“Novellina, ci sono un paio di cose che devi sapere” disse Louis prendendole la mano.
 
“Innanzitutto. Se hai bisogno di qualcuno, non sarà difficile trovarci per la scuola. Tutti qui ormai si sono dimenticati che una volta anche loro erano novellini. Tutti tranne noi.” aggiunse Jesy, facendole l’occhiolino. Jade si sentì felice. Questo poteva significare una sola cosa. Per di più, Louis e Jesy sembravano dei tipi apposto e l’avevano salvata da una situazione a dir poco tragica (o almeno, per lei lo era). Non riuscì a sopprimere lo squittio di gioia che uscì dalla sua bocca.
 
“Ora, cosa più importante. Non avvicinarti MAI e poi mai a quel gruppo. Non guardarli, non avvicinarti, ma soprattutto non parlargli. Accetteranno di parlarti solo se ci vorrai scopare, tesoro. Stai lontano specialmente da quelle due: Perrie e Leigh-Anne. Perrie è una bisex ormai dichiarata, se ne va in giro mietendo vittime, aggiungendole alla sua lista dei cuori spezzati. Leigh-Anne si diverte a rovinare le vite delle persone. Non farla incazzare o rovinerà anche la tua.” Disse Louis dirigendo lo sguardo verso il tavolo in cui erano seduti Perrie e la sua compagnia.
 
Jade fu presa alla sprovvista dalle sue parole. Aveva intuito che Perrie fosse piuttosto particolare, ma non immaginava tutto questo. Era sembrata così amichevole il giorno prima e non poteva credere a come si fosse comportata, ma soprattutto l’idea che tutti avevano di lei. Aveva davvero sperato di poter far parte della sua vita e nonostante tutto, c’era ancora una parte di lei che avrebbe voluto ancora esserlo.
 
“Ieri Perrie è stata molto amichevole in infermeria…” le parole uscirono senza che se ne rendesse conto.
 
“No, non pensarci nemmeno” disse Louis puntandole il dito.
 
“Fidati di noi, è meglio non avvicinarsi a quella bionda.” Jesy disse piuttosto seria.
 
Jade non era ancora del tutto convinta. Voleva davvero poter parlare con la bionda, chiederle perché l’aveva rifiutata, perché l’aveva trattata come se nulla fosse mai successo tra loro due. Per quanto avesse voluto credere alle parole di Jesy e Louis, non ci riusciva. C’era qualcosa che le impediva di mollare tutto. Ma nonostante questi pensieri, realizzò che per lei sarebbe stato meglio stare alla larga da quegli occhi accattivanti. Era arrabbiata e ferita, si sentiva come se non fosse abbastanza per essere accettata. Ignorare Perrie sarebbe stata la soluzione più facile. Non avrebbe dovuto rischiare di incappare in situazioni simili e non avrebbe dovuto inseguire una persona che chiaramente non la voleva e che stava soltanto giocando con i suoi sentimenti. 
  
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