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Autore: MiakaHongo    15/06/2014    12 recensioni
Benvenuti agli Hunger Games Crossover interattivi!
Chi saranno i tributi? Sarete voi a deciderlo, proponendo i vostri 24 tributi delle vostre saghe di libri o film di animazione preferiti.
Gli eventi saranno gestiti e descritti dall'autrice, ma voi lettori potrete influenzare alcune scelte dei personaggi, suggerire trappole o ostacoli agli strateghi ed agire come Sponsor salvando dalla morte il vostro personaggio preferito.
Per partecipare è obbligatorio leggere il regolamento al primo capitolo, per dubbi o domande contattare l'autrice.
Buoni Giochi! E che la fortuna sia sempre dalla vostra parte!
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mietitura

Per le interviste era stato allestito un palcoscenico apposito, nei posti davanti al palco erano seduti: nelle prime file gli sponsor, nelle restanti gli spettatori. Sopra il palcoscenico erano situate quattro poltrone rosse.
La presidentessa Ice fece il suo ingresso in un'elegante ma pratico vestito blu, con un gran sorriso si rivolse alla platea.
"Salve a tutti! Come ben sapete questa é una serata speciale...é arrivato il momento delle interviste ai nostri 24 tributi estratti! Ma lasciate che vi spieghi: verranno chiamati sul palco ogni volta entrambi i tributi di ogni distretto, quindi saranno intervistati insieme su domande scelte da noi o dai nostri cari sponsor, in modo da conoscerli meglio. Poi i tributi avranno la possibilità, se vogliono, di mostrare agli sponsor cosa sanno fare. Infine potranno salutare, per quella che sarà forse l'ultima volta, i propri cari! Preciso che i restanti distretti non assisteranno alle interviste o prestazioni del distretto che si troverà sul palco, quindi distretti diversi avranno modo di conoscersi solo nell'arena" la presidentessa fece una pausa e sorrise prima di continuare: "Ma c'é un'altra sorpresa per voi: non sarò io a intervistare i tributi. Molti degli sponsor lo hanno richiesto e sono sicura tutti i presenti approveranno...signore e signori ecco a voi Caesar Flickerman !"
Caesar fece il suo ingresso sul palco con un sorriso sgargiante: il pubblico applaudì entusiasta della sua presenza, cosa che lui ricambiò con un leggero inchino. Raggiunse poi la presidentessa, esibendosi in un'elegante baciamano, che fece sorridere Ice. Poi entrambi si sedettero sulle due poltrone rosse affiancate sulla sinistra.
"Bene Caesar, devo dire che é un piacere ed un onore averti qui!"
"Ti ringrazio Ice, ma devo confessarti che l'onore é mio: trovo l'idea di questi nuovi Hunger Games davvero elettrizzante!"
"Ne sono felice! Vuoi già iniziare le interviste?"
Caesar sorrise furbamente.
"Certo che lo voglio! Ma prima di intervistare i nostri cari tributi, avrei queste da leggere!"
Caesar mostrò un foglio.
"Cosa sono?" chiese incuriosita Ice.
"Sono le domande che i nostri sponsor volevano farti, che ho personalmente selezionato e che mi trovo quindi in dovere di farti!"
"Spero non siano troppo sconvenienti!" scherzò Ice.
"Oddio, spero proprio di sì invece!" ridacchiò lui, generando una risata generale.
"Iniziamo da una curiosità mia: come ti é venuta l'idea per questi giochi?"
"Bé adoro gli Hunger Games originali e ho pensato che mi sarebbe sempre piaciuto assistere come spettatrice ad una delle varie edizioni. Dato che questo non era possibile mi sono detta: Ehi, perché non crei un'edizione tutta tua, con le tue regole, dove tutti potranno interagire attivamente? Così l'ho fatto! Inoltre credo che questa esperienza possa essere istruttiva per i tributi che ne fanno parte!"
"In che modo?" chiese Caesar.
"Bé, vedi mio caro Caesar, inutile dire che gli Hunger Games siano un'esperienza che ti cambia. Ma non solo é un'esperienza negativa, come molti pensano...io credo che una situazione del genere tiri fuori un lato delle persone che nemmeno loro sapevano di avere. In situazioni estreme di questo tipo può succedere qualsiasi cosa: scopri di avere una forza che non credevi di possedere, tiri fuori i sentimenti migliori di te, oppure i peggiori...chissà. Ma sicuramente apprendi cosa conta davvero e cosa vuoi dalla vita, cose o capacità che normalmente sottovaluti o a cui non dai il giusto peso. Ecco credo che gli Hunger Games servano a questo!"
"Wow, incredibile davvero, non l'avevo mai vista in questo modo! Comunque passiamo alle domande degli sponsor: sei soddisfatta dei tributi scelti? Ne avresti preferiti altri? Hai preferenze per qualcuno in particolare?"
