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Autore: Danda93    12/08/2008    1 recensioni
STORIA FERMA PER REVISIONE (probabilmente verrà cambiata in toto)
°°°Cosa succederebbe se Sesshomaru riuscisse per qualche scherzo del destino ad arrivare nell'epoca moderna? Tra automobili e marchingegni "strani", anche lui, il glaciale principe dei demoni, troverà una persona che riuscirà a scaldargli il cuore più di quanto non abbia fatto Rin...°°°
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era da quasi un’ora che mia zia mi stava pettinando e truccando, potevo affermare di essere al culmine della sopportazione quando finalmente si allontanò dicendomi di alzarmi

“Fatti vedere! Ho finito!”

Mi aveva fatto indossare un abito nero in stile ‘Grease’ molto carino, aveva le maniche a palloncino lunghe fino al polso e in vita un corpetto ricamato, avevo infilato un paio di ballerine con il fiocco davanti legate alle caviglie e senza tacco, il trucco era leggero e sfumava sul bianco, mentre mi aveva ‘stirato’ i capelli ricci e li aveva raccolti con una treccia intrecciata ad un nastrino bianco sporco.

Ero soddisfatta.

Girai su me stessa un paio di volte prima che la zia mi desse il consenso per andare, la abbracciai ringraziandola e mi precipitai fuori della stanza. Sesshomaru era lì, accanto alla porta assieme a mia madre, sospirai emozionata e avanzai, per l’agitazione inciampai sul tappeto, chiusi gli occhi aspettando di atterrare sul pavimento, ma mi sentii afferrare e sollevare, quando trovai il coraggio di guardare ero raggomitolata in braccio a Sesshomaru che mi guardava sorridendo.

In quel momento mia madre ci fece una foto.

Non feci nemmeno in tempo a sorridere, che il flash mi stordì, subito mi preoccupai però del demone, strano fosse così tranquillo.

“Mi metteresti giù?”

“Certo...”

ebbi un brivido e lui mi sorrise notandolo,

“Dobbiamo andare. Mikoto e Minase ci aspettano davanti alla palestra!”

mia madre ci bloccò la strada

“Mettetevi in posa e sorridete ragazzi, un’ultima foto prima di andare!”

obbedimmo e subito dopo uscimmo fuori.

Sesshomaru mi sollevò e mi strinse tra le braccia

“Sei molto bella stasera, sai?”

arrossii vistosamente

“Anche tu...”

riuscii a sussurrargli mentre saltava da un palazzo all’altro.

Toccò i piedi sull’asfalto quando mancavano pochi metri alla palestra, intravidi la mia amica e il suo cavaliere, andammo loro incontro

“Rumi!”

mi saltò letteralmente al collo, notai subito che non era vestita e acconciata come avevamo previsto, ma non mi interessava, poi notai il mio demone che salutava Minase e sorrisi, entrammo tutti quattro insieme, io e Sesshomaru e Minase con Mikoto.

Appena entrammo tutti si voltarono verso di noi e ovviamente mi fulminarono quando mi notarono mano nella mano con Sesshomaru, poi fulminarono Miko che teneva il braccio a Minase.

All’inizio ero a disagio per via di tutti quegli sguardi addosso, poi però mi abituai e presi coraggio rivolgendomi al demone

“Senti...vorresti, ecco... sì, vorresti ballare con me?”

lo guardai mentre trasaliva,

“S-sì...”

balbettò piano, sorrisi divertita e lo trascinai in pista, in quel momento davano un lento.

Il tipo di ballo che adoravo di più.

Mi cinse la vita con le braccia dopo avermi intrecciato la rosa bianca che aveva sul vestito ai miei capelli, mi attirò a sé come se avesse avuto paura di perdermi, io lo abbracciai contornandogli il collo e accarezzando i lunghi capelli argentati, poggiai la testa sul suo petto, nn sapevo se seguire i battiti del suo cuore o la musica.

Mi lasciai andare, in realtà non stavamo ballando, ma solo dondolando, eppure a noi bastava quello.

La musica finì e noi ci fermammo.

Rimanemmo per un po’ a sorriderci, poi lui mi prese la mano e mi portò fuori, nel cortile della scuola.

