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Autore: fefe_love    12/08/2008    4 recensioni
Da alcuni giorni Nami era inquieta. Quasi non mangiava più, urlava sempre con tutti (più del solito) e era diventata intrattabile. Inoltre spesso si isolava e stava ore intere a guardare il mare. All’inizio i suoi compagni cercarono un contatto con lei per capire come mai si comportava così, ma di fronte al silenzio ostinato della ragazza decisero di lasciarla perdere e ignorarla...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da alcuni giorni Nami era inquieta. Quasi non mangiava più, urlava sempre con tutti (più del solito) e era diventata intrattabile. Inoltre spesso si isolava e stava ore intere a guardare il mare. All’inizio i suoi compagni cercarono un contatto con lei per capire come mai si comportava così, ma di fronte al silenzio ostinato della ragazza decisero di lasciarla perdere e ignorarla. Nami era quasi contenta di essere lasciata in pace, perché aveva bisogno di riflettere su cosa la rendesse così nervosa. C’era qualcosa che la turbava e non la lasciava dormire la notte...ma cosa??? -Hai bisogno di parlare un po’ Nami? Sentendo il suo nome la ragazza si girò e vide la sua “sorellona” Nico Robin venirle incontro porgendole un bicchiere di succo d’arancia fresco. Nami sorrise: -Grazie Robin, come farei senza di te? Lo so è da qualche giorno che sono nervosa ma non riesco a capire neanch’io perché... -Forse ti sei innamorata, di solito noi ragazze siamo nervose per quello- disse sorridendo la mora. Nami la guardò sorpresa: -Innamorata??? E di chi scusa? -Questo non lo so, dovresti essere tu a capirlo...pensaci bene e vedrai che lo capirai. Ti saluto!- disse Robin e si allontanò. -Robin, dove vai??? Io ho bisogno di aiuto e tu mi pianti qui??? ROBIN!!! Niente da fare, era come parlare al muro. Forse però la mora aveva ragione, forse si era davvero innamorata...il problema era chi poteva essere questo ragazzo. “Allora, ragioniamo...chi sarà mai? Rufy? No, lo escludo in partenza, è come un fratello per me. Lo stesso vale per Usop...forse Sanji, è un bel ragazzo...no, non mi convince, è troppo farfallone. Chopper è piccolo e poi è una renna... oddio non sarà Zoro???” pensò. Solo pensando quel nome sentì una leggera stretta allo stomaco. “Non è possibile, non può essere lui...assolutamente no, come faccio a innamorarmi di un quasi sconosciuto??? Però bisogna ammettere che Zoro è un tipo affascinante...no basta con questi pensieri! Non mi piace, punto e basta!” Quella notte, Nami distesa nel suo letto non riusciva a prendere sonno. Pensava ancora alle parole di Nico Robin:“Forse ti sei innamorata...”. E così il cuore dell’orgogliosa Nami era stato conquistato da qualcuno, senza nessun assalto o saccheggio...però restava il problema di chi si era innamorata. Su questo rimuginò fino a tarda notte e più ci pensava, più le appariva chiara in mente l’immagine di tre spade e di una bandana nera...allora era Zoro l’uomo che la turbava e che le aveva rubato il cuore? “Niente da fare, finché continuo a pensare non riesco a addormentarmi. Adesso esco e mi prendo una bella boccata d’aria, sperando che mi schiarisca le idee. Poi torno a dormire.” La ragazza uscì dalla sua stanza e si diresse verso il ponte. Scendendo le scale Nami vide qualcuno appoggiato sul bordo del parapetto che osservava la luna. Si avvicinò in silenzio e si rese conto che quello era il profilo di Zoro. L’affascinante spadaccino si stava riposando dal suo duro allenamento notturno: si era tolto la maglietta e il suo corpo dai muscoli perfetti era delicatamente illuminato dalla luna. Il suo viso aveva un’espressione serena che la ragazza non gli aveva mai visto prima. A quella visione il cuore di Nami accelerò e la ragazza percepì un forte calore pervaderle il volto. Ormai ne era certa: aveva perso la testa per Zoro. Nico Robin aveva ragione, come sempre. A questo pensiero sentì le lacrime salirle agli occhi. Avrebbe voluto piangere per sfogarsi e calmarsi dopo la sconvolgente scoperta, ma non poteva farlo senza essere scoperta. E per di più dal motivo della sua angoscia…avrebbe preferito sotterrarsi piuttosto che mostrare il suo lato debole. Tutti la conoscevano come una ragazza grintosa e orgogliosa, non poteva farsi scoprire a piangere! Che ne sarebbe stato della sua reputazione? Che figura avrebbe fatto davanti al suo amato samurai? Immersa dei suoi pensieri aveva sceso tutte le scale e adesso si stava avvicinando al punto in cui c’era Zoro. Il ragazzo la vide e le rivolse un sorriso di sghembo: -Ehi mocciosa che ci fai in giro a quest’ora? Le brave bambine devono dormire di notte, altrimenti durante il giorno mordono! Anche questa volta Nami sentì le guance infiammarsi, ma non si fece prendere dall’emozione. Non aveva voglia di litigare a quell’ora e proprio con quella persona… Appoggiò delicatamente la schiena al parapetto e rispose con calma allo spadaccino, chiudendo gli occhi: -Non riuscivo a dormire… Zoro la guardò di sottecchi, osservando