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Autore: DiamanteLightMoon    14/06/2014    1 recensioni
-Ambientato dopo la guerra contro Gea (lievissimi spoiler)-
Gea è stata sconfitta ma il prezzo di questa vittoria pesa ancora nei cuori dei semidei. Percy Jackson, il figlio di Poseidone, è morto. Ma la sua storia non è finita. Un nuovo nemico si sta destando e solo gli eroi più coraggiosi e potenti posso femarlo. La missione dei Sette non si è conclusa con il sonno della Terra. Annabeth, Jason, Piper, Leo, Hazel, Frank e Nico guidati dal fantasma di Percy partiranno per un'impresa quasi impossibile e suicida all'alba della Fine. Perchè mostri dimenticati da tutto e da tutti daranno loro la caccia. Dovranno affrontare nemici di una potenza mai vista in una corsa contro il tempo alla ricerca di una pietra perduta e di un incantesimo in grado di risvegliare i morti e di farli ritornare in vita. Trappole e pericoli li attenderanno in agguato nell'ombra, tranelli pronti a scattare per farli fallire. Ma loro non possono fallire, perchè se non riusciranno a portare a temine l'impresa il mondo cadrà. E i suoi abitanti con lui.
-Dal testo-
"Pov's Annabeth
-Tutte le regole che conosciamo dovremo lasciarcele alle spalle, in questa missione ne esiste solo una: Uccidere o essere uccisi- dice Percy
-Sembra l'inizio di una barzelletta senza il minimo senso dell'umorismo- fa Leo
-No, sembra di stare negli Hunger Games- conclude Nico
Non ho idea di cosa siano questi Hunger Games, ma dal nome che hanno non credo siano giochi matematici."
spero di avervi incuriositi almeno un po'
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Faccio il bagno nelle profezie
Pov's Annabeth
una luce accecante mi colpì, automaticamente chiusi gli occhi. Sentii la voce di Percy che gridava qualcosa, ma non afferrai le parole. Quando non vidi più le macchie colorate mi arrischiai ad aprire le palpebre.
-Ma porco Zeus, Nico. Un po' più a sinistra no?- imprecò di nuovo Percy.
-Ho calcolato male le distanza, scusa, che te ne frega a te, tanto non ti bagni-fece Nico, il mio ragazzo aprì la bocca come per rispondere, ma il figlio di Ade fu più veloce.
-Nemmeno quando eri vivo ti bagnavi, Percy- aggiunse. Il diretto interessato sbuffò. Mi venne da ridere, possibile che quei due dovessero sempre litigare per qualcosa. Abbassai lo sguardo e vidi che in effetti avevamo l'acqua alla cintola.
Uscimmo dal laghetto delle canoe e andammo verso l'Arena. Nel tragitto Percy mi prese per mano, mi asciugai all'istante.
-Grazie- gli sussurrai riconoscente, lui mi sorrise. Quando arrivammo all'Arena vidi i miei fratelli guardarmi e non solo loro. Avevamo gli sguardi di tutti i mezzosangue puntati addosso.
Accanto a me Percy si schiarì la voce.
-Chirone- disse serio- ho bisogno che i capicasa vengano con me. Immediatamente- non aggiunse altro. Mi prese per mano e si voltò. Lo seguivo in silenzio curiosa di sapere il motivo di questa convocazione.

Attorno al tavolino da ping-pong sono radunati tutti i capocabina del Campo Mezzosangue, solo Chirone ,anca all'appello. Quando ho chiesto a Percy il motivo della sua assenza lui si è limitato a dirmi che doveva sbrigare una faccenda. Mi guardai intorno. Alla mi destra Percy fluttuava a mezz'aria, alla stessa altezza della rete lanciando una pallina da ping-pong in aria con una mano. Accanto a lui Jason si divertiva a creare mulinelli d'aria e ogni tanto attirava la pallina nelle sue spire. Piper stava tentano di far muovere un rubino scintillante con la lingua ammaliatrice, mentre Hazel (lei e Frank erano in visita la Campo Mezzosangue) lavorava un pezzo d'oro con la forza del pensiero. Leo stava verificando quanto calore potesse sopportare una pallina di golf incendianola sulla sua stessa mano. Frank e Clarisse stavano discutendo qualcosa riguardante le armi e roba simile. I fratelli Stoll dovevano aver tentato, invano, di rubare non so che da Katie Gardiner, figlia di Demetra, e adesso erano completamente avvolti da rovi di more. Will Solace, Casa di Apollo, stabiliva se le frecce nella sua faretra fossero ben bilanciate, aiutato da Talia (anche le Cacciatrice c'erano). Polluce mescolava una vasta gamma di succhi di frutta dentro un calice, Butch, Iride, lo osservava come se si aspettasse che il figlio di Dioniso potesse esplodere da un momento all'altro. Lou Ellen della Casa di Ecate e Charles Devis della Casa di Nemesi giocavano a scacchi, o meglio litigavano sulle regole. Gli altri mezzosangue degli dei minori parlavano del più e del meno. Infine alla mia sinistra Nico conversava con lo scheletro di un topo di campagna con un grave problema di erre moscia. In quel momento arrivò Chirone e nonostante il rumore degli zoccoli solo pochi di noi se ne accorsero. Il casino infernale continuò per qualche secondo, fino a quando Percy non rovesciò sulla sala un secchio gigante di acqua ghiacciata.
