Disclaimer:
Hermione Jane Granger,
citata in questa fanfiction, non appartiene a me, ma a J. K. Rowling e a varie
case editrici comprese ma non limitate a Bloomsbury, Warner Bros, Salani. Non
scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento.
Nota bene:
Questa fanfiction non tiene
in considerazione gli avvenimenti accaduti nel sesto libro della saga di Harry
Potter, "Harry Potter e il principe mezzosangue".
macchie
d'inchiostro
Chiamalo amore questo sentimento che provo per
te.
Chiamalo dolore, mi sento morire ogni volta che
ti vedo.
Zitta, silenziosa, ti osservo cercando di non
farmi notare. Ma tu volgi il tuo sguardo ed incontri il mio.
Ghiaccio...
E fuoco.
Ecco ciò che vedo.
Due pozze gelate che mi mozzano il respiro con la
loro gelida indifferenza...
E ardenti per la voglia di cancellarmi dal tuo
mondo nel quale non è mio diritto entrare, nemmeno per osservarti di
nascosto.
E mi fai bruciare.
Un semplice istante prima che io distolga i miei
occhi dai tuoi. Un solo istante che ricorderò per molto tempo, come la
sensazione che ho provato e che sarà difficile dimenticare.
Le mie occhiate, fuggenti, timide, ti seguono in
ogni tuo movimento.
Dal passo lento e sicuro al tuo portamento fiero,
al modo in cui ti concentri per scrivere o studiare, come i tuoi occhi fissano
lo scritto che hai davanti.
E quell'istante, quando i nostri occhi si sono
incatenati, è durato un'eternità.
Una piacevole eternità.
E sono stata io a sorprenderti a fissarmi.
Non tu.
E mi ha fatto piacere.
Un'emozione intensa, come una scossa, ha
attraversato il mio corpo: la sensazione che se avessi continuato a perdermi
nei tuoi occhi tutto intorno a noi avrebbe cominciato a girare, perché sarei
stata ubriaca di te.
E di scatto ho girato la testa dall'altra parte.
Il coraggio di ammettere i miei sentimenti
è venuto a mancare.
Ho osservato troppe volte spostare i tuoi occhi
lontano da me il lieve movimento della testa che spezzava il nostro contatto.
Non avrei sopportato di vedere di nuovo quel particolare movimento.
E mi sono girata per prima.
Come se fossi stata colta sul fatto a fare una
cosa sbagliata, andando contro la legge.
Contro la tua legge.
La legge che non siamo fatti per stare insieme.
E io la infrango, continuando a sperare,
inutilmente, che questa cambi.
Ma questa legge non cambierà.
E io continuerò a sperare.
Invano.
I tuoi occhi bruciavano e io mi sono scottata
quando ho incontrato il tuo sguardo.
Come una scossa, una timidezza mi ha travolto
inaspettatamente facendo abbassare il mio.
Contro la mia volontà.
Avrei voluto continuare a perdermi nelle tue
pozze di vita, ma è stata più forte di me.
La paura.
Quella di apparire ridicola ai tuoi occhi.
Ed ingenua.
Illusa.
Sciocca.
Brutta.
La paura di un'altra derisione.
Quella che le altre si accorgessero che ti stavo
fissando.
Ma soprattutto la paura di apparire...
È stata più forte, ed ha vinto.
Ho abbassato lo sguardo impedendomi di vedere la
tua reazione, nonostante fremessi per sapere cosa avresti fatto.
Non lo so.
Non so cosa avresti fatto.
Ho bruciato la chance di sapere: me ne sono
andata per prima.
Ora non mi rimane che sognare.
Il tuo sorriso è più bello quando
parli con gli amici.
Fa male quando ridi di me.
Sono belli i tuoi occhi che non vedo l'ora d'incontrare
per sbaglio, di nuovo.
Mi piacerebbe parlarti, ancor di più
stingerti la mano.
E sarei la donna più felice del mondo.
Forse per te sono solo una ragazza con i suoi
ingarbugliati sentimenti di adolescente, ma ti voglio bene.
