Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: AstridxAndros    15/06/2014    1 recensioni
"È ancora quella cosa del far bene, vero? Fare bene qualcosa per rimediare a qualcos'altro."
Per questo prendi i tuoi libri, li sistemi dentro la tracolla, e lasci l'aula.Certo che finché l’inchiostro non finirà tu rimedierai ai tuoi errori.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando entri in aula, quella mattina, pensi che vedere ognuno seduto al proprio posto sia già un pessimo inizio. Non puoi rimproverare né togliere punti, e questo toglie la soddisfazione al tuo lavoro.
Poi, basta un attimo. Un passo in cui ti avvicini di più alla cattedra e ai tuoi alunni. Un passo che segna la tua sconfitta.
Senti l’odore di quel libro. Ti eri ripromesso di non farlo più, di non prestare più la minima attenzione ai libri che lasciavano il proprio odore sui tuoi alunni. Perché non era affar tuo. Perché non ti sarebbe comunque interessato saperlo. Perché non aveva nessuna utilità saperlo.
Eppure l’odore di quel libro non riusciva a non colpirti, a non attirarti in una maniera quasi inconsapevole.
Ti prendi tutto il tempo per avvicinarti alla tua sedia, per sederti, per prendere il registro e controllare che non ci siano assenti ingiustificati. Forse troppo meccanico perché almeno le tue serpi non se ne accorgano, ma nessuno sembra averlo fatto.
L’intera classe del quinto anno sembra… meccanica, forse più di te. Ti basta uno sguardo fuggente alla Granger ed uno a Malfoy per accorgerti che… nessuno di loro ha letto o ha minimamente toccato quel libro. Riconosci a pelle chi lo ha fatto, e loro non riesci a riconoscerli.
Come… un marchio? No Sev,  come una famiglia, come avessimo tutti quel tocco al cuore, tutti simili nell’anima, per questo ti dico che non devi giudicarlo così.
Perché ha anche lui quel… quel tocco, non è vero?

Non ci credi che stai davvero rispettando quel loro silenzio. Eppure, per la prima volta, non te la senti di infierire su quei giovani per puro sfizio. Sembrano aver ricevuto tutti un pugno sullo stomaco, un pugno di realtà. E non hai dubbi che quel pugno gliel’abbia sferrato proprio il possessore di quel libro.
Scrivi gli ingredienti per l’ennesima pozione estremamente semplice alla lavagna, ma nemmeno l’odore del gesso riesce a coprire quello di vecchia pergamena, rugiada del mattino ed inchiostro.
È normale, ti dici, è così che va’ fatto, non è al tramonto ma all’alba che quel libro riesce a toccarti il cuore.
Ti siedi di nuovo e aspetti in silenzio che ognuno abbia preso gli ingredienti, che li abbia posati sul proprio tavolo, che abbia aperto il libro alla pagina giusta, e che inizi senza distrazioni, senza guardare in faccia nessuno. È la prima volta che ti capita una cosa del genere, ma va bene, con quel libro nella tua aula non può essere fatto in altro modo.
Aspetti pazientemente la prima mezz’ora prima di iniziare a girare tra i banchi. Come prima tappa ti fermi davanti al calderone del tuo studente meno portato, Neville Paciock, aspettandoti chissà quale disastro.
Oggi credo che nessuno farà esplodere il calderone.
Dici? Con quei tuoi amici in classe?
Saranno tutti concentrati a… rimediare.
È ancora quella cosa del far bene, vero? Fare bene qualcosa per rimediare a qualcos’altro.
Si, impari in fretta…
Sono un ottimo studente, lo hai detto tu.

