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Autore: Spensieratezza    14/06/2014    8 recensioni
Questa storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azazel, Bobby, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
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“Sveglia, ragazzi” disse una voce tonante.
Dean muggi qualcosa e cercò di ritornare nel mondo dei sogni, dal quale era stato bruscamente portato via. Senti una palla di pelo buttata a peso morto sul suo collo. Dopo pochi istanti di nebbia totale, capi che la palla era la testa di Sam.

Dean ancora con gli occhi lucidi di sonno, accarezzò piano i capelli di Sam. Sapeva che probabilmente per Sam era difficile stargli lontano durante il sonno, abituati com’erano a dormire abbracciati, ma davanti a loro padre forse non era proprio il caso.

“Dean? Sveglia Sam, dai…dobbiamo iniziare l’addestramento.” Disse John.
Dean stava ancora accarezzando piano i capelli di Sam, chiedendosi se doveva mandarlo via, o svegliarlo. Era già un miracolo se svegliandosi non lo avrebbe chiamato amore o bestiola.

 “penso che dovremmo lasciarlo dormire. Stanotte ha avuto un incubo.” Azzardò Dean, cercando di spostarlo gentilmente, e poi accorgendosi con orrore che Sam gli stringeva il braccio.

“Dici? Ma è cosi una bella giornata “ disse John perplesso, guardando la finestra illuminata.

“Papà , aiutami “ disse Dean, annaspando tra le braccia di Sam e intrappolandosi nelle pieghe del sacco a pelo.

“Come dici, figliolo?” chiese John mentre stava tentando di vedere meglio fuori, attraverso il sole accecante.

Un rumore attutito fu quello che fece voltare John. I suoi due figli rotolati per terra e intrappolati nei sacchi a peli.
“Numi santissimi, ragazzi, vi siete fatti male?” disse andando a soccorrerli.

“Cos’è successo. Il terremoto?” disse Sam svegliandosi e massaggiandosi la testa.

“non oso immaginare come sono ridotte le ragazze che ti porti a letto “ disse Dean, spostandosi da Sam e  fingendo irritazione, recitando la parte del fratello strafottente.

“Che….che cosa? Io…io non ho fatto niente…” disse Sam avvampando, mente John scoppiava a ridere, scompigliando i capelli di Sam, e dicendo : “Questa casa era un vero mortorio da solo…per fortuna che siete arrivati voi a scuoterla. “
 

Sam e Dean fecero colazione e si vestirono, dopodiché John li condusse in una specie di palestra con delle travi appese al soffitto, che era piuttosto basso.

“Che cos’è questa roba?” chiese Dean terrorizzato.

“L’allenamento” rispose raggiante John.

“Sei impazzito? Finiremo per farci male “
“Dean, sei un mollaccione. Guardate vostro padre come fa.”

E cosi facendo si aggrappò alle travi e le passò tutte a una a una.

Quando fu dall’altra parte urlò loro: “Fate finta che il pavimento sia lava incandescente”

“Hai visto troppi vecchi film” gli urlò di rimando Dean.

“Dai Dean, proviamo , magari è divertente, e poi ci sono i materassi sotto, se dovessimo cadere “ disse Sam indicando i materassi sul pavimento.
Dean acconsenti, non fosse altro per non farsi vedere fifone agli occhi di suo fratello.

Riusci a rimanere aggrappato a una sola trave, e poi cadde bruscamente.

“Sei un pesce lesso, Dean!” gli gridò John.

Fu il turno di Sam, che riusci a passare due  travi, ed era già entusiasta, con John che stava già facendo complimenti, ma alla terza cadde anche lui. Ponf.

John scuoteva la testa, perplesso.

“Coraggio. Ricominciate!”
 

L’allenamento durò un’ora e i ragazzi migliorarono un po’ di riflessi, ma allo scadere dell’ora non riuscirono più ad alzarsi dai materassi.

“Mollaccioni. “ rise John, soddisfatto.
 

Dopo il tempo sufficiente a riprendere le forze, Sam e Dean andarono a turno a ficcarsi sotto una bella doccia, rammaricandosi di non poterla fare insieme.

“Tra le mie MILLE fantasie sessuali, fare la doccia insieme rientra tra le prime.” Disse Sam a Dean all’orecchio, mentre usciva dal bagno in accappatoio, per lasciare il posto al fratello.

