Scattò
in avanti. Una montagna di muscoli la sovrastava. Deviò in mezzo alle gambe del
Cavaliere. E poi diede un calcio molto forte alla sinistra. Al cadde a terra.
Ma
Raquel si era dimenticata di Aiolia. Il ragazzo le comparve alle spalle.
“Lightnign
Bolt.” Raquel ricevette il colpo in piena schiena e si ritrovò a rotolare per
diversi metri.
Quando
il fumo sparì Raquel era ancora a terra.
Aiolia
si scambiò un’occhiata con Al e Shaka. Stavano combattendo da quasi mezz’ora.
Questa era il combattimento più lungo di tutto l’addestramento della ragazza. E
nonostante tutto non dava segni di cedimento. Forze il colpo era stato troppo
forte.
Aiolia
si avvicinò alla ragazza distesa a terra con l’intenzione di vedere se stava
bene. Le si inginocchiò accanto.
Grandissimo
errore.
Raquel
mosse il braccio. Il Cavaliere non fece in tempo a scansarsi. Ricevette la
Sfera di fuoco in piena pancia. Questa volta fu il suo turno di rotolare per
terra.
“Come
hai fatto? Non ho sentito il tuo cosmo.” Al era sbalordito.
“Ho creato
uno scudo d’energia e, contemporaneamente, ho creato la Sfera di fuoco.
Semplice no?” spiegò la ragazza rialzandosi.
Al e
Aiolia erano veramente senza parole. Shaka, dal canto suo, non faceva
traspirare nessuna emozione. Ma dentro di se, era fiero della sua allieva.
Raquel
si rimise in posizione. E così fecero i tre Cavalieri.
Una
folata di vento spazzò l’arena sollevando polvere. Ma nessuno dei tre si mosse.
Poi
all’improvviso Shaka aprì gli occhi.
“Per
il Sacro Virgo!” Raquel trasalì. L’aveva detto che non voleva combattere contro
Shaka. Non perché fosse il suo ragazzo, non perché fosse il suo Maestro, ma
perché, semplicemente era troppo forte per lei. Era stato lui ad insistere
dicendole che se la faceva combattere contro di lui era perché la riteneva
abbastanza forte da poterlo battere.
Si,
certo come no!
Ricevette
il colpo in pieno. Si ritrovò in un mondo fatto di sole illusioni. Ma di certo
non aveva intenzione di arrendersi. Avrebbe dimostrato a Shaka che poteva
essere orgoglioso di lei.
“Se
non ricordo male questo colpo unisce
difesa e attacco. Infatti l’avversario non può ne attaccare ne
difendersi. Mica male Shaka.” Pensò guardandosi intorno.
Poi lo
vide. Una striscia luminosa. Ecco il primo colpo. Saltò. E lo evitò.
“Troppo
facile.” Infatti.
Il colpo tornò indietro. Raquel lo ricevette in pieno petto. In quel momento
tutto divenne buio.
“Cazzo!
Non vedo più! Dannato Shaka! Così finisce che mi uccide. Grrr! Che rabbia! Cosa
faccio?” L’unica
cosa che non voleva era che pensasse che fosse debole. Si concentrò. Cercò di
trovare una soluzione.
“Ma
certo! L’unico modo per uscire da qui è cercare la fonte dell’incantesimo.
Quindi Shaka. È lui che devo colpire.”
Concentrò
di nuovo il suo cosmo. E cercò quello di Shaka. Cercò negli angoli più nascosti
di quel mondo di illusioni. E poi lo trovò. Lontano. Ma abbastanza vicino da
colpire. Concentrò il suo cosmo in un attacco. Che poi scagliò con tutte le sue
forze sul Cavaliere.
Shaka
si accorse troppo tardi del colpo. Lo colpì con la forza di un ciclone.
L’incantesimo svanì subito.
Raquel
non vedeva niente. L’attacco di Shaka era molto diverso da quello di Aphrodite.
Però distingueva chiaramente i cosmi. E c’era qualcosa di molto strano nel
cosmo di Shaka. Come se fosse doppio. Doppio?
