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Autore: KleineJAlien    15/06/2014    1 recensioni
Avete presente l’inizio della nostra storia?
L’inizio di tutta la nostra avventura quando io ero solo una delle voci di sottofondo quella che si sentiva meno, quando solo per il mio viso ero creduto il più piccolo, ed ero individuato unicamente come il biondo del gruppo perché il mio nome era troppo poco importante da ricordare?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ai mondiali.
Perché abbiamo appena vinto contro l’Inghilterra e
avevo promesso una OS nel caso fosse successo.
Grandi Azzurri!
 
 
Avete presente l’inizio della nostra storia?
L’inizio di tutta la nostra avventura quando io ero solo una delle voci di sottofondo quella che si sentiva meno, quando solo per il mio viso ero creduto il più piccolo, ed ero individuato unicamente come il biondo del gruppo perché il mio nome era troppo poco importante da ricordare?
Ricordate al centro dell’attenzione chi c’era? Erano fondamentalmente sempre loro.
Il riccio sexy, il pakistano dall’aria misteriosa e infine lui il protagonista della mia storia e più o meno il protagonista di tutta l’edizione X-Factor a cui abbiamo partecipato.
Persino Louis con il suo carattere frizzante e con le sue battutine era riuscito a conquistare un posto nel cuore delle persone.
Io invece ero l’irlandese stupido che rideva a tutto quello che i miei compagni dicevano.
Ho dovuto aspettare molto tempo prima di sentirmi a pieno uno di loro, per sentirmi un loro pari nella band, nonostante per loro lo fossi già.
Il mio carisma disastroso era dovuto principalmente dalla mia poca autostima e dalla mia insicurezza, proprietà che iniziarono a mutare non appena incontrai la persona che nel gruppo catturò maggiormente la mia attenzione.
Noi due andammo sin da subito d’accordo e anche se la nostra età pressoché era la stessa, lui era quello che si prendeva cura di me e mi faceva da fratello maggiore durante i lunghi viaggi.
Era quello che controllava tutti, sempre disponibile con chi avesse dei problemi. Liam c’era sempre e comunque.
Ma non è solamente per il suo cuore immenso e la sua disponibilità che io l’adoravo, no per me era un esempio.
Per quanto io fossi stato in grado di imparare a suonare la chitarra da autodidatta, lui era riuscito ad avere il controllo della sua vita.
I problemi di salute legati alla sua nascita ad esempio sono il primo passo, ma con forza e pazienza è arrivato a sconfiggerli.
Poi è arrivata l’eliminazione ad  X-Factor, eliminazione dura in quanto molto vicino all’accesso ai live, però non si arrese.
Dopo un primo tentativo, dopo che fu eliminato arrivato alla casa dei giudici, non si arrese.
Non si demoralizzò, prese in parola l’invito di Simon a ripresentarsi due anni dopo e durante l’arco di tempo che lo divideva dalla sua seconda possibilità, si allenò senza tregua cercando esperienze che avrebbero potuto aiutarlo in ogni modo a migliorarsi.
Il resto poi è storia. I One Direction non potrebbero esistere senza di lui e la mia ammirazione nei suoi confronti è immensa.
Per quanto riguarda me nei primi due anni dalla nostra formazione non c’era solamente il problema dell’invisibilità, fosse solo quello avrei potuto anche reggere meglio quel periodo della mia vita, invece c’era dell’altro.
La maggior parte delle persone che incontravamo nel nostro cammino, alcuni fan compresi, si accanivano sempre su di me insultandomi e dicendomi che non ero degno di far parte della band.
Nessuno vedeva del potenziale canoro in me e io non potei, nonostante la mia fragilità, che incassare bene gli insulti e tutti i colpi all’autostima ricevuti.
Solo dopo capii che quelli non potevano essere definiti fan.
Intanto passai mesi e mesi a pensare cosa ci fosse di sbagliato in me e a fissare Liam di nascosto dietro le mie chiare ciglia o dietro un paio di reyban.