Dean fece finta che questa fantasia di Sam non lo facesse eccitare già di per sé.
 
 



Mentre Dean era sotto la doccia, Sam ebbe tempo di pensare. John non era cosi male come pensava…da come Dean gliel’aveva raccontato, sembrava una specie di tiranno…e invece…forse era solo perché lo conosceva solo da un giorno e mezzo, ma gli sembrava….gentile…simpatico,, trascinatore, e con un sincero amore per i suoi figli. Si, forse era un po’ possessivo, ma a Sam piaceva questa cosa….era abituato fin da sempre al distacco di Mary, e l’energia di John l’aveva sorpreso positivamente…e poi lo guardava con occhi pieni di orgoglio….non come sua madre.
 
 
 




Nel pomeriggio, John aveva insistito per fare una corsetta in mezzo alla foresta.

“Che cosa c’entra questo con l’allenamento?” urlava Dean.

“Lo vedrai presto. “ diceva correndo John.
FRUUUUUUMP

Una rete – trappola nascosta nel terreno si mise in moto non appena Dean ci passò sopra, trascinandosi dietro anche Sam, che si trovava proprio dietro di lui, sollevandoli e bloccandoli in questa sorta di ragnatela, tenendoli sospesi in alto.

I fratelli avevano gridato per lo spavento. John ovviamente rideva.

“Tu sei pazzo. Che diavoleria è mai questa?” diceva Dean.

“Una trappola “ diceva allegramente John

“Tu sei psicopatico. Appena mi libero, trascino Sam via da questo posto di pazzi “ diceva Dean minacciandolo, mentre John rideva più forte, capendo che il figlio non diceva sul serio.

Nel mentre i due fratelli erano bloccati in quella trappola restando per forza di cose avvinghiati l’uno all’altro, con i visi di fronte, entrambi con una voglia matta di azzerare quei pochi centimetri e baciarsi.

“Perché non ci hai detto subito delle trappole?” disse Sam nel tentativo di smorzare quella tensione.

“perché se qualcuno vi desse veramente la caccia, non vi avvertirebbe” disse John in tono ovvio. “Ora….pensate di trovare una soluzione per scendere o devo farlo io?” diceva John tirando fuori un altro materasso nascosto dietro l’albero.

Dean fece un sorrisetto subdolo e mostrò una forbice tagliente.
 

Tagliò la rete e sia lui che Sam caddero sul materasso, o meglio cadde Dean, e Sam cadde con tutto il suo peso su di lui.

“E dagli “ disse Dean, massaggiandosi le costole.

“Ben fatto, figliolo “disse John a Dean, contento  come un bambino che avesse appena ricevuto un pacco di dolciumi.

Continuarono quella sorta di allenamento strambo, che Sam e Dean scoprirono essere semplicemente una simulazione di inseguimento con evitamento trappole, non riuscirono ad evitarne altre due, ma poi si fecero più furbi, e riuscirono a invertire i ruoli….cioè a fare in modo che John cascasse almeno una volta nella loro stessa trappola.
 

“Dovresti vederti papà, sembri proprio un pesce lesso” diceva Dean ridendo, mentre Sam lo seguiva a ruota e  John sbuffava ma sotto sotto rideva.
 
 



Era pomeriggio tardi e John era crollato sul letto in camera sua.

“Come ti senti?” chiese Dean a Sam, che vedeva pensieroso.

“Non lo so…ancora sballottolato, suppongo”

“Capisco…beh, papà può essere un po’….invasivo, certe volte, mi dispiace “ disse Dean sorridendo.

“No, anzi, mi piace. Ha un’energia incredibile, credevo fosse…non so, me l’ero immaginato diverso” disse Sam grattandosi la testa.

“tu gli piaci. Come figlio, dico. Ti guarda con uno sguardo orgoglioso.” Disse Dean guardando per terra.

“Guarda anche te con sguardo orgoglioso” volle precisare Sam.

“Non so…” ripetè Dean

Sam corrugò la fronte. “Non sarai…oh cavolo, non sarai mica geloso?” rise Sam, stentando a crederci.

“Di chi? Di lui o di te?”

“ti prego, dimmi che stai scherzando “ rise Sam, abbracciandogli il collo.

“Tu sei mio, solo mio” disse Dean cingendogli la vita, sorprendendo da matti Sam

“Dean, non puoi essere geloso di nostro padre”

“Beh, considerata la natura incestuosa della nostra famigl…..”