il suo grazioso viso illuminato dalla luna. Quant’era carina quando era così tranquilla… -E perché non riuscivi a dormire? -Boh, non lo so. Pensavo… -Wow, pensavi... E a chi pensavi? Sentendo questa frase Nami aprì gli occhi e arrossì leggermente. Poi disse sussurrando, senza guardare negli occhi il giovane: -Non credo siano affari tuoi. Lo spadaccino rimase stupito da questa risposta così dura e secca. -Reazione sospetta…non ti sarai innamorata? “Ma questo che fa, legge nel pensiero???” pensò Nami diventando scarlatta. Non rispose alla domanda ma si allontanò. “Vuoi vedere che ho fatto centro?” pensò sorpreso Zoro. -Lo sapevo, ti si legge in faccia! E chi è la tua nuova fiamma, mocciosa? Lo conosco? Ma la ragazza non rispose e continuò a camminare. “Oh Zoro, come faccio a dirti che mi sono innamorata persa di te? Sono troppo orgogliosa anche per ammetterlo con me stessa, come faccio a dirlo proprio a te?” Il ragazzo non si arrese di fronte al suo silenzio e continuò l’interrogatorio: -È uno della ciurma, vero? Rufy? Usop? Ah ah, non credo che sia quel babbeo! Niente da fare, era come parlare con il muro. Allora la inseguì, la prese per un braccio e la costrinse a voltarsi verso di lui. Solo che tirò troppo forte e così si ritrovarono quasi abbracciati, con i visi a pochi centimetri uno dall’altro. Il cuore di Nami accelerò di colpo. La ragazza avrebbe voluto fuggire ma al tempo stesso non riusciva a smettere di guardare quei meravigliosi occhi, che la facevano sciogliere come gelato al sole. -Allora mocciosa me lo vuoi dire chi è? Guarda che con me puoi parlare senza problemi, morirei piuttosto che rivelare un tuo segreto agli altri. A quelle parole Nami non riuscì più a resistere. Le lacrime cominciarono a scorrere prima che potesse fermarle e lei si ritrovò a piangere come una bambina fra le braccia dell’uomo che amava. Zoro restò spiazzato vedendo la “sua mocciosa” piangergli addosso. Poi però la strinse dolcemente a sé e sentì i suoi singhiozzi calmarsi un po’. -Su Nami non piangere…ci sono qui io adesso! La ragazza alzò lo sguardo verso il giovane e un timido sorriso le attraversò il viso. -Grazie Zoro, sei un vero amico…-disse Nami. “Anche se preferirei che fossi più di un amico…” pensò con tristezza. -Figurati, per così poco! Adesso potresti dirmi perché piangevi?- disse lo spadaccino sempre tenendola fra le braccia. –Mi dispiace vederti piangere…anche se sei una mocciosa!- aggiunse per farla ridere. “Ci siamo” pensò la ragazza. Prese un bel respiro e senza guardare il giovane negli occhi disse a voce bassa: -Ecco Zoro, non so come dirtelo…io,ehm…io…-poi alzando gli occhi verso di lui- io ti amo!!! Abbassò gli occhi di scatto e si liberò dall’abbraccio, mentre sentiva il viso infiammarsi. -Adesso scommetto che non mi parlerai più, fate sempre così voi uomini!- e si voltò per scappare verso la sua camera, con le lacrime agli occhi. Il giorno seguente avrebbe raccontato tutto a Robin e era sicura che la sua “sorellona” l’avrebbe capita e confortata. Mentre stava per iniziare a correre, sentì qualcosa afferrarle il braccio, impedendole di scappare. -Ehi che modi sono, non mi chiedi nemmeno come la penso io?- Zoro l’aveva fermata e non sembrava intenzionato a lasciare la presa. -Perché come la pensi?- disse Nami in un sussurro. Sentì una mano calda sollevarle il viso e ancora una volta si ritrovò a fissare gli occhi scuri dello spadaccino. -Anch’io ti amo Nami, ma se non avessi preso tu l’iniziativa non avrei mai trovato il coraggio di dirtelo…per questo ti ringrazio, piccola mia! Fu un movimento simultaneo. Entrambi si avvicinarono lentamente, socchiudendo gli occhi. Quando le loro labbra si toccarono, entrambi capirono che niente al mondo li avrebbe divisi, neanche il più vasto degli oceani o il pirata più pericoloso. Quel dolce contatto fu per loro un momento di pace e di felicità totale. Non si resero conto se fosse durato solo un secondo o tutta la notte, avevano perso la cognizione del tempo…quando si separarono si guardarono ancora un momento negli occhi sorridendo, e sussurrando insieme un –Buonanotte- si separarono. Il giorno seguente sembrava che niente fosse accaduto la sera prima perché i due continuavano a litigare e a stuzzicarsi come al solito. Solo l’occhio attento di Nico Robin si accorse degli sguardi complici e dei sorrisi che si scambiavano ogni tanto i due ragazzi. Mentre tutti si precipitavano da Sanji per la colazione prese da parte Nami e le chiese sorridente: -È successo qualcosa fra te e Zoro? Nami arrossì leggermente ma, dopo un leggero imbarazzo iniziale, si decise a raccontare tutto alla sua “sorellona”. Alla fine del racconto Nico Robin sorrise e disse soltanto a Nami: -Brava Nami, sono contenta per te. La ragazza sorrise e abbracciò la sua sorellona; sapeva che le parole della sua sorellona, anche se poche, erano sincere e che lei approvava la sua storia con Zoro. “E questo è un motivo in più per stare insieme a lui!” pensò felice.
  
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