Proprio dietro questi nascondigli che tutta la stima nei suoi confronti divenne affetto e dall’affetto mi accorsi di iniziai a provare anche attrazione fisica.
Fu la cosa più dura da accettare, quella che forse non ero come gli altri, nessuno lo sapeva.
Poi mentre la nostra fama cresceva sempre più velocemente e io iniziavo a sentirmi sempre più apprezzato, da me stesso in primis, per Liam successe il contrario.
La situazione si capovolse misteriosamente senza una motivazione ai miei occhi valida.
Le critiche e gli insulti per lui furono un colpo più duro da parare, questi infatti lo riportarono un po’ indietro alla sua adolescenza.
Sapevo come ci si sentiva, io ne stavo uscendo, perciò gli stetti affianco, avvicinandomi a lui più di quanto avessi mai fatto.
Presi persino la decisione di mettere da parte quello che provavo per lui se questo avrebbe significato aiutarlo.
Ricordo il giorno in cui le cose cominciarono a divenire pericolose.
Ci trovavamo all’uscita dall’aeroporto di Heathrow, dove un gruppo di fan e un gruppo di ragazze che a quanto pare non lo erano per niente, si erano radunate fuori per accoglierci.
Come al solito ci fermammo per pochi secondi a firmare qualche autografo o a fare delle foto e tutto andò bene fino a quando quel piccolo gruppo si limitò ad insultarci, ma quando Liam venne ferito ad un braccio la cosa divenne preoccupante.
Eravamo già tutti sul furgoncino quando quella ragazze iniziarono a prendersela non più solo con noi ma anche con le nostre fan e Liam, spinto dalla sua bontà infinita e dal volerle difendere ad ogni costo, scese per andare da loro.
Non appena mise un piede fuori, il mio sesto senso mi mise in allarme.
Vedere la situazione un po’ confusionaria, avere poca security e quella brutta sensazione all’altezza del petto inoltre, fecero crescere in me l’agitazione.
Volevo andarmene da lì ma Liam non voleva ascoltarmi, ignorava la mia voce che lo esortava a risalire.
Solo quando gli fecero del male cambiò idea.
Non era niente di grave, solo un taglietto che si rimarginò in una settimana, ma se Paul non lo avesse spinto sul furgoncino sarebbe potuto diventare qualcosa di peggiore. Chissà!
Inutile dire che mi preoccupai tantissimo per lui. Ricordo che fino a quando non arrivammo a casa, rimase tremante e con lo sguardo perso davanti a se con il pensiero, da aggiungere a tutti gli altri, delle fan a contatto con quelle pazze.
Mentre per gli altri fu solo rabbia, io gli rimasi vicino coccolandolo cercando di tranquillizzarlo e di far calmare Zayn che sarebbe tornano indietro anche a piedi pur di fare qualcosa.
Per il castano fu davvero tremendo. Tanta paura e umiliazione.
Il vero culmine credo però sia stato raggiunto al nostro ultimo meet con le fan. Al meet di questa sera per l’esattezza.
Non ho mai visto Liam frustrato e triste come oggi, credo che un colpo del genere sarebbe stato tosto per tutti.
Una fan, se così si può definire, non ha voluto che Liam apparisse nella foto di gruppo lasciandolo da solo in disparte nel backstage.
Sia io che Louis abbiamo avuto la stessa idea rifiutandoci di fare la foto, d’altra parte a quella ragazza è sembrato non importare per niente.
Non avrei mai sopportato essere in una foto di gruppo dove mancava uno di noi. Non sarebbe stata un foto di gruppo altrimenti.
Sul viso di Liam, per quanto abbia cercato di nasconderlo davanti a tutti gli altri presenti, è calato il velo di tristezza che solitamente ha quando legge brutti commenti sui social o sente voci lontane durante gli eventi.
Lì, in quel momento, l’unica cosa che ho potuto fare è stato stringergli la mano per qualche secondo e abbozzare un sorriso.
