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Autore: ashtonsdimples    14/06/2014    0 recensioni
Quei suoi occhi così verdi, puri e spensierati, non sanno che si innamoreranno perdutamente dei suoi, azzurri come il mare, che splendono come la luce del sole. Perchè sarà proprio lei, Sun, la luce ed il sole di Michael.
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Questa fan fiction è dedicata ad una mia cara amica, che mi ha dato il coraggio di rendere pubblico ciò che scrivo.
Spero davvero che possa piacervi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter fourteen.

    Il giorno della vigilia di Natale arrivò puntuale, nevoso e grigio come ogni anno, con la neve tutt’attorno e il freddo che rendeva la pelle d’oca, i camini erano accesi e le ghirlande erano appese nelle porte, talvolta con qualche frase di augurio sopra. I regali erano impacchettati, nascosti negli angoli più remoti delle abitazioni per fare in modo che nessuno potesse scovarli, le canzoni ed i motivetti natalizi aleggiavano nell’aria e i passanti non potevano far altro che sorridere, scambiandosi sguardi l’uno con l’altro, e augurandosi un buon Natale.
    Sun non capiva il motivo di questo, quasi, obbligo di diventare tutti buoni in un certo periodo dell’anno. Anche perché, la maggior parte delle volte, le persone rimanevano tale quali. Era solo l’apparenza che ingannava, erano solo varie facce che venivano cambiate. Le persone dovrebbero provare emozioni sincere verso gli altri ogni giorno, non deve esistere una data in cui questa regola venga rispettata. Mentre rimuginava su quei pensieri aspettava la band insieme a Ellie e Katia seduta sul divano, avevano deciso di preparare l’albero tutti insieme proprio durante la vigilia, e dunque estremamente in ritardo, poiché Ashton teneva in serbo una serata particolare per tutti loro. Conoscendo il batterista, non appena tutti sentirono l’annuncio rotearono gli occhi verso il cielo, chiedendosi che diavolo gli fosse passato per la testa quella volta. Sperarono, solo, che non fosse nulla di assurdo. Non ebbero la preoccupazione che fosse banale, poiché uno come lui avrebbe trovato qualsiasi cosa tranne che la banalità.
    I “fantastici quattro” arrivarono grondanti di sudore e con le magliette appiccicate al proprio corpo, tanto che Katia quasi morì nel vederli: la sua espressione di disgusto provocò una risata generale, mentre lei quasi impazziva « Come diavolo avete fatto a ridurvi in quel modo? » quasi strillò, alzandosi dal divano e andando ad osservarli meglio da vicino, tanto che Luke scoppiò a ridere, mostrandosi avanti e facendo una giravolta.  « E suppongo che tu sia anche contento del risultato » sospirò la ragazza, mettendosi una mano nella fronte in segno di disperazione. Li guardò ancora una volta, per poi tornare a sedersi al fianco di Ellie, che osservava la scena divertita.
    D’un tratto Calum si precipito addosso a Sunshine, che strillò per lo spavento. Sentì la pelle sudata e collosa del suo migliore amico, e combatté valorosamente per toglierlo di dosso, ma successe l’effetto contrario: la schiacciò ancora di più, quasi inzuppandola. Avrebbe voluto morire, odiava essere ricoperta di sudore e più di tutto odiava puzzare, cosa che Calum in quel momento faceva parecchio. Si chiese se al posto di provare avessero fatto una maratona di trecento chilometri a piedi. Passò le mani nel suo ventre, facendogli il solletico e acquistano terreno, spostandolo da dosso e correndo verso la sua camera, per poi sbattergli la porta in faccia. In tutto questo gli altri ridevano. « Se il tuo intento era quello di farci sembrare tutti dei puzzoni, Ashton Irwin, sappi che non si verificherà mai » gridò Sun, poggiata alla porta, sperando che nessuno le tenesse un’imboscata.