"Sono molto soddisfatta dei miei 24 tributi! Sono tutti particolari e con un carattere molto diverso: peso che sarà molto interessante osservare come si comporteranno nell'arena! Gli sponsor hanno fatto davvero un ottimo lavoro di selezione. Nonostante questo ammetto che avrei preferito in  alcuni casi altri tributi. Tra quelli estratti ho di certo alcuni per i quali ho una preferenza maggiore, ma sono talmente tanti, che moriranno sicuramente! Inoltre puntualizzo che ovviamente non verranno fatti favoritismi di nessun genere, io e gli strateghi ci impegneremo molto per mettere in difficoltà tutti allo stesso modo"
"Bene! Non so quanto questo possa essere rassicurante per i tributi, ma sicuramente é un'ottima notizia per noi!" disse sorridendo, poi aggiunse: "Potresti farci un esempio di un tributo che avresti voluto nell'arena?"
"Sicuramente Gale degli Hunger Games originali! Penso sarebbe stato interessante vedere come sarebbe stata la sua prima esperienza in un'arena"
"Il sadismo l'hai ereditato da qualcuno o l'hai acquisito col tempo?...Ok giuro che questa domanda l'ha fatta uno sponsor, io non centro nulla! Quindi se stai pensando ad una seconda edizione dei giochi, pensa a loro, non a me!" ironizzò lui indicando gli sponsor.
Ice sorrise.
"Come mai tutti credono che sia fredda e sadica?" disse con sguardo complice a Caesar.
"Temo che l'organizzare un Hunger Games non abbia aiutato!" rispose lui scherzoso, suscitando le risate di molti, compresa la presidentessa.
"Ok, ho capito...la prossima cosa che organizzerò saranno le Olimpiadi della pace, contenti?"
Caesar rise: "Questo si che é un evento a cui vorrei offrirmi come tributo!"
"...oppure un Nonary Game...pure quelli sono 'pacifici' o no?" disse lei con un'espressione compiaciuta.
Caesar sbiancò: "No...decisamente preferirei partecipare alle Olimpiadi della pace! Ma se ti serve un intervistatore per il Nonary, pensami!"
Ice rise nuovamente.
"Bene, grazie presidentessa per aver risposto gentilmente alle nostre domande! Ma adesso direi che é il momento dei nostri cari tributi, iniziamo dal primo distretto: facciamo entrare Hermione e Draco!"
I due entrarono e si sedettero sulle due poltrone posizionate di fronte a Caesar e Ice.
"Benvenuti! Bene Draco, tu sei stato il più votato nella mietitura tra i maschi di questa edizione, come ci si sente ad essere un favorito? Te lo aspettavi?"
"Sono un Malfoy e un purosangue, era ovvio che scegliessero me!"
Questa frase fece alzare gli occhi al cielo di Hermione.
"Draco, spieghiamo bene ai nostri sponsor: voi siete maghi giusto? Cosa intendi con purosangue?"
Draco usò un tono glaciale e seccato, come se stesse spiegando qualcosa di ovvio.
"I purosangue sono maghi nati da un mago ed una strega, quelli nati invece da un mago e un babbano, sono detti Mezzosangue" pronunciò quest'ultima parola come se fosse una malattia "Ah dimenticavo i babbani sono quelli che voi definireste 'persone normali', senza poteri insomma! Infine ci sono i nati babbani" rivolse uno sguardo di disprezzo a Hermione "quelli come lei, con entrambi i genitori babbani!"
Hermione lo fissò furiosa: odiava quel termine per indicarla, era considerato dispregiativo nel suo mondo, soprattutto nel modo in cui lo stava dicendo Draco.
"Oh fantastico Malfoy, davvero ottimo lavoro! Se prima gli sponsor volevano supportarci, grazie al tuo encomiabile comportamento, non lo faranno più!"
"Fino a prova contraria, Granger, sono stato io il più votato tra noi due, ma se vuoi dire qualcosa accomodati pure sapientona!"
"Ok mi é parso di capire che tra voi due non scorre proprio buon sangue! Ne approfitto per porvi una domanda che era stata fatta da un'altro sponsor: Se avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi estratti chi avreste scelto?"
"Chiunque dimostrasse un minimo più di intelligenza o umanità di lui!" brontolò Hermione.
"Meno male che ero io quello scontroso!" la punzecchiò lui "Io avrei scelto qualcuno di potente di sicuro! Come l'uomo del distretto 7 ad esempio...quello é uno che decisamente non penso vorresti avere come nemico!"
Caesar rise.
"So che voi di diversi distretti ancora non vi conoscete, ma ti assicuro che se lo conoscessi, non lo vorresti avere come alleato. E' uno che si fa pochi amici!"
"A quanto pare é una caratteristica dei migliori!" ironizzò lui, alludendo a se stesso, cosa che fece nuovamente alzare gli occhi al cielo ad Hermione.
"Mio caro Draco, ho un'altra domanda per te: c'é qualcuno che ti aspetta nel tuo distretto? E per qualcuno, intendo qualcuno di speciale!"
"No" rispose immediatamente lui, con tono freddo. Ma abbassò leggermente gli occhi, Hermione lo fisso dubbiosa, sembrava quasi che la cosa lo dispiacesse...impossibile, Draco non era di certo un sentimentale!
"Non mi dirai che é perché é qui presente...no, perché mi é già capitato!" disse Caesar ironico, facendo ridere molte persone tra il pubblico.
"Assolutamente no!" protestò lui arrossendo, seccato di una tale battuta.