Shaka
le si avvicinò. Ora Raquel lo sentiva chiaramente. Due cosmi. Uno in contrasto
con l’altro. Uno era quello di Shaka l’altro era…
“Ares!
Ancora?” Raquel non poteva crederci.
“Cosa
credevi ragazzina? Che ti lasciassi in pace? Dopo che ti ho fatto visita in sogno?
Sono qui per darti un avvertimento. E sia chiaro…lo faccio solo per
divertimento. Fra tre giorni a partire da oggi io, con il mio esercito,
attaccherò il Grande Tempio. Distruggeremo tutto. Voglio che siate pronti.
Perché non ha senso combattere contro qualcuno che è debole.”
Detto
questo si lanciò contro Raquel. Che oltre a non vedere, non voleva combattere.
“Avanti
ragazzina puoi fare di meglio. Che c’è? Guarda che se non combatti ti ucciderò.
E voi due non osate muovervi.
Oh
capisco! Non vuoi attaccare il tuo caro Shaka! Ahahah che stupida. Se non vuoi
morire ti conviene reagire.” Detto questo la colpì con maggiore forza. Raquel
fu spinta all’indietro ma non cadde a terra.
Osservò
Shaka, o almeno il cosmo emanato da Ares e…e da Shaka! Le venne in mente
un’idea.
“Shaka!
So che da qualche parte ci sei. Ti prego reagisci! Non puoi permettere che
prenda possesso della tua mente così! Dove sei?” urlò con tutta la forza che
aveva in corpo.
Sperò.
Pregò. Aspettò. Che succedesse qualcosa.
“Ahahahah
cosa speravi di fare di grazia? No veramente spiegami. IO deciderò quando
lasciare libero Shaka. Io e nessun altro.”
Raquel
strinse i pugni. Ci aveva provato. Ma all’improvviso successe ciò che aveva
sperato. Shaka, la mente di Shaka, cominciò ad espandere il cosmo. E a
combattere contro la mente di Ares.
Raquel
sorrise. E poi si concentrò. Cercò le menti di entrambi. Trovò quella di Ares.
E cominciò a combattere anche lei.
Ma ad
un certo punto fu respinta indietro. La potenza di entrambi era troppa. Stavano
dando tutti e due il meglio.
Ma ad
un certo punto ci fu una grande esplosione dorata. Che colpì Raquel, Al e
Aiolia come un’onda. I tre si ripararono come meglio poterono. Quando l’esplosione finì, Raquel si guardò
intorno.
Vide
solo il corpo di Shaka. Immobile. Cautamente gli si avvicinò. Non percepiva più
il cosmo di Ares. Non vedeva
niente se non le sagome.
Poggiò
una mano sulla spalla di Shaka. Questi sembrava incosciente. Ma ad un certo
punto il corpo del Cavaliere fu scosso da tremiti. E poi si accasciò a terra.
Raquel fece in tempo a prenderlo.
Shaka
aprì lentamente gli occhi. Guardò chi lo sorreggeva. E sorrise.
“Nessuno
può permettersi di invadere la mia mente senza pagarne le conseguenze.”
Raquel
sorrise a sua volta. Ma poi guardò preoccupata Shaka. Non stava bene. aveva
chiuso gli occhi e tremava. E poi svenne.
“Al,
Aiolia, venite a darmi una mano.” I due ragazzi lessero negli occhi di Raquel
solo preoccupazione. Corsero da lei.
“Lascia
faccio io.” Propose Al che prese in braccio Shaka come se fosse un fuscello. Lo
portarono alla Sesta.
“Aspetta.”
Raquel tolse dal letto alcune cose e poi lo disfò. Al poggiò Shaka con
delicatezza sul materasso.
I tre
rimasero per un po’ nella stanza.
“Dobbiamo
avvertire gli altri dell’imminente attacco. Ares non scherza mai. Dobbiamo
essere pronti.” Disse la ragazza.
Al e
Aiolia si guardarono. Poi sorrisero. Aiolia poggiò una mano sulla spalla di
Raquel.
“Sta
tranquilla ci pensiamo noi. Tu resta qui. Shaka ha bisogno di te.” Sorrise.
“Grazie.”
