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Autore: ThisIsAnthony    15/06/2014    0 recensioni
Dal primo capitolo: "Edward si asciugò il sangue che gli colava dal labbro spaccato, e chiese, barcollante e con la voce roca: - Qualcun altro? -. La sua voce risuonò chiara e forte nel locale. Nessuno si fece avanti. Il capitano agguantò la sua bottiglia e bevve un sorso. – Bene – sbottò, dirigendosi verso l’uscita."
Dal secondo capitolo: "Si sentiva solo lo scrosciare della fontana al centro, e il verso di qualche grillo. Ma per il resto nulla. Edward tese al massimo i suoi sensi, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Il più silenziosamente possibile, si arrampicò su una casa e scrutò la città."
Dal terzo capitolo: "Tulum era dall’altra parte dell’arcipelago, ci avrebbero sicuramente messo tanto. Il capitano sapeva che i marinai odiavano quel luogo per due ragioni: la misteriosità, l’alone di solennità così denso che si percepiva in modo concreto, e anche perché non c’erano taverne, né bordelli."
Saaalve c:
Questa è la mia prima fanfiction, quindi magari non sarò il sosia di Tolkien, ma me la cavicchio ahahah
Spero vi piaccia!
ThisIsAnthony
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Kenway, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E’ passato un anno, Edward.” La voce giunse al capitano dolce, ovattata e fievole. “Non puoi continuare così.”
“Non sto continuando così” disse Edward, accecato dal sole. “Sempre se per continuare così intendi continuare così.”
“Esatto” disse Anne, prendendo in mano un granello di sabbia, “Non puoi continuare così.”
L’Assassino si accigliò.
Era passato molto tempo dall’esplosione. Da quella maledetta esplosione che gli aveva portato via il senno.
Era impazzito.
Non era più Edward Kenway. 
Edward Kenway era un uomo forte, coraggioso, astuto e agile.
L’uomo che era diventato non era che l’ombra di esso.
Un uomo rifugiato in un deserto atollo in mezzo al mare, con una nave che un tempo era stata gloriosa.
Non era lui.
“Edward,” disse Anne, scuotendogli leggermente la spalla, “Andiamo.” 
“No,” fu la sua secca risposta. Non voleva andare. Non ora. In effetti non ora era il suo pensiero ogni volta che Anne gli chiedeva di andare.
Non si muoveva dal suo posto. 
Stava lì, immobile.
Non ora.
“Non ora,” continuò con voce roca, tossendo un po’ e sistemandosi i capelli con le mani insabbiate.
“Ne mai, mh?” Chiese la donna dai capelli rossi, sospirando. “Devi riprenderti, Edward, sei qui fermo da un anno, un anno!” Disse, la voce tremante ma al contempo forte, decisa. “Non puoi startene qui chiuso”
“Si che posso,” disse il capitano, l’ex capitano, che ora stava cominciando a tremare. “Nassau distrutta, Barbanera catturato, Mary in prigione. Cosa sono io? Cosa ho?”
“Hai me” rispose Anne, un pizzico di acidità nella voce.
Edward si sentì subito in colpa. Vero, vero. Aveva lei. L’unica che era stata al suo fianco dopo tutto questo tempo, senza arrendersi, perseverando.
“E’ che.. non voglio. Perdio, che diavolo sto facendo della mia vita?”
“Devi alzarti. Devi alzarti, fare il culo a quei bastardi e riprenderti gli amici che sono tuoi di diritto!”
Edward si decise finalmente a guardarla: una donna alta, con i capelli rosso fuoco, gli occhi grigi spenti, ma con una scintilla di furia, il viso sporco, le labbra secche e i vestiti logori.
Rimaneva comunque regale.
“Vai tu. Fai tu il culo a quei bastardi.” Rispose infine, dopo che il momento di gloria fu finito, tornando a guardare le foglie della palma sotto cui era seduto.
Anne emise una flebile risatina. 
“Non posso. Non ho la tua esperienza, ne le armi, ne l’equipaggio, ne la volontà.” 
“Ah! Ti assicuro che di volontà in questo momento il sottoscritto non ne ha abbastanza nemmeno per riempire mezzo bicchiere.”
“Beh... dipende dalla dimensione del bicchiere, no?” Chiese Anne, senza arrendersi.
Il capitano rise.
“Senti, gioia” rispose, “io non mi muovo da qui.”
“Invece si.” Insistette Anne.
“E tu che ne sai? Leggi il pensiero delle persone?” fu la risposta di Edward. 
Anne sorrise. 
“E tu che ne sai che io leggo il pensiero delle persone?” rispose. “Quella era una domanda più che un’affermazione.” Sorrise anche Edward.
“Alzati” disse Anne.
“Tentami” rispose Edward.
“Rum. Oro. Giungle. Donne.” Tentò Anne, sicura di ottenere un risultato.
Edward rise. 
“Un tempo mi avrebbero destato.” Rispose, roco.
“Mare. Navi.”
“Hai ragione.” 
“Ho ragione?” chiese incredula Anne.
“E su cosa diavolo dovrei avere ragione?”
“Sul fatto che hai ragione” rispose Edward.
E fece una cosa che non faceva da tempo.
Disse una frase che non si sarebbe mai aspettato di dire.
“Su, abbiamo una nave. Meglio metterci al lavoro.”




TADADADAAAAAAA
I’M BAAACCKK
E niente. Scusate per l’assenza di questi mesi, ma sono stato veramente molto impegnato, ho gli esami TwT
Ieri ho fatto la prova di italiano ouo
Scusate la piccolezza del capitolo cwc
Comunque, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia; diciamo che ho rivoluzionato un po’ i caratteri dei personaggi. Per ora se ne vedranno solo due, ma nei prossimi capitoli ci saranno più POV c:
Adios uwu
-ThisIsAnthony

 
  
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