"Le regole della scuola sono niente magia fuori da Hogwarts...come farete?"
"Dal regolamento sono esclusi casi eccezionali, e questo sicuramente lo é!" rispose prontamente Hermione.
"Hermione tu sei una studentessa modella ad Hogwarts: conosci moltissimi incantesimi e sei l'alunna migliore della scuola dico bene?"
Lei arrossì.
"Non so se sono la migliore...ma diciamo che credo che lo studio accurato possa rivelarsi indispensabile in certe situazioni. Spero davvero che mi aiuterà in questa!"
"E' quello che vi auguro ad entrambi! E ora, forza, mostrate agli sponsor cosa sapete fare!"
Disse emozionato Caesar indicando il contenitore delle armi posto in fondo al palcoscenico.
"Qualcosa che serva giusto a dare un'idea...non vorrete far esplodere il palcoscenico spero! Ci sono ancora 22 tributi che vorrebbero esibirsi!" aggiunse Ice, con pungente ironia.
I maghi si recarono all'espositore delle armi e presero ognuno, rispettivamente, la propria bacchetta.
Hermione fece vorticare la sua e urlò l'incantesimo: "Wingardium Leviosa"
Una serie di coltelli si alzarono dalla mensola e si misero a volteggiare in aria al comando della ragazza.
Draco puntò verso di lei e disse: "Expelliarmus"
In un attimo Hermione sentì la bacchetta che gli schizzava via dalla mano, i coltelli, che erano sospesi prima in aria dal suo incantesimo, caddero a terra in un attimo.
La ragazza fissò Draco con rabbia e indignazione. Lui le accennò un sorriso furbo.
"Che c'é? Dovevamo mostrare cosa sapevamo fare no? Cosa meglio di un incantesimo di disarmo?"
Lei si avvicinò con passo rabbioso verso di lui e gli sussurrò: "Malfoy giuro che se morirò in questo gioco, tu lo farai prima di me!"
Detto questo posò la sua bacchetta, come richiesto da Ice, corse verso l'estremità del palcoscenico, dove la aspettavano le persone che conosceva per l'ultimo saluto. Erano Ron e Harry, i suoi migliori amici. Li abbracciò entrambi contemporaneamente.
"Volevano venire anche altre persone, ma ci hanno detto che non potevamo essere più di due..." affermò Harry.
"Mi mancherete ragazzi!"
"Hermione non dirlo nemmeno per sogno: sei la più sapientona al mondo, sei una strega potentissima, li sconfiggerai tutti in un attimo! Se fosse stato Ron al tuo posto avrei avuto i miei dubbi...ma dato che sei tu, sono sicurissimo!"
"Grazie Harry!" disse ironicamente Ron fissandolo di traverso, cosa che fece ridere Hermione.
I due iniziarono a scambiarsi frecciatine, ma qualcos'altro attirò la sua attenzione.
Era Draco.
Era poco distante da loro, ma l'unica persona venuta a salutarlo era suo padre. Non erano venuti nemmeno i suoi amici serpeverde! Non riuscì a sentire cosa si stessero dicendo, ma le loro espressioni non erano per niente rassicuranti.
Draco fissava suo padre: sembrava imbarazzato, come uno che cerca di rimanere serio e distaccato nonostante la situazione. Era venuto solo lui...nemmeno Tyger e Goyle erano venuti a salutarlo.
"Draco, sei un Malfoy, un serpeverde e un mangiamorte...ce la farai sicuramente, cioé devi farcela, non vorrai macchiare il nostro buon nome vero?"
Le trovò curiose come ultime parole da parte di un padre, che forse, non avrebbe più rivisto suo figlio.
"Non ti deluderò" si limitò a rispondere lui.
Voltandosi per andare via Draco non notò che il padre sembrava volesse dirgli altro.
Parole che non riuscì a pronunciare.
Ice disse che il tempo a loro disposizione era finito.
Hermione fissò Harry e Ron negli occhi con sguardo incerto.
Poi fece una cosa che nemmeno lei si aspettava: diede un velocissimo bacio a Ron, si girò e corse via.
Non sapeva perché lo avesse fatto, probabilmente perché sapeva che quella era forse l'ultima volta che li avrebbe visti. Ma se ne pentì subito: era diventata rossa paonazza e aveva azzittito l'intero pubblico degli Hunger Games.
Si sorprese nel vedere Draco che la stava aspettando.
Fantastico. A quanto pare anche lui aveva assistito al bacio: non bastava che lei partecipasse a quel gioco, ora si sarebbe dovuta sorbire tutte le sue battutine acide su loro due!
Ma, al contrario di quanto pensasse, Draco non disse nulla. Doveva essere stata davvero una scena imbarazzante per zittire pure lui, o almeno era questo che pensò, prima che due uomini li scortassero verso l'arena.
"Beh, non si può di certo dire che questa edizione sarà priva di emozioni!" disse euforico Caesar, rompendo il silenzio generale "Quindi adesso passiamo subito a intervistare i nostri tributi del distretto 2: Richard Cypher e Cara Mason!"
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone: Cara aveva un'espressione calma e soddisfatta.
"Cara, sei il primo tributo che vedo tranquillo in questi giochi, come mai?" le chiese Caesar.