Ora invece sono seduto ad un paio di metri da lui sul divanetto del tour bus a fissarlo dopo che inutilmente ho provato a consolarlo  dicendogli che quella ragazza non era una fan ma una stronza che non si meritava neanche il meet, ma lui si era rifugiato a capofitto nella scrittura e io sono rimasto lì per mostrargli che su di me poteva sempre contare.
Gli altri sono andati a dormire o dal tatuatore senza dare molto peso a quello successo. Dimenticano in fretta.
Il cartone della pizza ormai fredda è sul tavolo da più di un’ora ma non riesco neanche a mangiare se non lo fa anche Liam.
Si lo so sono stupido.
Sto qui ha fissare il suo viso tondo chino sulle sue ginocchia, a ripassare con il mio sguardo ogni minimo particolare di lui, dal colore delle ciglia, la forma armoniosa delle labbra, al minimo neo, come se non lo conoscessi già a memoria.
Ma sono deciso, non mi muoverò di qui finché non lo farà anche lui.
È così assorto mentre scarica di getto tutte le sue emozioni riguardo ciò che è successo, sul suo quadernino in sottoforma di canzoni.
Nonostante le numerose pagine che ultimamente tutti riempiamo, sappiamo che probabilmente quei testi non verranno mai presi veramente in considerazione.
Secondo la casa discografica sono troppo personali e dirette.
Noi comunque, continuiamo a scrivere perché è grazie a ciò che possiamo scaricare al meglio le emozioni quando non vogliamo aprirci direttamente con gli altri.
Dopo un sacco di tempo, non so bene quanto, lo scorrere della penna sul foglio rallenta la sua andata.
Liam si accorge dell’insistenza del mio sguardo su di lui e si volta come se avesse sentito i miei pensieri.
Non posso non arrossire quando lui mi sorride dolcemente. È così bello.
La sua attenzione viene catturata subito da altro, precisamente dal suo I-phone. Il sorriso sul suo viso si espande ancora di più e so il perché.
Ha sicuramente visto il trend e i numerosi messaggi che le fan, già a conoscenza de fatti, su twitter sono riuscite a far girare in meno di un’ora per sostenerlo.
Solo a loro riserva sorrisi così speciali e a dir la verità ne sono sempre stato geloso.
Allungo il braccio sinistro sullo schienale un po’ per sciogliere i muscoli, un po’ come un invito che Liam nota e accetta.
Chiude il quaderno, lancia il suo cellulare lontano e facendo leva con i talloni si avvicina a me accoccolandosi al mio petto.
Riesco a sentire il suo profumo naturale mentre con la punta del naso lascia piccoli disegni sul mio collo e io gli accarezzo la schiena.
- Va meglio? - dico con la voce impastata. Quanto tempo sono stato in silenzio?
Lui annuisce - Si molto meglio. -
Il suo fiato sul mio collo risveglia in me qualcosa.
- Andiamo a letto? -
Liam ride flebilmente. Afferra la mia mano e dopo essersi alzato mi trascina con se.
È più forte di me non riesco a lasciarlo andare avanti prima di aver sentito almeno per un solo secondo le sue labbra sulle mie.
Audacemente, forse troppo per i miei soliti canoni, lo spingo contro la prima parete del bus che trovo nel nostro cammino.
I nostri petti aderiscono alla perfezione, come due mattoncini lego incastrati.
Liam inizialmente sorpreso si irrigidisce, ma appena le nostre  labbra entrano in contatto si lascia andare infilando una mano tra i miei capelli.
Quello che posso fare io è tenerlo stretto per i fianchi.
- Ho il lavoro migliore del mondo, le sostenitrici migliori del mondo ed il ragazzo che tutto il mondo desidererebbe. - sussurra aggrappandosi alle mie spalle.
Esser compreso nel suo mondo perfetto, sapere che lui c’era sempre per me, mi provoca una strana scossa elettrica lungo la spina dorsale.
- Ti amo Liam. -
- Ti amo anche io biondo. -
 
   
 
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