-Era proprio necessario?- domandai sarcastica.
-Sì- rispose semplicemente il figlio di Poseidone guadagnandosi le occhiate omicide di una dozzina di persone. Percy schioccò le dita e tutti si ritrovarono asciutti, le occhiate omicide si trasformarono in sguardi riconoscenti. “Leccapiedi” pensai, ovviamente mi guardai bene dal dirlo. Chirone non si fermò sulla soglia come faceva quando la sua parte equina era “scoperta”, ma entrò nella stanza. Tutti diventammo subito irrequieti, il centauro non entrava mai in un salone che non avesse il soffitto più alto di tre metri e l'unica stanza che avesse quella caratteristica era il salotto dove dimorava Seymour, il ghepardo.
-Vi starete chiedendo il perchè io e Percy vi abbiamo convocato così in fretta e senza preavviso, scommetto- iniziò Chirone. La cosa stava cominciando ad incuriosirmi troppo, o forse non era curiosità ma inquietudine.
-Beh, su questo non ci sono dubbi- esclamò una voce. Clarisse, l'unica persona capace di tanta arroganza. Percy scosse la testa consolato e io feci lo stesso, non sarebbe mai cambiata. Chirone continuò senza degnare di particolare attenzione Clarisse.
-Allora, nel Tartaro qualcosa di estremamente potente e pericoloso si sta risvegliando, qualcosa anzi qualcuno peggiore di Crono e Gea. Bisogna fermarlo prima che sia troppo tardi- fece un respiro profondo.
-Chi è che si sta risvegliando?- Connor Stoll diede voce alla domanda che aleggiava nell'aria e che nessuno di noi aveva il coraggio di fare.
Percy guardò Chirone e lui ricambiò il suo sguardo. Stranamente lessi con fin troppa facilità le loro espressioni. Sembrava dicessero:
Percy “Posso dirlo? Sono già spaventati, se scopriranno anche questo...”
Chirone “Lo so Percy, lo so, ma non abbiamo altra scelta, devono sapere che cosa stanno per affrontare. Diamo loro fiducia”
Percy “Va bene, lo dirò”
-Qualcuno peggiore di Gea?- fece Piper pensierosa
-Già, non riesco ad immaginare qualcuno peggio di lei- aggiunse Jason.
-Allora preparati perchè il nostro nemico è persino più potente e crudele di lei. Per migliaia di anni ha covato vendetta leccandosi al buio le ferite del passato ed ora è pronto a risorgere. Ciò che voglio dirvi è che dovrete, dobbiamo affrontare qualcuno....- iniziò Chirone, capii quello che voleva fare. Un discorso lungo per alleggerire la pillola.
-Urano, ragazzi, noi dobbiamo combattere contro Urano, contro il cielo stesso- disse Percy. Un silenzio di tomba seguì le sue parole, poi scoppiò il caos. Grida, parole sconnesse che andavano a comporre frasi prive di significato. Nella confusione generale sentii Chirone che strillava a quel fantasma del mio ragazzo:
-Perseue Jackson, era proprio necessario?- sorrisi di fronte alla sua espressione, la stessa che avevo io quando gli avevo fatto la stessa domanda.
-Sì, era proprio necessario- rispose lui come se fosse ovvio. Approfittai del fatto che fosse ancora solido e gli tirai un schiaffo in testa. Lui strillò di dolore. Si girò verso di me chiedendo:
-Annabeth, perchè l'hai fatto?-
-Perchè?- feci incredula- mi domandi anche perchè, hai appena scatenato il panico e hai il coraggio di replicare- lo fissai finchè lui non sbuffò borbottando delle scuse. Schioccò le dita di nuovo, prima che avessi il tempo di fermarlo. Altra acqua, che sembrava provenire dall'oceano artico, ci cadde addosso. Ci ritrovammo tutti fradici, ma almeno era tornato il silenzio.
