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Autore: Ladyingrey    13/06/2014    1 recensioni
Samantha è una ragazza di sedici anni che ha sempre amato la sua fazione, gli Eruditi. Per quale motivo, allora, ha deciso di unirsi agli Intrepidi?
La vita da Intrepida sarà più dura di quanto avesse immaginato.
Non solo sarà costretta ad affrontare le sue peggiori paure, ma si ritroverà faccia a faccia con alcune sconvolgenti rivelazioni che la porteranno a rivalutare tutto il sistema nel quale ha sempre vissuto.
E come se non bastasse, attirerà su di sè le strane attenzioni da parte di Eric, giovanissimo e misterioso leader degli Intrepidi.
La storia si svolge un anno prima dell'entrata di Tris tra gli Intrepidi e un anno dopo l'iniziazione di Eric e Quattro.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando entriamo nella sala mensa il mio stomaco comincia a brontolare. Non mi ero resa conto di avere così tanta fame.

Vicky mi parla, ma non sto molto attenta a quello che dice, sono un po' scossa da quando Quattro ci ha mostrato il Pozzo.

Il Pozzo è un'enorme caverna sotterranea, nelle cui pareti sono stati scavati altri locali tra cui negozi di alimentari, di abiti, bar, uno studio di tatuaggi e piercing. E' il punto di ritrovo degli Intrepidi, il centro della loro vita.

Ciò che mi ha spaventata è lo strapiombo. Il pavimento del Pozzo termina, su un lato, con una ringhiera in ferro. Al di sotto della ringhiera, parecchi metri più in basso, c'è un fiume. Quattro ci ha detto che alcune persone sono morte gettandosi nel fiume.

Non so se sia successo davvero o se l'abbia detto solo per spaventarci, ma in quel caso ci è riuscito perfettamente. Non so quanto spesso accadano queste cose, ma ho paura che, essendo questo il luogo in cui passerò il resto della mia vita, sarò costretta, prima o poi, ad assistere a qualche tragedia a cui non vorrei assistere.

Certo, non capita solo qua, questo lo so bene. E' l'idea di dover rivivere quei momenti che mi terrorizza.

 

***

 

Siamo arrivati al dormitorio. Prima di andare via, Quattro ci informa che gli addestramenti cominceranno domani alle otto, e che sarà meglio per noi se siamo puntuali. Alla fine dei tre moduli di addestramento ci sarà una classifica di tutti gli iniziati, interni e trasfazione, dalla quale dipenderà il nostro lavoro. Spero di non finire troppo in fondo nella classifica, o diventerò una guardia della recinzione, vicino al quartiere dei Pacifici. Non è una prospettiva terribile, ma preferirei stare qua. In realtà ho già qualche idea in mente, ma aspetterò la classifica finale per pensarci.

 

Siamo in sette nel dormitorio. I ragazzi dormono con noi ragazze, non c'è nessuna distinzione. Anche i bagni sono gli stessi. Vorrei dormire in intimo, questa stanza è molto calda, ma dal momento che i ragazzi dormono con noi opto per una t-shirt lunga. Nascondo i vestiti blu da Erudita sotto il letto, non sono ancora pronta per separarmene.

 

“Ehi” Mi volto. E' Liam.

“Ciao”

“Sono Liam, non so se mi conosci, sono quello che ha fatto quasi esplodere l'aula di chimica!”

“Ecco perché mi ricordavo di te!” sorrido.

 

Capisco perché Liam non sia rimasto tra gli Eruditi. Ho seguito per un po' di tempo un corso avanzato di chimica, e un giorno un ragazzo ha mischiato tra loro, con convinzione, due elementi che non avrebbero dovuto essere mischiati. Un disastro. Credo che abbia riportato anche alcune ustioni, ma ora sembra stare bene. Non ricordavo che fosse proprio lui.

Comunque, dopo quel giorno non l'ho più visto alle lezioni di chimica.

 

“Tutti si ricordano di me per quel fatto. Avevo già l'istinto da Intrepido! Sapevo benissimo che quei due elementi non potevano essere uniti, volevo solo vedere un esplosione!”

Ridiamo.

“Oh certo, ti sei procurato quelle ustioni volontariamente! Dopo quel giorno non ti ho più visto alle lezioni di chimica, ti è passata la passione per le esplosioni?”

“Mi vergognavo...”

 

“Non vorrei interrompere i vostri discorsi eruditi, ma domani dobbiamo alzarci presto...” ci interrompe Vicky.

“Ehi Vic, perché non andiamo al bar a festeggiare la nostra prima notte da Intrepidi?” dice un ragazzo, con aria spavalda.

“Oh, zitto Toby.”

 

Guardo Toby. E' un ragazzo molto alto, grosso, capelli biondo cenere. Ha un bel viso, ma non mi ispira simpatia.

