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Autore: YlariaJongIn    14/06/2014    1 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 33
Force of the water
“L’acqua non ha paura di nulla.
Essa scorre veloce, impetuosa accarezza il mio corpo
con particolare dolcezza, trasportandomi completamente con sé.” -Azzolin Ylaria-
 
“Va bene, signorina. Accetto la sua proposta.
Che il patto abbia inizio.”
Affermò Yook, prendendo postazione a pochi metri di distanza dalla lastra d’acqua.
Successivamente, incrociò le mani molto delicatamente,
 avendo così un’ottima visione delle mie azioni.
A quel punto, compresi ciò che aveva in mente di fare.
Alzai lo sguardo da terra, rivolgendolo lungo le pareti della struttura,
 cercando di captare ogni minimo movimento sospetto.
Sapevo che quel silenzio assoluto sarebbe durato per poco tempo.
 
“Boom”
Disse il ragazzo con un filo di voce.
A quell’avviso, fissai il soggetto ad occhi sgranati,
avendo ben in chiaro come si sarebbe svolto il giochetto:
Una piccola scossa elettrica percorse un giro circolare
lungo tutte le pareti di vetro che mi stavano racchiudendo,
provocando così delle piccole crepe da cui fuoriusciva una grande quantità di acqua.
Ben presto, il liquido cominciò ad avvolgermi le ginocchia,
percependo così, la temperatura molto fredda di essa.
Per un secondo temetti il peggio.
Sicuramente avrebbe raggiunto l’altezza dell’intera vasca,
lasciandomi completamente in apnea,
o forse con un briciolo di ossigeno a disposizione.
In ogni caso, non sarei resistita a lungo.
Dovevo pensare al più presto ad una via d’uscita.
Non avrei di certo voluto morire in una maniera totalmente subdola, con il corpo inumidito dalla disperazione e il cuore congelato dall’acqua che mi avrebbe penetrato ogni organo vitale, lasciando solamente il vuoto e il nulla.
Era la prima volta che provavo davvero molta paura.
L’acqua era sempre stata una delle mie più grandi fobie.
Ma non la peggiore.
Fin dove sarei dovuta arrivare?
Alla mia più grande fobia?
Decisi di lasciarmi trasportare dai pensieri più profondi
e contorti con cui il mio cervello riusciva a ragionare.
Non volevo ricordare quella sostanza crescere a dismisura,
arrivando addirittura a ricoprirmi l’intero corpo.
L’unica cosa che percepivo era la forza dell’acqua
che si imbatteva sulla superfice della mia pelle,
andando così a sollevarmi sempre più in alto.
In quel momento, avrei solamente voluto ringraziarla,
visto che in quella maniera sarei riuscita a respirare ancora per un po’.
 
§§§
 
Molto presto però, mi ritrovai completamente immersa nell’acqua,
con a diposizione un sussurro carico d’ira, che mi avrebbe accompagnato fino a quando non sarei riuscita ad uscire da quella situazione soffocante.
Decisamente soffocante, visto che quella maledetta forza di gravità mi attirava verso il basso,
 invece di farmi galleggiare come avrei voluto.
Avrei dovuto respirare in qualche modo, no?
Non potevo rimanere in apnea per un’eternità!
Al diamine anche il Principio di Archimede!
Questo non faceva altro che far accrescere la mia rabbia,
facendomi perdere il controllo.
            Avrei dovuto escogitare qualcosa nel più presto possibile.
Ma in questo momento, l’aspetto più importante era quello di riuscire a trattenermi ancora per un po’, cercando di non affogare, nonostante quel liquido continuasse a “strozzare” la mia gola.
Gli ultimi respiri che forse mi avrebbero salvato la vita.
 
§§§
 
Quel pizzico di luce che evidenziava la mia figura e qualche metro di spazio che avevo intorno,
si affievolì, dandomi il benvenuto all’oscurità.
Solamente quella via elettrica da cui ebbe iniziò il tutto, rimase intatta,
illuminando le intere pareti per pochi attimi di secondi.
Secondi che mi sarebbero stati molto utili.
Così, mi concentrai su di essa, cercando di intravedere i più intensi spostamenti nell’acqua.
Difatti, tentavo di fare dei movimenti ben disegnati, adiacenti al mio corpo,
in modo da essere certa che fossi realmente io ad effettuarli.
Solo in quel modo, riuscii pian piano ad avvicinarmi alle pareti della struttura.
Adagiai le mani su di essa, e subito dopo mi lasciai trasportare lungo tutto il perimetro della “stanza”, seguendo la linea elettrica di luce.
Non ero certa di poter trovare una soluzione facendo ciò,
ma almeno ci provai con tutte le mie forze.
Chissà, forse avrei trovato quello che cercavo da molto.
La vittoria.
Ma nonostante la mia speranza, avevo il terrore di riuscire a superare la prova.
E se in seguito avrei trovato di peggio?
La paura continuava a sovrastarmi sempre più intensamente.
Sempre più profondamente.
Sarebbe riuscita a rovinarmi la vittoria?
Quella sensazione per me era un vero e proprio tormento,
che per poco non mi avrebbe uccisa.
 
Ma quello che in quell’istante sembrava essere una nube nera di disperazione,
non era nulla al confronto di quello che presto mi avrebbe accolto a braccia aperte.
 
Infatti, poco dopo, riuscii a captare un rumore violento
provenire da non molto lontano da me.
Nell’acqua si aggirava qualcosa di molto più suggestivo e inquietante.
Qualcosa che non sarebbe stato facile da sconfiggere.
Una fugace occhiata era tutto quello che mi avrebbe fatto rivelare con chi avessi a che fare.
Non mossi nemmeno un muscolo. Rimasi immobile.
In preda all’aspettazione.
La curiosità però, prese il sopravvento, facendomi far andare in tilt il cervello.
Di scatto voltai la testa nel mio lato sinistro,
individuando immediatamente tre piranha
venirmi incontro dalla velocità supersonica.
SPAZIO AUTORE:
Ringrazio moltissimo, tutti i miei lettori, coloro che mi sostengono e che mi seguono:
 

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GRAZIE MILLE :) Vi prego, continuate a recensire, darmi consigli e a seguire la mia fan fiction. Se la fanfiction non vi sembra molto coinvolgente o trovate degli errori grammaticali, basta che me lo dite. Al prossimo capitolo :D
 
  
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