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Autore: Hermione92    12/08/2008    7 recensioni
"Una goccia rossa gli scese lungo una guancia, seguita da un'altra, e poi un'altra ancora.
Rosso.
Sangue.
Sangue puro.
Sangue che non l'avrebbe salvato, che non l'avrebbe protetto dalla morte.
Non questa volta.
-Lucius, uccidilo.-."
Fatemi sapere cosa ne pensate. Buona lettura, baci, Hermione92.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE IMMORTALITY OF LOVE

-BETRAYAL-


Un lampo di luce verde.

La morte.

In un solo istante.

-Questo...- sibilò, con voce fredda -Questo è quello che dovete fare con la feccia.- un sorriso sghembo si dipinse sul suo volto, mentre guardava la sua vittima stesa a terra.

Senza vita.

-Non meritano di vivere, non meritano di esistere. Non meritano niente.- in quelle poche parole era racchiusa tutta la crudeltà presente nel mondo -Feccia.- fece una smorfia di disgusto, muovendo piano la bacchetta -Sanguesporco.- la vittima venne sollevata dal suolo, e poi portata sopra una lastra di marmo -Morte, solo questo.-.

Il corpo cadde sulla fredda pietra, inerme.

Ormai non poteva più combattere.

***

-Mi uccideranno...- lo guardò, ma non piangeva. Nemmeno una lacrima sfuggiva al suo controllo. Non una sola. Era forte, doveva esserlo. -Se dovessero prendermi... sarà quello il mio destino...-.

-Non puoi dire così, non puoi...- non alzò lo sguardo, non voleva. Non poteva sopportare l'idea di vedere ancora una volta il suo viso, ed innamorarsene ancora, ancora e ancora.

L'amava già troppo.

Avrebbe già sofferto troppo.

-È la realtà, lo sai...- parole dure, amare. Ma doveva dirle, qualcuno doveva pur farlo. -Lo sai meglio di me.-.

-Voglio impedirlo!- urlò, sbattendo il pugno contro ad un albero -Devi nasconderti, devi provarci... non posso pensare che tu sia in pericolo, non voglio...-.

-Ti prego...- mormorò, con voce rotta -Ti prego...-.

-Sì, so anche questo: non vuoi morire senza combattere, senza averci almeno provato. Perchè devi essere così dannatamente Grifondoro?- il suo sguardo incontrò quello di lei.

-Non voglio nascondermi. Non mi vergogno di essere ciò che sono.-.

Sanguesporco. La sua maledizione.

-Vuoi combattere?- le chiese, sperando ancora una volta che lei gli dicesse che preferiva ascoltarlo.

-Voglio combattere.- rispose, risoluta.

-Fino alla fine, giusto?-.

-Fino alla fine, Draco.- annuì -Io non mi arrendo.-.

***

Non l'aveva ascoltato. Come sempre.

Aveva fatto di testa sua, aveva combattuto.

La guardava, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso da quando aveva messo piede in quella radura. Aveva trovato il luogo dove si stava rifugiando il Signore Oscuro, e lui le aveva fatto pagare le conseguenze.

L'aveva uccisa.

In un lampo, la sua vita era stata spazzata via.

Un lampo, e lui aveva visto la luce svanire dai suoi occhi.

-Guardatela...- Voldemort si era avvicinato alla giovane, ma per Draco non c'era che lei -Guardatela bene...- disse ancora, con un ghigno dipinto sul volto.

Lei.

La sua piccola e dolce Sanguesporco. Il cui sangue era più puro di tutti.

Avrebbe voluto guardarla per sempre.

***

-Quindi...- sospirò, girandosi la piuma tra le dita.

-Quindi?- le chiese lui, con fare annoiato -Ritieni di avermi annoiato abbastanza e che sia ora di chiudere questi libri?-.

-Non essere sciocco!- gli tirò un piccolo pugno su una spalla, poi gli sorrise -Devi prima finire il tuo tema...-.

-Già...- alzò gli occhi al cielo -Chissà perchè, ma lo immaginavo...-.

-Sì, eh?- gli fece una linguaccia, poi arrossì. Cos'aveva fatto? Si era comportata in modo infantile, troppo infantile. E non era da lei. Girò di scatto la testa, i capelli le coprirono il viso. Voleva nascondersi.

