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Autore: HikariNoShizuku    15/06/2014    2 recensioni
Chiara è una nuotatrice torinese che si ritrova ad affrontare la morte dei suoi genitori all'età di 14 anni. In seguito a questa grave perdita sarà costretta ad abbandonare l'Italia e la sua migliore amica per recarsi in Giappone dove inizierà una nuova vita insieme alla zia che si occuperà di lei e che rappresenta tutto ciò che rimane della sua famiglia.
Genere: Erotico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Ottavo - Sfida Aperta

Sono passati tre giorni dal mio incontro/scontro con Rin e durante tutto questo tempo non ho fatto altro che escogitare piani per fargliela pagare.
Nonostante il mio modo di fare piuttosto distaccato quando si tocca l'argomento “Matsuoka”, non posso non ammettere a me stessa che quel ragazzo mi ha in qualche modo turbata profondamente. Non faccio altro che pensare al suo sguardo carico di sentimenti negativi e al suo tono strafottente!
Sospiro sconfitta mentre esco dalla vasca da bagno e allungo la mano per raggiungere l'accappatoio.
-Chiara-chan! La cena è quasi pronta!- mi avverte Teresa dalla cucina.
-Va bene, dieci minuti e arrivo!- le rispondo, mentre mi asciugo e mi osservo allo specchio.

Ancora non riesco a riconoscere la figura che vedo riflessa nonostante abbia i miei stessi occhi e il mio stesso viso. Quella non sono io.
A quanto pare non sono affatto cambiata in questi ultimi due anni.. e io che pensavo che sarebbe stato più facile dimenticare tutto, lontana da casa.
La mia mano corre quasi automaticamente alla piccola cicatrice che mi solca la tempia.
Forse se non avessi mai deciso di iniziare a nuotare, tanti anni fa, forse ora sarei ancora a Torino e mamma e papà sarebbero ancora vivi..
Penso, mentre mi vesto e mi asciugo i capelli. Che sia realmente questa la strada che devo percorrere?





-Chiara, ti vedo pensierosa.. c'è qualcosa che non va?- Makoto, come al solito, è piuttosto perspicace.
-Niente in particolare.. cioè, insomma.. stavo pensando a com'era la mia vita prima di arrivare qui pochi mesi fa!- rispondo io, evasiva. Non voglio svelare troppo del mio passato anche se, mio malgrado, Gou e gli altri si stanno facendo un po' troppe domande sul mio conto. Beh, in fondo è naturale, visto e considerato che di me racconto poco o niente. Per loro io sono solamente una ragazzina che si è trasferita senza un motivo e che adesso nuota con loro, fine.
-Ah, capisco. Beh se hai bisogno di parlare io ci sono sempre, eh!- mi dice sorridendo. Certo che Makoto è un ragazzo davvero gentile e premuroso.. non mi stupisce affatto che l'anno scorso Nagisa lo avesse nominato capitano della squadra!
La campanella della fine delle lezioni mi fa destare da tutti i miei pensieri e finalmente posso alzarmi e sgranchire le gambe.
Non passano nemmeno tre minuti che Gou è già nella nostra classe, seguita a ruota come al solito da Rei e Nagisa.
-Ragazzi, ci sono grandi novità!- annuncia, puntando le mani sul banco di fronte al mio -è stato anticipato l'allenamento collettivo alla Samezuka di due settimane, non chiedetemi il motivo perché non lo so..- conclude, suscitando la reazione di tutti. A parte la mia.

A-allenamento alla Samezuka? Ma di cosa sta parlando?

-Di due settimane? Ma questo vuol dire che è mercoledì prossimo!- esclama Nagisa, in preda all'euforia.
Anche Mako e Haru si illuminano in volto e si scambiano occhiate d'intesa, mentre Rei si sistema gli occhiali sul naso con fare piuttosto inquietante.
-Finalmente avrò l'occasione di dimostrare la mia infallibile tecnica a delfino..- dice, facendomi alzare un sopracciglio.

Ok, non sto capendo nulla.

-Ehi, ehi, ehi! Calmatevi. Di che allenamento state parlando?- sbotto io, facendo sgranare gli occhi a Gou.
-C-come sarebbe? Haruka non te ne ha parlato? Si tratta di un allenamento che la Iwatobi svolge una volta l'anno con la Samezuka. Niente di speciale insomma...- mi risponde Nagisa.
-Ma si tratta anche di una buona occasione per confrontarsi con altri ragazzi, in vista delle prime competizioni!- gli fa eco Makoto.
Un lieve sorriso incurva le mie labbra all'idea di dovermi confrontare con quei patetici bambini viziati della Samezuka. Si pentiranno amaramente di aver riso di me, come si pentirà quell'arrogante di Rin di avermi messa in imbarazzo. Entro mercoledì farò in modo di trovarmi in forma smagliante per far mangiare le bollicine a chiunque osi sfidarmi.

Gou si accorge immediatamente che a stento riesco a reprimere la mia furia omicida e si costringe a darmi la cattiva notizia.
-Purtroppo, però, essendo la Samezuka una scuola esclusivamente maschile.. Chiara-chan non potrà partecipare all'allenamento!- dice tutto d'un fiato la ragazza, aspettandosi una sfuriata (di quelle coi fiocchi) da parte mia.
Ma io me ne resto in silenzio a fissare il banco davanti a me, con la testa ciondolante di chi ha visto frantumarsi le proprie asepttative in meno di mezzo secondo.
-Cooosa? Non è giusto! Perché non potrebbe nuotare anche lei? Scommetto che sarebbe tranquillamente in grado di battere in velocità metà degli atleti di Mikoshiba senza nessun problema!- esclama Nagisa, afferrando Gou per un braccio.
-Ehi, Nagisa lasciami! Non le ho scritte io le regole, sia chiaro, quindi non prendetevela con me!- cerca di difendersi la giovane dalla stretta dell'amico.
-Beh ma scusa non potresti usare il tuo fascino per convincere il capitano? Eddai, Gou ti prego! Non avevate cominciato a sentirvi voi due?- si lascia scappare il biondo, senza minimamente rendersi conto che proprio in quel momento Gou sta per essere incenerita da un mio sguardo.