Disse solamente Raquel. I due ragazzi se ne andarono. Raquel rimase sola con
Shaka.
***
Ormai
era sera. Shaka aveva dormito tutto il giorno. Solo un paio di volte si era
agitato. Ma Raquel gli era stata subito accanto. E poi, cosa che le aveva fatto
immensamente piacere, erano venuto quasi tutto il Grande Tempio ad assicurarsi
che Shaka stesse bene.
Fortunatamente
anche quel pomeriggio era passato e la calma era tornata nella Sesta.
Raquel
stava preparando la cena. Ora che era sola, ripensava a quanto era successo.
Strinse il piatto che aveva in mano. Fino a frantumarlo. Si tagliò la mano. Ma
non sentiva il dolore. Solo rabbia, rabbia crescente per chi stava distruggendo
piano piano tutto ciò che amava. Non si curò del sangue che stava cadendo per
terra.
Dentro
di lei c’era solo rabbia. Tanta. Giurò a se stessa che l’avrebbe ucciso con le
sue mani. Giurò che avrebbe vendicato i suoi genitori.
“Raquel!”
La
ragazza si girò di scattò. Quando vide il suo interlocutore tutta la sua rabbia
svanì.
“Shaka.”
Mormorò. Poi corse incontro al Cavaliere e gli buttò le braccia al collo.
Il
ragazzo la strinse a se.
“Ti
sei ferita. Vieni.” Le disse dolcemente e facendola sedere. Prese una benda e,
pulita la ferita, la fasciò.
I due
rimasero in silenzio per un bel po’.
“Stavi
cucinando?” chiese alla fine Shaka.
“Si.
Hai fame?” gli chiese Raquel.
Shaka
scosse la testa.
“Solo
molto sonno.”
“Vai
a riposare. Non preoccuparti. Non
mi arrabbierò più.” Rispose con un sorriso un po’ tirato.
Shaka
la guardò con un sopracciglio alzato. Decisamente buffo. Raquel non resistette.
Scoppiò a ridere.
“Lo
sai che…ahahah sei veramente esilarante…ahahahaha così? Ahahaha ti
giuro…eheheh…sei troppo troppo buffo!!!” disse ridendo come una matta.
Shaka
si accigliò ancora di più. Questo non fece che aumentare le risate di Raquel.
“Dai
ti pare che ora mi arrabbio di nuovo? Dopo questo spettacolino? Ihihih dai, vai
a riposarti. Giuro, non mi arrabbierò più!” disse asciugandosi le lacrime.
Shaka,
contagiato dalle risate della ragazza, sorrise. Poi si alzò. Raquel gli afferrò
un braccio. Poi lo tirò a se. E lo baciò.
***
“Shaka,
no! Non puoi andare. Sei ancora debole!” disse Raquel cercando di fermare il
Cavaliere.
“È mio
dovere.” Le rispose Shaka.
“Non
me ne frega niente. Tu sei ancora debole dopo l’attacco subito da Ares. Ti
farai ammazzare!” Raquel cercava di non piangere. Teneva il Cavaliere per un
braccio.
Shaka
sorrise lievemente. E poi scosse la testa.
“Lasciami,
Raquel. Devo andare.”
“Devi
andare a morire?”
“Per
proteggere ciò che amo.” Shaka si voltò. Attirò a se la ragazza e la baciò con
passione. Quando si staccarono Shaka le passò una mano sulla testa. Le sorrise.
E poi se ne andò.
“No!”
disse soltanto Raquel tra le lacrime. “Ti prego fammi combattere.” Continuò
poi.
Shaka
non rispose.
“Shaka!”
Se ne
era andato. Raquel strinse i pugni. E poi, per scaricare la rabbia, prese a
calci il contenitore dell’armatura della Vergine. Non calcolando che era d’oro.
Urlò di dolore e saltellò per tutta la Sesta. Che era stata allestita come un
piccolo pronto soccorso di fortuna. L’idea era stata di Raquel, quando Shaka le
aveva proibito di scendere sul campo di battaglia.
Si
sentì poggiare una mano sulla spalla. Si voltò.
“Non
temere. Tornerà vivo.”