-Ehi... tutto ok?- le chiese, avvicinandosi per scostarle una ciocca dal volto.

-S... sì...- balbettò, mentre il rossore alle sue guance aumentava.

-Girati, fatti guardare...- sorrise, accarezzandole i capelli -Non nasconderti da me.-.

-Io...- si girò lentamente, riluttante all'idea di aver perso contro di lui.

Avrebbe voluto guardarla per sempre.

Così: con le gote arrossate per l'imbarazzo, i boccoli spettinati e le dita sporche d'inchiostro. E il suo sguardo. Quello sguardo dolce e gentile, ora fintamente offeso e divertito. Orgoglioso.

Avrebbe voluto guardarla per sempre.

La sua Hermione.

***

-Sanguesporco.- il Signore Oscuro mosse ancora la bacchetta -Ed ecco come vanno ridotti quelli come lei.- i suoi vestiti si sgretolarono davanti agli occhi dei Mangiamorte -Sono come vermi.-.

-Dio...- Draco socchiuse gli occhi, ma non smise nemmeno per un istante di fissarla. L'aveva spogliata. Resa ancora più vulnerabile davanti a tutti quegli occhi. Come se la morte non fosse abbastanza.

Uccisa.

Umiliata.

E poi cos'altro la aspettava?

-Guardate com'era carina...- disse, con voce melliflua. Draco strinse i pugni, doveva essere forte. Lo doveva a lei. -Che bel faccino...- le sfiorò una guancia con la punta della bacchetta. -Tutto il mondo dev'essere liberato da persone come lei, come questa giovane donna...- fece una smorfia, girandosi a darle le spalle.

Draco si morse la lingua per non urlare, per non dire qualcosa di cui poi si sarebbe pentito. Non aveva nient'altro da perdere, era vero. Ma le aveva promesso di provare a vivere, a superare quella guerra, per lei.

Ora, però... lei non sarebbe più potuta essere al suo fianco.

La guardava, continuava a guardarla. I suoi occhi erano posati sul suo volto privo di espressione, sembrava dormire. Tranquilla, serena. Come non lo era stata da tempo. Il suo sguardo cominciò a scendere lungo il suo corpo. Era nuda e vulnerabile. Si era sempre vergognata di se stessa, quando lui l'aveva sempre trovata perfetta. E non era mai stato in grado di dirglielo. I seni piccoli e sodi, che poteva tenere in una mano. E la sua pancia, poco più grande del normale.

Chiuse gli occhi. Di scatto.

Non voleva guardare, non avrebbe voluto.

-Guardatela!- tuonò ancora Voldemort. Draco aprì gli occhi, si costrinse a guardare il suo ventre, roseo e delicato... la sua pelle di pesca. -Guardate... ho messo fine alla vita di due esseri inutili...- indicò la lastra di marmo con un dito -Guardate il suo corpo... guardate cosa portava in grembo...-.

Draco respirò a fondo, lentamente. Doveva essere forte. Eppure gli bruciavano gli occhi. La guardava, non poteva fare altro... la sua Hermione... la sua piccola e dolce Hermione... così fragile... così pura...

***

-I... io...-.

-Shhh...- le sorrise dolcemente -Non voglio farti male...-.

-Io... mi... ecco...- arrossì, e lui rise.

-Sei adorabile, sai?- le diede un piccolo bacio sul naso.

-Mi vergogno...- riuscì a dire, abbassando lo sguardo. Nessuno l'aveva mai vista nuda, non completamente. Lei non era mai stata di nessuno, soprattutto in quel senso.

-Non devi...- sussurrò, slacciando il primo bottone della sua camicetta -Non con me...-.

-Ma...- tentò di ribattere, ma venne zittita da un bacio.

-Lasciati andare... solo questo...- slacciò un altro bottone, poi un altro -Sei bellissima... non devi aver paura... non vergognarti di te stessa, Hermione...-.

-Io...- il suo cuore accelerò, non aveva mai detto il suo nome con quel tono -Io...-.

-Voglio donarmi a te, Hermione... permettimi di farlo...-.

***

-Un figlio bastardo.- Draco si riscosse dai suoi pensieri, da quel ricordo e guardò il Signore Oscuro -Sarebbe nato un figlio bastardo.-.