    « A me l’idea dei puzzoni non dispiace, intanto possiamo sempre lavarci, no? » rise Ellie, aprendo la porta e trascinando la sua amica nel salotto, dove l’albero di Natale e varie scatole con addobbi sparse sul pavimento l’aspettavano. Sun lasciò perdere la sua migliore amica, precipitandosi nel dividere i rami degli alberi l’uno dall’altro, a posizionarli e sistemarli decentemente. Michael la salutò cingendole i fianchi con le braccia. Sunshine si girò per guardarlo negli occhi, lo baciò sul naso e lo mandò velocemente a farsi una doccia. Dopo di che, insieme alle sue amiche, si diede da fare.
 
**

    Erano tutti seduti in cerchio, sul pavimento, ascoltando Ashton che, in piedi al centro del salotto, spiegava il piano della giornata. Era pomeriggio inoltrato, il vento fischiava, il fuoco scoppiettava e i maglioni tenevano ben al caldo i loro corpi. « Manca poco alla fine di quest’anno, e devo dire non me lo sarei mai aspettato in questo modo » cominciò il suo discorso voltandosi e rivolgendo lo sguardo verso ciascuno di loro. « Pensavo di fare un qualcosa di particolare, per terminarlo nel migliore dei modi. Non fate quelle facce: so che può sembrare una cosa improbabile ma credo mi sia venuta un’illuminazione l’altra notte mentre ero in chiamata con il mio fratellino. Sapete, gli ho chiesto cosa volesse fare da grande, quali erano le sue ambizioni, e pensavo che noi potessimo fare la stessa cosa, ma in modo più originale » Ashton ebbe l’attenzione di tutti: nessuna presa in giro, nessuno sguardo ironico.
    Si sentì piccolo ma allo stesso tempo importante. « Il parco giochi principale, dove Michael e Sun si sono incontrati per la prima volta, sarebbe perfetto per la mia teoria, che sarebbe come una caccia al tesoro. No, non alzate le sopracciglia, non è la cazzata del secolo. Potrebbe essere divertente, credetemi. Durante questi giorni rimanenti dovete mettere dentro una scatola una lettera dove scrivete come avete trascorso l’anno, alcuni vostri effetti che lo ricordano, tutto quello che volete ma che ovviamente ci stia. Lo so, sono un capitan ovvio, ma fatemi finire.
    Il 31 dicembre tutti noi, ad orari diversi, andremo a seppellire le nostre scatole e creeremo le indicazioni a nostra scelta per fare in modo che, a mezzanotte, vengano trovate ed i proprietari le aprano mostrando il contenuto. Ho terminato, accetto cuscinate in testa ma non i pomodori » sorrise in modo adorabile, sedendosi al suo posto. « Non mi sembra una cattiva idea » commentò Katia, « ma se scegliessimo noi, una volta al parco, a chi far cercare la scatola? Sarebbe molto più divertente » immaginò una Ellie impazzire ed arrabbiarsi a morte con lei per via degli inizi sbagliati, il suo: ”Acqua, acqua, stai annegando Ellie.. FUOCHERELLO! No, scherzavo” e scoppiò a ridere portandosi una mano nella pancia.
    « Ottimo, rideremo senz’altro » commentò Luke, sfregandosi le mani e pensando a cosa mai avrebbe potuto scrivere nella sua lettera, Aveva un nuovo gruppo di amici, aveva scritto parecchie canzoni e non si era ancora innamorato. Abitava a Canberra e sentiva nostalgia di Sydney e della sua famiglia, ma pensò di non scriverlo poiché sarebbe potuto sembrare offensivo. Calum gli passò una mano davanti al viso, portandolo alla realtà.