E Dean si beccò una fuggevole, leggera sberla sulla bocca.

Sam lo guardava sorpreso, indeciso se prenderla come una battuta o un’offesa.

“era…era solo una battuta…” provò a rimediare Dean, temendo di aver scatenato una tragedia.

“Sei disgustoso, Dean…” disse Sam facendo una smorfia.

“no, Sam, asp…..”

Ma non avrebbe dovuto preoccuparsi. Infatti tutto quello che fece Sam, fu di avventarsi sul suo collo, tempestandolo di baci roventi.

“S- Sam, pensavo avessi detto che sono disgustoso.” Disse spiazzato Dean, mentre Sam lo schiacciava contro la parete.

“Stai zitto” disse con voce roca Sam, facendogli dei succhiotti.

“Dimmi ancora che sono tuo. Ripetilo.”
“s- se non ti piace, non te lo dico più”

“NO! DILLO.” Disse Sam più ad alta voce.

“S- sei mio…”

“Tuo…”  disse Sam, mentre Dean assaporava la sensazione di sentirsi schiacciato contro la parete, con Sam schiacciato contro il suo corpo, e i suoi capelli che gli solleticavano il viso….il profumo della sua pelle che sfregava contro il suo collo.

E poi Sam gli prese il viso tra le mani e lo baciò voracemente, in maniera quasi dominante. Dean lo segui, stupito, senza provare a opporre resistenza…del resto non avrebbe potuto in quella posizione.

“S- Sam, per favore, papà è nell’altra stanza “

“appunto” disse Sam , trascinandolo nella loro stanza da letto.

“Stai giocando col fuoco, lo sai?” gli disse Dean tra un bacio e l’altro.

“Ti voglio troppo , Dean” gli disse Sam facendolo salire su uno dei due letti, dopo di lui, e facendolo sdraiare sopra di lui.

“Sei cosi in astinenza?”lo provocò Dean

Sam non rispose e Dean pensò che stavolta il pugno sarebbe arrivato e sarebbe stato anche meritato; quando invece volse lo sguardo, vide che Sam aveva gli occhi lucidi.

“Sam….”

“pensi, pensi che io…” disse , con le lacrime che stavano già per scendergli
“Sam, non farlo” Dean non sopportava di vederlo piangere. “Scusami scusami scusami “

“Pensi che ti voglio solo per il sesso?” disse Sam straziante.

“No…no no…” diceva Dean come una cantilena, abbracciandolo.

“Io…ti amo…ma voglio anche toccarti, voglio fare l’amore con te, voglio…”

“Parla più piano!” Dean era terrorizzato, anche se avevano chiuso a chiave la porta.

“chi dice che è sbagliato?”

“Lo dicono 2000 anni di storia e l’ostracismo di quasi tutti gli esseri viventi “ gli disse Dean, baciandogli affettuosamente il collo.

Sam rise, in mezzo alle lacrime.

“Piangi per colpa mia…” chiese Dean, triste, asciugandogli una lacrima.

“Eri geloso di me e papà…” disse Sam, e benché lo disse sorridendo, e senza traccia di accusa, Dean disse comunque : “mi dispiace…”

“No no…sono contento…sono contento che tu sia geloso, voglio che tu sia geloso di me; quando mi alzo, quando mi muovo, quando respiro….perchè io sono….”

“Mio…” fini Dean facendogli una carezza sul collo.

“e tu? sei mio? Solo mio?”
“si…”
 

Rimasero per un po’ in silenzio, abbracciati,  sopraffatti dai loro sentimenti, e poi Sam disse: “Questa storia non finirà bene….vero?”

Dean lo strinse più forte. “Sam ti prometto che staremo insieme e che non dovremo più nasconderci…”

“E come?”

“dammi…dammi tempo per pensare e ti prometto che ce ne andremo via….dove non ci conosce nessuno…”

“Lo prometti?”

“Lo prometto, Sammy.”


 
 
 
 
 











Note dell'autrice:: ps per strappare un sorriso dopo il miele di questo capitolo ho deciso di dare a questo capitolo un titolo particolare ahhahhahaha ps nel capitolo non l'ho precisato, ma all'inizio quando John chiama i ragazzi, è di fronte a loro, per questo l'imbarazzo di Dean, è dopo che si sposta guardando la finestra :D
   
 
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