Forse.
Non so cosa provo esattamente per te ma il
vederti mi fa stare bene.
Sì, il solo vederti...
Mi scombussola ma stò bene.
Potrei smettere di respirare, ma tu rimarresti
indifferente.
Sei serio, sei bello, probabilmente hai
già la ragazza.
Non voglio saperlo, ci potrei morire.
Le lacrime che cerco di trattenere comincerebbero
ad allagare la mia anima.
Non so perché continuo a pensarti, visto che hai
già detto che non sono il tuo tipo.
Dio, quanto male mi ha fatto questa frase, detta
per iscritto ad un'amica. Ma proprio perché l'hai scritto a lei continuo a
sperare.
Invano.
Continuo a sperare che tu abbia mentito, perché
si fa sempre così quando non si parla con il diretto interessato.
O perché sei timido.
Perché tu sei timido, vero?
Non esiste solo quella corazza d'indifferenza che
vedo...
Non può esserci solo quella.
Sono scuse per potermi illudere o pensieri?
Non lo so.
...O forse sì?
Sono... Un'illusa?
Sì.
Forse sotto quella corazza non c'è davvero
niente, ma io voglio credere il contrario.
Per poter alimentare i sogni che mi fanno
sorridere inconsciamente.
Se sorrido non piango.
Quando piangerò per te, soffocherò
nelle mie lacrime, perché avrò accettato che tu non amerai mai una come
me.
E con questo pensiero non potrò
coesistere.
Perché ho bisogno di amore.
Del tuo.
E faccio spegnere le luci intorna a me, nella
stanza.
Sperando che queste parole non vengano lette da
nessuno.
Sperando che questo sentimento, come lo scritto,
svanisca con la luce artificiale, si disperga nel buio per sempre.
Per poi poterci ridere su, allegra, senza che il
pensiero a te faccia male.
Per te non esisto, sono insignificante.
Ma tu, per me, sei tutto il mio mondo.
Potresti esserlo.
Se tu lo volessi.
Se oltrepassassi la tua timidezza e mi parlassi.
A me il coraggio manca.
La tua voce... È così bella.
Come tutto di te, in te.
Su di te ogni vestito sembra splendido.
Mai altri capelli mi sono sembrati così
soffici e la pettinatura così adatta ad una persona.
Un corpo unico, come la persona che racchiude.
È da troppo tempo che ti sogno, che ti
osservo, senza decidermi a dimenticarti per davvero.
Ogni volta che ho preso questa decisione, il mio
cuore non l'ha mai rispettata, seguendo il suo volere.
Il tuo nome è un'incisione che non riesco
a cancellare dalla mia fonte di vita.
L'estate doveva far sparire il desiderio delle
tue labbra, dei tuoi occhi puntati nei miei, della tua pelle.
Ma non l'ha fatto, perchè sei penetrato
troppo nel profondo della mia anima.
Voglio dimenticarti, innamorarmi di nuovo, di un
altro.
Se tu mi dicessi chiaramente 'non ti amo', se me lo dicesse la tua voce, le tue labbra, allora
comprenderei.
Acceterei.
Soffrirei.
Crescerei.
E mi volterei ad affrontare la realtà.
E tu svaniresti dalla mia vita.
Tu.
Non il tuo ricordo.
Quello rimarrà per sempre impresso nei
miei ricordi, perchè non si può dimenticare un anno passato a
cercare d'incontrarti 'per caso' nei corridoi, tra una lezione e l'altra.
Ti voglio, ti desidero, ma sopratutto ti voglio
tanto bene.
Ti auguro tutta la felicità del mondo,
anche se con un'altra.
Anche se soffrirò.
Ma l'importante è vedere il sorriso sulle
tue labbra, quel sorriso che illumina le mie giornate d'autunno.
Queste fredde giornate autunnali che
infreddoliscono il mio corpo ma non il cuore, perché è il tuo sorriso a
riscaldarlo.
E vivere tiepidamente è un piacere.
fine
Scritta nel mese
di novembre del 2004 - riveduta e corretta nel dicembre dello stesso anno.