Trattieni un sorriso quando vedi la mistura quasi azzurra, magari non era perfetta, ma… stava rimediando.
-Scusa Neville…- quella voce non ti stupisce, non quel giorno. Non sei stupito che Blaise Zabini, serpeverde, si stia scusando con Neville Paciock, grifondoro. Non sei nemmeno stupito che lo abbia chiamato per nome. È giusto così.
Quello che ti sorprende un po’ di più, dopo che il grifondoro ha sorriso al serpeverde e tu sei passato avanti, è la seconda voce. La seconda richiesta di perdono.
-Scusa Hermione- ti fermi un attimo prima di accettare anche quello. Arrivi al calderone di un corrucciato Weasley. E anche lui parla. Stupendoti forse ancora di più.
-Mi dispiace Draco- e anche il tuo pupillo accetta quelle scuse, come poco prima hanno fatto il grifone e la grifoncina.
Continui a camminare in mezzo ai banchi, se vai per esclusione, sai anche senza bisogno di conferme, chi è la persona che ha portato quell’odore nella tua classe e quella consapevolezza ai tuoi alunni. L’unico la cui pozione è davvero perfetta nonostante non stia guardando il libro di pozioni ma stia facendo tutt’altro.
-Qual è la tua preferita, Harry?- il ragazzo alza lo sguardo, come a valutarti, mescola per tre volte in senso orario ed una in antiorario per velocizzare i tempi di cottura e poi, senza una parola, con quei suoi capelli sparati e quegli occhi scavati che lo caratterizzano d, ti offre un libretto aperto che sembra aver visto secoli ma che ha vissuto più vite di quante qualunque essere possa mai fare. Lo teneva aperto sul banco.
La grafia a quella pagina la riconosci come fosse la tua, ma non lo è, non credi di aver conosciuto il proprietario di quella scrittura, ma, sai che potresti replicarla in qualunque momento visto che l’hai memorizzata come davvero lo fosse. Hai fatto tua quella scrittura come tutte le altre.
Sorridi per la prima volta dopo tanti anni. Non credevi l’avresti più fatto, ma ti viene naturale, come quel silenzio, quelle scuse… ti viene istintivo e sai che è giusto.
-Mi piace perché lo ha fatto apposta. Naufragar è una… fine. Navigar sembra che non avrà fine finché non finirà l’inchiostro- e ancora una volta un ingrediente viene aggiunto alla pozione che diventa di un azzurro quasi splendente. Rimani immobile a rileggere quelle righe che conosci a memoria. La tua mente le ripete, i tuoi occhi seguono le parole che scorrono come avessero vita, le tue labbra, inconsapevolmente, le vergano in un sussurro nell’aria silenziosa.
Sospiri piano, come per riprenderti dalla ferita che quel punto ha causato. Quella fine. Ma si trova al centro dell’ultima riga, lontano dalle parole, e questo ti ha dato il tempo di respirare, di prepararti a quella fine prima che finisse.
Te lo ha presentato Lei quel libro, Lei ti ha insegnato a leggerlo come ti ha insegnato a leggere le persone, diceva che si poteva scrivere in quel libro solo all’alba, sull’erba colma di rugiada. Mischiando l’inchiostro con quelle gocce. Così che avresti davvero sentito le parole attraverso la carta.
Diceva che si poteva leggere anche in mezzo a migliaia di persone, a mezzo giorno come da soli a mezza notte e avresti lasciato la stessa impronta nell’aria, quella stessa rugiada che avevi mischiato con l’inchiostro. E c’era tanta rugiada quanti secoli erano passati su quel libretto che riviveva solo quando lo si leggeva, solo quando nuovo inchiostro lo vergava, come nuovo sangue, e la rugiada era l’anima dentro quel sangue e il cuore erano le parole, e la morte erano i punti. Che non sarebbero stati mai tanto Dolci.
Navigare non Naufragare in quel mare di animi è dolce.
E non c’era nulla di sbagliato che adesso il figlio di Lei tenga quel libro come il più grande dei tesori. E che serpi e grifoni siano stati assuefatti dall’odore di rugiada tanto da dimenticare persino i loro screzi giovanili, i loro piccoli grandi problemi. Non erano più se stessi in quell’aula ma navigavano anche loro. Come Harry, come Blaise, come Neville, come Hermione, come Draco e come Ronald.
Quando la campanella suona tu non ti stupisci che ognuno si alzi in silenzio. Riempia la sua fiala, metta a posto e metta il suo lavoro completato sulla cattedra. In silenzio.
Lui si alza per ultimo. Tu gli porgi il libro e lui ti porge la sua ampolla azzurro splendente.
-Saettato, la spalla fa ancora male, vero?- e quella richiesta ti stupisce e ti fa sorridere. Il principe delle serpi potrebbe stupire, andando avanti, perfino quel corvino Prescelto.
Il grifone risponde con un sorrisetto autoironico, come a chiedere se non avesse sempre qualcosa che fa male sotto le perenni innumerevoli bende.
-Dammi la borsa, allora- e sotto ai tuoi occhi quel pezzo di cuoio trattato male passa di mano in mano mentre i due nemici di sempre camminano fianco a fianco.
-Grazie- senti un divertito sussurro del corvino ed uno sbuffo del biond0 e quando fuori dalla classe sono ancora a portata d’orecchio senti perfino i loro sorrisetti. Quelli calmi e colmi ognuno della luce dell’altro.
E sai che, in fin dei conti, tu hai scoperto in quel libro i tuoi nemici e loro hanno scoperto te. Li hai perdonati e loro ti hanno perdonato. E se loro hanno rimediato, tu non sei da meno.
Per questo prendi i tuoi libri, li sistemi dentro la tracolla, lanci un veloce incantesimo per accertarti che tutto sia stato sistemato a dovere, e lasci l’aula. Certo che finché l’inchiostro non finirà tu rimedierai ai tuoi errori.



Note.
Ok, ok, lo so che non sembra avere praticamente alcun senso! Mi sono rimproverata abbastanza per averla scritta e per stare per pubblicarla quindi vi preeego… no, va bene, tiratemi addosso qualunque ortaggio vi sembra più adatto.
Potrei fare una fortuna come ortolana u.u
Non credo di capire da dove sia nata questa ff, non sapevo nemmeno che avvertimenti inserire quindi perdonatemi, ma è nata così, in mezz’ora di ehm… RTL 102.5 a palla.
Mi piaceva pensare che Lily (per chi non avesse capito era lei la ragazza dei flashback) avesse insegnato qualcosa di più a Severus che la semplice amicizia. Gli avesse insegnato ad Amare le persone.
Il libro a cui mi riferisco è nato dopo aver rivisto “L’attimo fuggente” un libro dove chiunque possa riscrivere le poesie che ama per farle amare agli altri o che possa scrivere di se’ attraverso i versi. Per farsi Sentire. Beh, non so cosa sia successo ai ragazzi prima di entrare in quella maledetta aula, quindi dovrete chiederlo a loro per soddisfare la vostra curiosità ^ ^.
Fatemi sapere se almeno uno dei miei due lettori abbia capito cosa ho scritto così da far capire anche me… baci!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AstridxAndros