    Sun, seduta con la testa poggiata sulla spalla di Michael, guardava le luci ad intermittenza dell’albero di Natale, pensando alla splendida caduta da 100 e lode eseguita poco prima solo per posizionare la stessa in cima. Si strinse nel suo maglione, sentendo ancora la vergogna e le guance tingersi di rosso. Si chiese a chi avrebbe fatto cercare la sua busta e pensò immediatamente a Calum. L’avrebbe fatto uscire di testa, il che la fece sorridere. L’idea di Ashton, doveva ammetterlo, fu insolita ma quasi geniale. Non le sarebbe mai passata per la mente. Avrebbe potuto scrivere una marea di fatti accaduti in quell’anno, talmente tanti che le venne la pelle d’oca. Ripercorrendo i vari momenti le mancò andare in biblioteca, era da molto che non ci faceva un salto. Vide Sally acciambellarsi davanti all’albero e pensò che si era quasi dimenticata anche di lei. Se pensava al 24 dicembre dell’anno passato mille cose erano cambiate. Pensò a Cory, al fatto che quell’anno non fosse andata a trovarlo ed il magone quasi la strozzò: si era dimenticata anche di lui. Michael la strinse a sé chiedendole se fosse qualcosa ma lei scosse la testa, abbracciandolo. Non ci pensò più, non era quello il momento.
    Decisero di cucinare tutti insieme: pasta con panna e salmone e gamberoni al forno, “evviva il mare”. Si disposero tutti in cucina, misero musica in sottofondo e, tra un verso e l’altro, tra un passo ed un altro, ricavarono qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti. Usarono posate e piatti dell’argenteria che Sun aveva comprato per le occasioni speciali ma che non aveva mai utilizzato: volevano ricordarsi quella serata. Cantarono a squarciagola mentre mettevano al forno i gamberoni e Michael e Luke ci passavano sopra il condimento. Ashton prese due cucchiai di legno (gli unici presenti) e li fece roteare fra le dita come le bacchette della sua batteria sempre più velocemente, sino a quando una non gli sfuggì di mano ed andò in testa a Luke, che lo inseguì per la stanza usando la posata come arma. Fecero i valorosi cavalieri fin quando Katia prese dalle loro mani i cucchiai, lasciandoli a bocca aperta. « Ehi, stavo per filmarli! » si lamentò Ellie.
    « Ash, un giorno m’insegnerai come fai » disse Sunshine, curiosa poiché non c’era mai riuscita. Le sembrava troppo difficile. « D’accordo, ma solo se mi dedichi una canzone al piano » le fece l’occhiolino e lei acconsentì, pensando di aver abbandonato persino il suo strumenti preferito. « Lo suonerai ancora meglio » le sussurrò Calum alle spalle, e lei lo abbracciò.
    La cena, a seconda dei vari commenti, fu più commestibile del solito: il lavoro servì a qualcosa. Arrivata la mezzanotte sgombrarono e si sedettero nuovamente tutti in cerchio. Ashton si offrì come volontario per il primo giro della “Consegna-Regali”. Diede a tutti una scatola (la scatola) con dentro un regalo. Fu un pensiero dolce, la scatola dei ricordi – così chiamata da lui – era diversa per ciascuno di loro. Quella di Sun era azzurra da una parte, con delle nuvole sparse ovunque e un girasole al posto del sole, mentre dall’altra era blu scuro, con la luna e le stelle. Quella di Calum era nera con macchie bianche peni ovunque. Non appena il bassista la vide pianse dal ridere, abbracciò il mittente e esclamò quanto fosse indicata, per poi chiedere se fosse un’allusione al fatto di essere gay e di stare con Luke, provocando una risata generale.
    La scatola del cantante era gialla e piena di pinguini e labbra sorridenti con denti estremamente bianchi. « È per incitarti a non fare l’ameba e a sorridere di più. Hai una bella dentatura per un cazzo, amico mio » spiegò Ashton alzando le spalle, dopo di che Luke sorrise genuinamente, mostrando la quadi perfetta arcata dentale. Michael ricevette una scatola con appiccicati i loghi di tutte le band che lo facevano impazzire da una parte, mentre dall’altra, su uno sfondo rosso, era disegnata una ruota di colori con una freccetta nel mezzo, che stava ad indicare il prossimo colore dei suoi capelli. Trattenere una risata sarebbe stato inutile.