Raquel
sorrise alla ragazza che le aveva parlato.
“Grazie,
Marin. E sta tranquilla anche tu. Aiolia tornerà salvo.” Raquel sapeva del
legame che i due avevano.
“Ne
sono sicura! Hai visto Shaina?” domandò.
“No!”
rispose Raquel.
“Eccomi.
Ero andata ad augurare buona fortuna ai Cavalieri. E ad assicurarmi che i
novellini fossero dentro i Rifugi ben al sicuro!” spiegò la ragazza appena
arrivata.
“Comunque,
Raquel non sei l’unica a voler combattere. Mi prudono le mani dalla voglia di
massacrare qualcuno!” sghignazzò poi Shaina.
“Shaina!
Ma…ti pare?” la riprese Marin.
“Perché,
tu non vuoi sfondare di botte quei tizi?” continuò imperterrita l’altra.
“Si
ma…”
“E
allora! Non sono l’unica!!”
Marin
scosse la testa. Raquel invece si stava sganasciando dalle risate. Quella
discussione era troppo esilarante!
Quando
si calmò riuscì a dire: “Bene, che ne dite se, invece di discutere su quanti e
come, non andiamo a finire di sistemare il pronto soccorso?” sghignazzò.
“Si,
hai ragione. Siamo qui per aiutarti e lo faremo! Quindi forza andiamo a
sistemare!” esclamò Shaina.
Marin
continuava a scuotere la testa. Raquel la guardò sorridendo. Poi le tre ragazze
misero a posto tutto.
Circa
mezz’ora dopo arrivarono altri dieci ragazzi. Pronti per aiutare le tre già sul
posto.
Raquel
sorrise. Se non poteva combattere, sarebbe stata utile hai Cavalieri in quel
modo.
****
Dieci
figure ricoperte d’oro si trovavano sul piccolo altopiano. Scrutavano
l’orizzonte. Aspettavano. E, causa la lunga attesa, alcuni erano inquieti.
“Milo!
Sei nervoso?” Camus si era avvicinato all’amico.
“Si.
Nella battaglia, l’adrenalina è molta e mi pervade. Ma aspettare che la
battaglia inizi è la cosa peggiore. Soprattutto di una che non poi evitare!”
sorrise debolmente il Cavaliere di Scorpio.
Camus
gli poggiò una mano sulla spalla. E gli sorrise. Un sorriso caldo.
Milo
ricambiò.
Poco
più in là qualcun altro era nervoso. Ma per altri motivi.
Shaka
era seduto poco distante dagli altri. E pensava a Raquel. Questa volta non era
sicuro di riuscire a mantenere la sua promessa.
“Per
proteggere ciò che amo.”
“Sei
pensieroso Shaka?” chiese Aiolia avvicinandosi al Cavaliere.
Questi
non rispose. Si limitava a fissare il vuoto.
“Anche
io dovrei tornare da una persona. E soprattutto dirle quanto la amo. In questo
ti invidio profondamente. Almeno tu sei riuscito a dichiararti a Raquel. Io
ancora devo farlo con Marin!” la buttò sullo scherzo il bel Cavaliere di Leo.
Shaka
sorrise.
“E
allora, torniamo dalle nostre donne! Possibilmente vittoriosi.” Scherzò Shaka.
“Stare
con Raquel ti ha fatto bene. sei diventato molto più loquace e, soprattutto,
hai imparato a scherzare!”
“Guarda
che non scherzavo affatto Mu! Ero più serio che mai!” disse rivolto al nuovo
arrivato il diretto interessato.
Mu
sorrise. Anche Shaka e Aiolia.
Ma il
loro sorriso si spense presto. Lo
avevano avvertito. Un cosmo nero. Come la pece. Il male in persona. E poi un
altro. Sebbene fosse quello di Ares era meno forte in confronto a quello che
gli stava accanto.
I
Cavalieri si alzarono. Stavano arrivando.
****
Raquel lasciò cadere ciò che aveva in mano. Si portò una
mano al cuore. Erano arrivati. Ma ciò hce la spaventava era il cosmo nero che
stava accanto ad Ares. Incedibilmente più mavalgio, incredibilmente più nero.