-Mio...- mormorò Draco, impercettibilmente. Suo. Era suo figlio. Lo sarebbe stato. Era il motivo per cui Hermione doveva restare nascosta, per salvare suo figlio, il loro figlio. Per permettergli di vivere, di crescere.

-Bastardo...- ripetè Voldemort per la terza volta.

Una lacrima gli scese lungo una guancia, l'asciugò prima che qualcuno potesse vederla.

Avevano dato la vita, entrambi. Per il bene del mondo.

E lui stava dalla parte sbagliata.

Non l'aveva protetta, non ne era stato in grado. Non aveva nemmeno mosso un dito per difenderla, ma le aveva promesso di non farlo, di andare avanti.

Le aveva promesso di cercare di cambiare le cose.

E voleva farlo, ma non era certo di esserne in grado.

***

-Un figlio...- Hermione guardava fisso nel vuoto.

-Un figlio...- ripetè Draco, senza smettere di fissarle la pancia -Ma io... io non vedo niente...-.

-Non...- si girò, e sorrise debolmente -Non si vede ancora...-.

-È così piccolo...- mormorò, sedendosi accanto a lei.

-Sì, piccolo e fragile...- i suoi occhi nocciola si riempirono di lacrime.

-Come... come fa ad essere così piccolo? Come fa a...?- s'interruppe, notando le lacrime della ragazza.

-Come fa a renderti così felice ed a sbatterti il morale a terra? Come lo fa contemporaneamente?- chiese, senza smettere di piangere.

-Hermione...- le sfiorò una guancia con le dita.

-No! No! No!- urlò, alzandosi di scatto -Non posso, non voglio!-.

-Hermione...- non sapeva cosa dire. Era stravolta, lo vedeva, riusciva a capirlo. Ma non sapeva come cambiare le cose.

-Non può nascere in questo mondo, te ne rendi conto? Ti rendi conto che c'è una guerra là fuori?- lo guardava, furente, con le lacrime che scorrevano senza sosta -Come posso essere così crudele da permettere a mio figlio di nascere in un mondo così? Dove verrà odiato per il mio sangue? Come posso farlo? Come?- chiese, più a se stessa che a Draco -Ma... come posso ucciderlo, come posso privarlo della vita?-.

-Hermione... sai che alla fine... la scelta migliore è di tenerlo, di... cercare di cambiare le cose... sperare...- s'interruppe -Mio figlio... nostro figlio...-.

-Vivrà in un mondo... in un mondo che...-.

-Shhh... vieni qui...- la strinse a sé, appoggiandole un orecchio sul ventre -Andrà tutto bene... devi solo proteggerlo ed aspettare che le cose cambino, che la guerra passi...-.

-Voglio che lui...- iniziò a singhiozzare più forte -Voglio che viva in un mondo migliore, senza guerre, senza queste discriminazioni... io... voglio creare questo mondo... voglio aiutare Harry a sconfiggere Voldemort...-.

-Ma... Hermione... ragiona...-.

-No!- si ritrasse -Non dirmi di ragionare! Devo lottare per nostro figlio, Draco, voglio farlo... e lo farai anche tu, promettimelo...-.

-Hermione... non posso permetterti di...-.

-Draco...- lo guardò, uno sguardo che non ammetteva repliche -Promettimi che, qualsiasi cosa succeda, qualsiasi, tu lotterai per un mondo migliore. Promettimelo.-.

-Non avrò bisogno di un mondo migliore se tu non ci sei, non vorrò neanche stare al mondo.-.

-Draco, promettimi che tu farai di tutto per rendere il mondo un posto sicuro per tutti... anche se io non ci sarò, promettimi che tu lotterai. Non m'interessa cosa farai dopo, ma ho bisogno che tu prometta che lotterai e che tu mantenga la tua promessa... ti prego...- lo guardò, supplicandolo -Ti prego...-.

-Te lo prometto, Hermione... te lo prometto.- sospirò amaramente -Qualsiasi cosa succeda.-.

***

-Dobbiamo mettere fine alla vita di tutti i Sanguesporco, e della loro prole. A tutti, chiaro? Non mi aspetto altro, se non la morte di tutto ciò che non è puro.- tenne la bacchetta con entrambe le mani, guardandola -Questo è uno dei miei obiettivi in questa guerra, oltre ad uccidere Potter. E chiunque di voi non è d'accordo... farà quella fine...- indicò Hermione -Sono stato chiaro?-.