Vicky si volta verso di me con aria infastidita.

“Quello è Toby” mi spiega, “eravamo nella stessa fazione, assieme a Travis” e mi fa cenno con la testa verso un ragazzo con i capelli rossi e il viso coperto di lentiggini.

“Non andate d'accordo? Non sembri molto contenta che siano qui...”

“E' Toby il problema. Ci prova con me da quando avevamo dodici anni, non riesce a capire che non mi interessa. Una volta, circa un anno fa, ho bevuto un po' durante una festa in cui c'era anche lui... e l'ho baciato. Da quel giorno non parla d'altro.”

“Ora sei un'Intrepida. Hai una buona scusa per farlo fuori, credo che qui si usino le pistole...”

“Cominci a farmi paura, Sam!” dice Vicky sorridendo. Poi si avvicina al mio orecchio.

“Non trovi che Travis sia carino?” sussurra.

“Oh... ti piace lui?” mi si illuminano gli occhi, adoro quando qualcuno mi parla della propria vita sentimentale. Non che succeda spesso, veramente.

“In realtà sì... a volte sembra che lui ricambi, ma penso che non osi avvicinarsi con Toby nei paraggi, credo che abbia un po' paura di lui.”

“Non ha tutti i torti” mi volto verso Travis, che ora si sta cambiando, poi mi rivolgo di nuovo a Vicky, sottovoce: “Vedrò cosa posso fare per te!”

Mi sorride.

“Grazie, grazie, grazie!” mi stampa un bacio sulla guancia.

Questa ragazza è fantastica.

 

“Non vorrei interrompere i vostri discorsi femminili, ma domani dobbiamo alzarci presto...” Liam fa il verso a Vicky.

Vicky gli lancia un'occhiataccia che potrebbe pietrificarlo in meno di un secondo, gli pizzica la guancia, e si alza dal mio letto. Gli occhi neri di Vicky contrastano incredibilmente con il biondo chiaro dei suoi capelli, sono così scuri che non riesco a distinguere la pupilla dall'iride. Fa uno strano effetto quando ti guarda.

Noto che Travis la sta guardando, e nel momento in cui Vicky sfiora la guancia di Liam, mi sembra di intravedere qualcosa nel suo sguardo. Gelosia, forse? In questo caso sono già a buon punto, devo solo occuparmi di Toby.

L'ultima volta che ho aiutato qualcuno con un ragazzo avevo undici anni. Poi non ho più avuto molti amici. In questo momento, sono davvero felice di essere qua.

“Notte Sam.”

“Buonanotte Vicky.”

 

***

 

Sono tutti addormentati, ma io non riesco a dormire. Ora che la giornata è finita e l'unica cosa che mi rimane da fare è chiudere gli occhi, troppi pensieri affollano la mia testa.

Per qualche ora sono riuscita a non pensare a mio padre, ma ora che il silenzio è assordante, è l'unica cosa che riesco a fare.

Il mio sguardo cade sul braccialetto che ho al polso sinistro. E' una catena d'argento con un ciondolo a forma di farfalla. Apparteneva a mia mamma, lei amava le farfalle. Ricordo che passava giornate intere a osservarle, poi prendeva in mano i pennelli e le dipingeva su una tela. Dipingere era una delle sue grandi passioni, era davvero una grande artista. Mi ha trasmesso questa passione. Adoro disegnare, anche se non lo faccio da molto. Le ultime volte che ci ho provato, riuscivo a disegnare solamente qualche ricordo legato a lei, mentre io avrei preferito disegnare qualsiasi altra cosa ed evadere dalla realtà che mi opprimeva.

Se ci ripenso ora lo capisco. Non avevo amici e avevo bisogno di qualcuno esterno alla famiglia con cui parlare. Gli album da disegno erano degli amici perfetti con cui confidarsi.

Mia mamma diceva che per un artista non esiste diario migliore del proprio album da disegno. Solo ora capisco cosa volesse dire.

Ho preso il braccialetto dalla stanza di mio padre, prima della cerimonia. Ha sempre insistito perché lo tenessi io, ma non l'ho mai voluto perché ero convinta che mi avrebbe fatto troppo male. Ma qui, dove non conosco nessuno, dove non c'è niente a ricordarmi la mia vita passata, sento di averne bisogno.

 

***

 

“Iniziati! Sono le sette e mezzo, avete mezz'ora per fare colazione, alle otto dovete essere in palestra. Alzatevi.” vengo svegliata dalla voce di Eric, che ci scruta uno per uno.

Non so per quale motivo, ma il suo viso mi sembra familiare, come se l'avessi già visto prima.

“Abbiamo solo mezz'ora? Non potevate svegliarci prima?” dice Travis, leggermente infastidito.