"Semplice: vincerò io! E Richard si intende."
"Non si può dire che tu non sia sicura di te, ma cosa ti da questa sicurezza?"
"Ma li hai visti Caesar? Ragazzini, principessine...ho affrontato orde di soldati da sola, questo sarà uno scherzo!"
"Meglio non sottovalutare mai il nemico Cara...non sappiamo chi abbiamo davanti!" le disse Richard, ma lei lo ignorò, continuando a rivolgersi a Caesar.
"Caesar, se era una sfida di buone maniere tra principessine potevo darti ragione ma, a parte che ho vinto anche quella, questa é una sfida a chi uccide meglio e più velocemente. In questo sono certa di essere imbattibile!"
"Bene, i tributi sicuramente ti dovranno temere a quanto pare! Ma raccontaci di più di te...sei una mord-sith giusto? Spiega ai nostri sponsor cosa significa."
Un sorriso furbo e glaciale si dipinse sul volto di Cara.
"Veniamo scelte da bambine e sottoposte ad un durissimo allenamento, quelle più forti che riescono a sopravvivere, diventano mord-sith. Rifiutiamo e impariamo a cancellare ogni traccia di debolezza: amore, tenerezza, paura, compassione...tutti sentimenti che rifiutiamo perché ci rendono deboli. Fierezza, rabbia, sicurezza, forza: sono questi i sentimenti che abbracciamo perché ci rendono forti. Il nostro potere ci permette di respingere qualsiasi tipo di magia e di rispedirla al mittente. Siamo abili combattenti, usiamo le agiel di solito, ma sappiamo infliggere il più terribile dei dolori con qualsiasi arma. Siamo le guardie giurate di Lord Rahl, io ho riconosciuto Richard come tale, per questo gli ho giurato fedeltà e morirei per lui"
Caesar la fissò senza parole, un po' imbarazzato e intimorito, sforzandosi di sorridere.
Richard si rivolse a lui con un sorriso: "Tranquillo, fa questo effetto a tutti all'inizio, ma se la conosci bene é un'amica fedele e sincera. Anche lei in fondo ha il cuore tenero!"
Cara lo guardò male ad una tale affermazione, ma Caesar si sentì sollevato e cambiò discorso.
"Richard tu invece sei stato scelto come Cercatore della verità, parlaci un po' anche di te!"
"Sono il Cercatore della verità, la storia é un po' lunga ma vi basti sapere che sono un uomo sincero e coraggioso. Come Cercatore ricerco sempre la verità e la giustizia, ho sempre con me la spada della verità, una spada magica con incisa sull'elsa la parola "verità""
"Sai usare altre armi oltre la spada?"
"Sì, asce, pugnali, archi...sono molto versatile!"
"Inutile, immagino, chiedere a te che armi sai usare!" disse rivolto a Cara.
"Sei perspicace per essere un uomo!" rispose lei con la sua proverbiale ironia "Pensane una e la potrei usare per ucciderti prima che tu abbia finito di immaginarmi mentre la impugno!"
"Interessante. Richard credo tu sia fortunato ad averla come alleata...di certo non vorrei essere nei panni degli altri tributi!"
"Questo é sicuro!"
"Ma Richard, so che nel tuo distretto hai qualcuno di speciale...qualcuno che ha provato ad offrirsi come volontaria al tuo posto alla mietitura!"
"Kahlan, lei é una depositaria. Il nostro amore é da sempre impossibile, ma questo non ci ha mai fermato fino ad adesso e nemmeno questa situazione lo farà: io amo Kahlan e tornerò da lei! Troveremo un modo per stare insieme per sempre"
"Mi hai commosso, te lo auguro con tutto il cuore Richard! Ora però é arrivato il momento...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Richard prese la sua spada tra le armi esposte, si guardò intorno, meditando su cosa potesse fare, poi il suo sguardo si posò su di un cesto di frutta. Prese qualche frutto, li lanciò in aria e li tranciò di netto con la spada, dividendoli in perfette metà, generando non pochi applausi tra il pubblico.
Cara si diresse subito verso le sue agiel, ma fu interrotta dalla presidentessa.
"Basterà che ci spieghi cosa puoi fare con quell'arma. Non usiamo sacrifici umani per il test!"
Cara, dispiaciuta di non poter usare le sue armi, torno di fronte ad Ice e Caesar e, con un sorriso soddisfatto,disse: "Le agiel sono armi potentissime: al solo contatto qualsiasi uomo inizia a provare un dolore insopportabile. Le mord-sith vengono allenate con queste armi, ed imparano quindi ad impugnarle. Anche il più forte e coraggioso degli uomini si piegherebbe sotto il suo uso, dopo qualche minuto di solito mi implorano di ucciderli!"
"Grazie della spiegazione, credo che per gli sponsor basti...potete andare a salutare i vostri cari"
Erano presenti Kahlan e Zedd, i loro compagni di viaggio. Sembravano molto preoccupati, soprattutto lei. Richard li abbracciò, Cara si limitò a salutare entrambi con un accenno di sorriso.
"Oh non é venuto Darken Rhal?" chiese, evidentemente ironica, dato che era il loro acerrimo nemico.
