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Autore: giuly_etta    14/06/2014    0 recensioni
“Che vuoi fare da grande?” Gli chiede, curiosa, continuando a guardarlo fisso negli occhi, tenendo le braccia attorno al suo collo.
“Non lo so, qualcosa legato a Medicina..” Le posa un bacio bagnato di acqua di mare sul naso.
“Io ti vedrei bene come cardiologo, o pediatra. Sì, un po' ci sai fare coi bambini!”
“Non direi, ma se lo dici tu.” Si stacca dall'abbraccio e la butta in acqua, facendole bere ancora acqua di mare, pur sapendo che lei quel sapore proprio non lo sopporta.
“Ti ammazzo!” Gli dice quando riemerge buttandogli altra acqua addosso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno esatto che non lo vede.

Un anno da quel “ci vediamo tra un mese o due”, da quel bacio sulla fronte, da quel bracciale.

Quel maledetto bracciale, che sta bene con ogni suo vestito, che mette spesso per provare a perderlo perché a buttarlo non ci riesce, che gli ricorda lui ogni volta che lo osserva.

E lo osserva spesso, se lo gira tra le dita e pensa ai momenti con lui.

Che vuoi fare da grande?” Gli chiede, curiosa, continuando a guardarlo fisso negli occhi, tenendo le braccia attorno al suo collo.

Non lo so, qualcosa legato a Medicina..” Le posa un bacio bagnato di acqua di mare sul naso.

Io ti vedrei bene come cardiologo, o pediatra. Sì, un po' ci sai fare coi bambini!”

Non direi, ma se lo dici tu.” Si stacca dall'abbraccio e la butta in acqua, facendole bere ancora acqua di mare, pur sapendo che lei quel sapore proprio non lo sopporta.

Ti ammazzo!” Gli dice quando riemerge buttandogli altra acqua addosso.

Beate vacanze, e lei che era andata persino a trovarlo in quel paesino, pur di trascorrere una giornata con lui.

Amava ricordare non come si erano conosciuti, ma il giorno in cui hanno stretto amicizia, su un pullman, lei seduta su di lui a chiacchierare delle loro vite, perché fino a quel giorno non si erano mai parlati.

Suoni la chitarra? Allora suona qualcosa dai!” Si alza dalle sue gambe e lo ascolta suonare Wonderwall, canticchiandone il ritornello.

Ma sei bravissimo!” Si sorridono e lui la tira di nuovo su di sé.

Tu suoni qualcosa?” Le chiede.

Certo! Il triangolo! Compongo delle intere melodie, però l'ho dimenticato a casa. Se ne hanno uno ti farò sentire!” Scoppiano entrambi a ridere e i ragazzi intorno li guardano curiosi, chiedendosi come abbiano fatto a legare in così poco tempo.

Io pratico karate, sono bravo, sai?” Le dice, sorridendo ancora.

Wow! Io gioco a pallavolo a scuola, ma per modo di dire, forse non sono proprio portata per lo sport..” Lui le cinge la vita un po' più forte con la mano e lei decide che di lui si può fidare.

Mai fatto errore più grande.

Di certo ci si poteva fidare, è stato un ottimo amico però a conti fatti sarebbe stato meglio che dopo quel giorno avessero fatto finta di nulla.

Bussa alla porta della sua stanza, le lacrime stanno per solcarle il volto.

Ehi! Che ti è successo?” Le chiede lasciandola entrare in camera.

È uno stronzo! Mi ha mandata a quel paese senza troppi giri di parole.” Lui l'abbraccia e in quello stesso momento lei scoppia a piangere.

Non me ne va mai bene una.” Gli dice a singhiozzi.

Non piangere, ci sono io qui con te.”

E quando ne aveva più bisogno non c'era più.

Vivevano lontani e si vedevano una o due volte all'anno, e una di queste fu il diciassettesimo compleanno di lei.

Ogni volta sempre la stessa storia!” Le dice quando, appena sceso dal treno, lei gli salta addosso per abbracciarlo.

Scusa, è che mi sei mancato.” Non le risponde, ma non perde l'entusiasmo di averlo per sé per un giorno.

Andiamo a mangiare, ti porto nel mio posticino preferito.” S'incamminano sotto il sole cocente di giugno fino ad arrivare a uno scoglio desolato e lui la guarda stranito.

Preferito? Sicura?”

Sì, è così tranquillo qui, non c'è mai nessuno, ti rilasserai, promesso.”

Se lo dici tu, Sweety.”

Sweety. Amava essere chiamata così, sa tuttora che quel soprannome era solo per lei, così come lui ne aveva uno tutto suo.

E quindi che fate qui il pomeriggio?” Le domanda, mentre vanno verso la spiaggia.

Niente, andiamo al mare e facciamo le cose che si fanno al mare: il bagno, una partita a carte, una a pallavolo.. Sai che sono migliorata?”

Buon per te!” Ancora una volta smorza il suo entusiasmo.

Rispondo a telefono, aspetta.” Le dice accettando la chiamata della sua fidanzata.

Non che non avrebbe dovuto sentirla un giorno intero, chiedeva solo che quel giorno fosse tutto per lei, le sarebbe dovuto bastare per un altro anno.

E invece le dovrà bastare una vita.

Ormai decisa gli scrive: “Mi dispiace ma io un'amicizia così non la reggo. Grazie per esserci stato in questi anni e grazie ancora per il bracciale, se ci sarà occasione te lo ridarò.”

E lui non si degna nemmeno di risponderle, di dirle che può provare ancora.

Le restano solo il bracciale e i ricordi legati a chi gliel'ha regalato.

 

#Angolo autrice:
Ciao! Non pubblico qualcosa qui da agosto e oggi mi sembrava il giorno adatto, anche perché mancano tre giorni a un anno preciso da ciò che è successo in questa storia. E no, purtroppo non mi sono inventata niente, è po' della mia vita, ed è anche il motivo per cui non ho scritto nulla o quasi in questo anno. 
Ci tengo particolarmente a questo racconto perché è quanto di più personale io abbia scritto.
Io spero che via sia piaciuta e se vi va, scrivetemi una recensione.
Buona estate a tutti, alla prossima! 
giuly_etta
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