15/06/2014
3 recensioniCosa vedi nello specchio, Gohan?
Il figlio di Goku si stiracchiò dopo aver passato la giornata sui libri, cosa diventata ormai un'abitudine da quando la minaccia di Majin Bu aveva cessato di esistere. Riprese a picchiettare le dita sui tasti della calcolatrice e scribacchiò il risultato sul quaderno di matematica, il fruscio della penna che si confondeva con lo scroscio di pioggia all'esterno.
Un tuono fece sobbalzare il ragazzo, che per poco non cadde dalla sedia. Si ricompose e sfogliò il libro in cerca di una formula quando notò un piccolo appunto al margine che con la matematica, stranamente, non aveva niente a che fare: Erouc li am, otlov li ottelfir non.
Gohan alzò un sopracciglio: considerando che sua madre era solita comprargli libri usati, ogni tanto gli succedeva di trovare frasi e disegnini ad opera degli ex proprietari, ma non aveva mai avuto a che fare con annotazioni dal significato incomprensibile come quella.
Si tolse gli occhiali per pulirli meglio e posò lo sguardo sulla finestra, poi vide il proprio riflesso muoversi in modo del tutto autonomo.
"La mia miopia è così grave?" pensò il giovane rimettendosi gli occhiali, ma ciò che vide non aveva nulla a che vedere con diottrie mancanti. Il Gohan riflesso sul vetro si trovava in un'ampia stanza che il ragazzo non aveva mai visto, stringendo tra le braccia una donna che non aveva mai conosciuto.
I due iniziarono a ballare vorticosamente un tango e Gohan rimase a bocca aperta. Percorsero in lungo e in largo l'immensa pista da ballo, mentre il Gohan reale li fissava gli occhi sgranati dalla meraviglia.
Aveva sempre voluto imparare a ballare il tango, sin da quando, dopo il torneo di Cell, si era soffermato a osservare una coppia di ballerini in TV. Lo affascinava poter stupire chi lo guardava esibirsi sulle note di una canzone sensuale: sarebbe stato bello, anzi meraviglioso, librarsi in modo così esperto come il Gohan del riflesso e la sua compagna.
Se solo sua madre non insistesse così tanto perché Gohan studiasse e suo padre non comprendesse perché il ragazzo non amasse il combattimento.
Gohan sospirò e chiuse il libro mentre l'immagine svaniva.
Quando Gohan annunciò che avrebbe smesso di studiare, per poco Chichi non ebbe un infarto.
In effetti, nessuno tra amici e parenti riuscì a spiegarsi come mai Gohan avesse buttato alle ortiche la possibilità di diventare uno studioso: «Sicuro che stai parlando di Gohan?» aveva chiesto Junior quando Goku gli aveva riferito la notizia.
Ci vollero sette anni perché Chichi se ne facesse una ragione.
Sette anni e la vittoria a una gara di tango.
Note dell'Autrice
E con Gohan concludo questa raccolta.
Non so, io ho sempre pensato che Gohan studiasse più per imposizione da parte di Chichi che per vera e propria passione. Inoltre, io ce lo vedo a fare il ballerino, voi no?
Ok, lasciamo stare.
Ringrazio tutti coloro che hanno apprezzato questa raccolta, in particolare sakichan24 e 9dolina0, chi l'ha inserita tra le seguite/ricordate/preferite e anche chi ha letto e basta.
Chiudo definitivamente invitandovi tutti a partecipare ai due contest che ho in corso, Hunger Games Contest e Non l'ho detto io, ma lo spadaccino poeta amico mio.
Alla prossima,
Triz
Un tuono fece sobbalzare il ragazzo, che per poco non cadde dalla sedia. Si ricompose e sfogliò il libro in cerca di una formula quando notò un piccolo appunto al margine che con la matematica, stranamente, non aveva niente a che fare: Erouc li am, otlov li ottelfir non.
Gohan alzò un sopracciglio: considerando che sua madre era solita comprargli libri usati, ogni tanto gli succedeva di trovare frasi e disegnini ad opera degli ex proprietari, ma non aveva mai avuto a che fare con annotazioni dal significato incomprensibile come quella.
Si tolse gli occhiali per pulirli meglio e posò lo sguardo sulla finestra, poi vide il proprio riflesso muoversi in modo del tutto autonomo.
"La mia miopia è così grave?" pensò il giovane rimettendosi gli occhiali, ma ciò che vide non aveva nulla a che vedere con diottrie mancanti. Il Gohan riflesso sul vetro si trovava in un'ampia stanza che il ragazzo non aveva mai visto, stringendo tra le braccia una donna che non aveva mai conosciuto.
I due iniziarono a ballare vorticosamente un tango e Gohan rimase a bocca aperta. Percorsero in lungo e in largo l'immensa pista da ballo, mentre il Gohan reale li fissava gli occhi sgranati dalla meraviglia.
Aveva sempre voluto imparare a ballare il tango, sin da quando, dopo il torneo di Cell, si era soffermato a osservare una coppia di ballerini in TV. Lo affascinava poter stupire chi lo guardava esibirsi sulle note di una canzone sensuale: sarebbe stato bello, anzi meraviglioso, librarsi in modo così esperto come il Gohan del riflesso e la sua compagna.
Se solo sua madre non insistesse così tanto perché Gohan studiasse e suo padre non comprendesse perché il ragazzo non amasse il combattimento.
Gohan sospirò e chiuse il libro mentre l'immagine svaniva.
Quando Gohan annunciò che avrebbe smesso di studiare, per poco Chichi non ebbe un infarto.
In effetti, nessuno tra amici e parenti riuscì a spiegarsi come mai Gohan avesse buttato alle ortiche la possibilità di diventare uno studioso: «Sicuro che stai parlando di Gohan?» aveva chiesto Junior quando Goku gli aveva riferito la notizia.
Ci vollero sette anni perché Chichi se ne facesse una ragione.
Sette anni e la vittoria a una gara di tango.
Note dell'Autrice
E con Gohan concludo questa raccolta.
Non so, io ho sempre pensato che Gohan studiasse più per imposizione da parte di Chichi che per vera e propria passione. Inoltre, io ce lo vedo a fare il ballerino, voi no?
Ok, lasciamo stare.
Ringrazio tutti coloro che hanno apprezzato questa raccolta, in particolare sakichan24 e 9dolina0, chi l'ha inserita tra le seguite/ricordate/preferite e anche chi ha letto e basta.
Chiudo definitivamente invitandovi tutti a partecipare ai due contest che ho in corso, Hunger Games Contest e Non l'ho detto io, ma lo spadaccino poeta amico mio.
Alla prossima,
Triz