    La scatola di Katia era rosa con sopra incollate tutte le marche più prestigiose, e appena la vide ci mancò poco che ne uscì fuori di testa. In compenso saltò in braccio al batterista, che cadde all’indietro tenendo stretta la ragazza. Ellie pensò che anche quella sarebbe stata una scena perfetta per essere filmata. Non era mai pronta per scene divertenti come quelle e si maledisse mentalmente per questo. Guardò la sua scatola: verde con delle margherite bianche, e si chiese come Ashton fosse a conoscenza della sua ossessione. Probabilmente, pensò, chiese a Sun qualche suo segno particolare. Lo ringraziò, tenendo il regalo stretto tra le mani, emozionata. « Ma come facevi a sapere di questo suo grande amore? » la prese in giro Sun, mandando a monte ogni sua certezza. « Fidati, non te l’immagineresti mai! » rispose il batterista, facendole il classico occhiolino. Ellie si sentì avvampare e la curiosità la travolse. Si sfregò le mani.
    Sun sapeva benissimo chi avesse dato quell’informazione al batterista, difatti guardò Calum con un sorriso divertito in bocca, e lo vide arrossire. Sembrava carino visto da quel punto di vista, ma poi si ricordava che era sempre Calum Hood. Non riusciva ancora a percepire nella sua mente che il suo migliore amico era interessato alla sua migliore amica. Erano così simili, e così tanto speciali per lei. Probabilmente prima o poi sarebbe dovuto accadere, si disse, ma in ogni caso avrebbe avuto lo stesso effetto. Se l’immaginò presi per mano, darsi i sorrisi che lei e Michael si scambiavano, seduti nel salotto e lei accovacciata al suo petto. Pensò fosse imbarazzante, ma proprio perché erano loro non doveva darci peso.
    Avrebbe tanto voluto dire ad Ellie cosa Calum provava per lei, ma in quel modo avrebbe potuto rovinare tutto. Non aveva la benché minima idea se lei potesse essere interessata a lui, ma era intenta a scoprirlo. Nella stanza si era creato un silenzio strano, insolito, quasi di riflessione. Tutti si volgevano sguardi pacati, nessuna frecciatina o sorrisino. E Calum pareva andare in escandescenza. Non si era mai immaginata il bassista in quel modo. Le faceva tenerezza. Gli promise – anche se solo con il pensiero – e promise anche a se stessa di aiutarlo, qualsiasi cosa sarebbe dovuta accadere. Era come un fratello per lei, no? Non era certa di voler vedere quei due insieme, nel vero senso della parola, perché nella sua mente era tutto così strano. Quasi le faceva male: Cory, Sally, il pianoforte, Michael, e adesso Calum.
Sorrise, pensando alle tempie che pulsavano, ma infondo non le dispiaceva se non in parte.
    Era proprio un bellissimo casino. 




Spazio autrice:
buonasera a tutti, miei cari. Mi dispiace di aver aspettato (per l'ennesima volta) un bel po' di tempo prima di aggiornare, ma la scuola mi stava uccidendo, e ora che siamo in vacanza ho decisamente più tempo per dedicarmi alla scrittura.
Vengo subito al capitolo, dicendo che Ashton ha avuto una profonda illuminazione e come idea personalmente credo non sia poi così terribile. Penso che se dovessi fare una cosa del genere mi divertirei. E voi?
La situazione di Ellie e Calum è parecchio strana, soprattuto per Sunshine che deve fare i conti con il fatto che siano entrambi i suoi migliori amici, come una sorella ed un fratello, il che, pensandoci, è davvero difficile da realizzare. Inoltre la nostra Sun ha dei problemi con il suo passato. Ho messo in ombra per questi capitoli Cory, ma lui non sparisce, è sempre nel cuore della nostra protagonista. E per giunta quest'anno si è dimenticata di andare a trovarlo, così come ha scordato parecchie cose della sua vita. Il passato è sempre temibile, nonostante tutto.
Però ammette che tutto questo è un bellissimo disastro, quindi le cose non vanno poi così male, o no? 
Vi aspetto al prossimo capitolo, spero che questo vi sia piaciuto e spero che possiate perdonare gli eventuali errori.
Aspetto le vostre recensioni ed accetto le critiche.
Un bacione,
ashtonsdimples.

 
  
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