Nessuno rispose. Avevano capito.

Era una guerra.

E la dovevano vincere.

Draco tornò con lo sguardo alla sua Hermione, avrebbe tanto voluto abbracciarla, stringerla forte a sé e urlare. Urlare ed esternare tutta la sua rabbia, il suo dolore. Ma non poteva farlo, per lei, per la promessa.

Per quel bambino che non sarebbe mai nato.

-Attaccate senza pietà, ed uccidete. Potter è mio.- Voldemort li guardò uno a uno, e il suo sguardo si soffermò un secondo di più su Draco. Teneva la testa alta, non smetteva di fissare quella Sanguesporco dai capelli ricci, l'amica di Potter. Ed aveva i pugni chiusi.

La sua espressione era imperturbabile, glaciale. -Uccidete. E vincerò.-.

***

-Compreremo una casa...- Hermione sorrise, stringendosi maggiormente a lui -Una casa enorme... accogliente e con tanti bambini...-.

-Tanti?- Draco alzò un sopracciglio, confuso. Però era contento che lei non pensasse per qualche attimo alla guerra.

-Tanti, sì. Tanti maschi uguali al loro papà, ma molto dolci...-.

-Dolci?- fece una smorfia -Be'...- sorrise -Le bambine avranno il mio carattere, invece...-.

-Io non ci conterei.- l'abbracciò ancora più forte e chiuse gli occhi, assaporando la perfezione di quel momento.

-Stai bene? Hai la nausea?- le chiese, preoccupato.

-Non preoccuparti, sto bene...- gli schioccò un bacio su una guancia.

-Non sono preoccupato!- protestò, offeso -Io non mi preoccupo mai.-.

-Sì, invece...- lo baciò dolcemente -Per me ti preoccupi... e non dovresti...-.

-Credo sia un mio diritto proteggere mia moglie, no?-.

-Guarda che so...- s'interruppe e sgranò gli occhi -Che hai detto?-.

-Che credo sia un mio diritto proteggerti.- ripetè, con uno sbuffo.

-No, questo l'ho sentito... ripeti quello che hai detto dopo...- sbattè più volte le palpebre -Come... come mi hai definita?-.

-Mia... mia moglie. Perchè?-.

-Tua moglie...- il suo cuore mancò di un battito, per poi accelerare.

-Vuoi esserlo, Hermione?-.

-So badare a me stessa.- disse solo, incapace di rispondere a quella semplice domanda. Anche se dentro di lei, dalla parte più profonda della sua anima, fino al suo cuore, voleva solo dirgli sì, mille e mille altre volte.

-Lo so, signora Malfoy.-.

-I... io...- arrossì, lui l'aveva capito, aveva capito che lei voleva diventare sua moglie -Sì, lo sai...- lo guardò negli occhi -Signor Malfoy...-.

***

-Lucius...- Draco sentì suo padre irrigidirsi, ma non badò a lui. Continuava a fissarla, senza riuscire a staccare gli occhi dal suo corpo.

-S... sì, mio Signore?- chiese, con voce tremante.

-Mi aspetto che tu punisca il traditore che è tra noi...-.

-Il traditore?- domandò Lucius, sorpreso.

-Sì, esatto. Devi punirlo, devi ucciderlo.- ghignò, e poi posò lo sguardo sul giovane Malfoy -Devi uccidere tuo figlio.-.

***

-Se ti scoprono, non esiteranno ad ucciderti, Draco.- Harry lo fissava, scrutandolo con i suoi occhi verdi. Voleva capire, capirlo. Ma non era in grado.

-Lo so. Ma voglio rischiare, ho deciso di fare la spia per l'Ordine, unicamente per farti vincere questa guerra...-.

-Non capisco...- il moro sbattè le palpebre, confuso.

-Sarà meglio che tu vinca, Potter.- sibilò, freddamente -O vengo a prenderti, per poi ucciderti con le mie mani... sono stato chiaro?-.

-S... sì...- Harry guardò Hermione, che sorrideva.

-E vedi di proteggere le persone che ti sono accanto. Se le succede qualcosa...- lasciò la frase in sospeso. Ed Harry capì. Capì che quei due gli avevano nascosto qualcosa.