Era il Vampiro! I suoi amici non avevano scampo. Con il Vampiro che combatteva
affianco di Ares la battaglia volgeva decisamente in favore di quest’ultimo.
Una
figura beveva da un calice. Sangue! Tutto intorno era Tenebra ma in lontananza
si poteva vedere il sole sorgere. No! Non era la tenue luce dell’Astro del
mattino. Era una luce molto più potente. Una luce che avrebbe spazzato via
quelle tenebre.
Raquel
tornò alla realtà. Quella visione si
sarebbe avverata nel corso della battaglia.
Si
portò le mani alla testa. Cosa doveva fare?
****
Ares osservò
i Cavalieri una ad uno. Sogghignò. Erano loro che dovevano fermarlo?
“Sarà
divertenti schiacciarli come insetti. Dieci contro il mio esercito! Che ne dici
eh?” disse rivolto al Vampiro. Che non rispose.
“Non
sottovalutarli. Ti rammento che con la loro potenza hanno distrutto il Muro del
Pianto.”
“Giusto.
Ma io sono un Dio e tu il Signore dell’Oscurità. Cosa possono contro di noi?”
il
Vampiro annuì. Ma non era del tutto convinto.
****
I Cavalieri
osservavano l’avanzata dell’esercito nemico. Si fermò ai piedi dell’altura.
“Bene
Cavalieri! Vi propongo uno scambio. Vista e considerata la vostra inferiorità
numerica.
Datemi
la ragazza. Senza troppe storie. E noi ce ne andremo. Mi pare equa come cosa
no? Una vita per dieci vite.” Disse sorridendo.
Sull’altura
Shaka strinse i pugni. Ma non fece in tempo a rispondere.
Kanon,
furioso come un leone in gabbia, scagliò un Galaxin Explosion sull’esercito.
“Questa
è la nostra risposta. Regolatevi di conseguenza!” urlò a tutto l’esercito.
Ares
sorrise. Poi alzò una mano. E la riabbassò di colpo. Il suo esercito si mosse
come un sol uomo.
La
battaglia era cominciata.
CONTINUA
Angolo
autrice
Ok ok.
So cosa state pensando tutti. Questa qui non solo è scomparsa per i secoli e in
più finisce così di cacca un chap!?!?!?! Si lo so è finito malissimo ma che
devo fare?
Bè
spero che vi sia piaciuto almeno!
Io
però sono tristissima! Sapete perché? Perché questa storia si avvia alla
fine!!! Buuuuuuuuuu. Ancora un po’ di chap e poi finirà! Sigh sisgh! Vabbè
ricomponiamoci! Dal prossimo chap in poi saranno un po’ più tristi. Ma non vi
preoccupate poi la felicità ritornerà (e ho fatto anche la rima!)
Anzy:
ciaooooo!!! Ahahah visto! Ora di scontri ce ne saranno parecchi! E Shaka è iper
OOC ma sono contenta che piaccia! Bacioni cara! A presto!
Snow
Fox: carcola che ho letto la tua recensione e mi sono venute le lacrime agli
occhi!!! Non mi trattare male Raquel che potrebbe arrabbiarsi! E se poi si
arrabbia chi lo sente Shaka?? Ahahah vabbè cicci recensisci appena puoi!
Bacioniiiiiiiiiiiiiiiii!!
Whitesary:
che i Cancro sono li mejo è risaputo! Bellissima la tua recensione e come ti ho
gia detto tranqui non fa niente per le recensioni!!! Basta che lo fai!! Ahaha!
Ops che sclero! Vabbè che ne dici di questo chap? Spero ti sia piaciuto.
Bacionissimi cara a pretso! (ah dimenticavo aaggiorna anche tu appena puoi capo
permettendo!!!)
Ai91:
ehehe sono contenta che la storia continui a piacerti! Ops non volevo ridurre
Fish troppo male!! Ehehe spero che mi continuerai a seguire nonostante tutto! Bè
bacioni a presto.
Grazie
ancora a tutti quelli che recensiscono, siete preziosi, ma anche a coloro che
leggono e basta!