"Pensavi che sarebbe venuto a salutarti dopo che lo hai tradito?" chiese Zedd.
"Ma io pensavo venisse per Richard, di certo non per me. In fin dei conti fa parte della TUA famiglia!"
"Spiritosa! Le uniche persone che reputo della mia famiglia sono qui presenti!" rispose lui, fissando i suoi amici, ma soprattutto Kahlan.
Ma Kahlan e Zedd erano il ritratto della preoccupazione soprattutto lei sembrava sul punto di piangere.
"Su, cosa sono quelle facce? Tranquilla Kahlan, ti riporterò il tuo amato Richard in un baleno e senza nemmeno un graffio ok?"
"Cara, non la prendere troppo alla leggera...ricorda: non c'é mai nulla di facile!" disse Zedd.
Lei alzò gli occhi al cielo a quelle parole.
"Maghi! Voi e le vostre stupide regole del mago! Comunque io penso proprio che mi avvio...Richard ti aspetto di là!"
"Vi saluto anche io, buona fortuna ad entrambi!" disse Zedd, allontanandosi.
Lo avevano fatto per lasciarli qualche secondo da soli...per quanto stare in piedi davanti ad un pubblico potesse essere considerato 'stare da soli'. Ma entrambi non ci fecero caso, si strinsero l'uno all'altra in un abbraccio fortissimo, poi Richard, afferrò il viso di Kahlan tra le sue mani e la fissò dritto negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso.
"Richard io non posso vivere senza di te, tu devi assolutamente tornare o io non so cosa potrei fare!" disse lei singhiozzando.
Richard le carezzò dolcemente il viso asciugandole le lacrime.
"Non devi preoccuparti Kahlan, io ti amo e farò qualsiasi cosa per tornare da te. Ed io tornerò: ci hanno già tenuti divisi altre volte, ma non ha mai funzionato! Perché noi ci apparteniamo!"
I due si scambiarono un bacio appassionato, poi Ice tossicchiò per ricordare loro che il tempo a disposizione era finito.
"Devo andare" le sussurrò lui.
A malincuore, Kahlan lasciò lentamente la presa su di lui.
"Torna presto!"
Richard annuì, rivolgendole un dolcissimo sorriso, prima di sparire nella stessa direzione di Cara.
"Che serata gente! E siamo solo ai primi distretti! Vediamo subito cos'altro ci aspetta, facendo entrare i tributi del distretto 3: Rapunzel e Gothel!"
Le due si misero a sedere, Caesar non poté fare a meno di notare i capelli della ragazza perché erano decisamente lunghi. Forse lunghi era quasi un eufemismo, arrivavano fino a terra come uno strascico!
"Non vorrei essere indiscreto ma...cara hai litigato col parrucchiere o cosa?" chiese lui.
Rapunzel arrossì.
"Io non li taglio mai cioé io non...vorrei ma...insomma..."
"Ehi, tranquilla! Non volevo metterti in difficoltà. Capisco la tua agitazione" si avvicinò alla ragazza e le sussurrò (sempre in modo che tutti potessero sentire) "La verità é che ero un po' geloso, hai dei capelli davvero FAVOLOSI!"
Rapunzel ridacchiò.
"Cosa ne pensate del fatto di essere state scelte proprio voi?"
A quella domanda fu Gothel a rispondere immediatamente, impersonando la maggiore disperazione che riuscisse ad esprimere.
"E' una cosa orribile! Hanno scelto me e la mia povera Rapunzel...il mio piccolo fiore delicato! Sapete che lei non é quasi mai stata nel mondo esterno? Come farà? Come farei senza di lei? Lei é la fonte della mia giovinezza lei é...ehm sì, insomma, nessuno doveva scegliere lei. Nessuno doveva scegliere ME!"
"Fammi capire Rapunzel...tu non sei quasi mai uscita di casa?" chiese curioso Caesar.
"No...Gothel ha detto che lo fa per il mio bene. Nel mondo esterno ci sono cose orribili...e a quanto pare aveva ragione! Non le ho mai disobbedito, tranne una volta...ma poi sono stata portata qui..."
Gothel la fulminò rabbiosa.
"Ok, la situazione si sta scaldando...che dite di mostrarci cosa sapete fare?"
Gothel si alzò, prese un pugnale, molto simile a quelli sacrificali, mostrò qualche mossa e spiegò che il suo forte era la furtività.
Toccò poi a Rapunzel...fissava le armi interdetta: non ne sapeva impugnare nemmeno una in effetti e doveva fare colpo sugli sponsor, ma come?
Sapeva che non avrebbe dovuto, ma decise di farlo. Prese un coltello e si fece un taglio sulla mano, poi vi avvolse intorno i capelli ed iniziò a cantare. I capelli dorati diventarono luminosi e in un baleno la ferita scomparve, lasciando sbigottiti molti degli spettatori.
Gothel sembrava furiosa.
"Cosa diavolo ti viene in mente? Ora tutti sanno del tuo potere! Quante volte ti ho detto di non mostrarlo a nessuno?"
"Ma ecco io...credevo fosse l'unico modo per piacere agli sponsor...Caesar ha detto di mostrare cosa sapevamo fare..."