“Vedi, iniziato, devi capire alcune cose. Primo, qui comando io e non devi rivolgerti a me con quel tono. Secondo, potrebbero capitare delle emergenze, e non avresti neanche un minuto, devi essere pronto a tutto. Terzo, arriva in ritardo e la tua iniziazione finisce qui.” risponde Eric. Ha un sorriso crudele, e quando sorride gli si allargano i buchi dei piercing. Fa davvero paura.

 

Mi alzo dal letto e mi ricordo di avere solo una t-shirt addosso, quindi cerco di tirarla giù con le mani per coprirmi il più possibile. Vicky si gira verso di me, ridacchiando.

“Sai, dovresti dormire in biancheria intima la prossima volta. Sarebbe divertente.”

“Anche tu dovresti dormire in intimo, Vic. Beh, anche senza. Comunque, Sam, hai delle belle gambe, in effetti non mi dispiacerebbe se dormiste entrambe in intimo.” dice Toby con un sorriso malizioso.

Cerco di ignorarlo e scuoto la testa. Spero solo che finisca qua e non inizi a perseguitare anche me.

 

Alle otto siamo tutti in palestra, Quattro e Eric al centro della sala, circondati da bersagli.

“Oggi vi insegneremo le regole base del primo modulo, quello fisico. Sarà un addestramento generale. Vi spiegherò alcune regole base di combattimento e vi mostrerò come lanciare dei coltelli. Eric vi insegnerà ad usare una pistola.” comincia Quattro.

“Alla fine del primo modulo ci sarà una classifica. Dopodiché ci saranno altri due moduli, uno mentale e uno emotivo. Ricordatevi che in base alla classifica sceglierete il vostro lavoro, quindi impegnatevi. Voglio che usiate tutte le vostre forze per superare l'addestramento, chiaro?” continua Eric.

“Oggi è il primo giorno e sarà il più leggero, finiremo a mezzogiorno. Ma da domani e per tutto il resto del primo modulo, avrete solo una breve pausa per il pranzo, e si finirà alle cinque. Dopo le cinque sarete liberi.”

 

***

 

Prima di andare in sala mensa a mangiare, ritorno al dormitorio per farmi una doccia. Ho tutti i muscoli indolenziti, non so come riuscirò a resistere più a lungo. Le quattro ore di oggi mi sono sembrate un'eternità.

A pranzo mangio del petto di pollo e tre piatti di patate al forno. Vicky mi guarda come se fossi un mostro.

“Che succede?” le chiedo.

“Ti sei mangiata tre piatti di patate, tre.” mi dice con gli occhi spalancati.

“Ho fame, tu no?

 

Una ragazza dal viso conosciuto si avvicina al nostro tavolo. Ha i capelli neri, lisci, e due grandi occhi verdi.

“Sam, giusto?”

“Tu sei... Hanna? La ragazza del test attitudinale?”

“Sì, sono io! Sono contenta di vederti qua. Ho saputo che sei stata la prima a saltare!” mi dice con un ampio sorriso.

“Sì, chi te l'ha detto?”

“Credo che lo sappiano tutti ormai. Forse non lo sai, ma tra gli Intrepidi è una cosa importante. Ogni anno si fanno scommesse sulla fazione di origine del primo a saltare! Ho perso per colpa tua, io punto sempre i Pacifici o gli Abneganti ma non vinco mai.”

“I Pacifici... e gli Abneganti? Perché?”

“L'ultima volta che un Pacifico ha saltato per primo io non ero ancora nata, credo che siano stati due o tre da quando esistono gli Intrepidi. E ancora nessun Abnegante. Se dovesse succedere, potrei sfamare altre tre generazioni con tutto quello che vincerei.”

“Il tuo ragionamento non fa una piega!”

 

“Perché mi guardate in quel modo? Che ho detto?”

Mi volto. Jimmy e la sua ragazza stanno guardando Hanna. Loro erano Pacifici, penso che si siano sentiti offesi. Per un momento mi sento in colpa per aver dato ragione a Hanna, non mi piace che qualcuno si senta offeso a causa mia.

Se non li avessi visti baciarsi, avrei pensato che Jimmy e l'altra ragazza fossero fratello e sorella. Hanno gli stessi capelli mossi, castano chiaro. Gli occhi nocciola. Ma la pelle della ragazza è molto più chiara rispetto a quella di Jimmy.

 

“Oh, eravate Pacifici. Scusate, non l'ho detto con cattiveria. Non metto in dubbio il vostro coraggio, ma siete così teneri... comunque io sono Hanna. Piacere.”

La ragazza sorride, ma Jimmy inarca le sopracciglia. Non sembra convinto.

“Sono Sarah. Piacere mio.”

“Jimmy. E non sono tenero.”

“Certo che lo sei!” gli dice Sarah, con gli occhi dolci.

 

Rido. Per la prima volta dopo tanto -troppo- tempo, posso dire di star bene. Mi piace davvero questo posto.

  
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