13/06/2014
2 recensioniE rise
Un sigaro tra le dita, l’ennesimo rubato a suo padre. I capelli corti e lisci, ora erano un groviglio umido. Il rossetto scuro era sbavato e i classici due cerchi neri si erano formati intorno agli occhi. Le unghie grigie laccate creavano forme irregolari attorno all’ombelico scoperto dalla maglia. Le All Stars nere basse e piene di buchi, battevano un motivetto di una canzone. L’ennesima della quale non ricordava il titolo. Pantaloni corti e neri, un cardigan lungo rosso scuro che andava a gioco col fiore del cappello di Mickey, disegnato sulla maglia corta color panna. Il capello nero a borsalino era mollato poco più in là, lasciato al suo destino. Holly tirò una lunga boccata di fumo. Finalmente il respiro si era regolarizzato. Aveva corso a perdifiato lungo tutta la diga, facendo girare verso di lei i pescatori curiosi. Aveva ignorato il cartello “vietato salire” e aveva girato attorno al faro, fermandosi nel lato ad est. Nascosta dalla vista di tutti meno quella del sole. Lì si era stesa e aveva lasciato che le lacrime si seccassero piano. Sbuffò fuori il fumo e rise. Probabilmente in quel preciso istante assomigliava esattamente a una delle tante ragazzine depresse che si auto commiseravano dandole decisamente ai nervi. Ma certamente non era depressa. Oh no! Altro che depressa, era fottutamente incazzata. Anzi, dire che era fottutamente incazzata era un fottuto eufemismo. Forse avrebbe dovuto smetterla di essere così volgare.<< Fanculo! >> sbottò mentre l’ennesima nuvoletta di fumo usciva dalla sua bocca “ancora troppo giovane per essere rovinata dal tabacco”. Il telefono ricominciò a vibrare. L’ennesima chiamata che avrebbe chiuso. Sempre dalla stessa maledetta persona. Sul telefono lampeggiava la scritta Kriptonite. Da vera fanatica di supereroi e jedi aveva scelto adeguatamente il nome, dopo una lunga ed estenuante lotta tra Dark Fenner e, appunto, Kriptonite. Ed effettivamente ora, sarebbe stato più corretto Dark Fenner. Perché quando Harry gli aveva detto che amava un’altra, mandando a puttane un anno e mezzo di loro, aveva sentito il respiro mancarle. Vuoto. L’ennesima volta che provava quell’odiosa sensazione. E nonostante sapesse che il pugno che gli aveva mollato in faccia, faceva veramente male, di sicuro non era comparabile con il suo, di dolore. Si era ripromessa che non avrebbe mai lasciato che la sua felicità fosse vincolata a qualcosa che fuggiva dal suo controllo. E invece c’era cascata. Il telefono ricominciò a suonare. Lo ignorò come aveva fatto con costanza e dedizione gli ultimi 10 minuti. Partì la segreteria telefonica.
<< Merda, merda.. no! >> si alzò di fretta per chiudere la chiamata. Ma la sua voce la congelò.
<< Holly? Holly, so che sei lì! Io, io... beh ecco, adesso non so neppure che dirti. Ho fatto una grande cazzata, vero? Pensa che lei mi ha appena detto che non gli faccio ne caldo, ne freddo. Le interessa solo Jason. Hai presente il biondo... si insomma, il capitano della squadra di football. Comunque, a te che importa? >> “Appunto” pensò Holly << Mi dispiace Holly. E pensare che mi avevi detto che tra i due tu eri la stronza... >> rise “Così trova divertente il fatto che voglia spaccargli la faccia?interessante!” pensò lei << Cosa devo fare? Io non posso tornare indietro. Sono un disastro! >> “Dimmi qualcosa che non so!” << Sto dicendo un mucchio di stupidaggini... >> “Allora no ci siamo capiti!” << Io,io... forse è meglio che attacco... >>
<< NO! >> il grido istintivo che fece non stupì solo Harry, ma anche lei. Holly si morse la lingua stringendo i pugni. “Cazzo!”
<< Perché no? Sto dicendo un mucchio di cose senza senso... >>
<< E chi se ne frega! Continua! >> la ragazza si ripromise di prendersi a sberle.
<< Ti amo, ma senza punto esclamativo, perché è un mio segreto, non è di sicuro una domanda, e non azzardarti a mettere i punti sospensivi perché non ci devo minimamente pensare. Ma non posso metterci nemmeno un punto Holly. Perché sono un disastro e combino solo cazzate. >>
<< Questo l’hai già detto. >> lo interruppe lei.
<< Holly, la questione è che se vuoi riprovarci io non ti posso promettere punti, ma solo pazzie. Ti posso garantire che con me farai le cose più folli e divertenti disponibili sul mercato. Ma se ti aspetti punti da me avrai solo delusioni. >>
Silenzio
<< Holly? >>
<< Ci sto’, ma dì a mia mamma che torno quando cazzo mi pare a casa. Spero di essere stata chiara mister Harry-cercapersone-Styles! >> gli chiuse il telefono in faccia senza aspettare una sua risposta.
Si sedette su uno scoglio guardando l’orizzonte. Tirò una lunga boccata mentre l’ennesima lacrima scendeva.
E rise.
Angolo di colei che ha scritto questa storia durante l’ora di economia, comunemente chiamata autrice.
Prima che il mio popolo di fedeli lettori (siamo in carenza di fattore umano, ma continua a rimanere un popolo) mi dica che sono caduta lentamente nel baratro del banale, FERMI TUTTI!!!
Questa One shot è nata come una piccola pubblicità a me stessa, visto che è il genere che và per la maggiore. Inoltre ho dedicato la storia all’uso di tecniche di scrittura. Come ripetere molte volte l’ennesima o utilizzare molti –mente, per dare la sensazione dell’esasperazione di Holly. Vuole essere vista come una persona pronta a perdonare tutto per amore, ma stanca della stessa situazione di sempre. Dall’altro lato vediamo un Harry sincero, ma anche molto bambino. Ma finché Harry troverà una scusa Holly continuerà a stare con lui. Spero che la mia One shot vi sia piaciuta. Ma soprattutto spero di ricevere critiche utili rispetto alle mie tecniche. Se vi va fate un salto alla mia pagina. Le mie storie sono molto diverse rispetto a queste, e mi piacerebbe vedere cose ne pensa anche altra gente. Sarebbe veramente utile.
P.S. non ho aggiornato le altra storie perché finisco scuola il 20 giugno. Che la forza sia con me!!!