Salve a tutti, ed eccomi con una storia nuova di zecca…
L’avevo postata ieri sera, ma avevo fretta e non ho potuto
scrivere le note, oggi l’ho sistemata come si deve, so già che a molti non
piacerà, ma a me sinceramente non me ne frega un tubo!
Visto che il mio personaggio preferito spesso viene descritto in
Yaoi o in storie dove viene visto come
il diavolo in persona…ho voluto mettere quello che io e altri pensiamo su di
lui…
Per cui spero che possa essere amato attraverso la mia personale
interpretazione…
…Buona lettura…
Welcome to my truth: Colui
che fu una persona normale
Da bambino osservavo i miei genitori e mi chiedevo
perché si tenessero per mano o perché si baciassero.
Mio padre non era una persona molto espansiva,
invece la mamma era sempre dolce. Li guardavo di nascosto, lui era molto
diverso quando erano soli.
Sembrava un altro e io non capivo perché temesse
di mostrare i suoi sentimenti. Spesso mi sentivo escluso e solo, una sensazione
che ho provato per tanto tempo.
Però crescendo ho capito perché a volte
nascondiamo quello che proviamo. E io ho imparato molto bene e molto in fretta.
Tutti gli altri ninja esteriormente mi guardavano
con sommo rispetto, ma io lo sapevo che dietro i loro sorrisi forzati celavano
una potente invidia e di sicuro non perdevano occasione per sputare veleno alle
mie spalle.
Anche se mi chiamavano ‘capitano’ per molti di
loro ero solo un moccioso viziato a cui la vita aveva dato tutto.
A dire la verità a me non importava di essere un
genio o forte. Sì, mio padre insisteva sempre e forse per me essere il migliore
era un modo per non sentirmi escluso dai miei genitori.
Quando è nato Sasuke ho diviso con lui questo
peso o almeno mi piacerebbe pensarla così, anche se lui non sospettava
minimamente la mia sofferenza. Per lui ero un traguardo da raggiungere.
Celavo tutto con l’arroganza e il silenzio e la
vita scorreva cosi. Mi andava bene così. Con Shisui le cose erano cambiate,
anche lui era diventato sfrontato, ma al contrario di me, era anche ambizioso,
forse troppo.
Non eravamo più legati come prima. Lui mirava a
progetti enormi, io al contrario me ne fregavo…dopotutto ero l’erede e in
quanto tale avevo già il destino segnato e ribellarmi al corso degli eventi di
certo non era la scelta più saggia da fare.
Sasuke era convinto che papà non l’ho
apprezzasse, forse un po’ era geloso di me.
Ma la verità è che mio padre si preoccupava del
ruolo che ricoprivo e non perché fossi più importante o volesse più bene a me.
Insomma si preoccupava solo che fossi all’altezza del mio compito. Compito che
con l’andare del tempo si trasformò in qualcosa di più grande del clan.
Quando ho scoperto la verità sulle vere
intenzioni di mio padre e di tutto il resto della famiglia, non ci credevo,
tutto mi era crollato addosso, senza che potessi evitarlo.
Non ero d'accordo con loro, ma ho dovuto
scegliere a soli tredici anni tra il dovere e l'amore. L'amore per la mia
famiglia, per mio fratello e soprattutto Lei.
Lei non mi guardava come il
resto della gente, credevo di averla cancellata, ma come si può cancellare
l’unica luce che dava conforto dal fondo di questo pozzo?
Non mi pesava essere un ninja,
non mi pesava essere un Uchiha. Mi pesava non poter essere libero come lei.
Poi è arrivato il giorno in
cui ho dovuto sacrificare tutto, compresa l’unica ragione per cui avevo deciso
di accettare la missione.
La mia spada sporca del sangue
della mia famiglia, di coloro che mi avevano dato la vita, io avevo dovuto
toglierla, sapendo bene a cosa andavo incontro.
Odio e disprezzo, solitudine e
disperazione.
Non ho più
casa né famiglia, non ho passato né
presente, non ho nulla…solo la speranza che il mio sacrificio li abbia salvati
davvero...
Sono il traditore;
Sono l’assassino;
Sono Uchiha Itachi.
E’ vi do
il benvenuto nella mia verità