Sembrava che Gothel stesse per dire qualcosa, ma Caesar la interruppe.
"Hai fatto bene Rapunzel, sono sicuro che molti saranno rimasti impressionati! Ma adesso é ora di salutare i vostri cari"
Entrambe si diressero all'estremità del palco, ma c'era una sola persona ed era venuta per Rapunzel.
"Flynn sei venuto?" chiese lei, felice di vederlo.
"Non potevo non venire: avevamo un patto no? Ed é ancora valido. Appena tornerai ti accompagnerò a vedere quelle luci. Promesso!"
"Oh Flynn grazie!" disse lei, abbracciandolo, il che lo lasciò un po' in imbarazzo.
"Sono sicuro che ce la farai, fatti forza ok?"
Lei annui, lo salutò, per poi dirigersi verso l'uscita dove erano andati gli altri tributi. Prima di fare lo stesso, Gothel sussurrò qualcosa al ragazzo.
"Se anche torneremo vive, SCORDATELO di rivederla!"
Poi sparì anche lei nella stessa direzione di Rapunzel.
"Facciamo entrare i tributi del distretto 4: Ade e Filottete!"
I due entrarono e si sedettero ai loro posti.
"Filottete, tu sei un satiro giusto? Non ne avevo mai visto uno!"
"No bellezza, sono un centauro...ma certo che sono un satiro!"
"Mi sembra ovvio: uno ha di fronte il dio dei morti e quello che gli preoccupa di più é dire 'toh, un satiro!'...certo che é perspicace il ragazzo!" disse ironico Ade.
Caesar rise un po' imbarazzato e probabilmente anche un po' preoccupato.
"Volevo lasciare il meglio a dopo...comunque, chi si occuperà degli inferi in tua assenza?"
Ade alzò gli occhi al cielo, quasi disgustato alla sola idea che altri svolgessero il suo lavoro, soprattutto perché li riteneva dei totali incapaci.
"Pena e Panico, dei demonietti al mio servizio! Spero non combinino guai inenarrabili in mia assenza"
"Sapete usare armi? Volete mostrarci cosa sapete fare?"
"Io so usare qualche arma, sono molto agile nello scalare le rocce date le mie zampe, ma la mia specialità é allenare grandi eroi. Achille, Perseo e soprattutto Ercole! Tutti sono diventati grandi grazie a me!" si vantò Filottete.
Al sentire il nome di Ercole, Ade mostrò una faccia disgustata, al solo pensiero dell'eroe che aveva infranto i suoi piani tempo fa.
"Io sono Ade, il dio dei morti! Di solito non spreco il tempo in battaglia, quindi la forza bruta non é il mio forte, ma so usare qualche arma. In compenso adoro ingegniarmi in piani, devo dire a dir poco divini! Stipulo spesso contratti come dire...vantaggiosi!" disse il dio della morte, con un ghigno malvagio.
"Bene, se non volete mostrarci altro, potete salutare i vostri cari!"
Filottete trovò Hercules e Megara ad aspettarlo.
"Ehi, Fil! Mi spiace che non sia stato scelto io...li avrei potuti battere benissimo!" disse Hercules.
"Lo so campione tranquillo! Ma piuttosto Meg...non mi aspettavo che tu venissi qui!"
"Oh andiamo, nessuno si merita di partecipare ad un gioco simile...nemmeno tu mezzo montone! Bé forse Ade un pochino sì!"
Filottete sorrise alla battuta della ragazza, ma poi tornò serio e triste.
"Per sicurezza vi dico addio, statemi bene ragazzi!"
"Oh andiamo Fil, tu puoi vincere questo gioco ne sono sicuro!"
"Guardiamo in faccia alla realtà ragazzo: sono quello che ha meno possibilità di sopravvivere qua dentro! Ma ti prometto che farò del mio meglio per restare vivo!"
I tre si abbracciarono e poi salutarono Fil, prima che lui andasse via.
Intendo Ade stava parlando con Pena e Panico.
"Allora ragazzi, vi ho lasciato un foglio con le istruzioni precise, da seguire alla LETTERA, siamo intesi? No perché ho qualche dubbio sulla vostra capacità di carpire il significato delle parole, dopo la vicenda con Ercole, soprattutto quello di 'morte'!"
"Ma certo, si fidi di noi!"
"Non vorrete farmi arrabbiare vero?"
"Ade arrabbiato?"
I due deglutirono al solo pensiero.
"No capo, può stare tranquillo!"
"Sarà meglio per voi!" disse Ade, per poi andare via.
"Qualcosa mi dice che quando tonerà, Ade si arrabbierà molto con noi!" disse tremante Pena, rivolto a Panico.
"Se tornerà...se!" affermò Pena ed entrambi ridacchiarono con un ghigno maligno.
"E' giunto il momento del distretto 5, quello dei nostri affezionati Hunger Games originali. Facciamo entrare Finnik Odair e quella che oramai saprete essere la mia preferita: Katniss Everdeen!"
Entrambi entrarono e si misero a sedere, Katniss si sforzò di sorridere, anche se odiava l'idea di essere ancora lì, per la terza volta! Di solito c'era Peeta con lei e di solito era lui a parlare anche per lei e farsi simpatico per gli sponsor. Risultare simpatica non era di certo il suo forte, sperò vivamente che Finnick potesse risolvere la situazione.