Io la uccido e poi la spedisco a pezzetti al caro Mikoshiba. Ecco, farò proprio così.

Penso, mentre la faccia della ragazza di fronte a me comincia ad assumere un colorito sempre più intenso, fino a non riuscire più a distinguere l'esatta ubicazione dell'attaccatura dei suoi capelli.
-Beh.. no, ecco.. io.. Seij.. cioè Mikoshiba non..- balbetta lei in preda all'imbarazzo e al terrore.

"Il capitano della squadra mi fa un po' paura..". Gou mi sto incazzando. Comincia a correre.

Per fortuna la voce calma di Haruka placa la mia ira e ci fa voltare incuriositi verso di lui.
-Se le regole sono queste c'è poco da fare.. Chiara-chan spero che vorrai comunque accompagnarci, perché se non vieni tu non verrà nessuno di noi!- afferma, pacato come al suo solito, osservandomi con i quegli occhi così simili ai miei ma di varie tonalità più scuri e profondi.
Immediatamente anche gli altri annuiscono convinti, stupendomi. Non credevo di essere così importante per loro... nella mia vecchia squadra a Torino nessuno avrebbe fatto un gesto simile per me. Forse solo Rebecca.
Che sia riuscita finalmente a trovare il mio posto in questa squadra?







*





E notte fonda alla Samezuka e un'improvvisa folata di vento smuove le foglie secche del marciapiede e del cortile, producendo rumori sinistri. L'intera struttura pare totalmente addormentata se non fosse per un ragazzo, seduto sul bordo di un'aiuola, che si stringe nella leggera giacca della tuta. In attesa.
Un rumore di passi lo fa voltare.
-Ce ne hai messo di tempo eh, Ryugazaki..- sbuffa alzandosi in piedi e fronteggiando il giovane appena arrivato.
-Mi dispiace di averti fatto attendere, ma non preoccuparti. Non mi tratterrò a lungo..- risponde Rei, senza scomporsi.
-Avanti, spara. Che vuoi?- chiede, stizzito, lo squalo.
-Niente di impegnativo. Ti chiedo solo di lasciare in pace Chiara-chan. Non sfidarla ancora.- risposta secca. Diretta. Che colpisce dritto nel segno.
Rin scoppia in una risata nervosa.
-Non so di cosa tu stia parlando, quattrocchi. Faresti meglio a tornartene a casa!-
-Vi ho visti, Rin. Proprio lì!- risponde Rei indicando la piscina con un braccio -Sapevo fin dall'inizio che Chiara-chan ci stava nascondendo qualcosa quel giorno, così ho deciso di seguirla con una scusa. Perciò ora te lo ripeto, lasciala in pace.- conclude, facendo trasalire il rosso.
-Ti assicuro che hai frainteso tutto. Quella lì è venuta apposta per attaccare briga e io l'ho accontentata. Non sono stato certo io a invitarla!- risponde Matsuoka, ricomponendosi subito.
La leggera risata di Rei, tuttavia, riesce a disturbarlo ancora. 
Ma si può sapere cosa diavolo ci trova di così divertente?
-Matsuoka-san.. l'anno scorso hai distrutto l'autostima e la voglia di nuotare di Haruka per i tuoi stupidi capricci e non ti permetterò di fare lo stesso giochetto con lei, facendo leva sulle sue debolezze- spiega il giovane, senza troppi problemi -Chiara-chan è una ragazza che ama le sfide, proprio come te, dunque non si arrenderà finché non lo farai tu, e dubito che ciò avverrà mai. Dunque tutto quello che ti chiedo è di starle lontano e di non importunarla, perché mi rifiuto di vedere una ragazza, con un talento come il suo, ottenere i suoi risultati solo per dimostrare a TE che vale qualcosa!- conclude, fissandolo attraverso le lenti dei suoi occhiali.
-Senti, Ryugazaki io non so cosa il tuo cervello ti abbia fatto intendere, sta di fatto che se anche fosse così io non prendo sicuramente ordini da uno come t..- non termina la frase che la mano di Rei lo afferra per il bavero della giacca, facendolo trasalire.
-Adesso basta, Rin. L'anno scorso sono stato al mio posto perché ero appena arrivato e i problemi che avevi con Haruka e gli altri non mi riguardavano più di tanto. Ma adesso stai cercando di entrare in un territorio che non ti appartiene.. Chiara-chan fa parte di una squadra di cui tu non fai più parte, mettitelo in testa!- esclama, sfogando la sua frustrazione. Tuttavia la presa del giovane si allenta poco alla volta, facendo riguadagnare un battito al cuore di Rin.
-È tutto..-

Dunque era solo per difendere una sua amica che Ryugazaki lo aveva costretto ad incontrarsi con lui a notte fonda? Che perdita di tempo. Nonostante non si aspettasse una reazione simile da parte del quattrocchi, lui non avrebbe lasciato perdere facilmente. Quella Chiara aveva passato il limite con lui.
Da quel giorno tra loro sarebbe stata sfida aperta.




  
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