-Non lo permetterò... non posso permetterlo...- lo guardò negli occhi.

-Sarà meglio che tu mantenga la tua parola, Potter...- respirò a fondo, senza smettere di guardare Hermione -L'affido a te...- fece una smorfia, prese fiato e sussurrò: -Harry...-.

-Puoi fidarti di me.-.

-E, per favore, potete entrambi fidarvi di me?- Hermione li guardò con espressione severa -So badare a me stessa.-.

-Sì, Hermione...- Harry sbuffò -E, comunque... ci sono delle cose che devi spiegarmi...-.

***

-Mio figlio?- guardò il Signore Oscuro -Draco...-.

-Sì?- il giovane alzò lo sguardo, distogliendo la sua attenzione dalla ragazza. Non aveva paura, averne non avrebbe avuto alcun senso.

-Il figlio di quella Sanguesporco...- Voldemort fece un passo in avanti, avvicinandosi a Draco -È figlio di un Malfoy. Un Malfoy che macchia il suo nome, che macchia il suo sangue...- raggiunse il ragazzo e alzò una mano -Un figlio bastardo...-.

-Draco...- Narcissa era impallidita, e fissava il figlio. Sperava con tutto il cuore che non l'uccidesse veramente.

-Con il sangue dei Malfoy...- appoggiò un dito su una guancia di Draco, e premette sulla pelle... l'unghia penetrò nella carne. Draco gemette. Voldemort si allontanò da lui, sorridendo soddisfatto. -Con questo sangue...-.

Una goccia rossa gli scese lungo una guancia, seguita da un'altra, e poi un'altra ancora.

Rosso.

Sangue.

Sangue puro.

Sangue che non l'avrebbe salvato, che non l'avrebbe protetto dalla morte.

Non questa volta.

-Lucius, uccidilo.-.

***

-Perchè mi odiavi?- gli chiese, curiosa.

-In che senso?-.

-Hai passato sei anni della tua vita ad odiarmi... perchè?-.

-Io...- Draco si bloccò. Non sapeva come rispondere.

-Il mio sangue, ok...- sospirò -I miei genitori non sono come i tuoi, ma... ora non mi sembra che tu... insomma...- arrossì, incapace di continuare. Sembrava che tutti i suoi pensieri si fossero attorcigliati insieme, in una grande matassa senza inizio, e senza fine.

-Ti odiavo perchè... penso fosse perchè mi è stato insegnato così...-.

-Ma... senza nemmeno conoscermi... potevi tentare... nel senso...- una lacrima sfuggì al suo controllo. Odiava pensare a quegli anni. Avrebbe potuto passare con lui più tempo, molto di più.

Ora ne avevano così poco.

-Non dovevo parlarti, dovevo considerarti... solo... solo feccia. Mio padre mi aveva dato delle regole... e io le seguivo senza fiatare, senza... senza oppormi.-.

-Ma ora l'hai fatto... cosa cambiava farlo prima? Cosa...? Che senso aveva tutto quello, Draco?- lo guardò negli occhi -Non riesco a capire il senso di tutto quello... proprio... non riesco...-.

-Non ce l'ha, un senso... Hermione... niente ha senso in una guerra...-.

-Le cose sarebbero andate diversamente, vero?- domandò, strigendolo forte.

-Intendi se non avessi avuto quegli insegnamenti?- lei annuì -Be'... non lo so, forse...-.

-Ti saresti innamorato di me, Draco? Sarebbe successo comunque?-.

-Io...- non aveva ancora ammesso che l'amava, non le aveva ancora detto ciò che provava. Lei, però, l'aveva sentito. Non sapeva cosa dirle, dentro di sè, non aveva ancora accettato l'idea che qualcosa di così forte fosse nato in lui.

-Tu?- gli sorrise, sfiorandogli una guancia.

-Anche in amore, Granger... anche in amore niente ha senso...-.

***

-Draco...- sussurrò Narcissa, mentre Lucius si avvicinava al figlio.

-Tranquilla.- Draco sorrise, pensava ad Hermione. Alla sua Hermione. -Va tutto bene.-. Lucius sollevò un braccio e colpì il figlio, violentemente. Draco vacillò, portando una mano a sfiorare la guancia.

La pelle diafana si macchiò di rosso.