"Ecco qui i miei cari tributi! Conosco bene entrambi, infatti tutti e due avete già partecipato a ben due edizioni dei giochi, ma come si dice: non c'è due senza tre a quanto pare!"
Katniss si sforzò di sorridere alla sua battuta.
"Nonostante io sia molto contento di vedervi qui, devo ammettere che in questa edizione un po' mi mancheranno gli sfortunati amanti del distretto 12! Peeta era molto simpatico nelle interviste, ma soprattutto possiamo dire che ci sorprendeva sempre! Finnick tu non hai qualche stravolgente rivelazione da farci?"
"Temo proprio di no!" rispose lui con un gran sorriso.
Katniss tirò un sospiro di sollievo nel vedere che almeno lui riusciva a fingersi divertito.
"Katniss gli sponsor ti chiedono se ti saresti offerta volontaria al posto di Peeta"
"Sì" disse, senza pensarci su. In realtà non ne era sicura al cento per cento, odiava l'arena, era il luogo che ogni notte ospitava i suoi peggiori incubi. Ma sicuramente Peeta si meritava più di lei di vivere ed era felice che questa volta non fosse stato scelto, anche se si sentiva strana senza lui al suo fianco in questa edizione.
"Siete entrambi reduci da ben 2 edizioni dei giochi, siete allenati e pronti a molte sfide. Avrete un bel vantaggio nell'arena! Ma ora mostrateci pure le vostre abilità!"
"Katniss, nel caso tu te lo stessi chiedendo...no! Non è valido tirare una freccia contro la presidentessa, anche perché ogni volta che andate alle armi si attiva un campo di forza tra noi e voi...così tanto perché tu lo sappia!" puntualizzò Ice rivolta alla ragazza.
Katniss finse un sorriso, Finnick prese tra le armi il suo tridente, con tre punte molto affilate.
"Vengo da un distretto dedicato alla pesca: sono molto agile in acqua, so usare quasi tutte le armi, ma la mia preferita è questa! Usandola potrei pescare qualsiasi tipo di pesce e anche, si ecco...uccidere se necessario!"
Finnick mostrò al pubblico qualche mossa, nel frattempo Kutniss appese un pannello al muro, vi dipinse qualcosa con un olio, poi prese il suo arco.
Dalla faretra sfilò una freccia esplosiva e la scagliò al centro del pannello colpendolo in pieno centro, l'olio si infiammò, mostrando la scritta sul pannello che citava "Ho già sciolto la neve col mio fuoco, questa volta scioglierò anche il ghiaccio"
Fece un leggero inchino verso il pubblico.
"Grazie per la vostra considerazione" detto questo, posò l'arco e corse a salutare i suoi cari.
C'erano Peeta, Haymitch e Gale.
"Dolcezza, a quanto pare non riesci proprio a stare lontana dai guai!" disse Haymitch.
"A quanto pare sono i guai che non ne vogliono sapere di stare lontani da me!" borbottò lei.
"Effie e la tua famiglia ti salutano, purtroppo solo due di noi potevano venire...io sono riuscito ad intrufolarmi solo perché una sola persona ha chiesto di vedere Finnick!" disse Gale "Ma c'é una cosa che devi avere!"
Haymitch prese qualcosa dalla tasca e gliela fissò alla maglia: era la sua spilla della ghiandaia imitatrice.
"Mi raccomando, resta VIVA!"
"Farò del mio meglio...grazie!"
"Katniss, qui non é come i 75esimi Hunger Games, questa volta non abbiamo accordi con nessuno. Lo so che per te sarà difficile, ma trovati degli alleati, magari non proprio i più deboli e strani come al tuo solito! Ho una brutta sensazione su questa edizione"
"Ci proverò"
Peeta si avvicinò a lei.
"Dovrei esserci io con te!"
"No Peeta meglio così"
"Katniss tu DEVI tornare, promettimelo"
"Farò del mio meglio"
Perché tutti continuavano a non crederci quando lo diceva?
"Non é abbastanza, devi tornare da me!"
Detto questo la baciò, non se lo aspettava ma era contenta che lo avesse fatto. Non aveva idea se l'avesse potuto rivedere, in caso quello era un buon modo per dirsi addio.
Finnick stava parlando con Annie, tra loro due le cose erano complicate, anche lei era una vincitrice, ma i giochi avevano avuto un brutto effetto su di lei e da allora non era più la stessa. Questo non importava a lui.
"Ti amo, tornerò per te, ma qualunque cosa succeda, sappi che ogni mio pensiero in quell'arena sarà rivolto a te!"
Le diede una leggera carezza sul viso e poi, insieme a Katniss, se ne andarono dagli uomini che li avrebbero scortati all'arena.
"Signore e signori diamo il benvenuto ai due ragazzi del distretto 6: Hiccup e Astrid!"
I due entrarono e si sedettero.
"Salve ragazzi, se non erro voi siete vichinghi giusto?"
"Esattamente!" rispose fieramente Astrid.
"Quindi combattere, uccidere, usare armi da guerra, tutto ciò per voi é normale giusto?"