Eravamo soli e sinceramente avevo un po’ freddo.

Tremai un po’ e lui mi posò sulle spalle la giacca.

Gli sorrisi e lo abbracciai forte.

“Ti amo.”

“Ti amo...”

furono le uniche cose che ci sussurrammo a vicenda prima che le nostre labbra si trovassero in un bacio dolce, tenero e caldo.

§

‘Come sono arrivato a questo punto? Che mi succede?’

la guardai mentre sorrideva e giocherellava con le dita della mia mano, mi sentivo strano, quella ragazza mi aveva davvero cambiato e io non me ne ero quasi reso conto.

“A cosa pensi?”

mi distrasse dai miei pensieri,

“A...”

‘No, meglio non dirglielo adesso...’

“A nulla, a noi, a tutto...”

mi guardava stranita, forse non aveva capito, meglio così.

Mi avvicinai al suo volto sollevandolo con il dorso delle dita, la vidi cambiare colore e sorrisi,

“Torniamo a casa?”

“Ma la festa non è ancora finita, ti stai annoiando? Beh,  per te forse non è eccitante come combattere contro un demone, magari sventrarlo, oppure-“

posai le mie labbra sulle sue, stava delirando, meglio che tacesse, sorrisi divertito contro la sua bocca e lei si scostò un po’ sedendosi leggermente più lontano, poi si voltò incrociando le braccia al petto offesa.

“Rumi...”

non mi rispose,

“Rumiko...” 

niente,

“Tesoro...”

la vidi sobbalzare e mi avvicinai sorridendo, la abbracciai da dietro circondandole le spalle con le braccia,

“Ti sei offesa?”

“No...”

mugugnò, sorrisi e mi avvicinai ancora di più, la sua schiena aderiva perfettamente al mio petto, il mio cuore iniziò a battere più veloce senza che me ne accorgessi.

“Scusami tesoro mio...”

sussultò evidentemente e io la strinsi ancora di più, annusai il suo profumo affondando il naso sul suo collo, Dio quanto la adoravo, potevo percepire il suo cuore a mille e il mio che andava all’unisono, sorrisi e la feci voltare verso di me senza lasciare che si allontanasse troppo, feci scorrere la mano sul fianco destro di lei scendendo sempre più fino alla coscia, ma la sua mi fermò, aveva il capo chino e sentii l’odore salato delle lacrime, le sollevai il volto,

“Non devi piangere, non è successo niente.”

singhiozzò e la strinsi forte a me, non sopportavo di vederla in quello stato.

Non so per quanto rimanemmo in quel modo, ma quando ci alzammo il ballo era terminato e Mikoto e Minase ci stavano cercando all’entrata della palestra, li raggiungemmo facendo finta di niente.

Fu in quel momento che le squillò il telefono,

“Pronto?... Sì, va bene... No, non c’è problema... Ok, ciao mamma, ciao...”

mi sorrise e mi disse che mi avrebbe spiegato più tardi.

Tornammo a casa tutti assieme, accompagnammo prima Minase, poi Mikoto e infine rimanemmo soli, a quel punto venni letteralmente trascinato al parco, sorrideva radiosa e di questo ero molto felice.

“Ma non si torna a casa?”

“No, non ora. Mia mamma, la zia e Akira rimarranno fuori fino a domani sera, ma non mi hanno spiegato il motivo...”

‘Io un’idea ce l’ho, ma meglio non azzardare...’

mi venne da ridere e lei se ne accorse perché me ne chiese subito il motivo, ovviamente non le dissi niente.

“Comunque, vuoi restare fuori fino a tardi?”

“No, tra cinque minuti andiamo... Adesso voglio rimanere qui a guardare le stelle...”

“Le stelle si vedono anche da casa...”

“No, dovremmo salire sul tetto e, forse tu ne sei capace, ma io no...”

sogghignai

“Il problema non esiste.”

“Perché?”

“Ti porto io...”

mi alzai senza aspettare che replicasse e mi diressi verso casa in silenzio e velocemente.

°°°scusate l'attesa ma ero all'estero in un posto dove i computer non esistono.... -.-'... sigh... comunque spero che questo capitolo vi piaccia... recensite!! :P °°°
  
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