-Testa d'Alghe, potevi almeno essere meno diretto quando ci hai detto il nome del nostro nemico, non credi?- esclamai.
-Ehi, mica potevo dire:“Signori e Signore, o meglio Semidei e Semidee, adesso vi annuncerò il nome del nemico più potente e feroce mai esistito che adesso ce l'ha con noi, anche se non ne so il morivo; dobbiamo anche affrontarlo senza aspettarci l'aiuto di nessuno e che molto probabilmente ci sguinzaglierà dietro i nostri peggiori incubi! Un bell'applauso per Urano!”-mi rispose lui sarcastico. Non tutti colsero il sarcasmo delle sue parole. Di male in peggio non c'è che dire...
-E io che speravo che la morte ti avesse donato un po' di tatto- disse Chirone sconsolato.
-Sono profondamente offeso dalle tue parole- fece Percy portandosi teatralmente una mano sul cuore.
-Idiota!- gli dissi.
-Grazie Annabeth, ti amo anch'io- mi rispose- ok, senza scherzare, gli dei non possono aiutarci più di tanto- aggiunse.
-Uffa e io che pensavo stessi scherzando- sbottò Connor
-Per te tutto è uno scherzo Connor come per Travis e per tutti i tuoi fratelli- gli rispose Katie Gardiner
-Eddai, ormai quello è acqua passata!- Travis aveva detto una parola di troppo. In meno di mezzo secondo i figli di Ermes si ritrovarono avvolti di rovi di more di nuovo! Clarisse e Will Solace si stavano servendo more dolci e mature incitati da Katie.
Qualcuno si schiarì la voce e tutti ci voltammo verso quel suono. Chirone era di fronte alla porta a braccia conserte con Percy sulla groppa con entrambe le mani sulla bocca cercando in ogni modo di non ridere. Con un movimento circolatorio la figlia di Demetra sciolse i rovi attorno ai corpi di Connor e Travis.
-Bene ragazzi, ora che nessuno di noi è una gigantesca pianta di more, possiamo continuare. Ah Katie, la prossima volta usa l'ortica, fa più male- Percy le fece l'occhiolino, io lo guardai divertita.
-Percy, le cose serie- lo riprese Chirone
-Oh giusto le cose serie. Allora, c'è un modo per fermare Urano. Come Gea si sta risvegliando piano piano, ma come Crono è diviso un tanti pezzi. I pezzi dono tornati ad essere uno solo tranne per un piccolo particolare: per essere completamente in forze ha bisogno di una cosa. E questa cosa si è frantumata in sette parti uguali. Vi starete chiedendo che cosa sia questo misterioso qualcosa ebbene è una pietra- fece una pausa ad effetto- è un'enorme pietra preziosa, grande come la circonferenza di una pizza e di tutti colori del cielo. È lì che è rinchiusa la maggior parte della sua energia. Noi, con un'impresa, dobbiamo recuperare quei frammenti, sparsi nei vari continenti. In più Urano sta cercando un prezioso incantesimo nascosto negli abissi marini. Noi siamo stati incaricati di recuperare la pietra e l'incantesimo- quando Percy finì di parlare Chirone aggiunse:-Quindi bisogna partire subito-
-Sì, ma chi deve farlo?- domandò Luo Ellen. Percy e il centauro si guardarono di nuovo
-Odio quando fate così- esclamò Talia facendo scoppiare tutti a ridere.
-C'è un'antica profezia che lo indica- rispose Chirone
-Quale?- questa volta fu il turno di Piper
-In sette dovranno partire
Accompagnati da colui che è dovuto morire
A Ovest andranno
Ma ad Est ritorneranno
Il Nord li guiderà
Il Sud li proteggerà
Al Nero Cancello arriveranno
E con un sacrificio lo varcheranno
Mentre la Prescelta l'incanto reciterà
Il loro destino si compirà-
declamò con voce soave Percy.
-Il morto del secondo verso sono io, i sette prima di me invece....

Angolo autrice
Sono una persona spregevole, la scuola è finita e invece di scrivere 24 ore su 24 non ho fatto altro che stare a vedere film e mangiare ghiaccioli. Ma oggi ho scritto! Allora mi scuso per eventuali errori grammaticali/incomprensioni e se questo capitolo vi abbia fatto venire la nausea/diarrea/latte alle ginocchia. Spero comunque che vi sia piaciuto, mi raccomando recensite ci tengo.
Diamante

 
  
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