-Uccidilo.- ripetè Voldemort -Ha tradito il suo sangue, ha tradito te. Ha tradito ME.-.

Lucius lo colpì ancora, poi estrasse la bacchetta.

***

Hermione strinse la bacchetta. Aveva trovato Voldemort. Harry l'aveva mandata in quel cimitero credendo che non vi fosse nessuno, e lei aveva trovato il nemico.

Pensò a Draco. Intensamente.

Il suo sorriso, i suoi capelli morbidi, la sua pelle.

Pensò a lui.

E a quel figlio che portava in grembo.

-Expecto Patronum.- doveva avvertire Harry, doveva farlo in tempo.

***

-Potter. Sta arrivando.- Voldemort si girò verso il Mangiamorte che aveva parlato -Lui e membri dell'Ordine. Arrivano tutti.-.

-Uccidilo, Lucius.- sibilò, pronto all'attacco.

La mano gli tremava, ma lui tese la bacchetta in avanti.

Era pronto ad uccidere suo figlio.

***

-Chi abbiamo lì?- Hermione tremò, l'aveva scoperta -Vieni qui... combatti.-.

Voldemort l'aveva vista, sapeva che lei era lì. E voleva che combattesse.

Sarebbe morta.

Lo sapeva.

-Morirai comunque...- rise, una risata fredda e sguaiata -Ma fatti vedere... fai vedere come la vita lascia il tuo corpo.-.

Hermione tremò.

Quella, era la fine.

Fece un passo, si allontanò dall'albero dietro al quale si era nascosta. Ma sapeva che non sarebbe mai riuscita a scappare. Lui era troppo forte, lei era arrivata al compimento del suo destino.

-Expelliarmus.- venne sbalzata all'indietro, sbattè la schiena contro ad un albero. La bacchetta le volò via dalle mani.

Guardò Draco.

Stava per morire.

Come ultima cosa, voleva vedere il suo volto.

***

-Uccidimi, padre.- Draco lo guardò, non aveva paura.

-Sei pazzo. L'ho sempre saputo.- sibilò lui.

-Allora uccidimi. Metti fine alla mia vita. Colpisci sangue del tuo sangue. Colpiscimi, uccidimi.- non gli importava, non gli importava di morire.

Forse, così, avrebbe raggiunto Hermione.

***

-Hermione...- mormorò, guardandola. Era appoggiata all'albero, e lo fissava. Non l'aveva protetta, non ne era stato in grado. E nemmeno Potter.

Hermione, Hermione, Hermione, Hermione, Hermione... la sua Hermione...

Voldemort le puntava la bacchetta. Stava per ucciderla.

Si sfiorò il ventre.

-No...- sussurrò, a se stesso -No...-.

Non poteva piangere, non poteva urlare. Non poteva fare niente.

Hermione...

***

-Uccidimi.- Draco girò la testa, per guardarla ancora una volta. Era così bella, lo era sempre stata.

Era l'ultima cosa che voleva vedere.

Lucius smise di badare ai singhiozzi della moglie, che lo implorava. Aveva ricevuto un ordine, doveva obbedire.

Era obbligato.

-Avada...-.

***

Voldemort tese la bacchetta, Hermione respirava lentamente, per calmarsi. Sorrise a Draco, come per rassicurarlo, per aiutarlo a stare calmo.

Aveva promesso.

-Ti amo...- mosse le labbra senza emettere alcun suono.

-Avada...-.

***

-Ti amo, Hermione...- sussurrò.

Era la prima volta che lo diceva.

E l'ultima.

-Kedavra.-.

***

Quella era la fine.

-Kedavra.-.

***

Un lampo di luce verde.

La morte.

In un solo istante.

Quella era la fine.





Note dell'autrice: So bene che tecnicamente dovrei finire le numerose long che ho iniziato, ma ero in montagna (luogo sperduto e senza nemmeno un pc). Sono tornata ieri e, in assenza di altra ispirazione, ho scritto questa shot. Spero vi sia piaciuta, nonostante inizialmente non volessi nemmeno postarla. Polvere_di_stelle, però, mi ha convinta a farlo... quindi, per qualsiasi cosa, dovete prendervela con lei. Spero che vogliate commentare per farmi sapere cosa ne pensate. Alla prossima, baci, Hermione92.

  
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