"Ovviamente"
Caesar guardò pure Hiccup, come ad aspettarsi anche una sua conferma.
"G-già...una passeggiata..." disse lui, con tono davvero poco convinto.
"Ho saputo che hai una gamba offesa...mi dispiace molto"
"Sì, é una lunga storia..."
"Vedo che hai una buona protesi l'hai fatta tu?"
"Già, sono l'assistente di un fabbro e gli ho fatto qualche modifica io...mi permette di correre, non ho molti problemi diciamo"
"Sei il figlio del capo tribù, uno tra i più possenti vichinghi del tuo villaggio, ti senti il suo degno erede?"
"Ehm...ecco io...sì...forse..."
Astrid lo squadrò.
"Scusalo Caesar, é un po' emozionato ed enormemente modesto. E' il vichingo più coraggioso che conosca. Sono sicura che insieme vinceremo!"
"Ve lo auguro ragazzi! Ma ora sono ansioso di vedere di cosa siete capaci...vi va di mostrarmelo?"
"Certo Caesar!"
I due si avviarono verso le armi, Hiccup ne approfittò per bisbigliare qualcosa ad Astrid.
"Che cosa fai Astrid? Lo sappiamo entrambi che sono l'opposto di mio padre. Io odio combattere, non penso che potrei mai uccidere qualcuno e poi sono gracile, hai visto i tipi forzuti degli altri distretti? Non ho speranze!"
"Cosa stai facendo tu Hic! Gli sponsor ti stanno osservando. Pensi che salverebbero mai uno che afferma di essere uno smidollato?"
"Potevi almeno evitare di mentire sul mio conto"
"Ma io non ho mentito Hic!" gli disse lei sorridendogli, cosa che fece arrossire Hiccup "Ora fagli vedere chi sei, so che ce la puoi fare!"
Astrid prese un'ascia e la maneggiò agevolmente, come se fosse una leggera piuma. Mirò a due manichini e con pochi colpi netti moncò loro testa e braccia, senza problemi.
Fantastica. Se fosse stato uno sponsor sicuramente Hiccup avrebbe salvato lei e questo tralasciando il fatto che per lui era pure bellissima.
Ma quello non era il momento di fantasticare: Astrid credeva in lui e nelle sue capacità e non voleva deluderla. Vide gli occhi di molte persone che lo fissavano ansiose di vedere cosa sapesse fare, col cuore che gli martellava in petto, prese il suo pugnale e tentò un attacco in corsa verso uno dei manichini, tirò con forza il pugnale, ma non andò come se lo era immaginato: qualcosa a terra lo fece scivolare e in un attimo si ritrovò a terra a pancia all'aria, il coltello, lanciato da lui stesso, si conficcò a terra, a pochi centimetri dal suo viso.
Si sentì inondare dalla vergogna quando il pubblicò iniziò a ridere a crepapelle.

Tanto valeva uccidersi subito!
Pensò mestamente tra sé, almeno si sarebbe risparmiato di coprirsi di ridicolo.
Ma vide la mano di Astrid tesa verso di lui, la afferrò e lei lo aiutò a rialzarsi, poi si rivolse al pubblico e urlò: "Lui ha addestrato un drago!"
Le risate cessarono. Tutta l'attenzione della folla adesso era rivolta a loro due.
"Non solo ha addestrato un feroce drago, ha addestrato il più raro e temuto drago mai esistito, inoltre ha anche insegnato molti di noi a farlo. Grazie a lui molti vichinghi adesso hanno il loro drago personale!"
Gli sponsor fissarono Hiccup, ma questa volta con sguardo interessato. Bisbigliarono qualcosa tra loro, qualcosa che i due non riuscirono a sentire.
Astrid si rivolse nuovamente al ragazzo.
"Andiamo! I nostri amici ci stanno aspettando!"
Lui la bloccò per un braccio e le sussurrò: "Grazie!"
Lei ricambiò con un sorriso, poi posarono entrambi le armi e andarono dai loro amici. Erano i loro più cari amici: Moccicoso, Gambadipesce e i due gemelli.
"Forza ragazzi ce la farete sicuramente, per voi sarà una passeggiata!" disse Testaditufo.
"Ehi, quella battuta volevo dirla io!" sbuffò sua sorella.
"Oh scusami non sapevo fossi la principessina delle battute e che non fossi capace di inventarti qualcosa di diverso!"
"Sei tu che mi hai rubato la battuta perché non sei capace neanche di pensare!"
I due iniziarono a litigare come al solito. Gambadipesce si avvicinò a loro, sembrava molto nervoso.
"Ragazzi, non vorrei dirvelo ma le probabilità di sopravvivere a questo gioco..."
Quelle parole già iniziarono a preoccupare Hiccup, Astrid se ne accorse, quindi lo interruppe.
"Penso che un: 'buon fortuna' possa bastare!"
"Ok...buona fortuna allora ragazzi!"
Moccicoso si avvicinò ad Astrid e le disse: "Astrid, tu DEVI tornare! Se lo farai, quando tornerai ti prometto che ti concederò un appuntamento!"
"Un 'bentornata' mi basterà!" rispose prontamente lei, abituata alle lusinghe del ragazzo.
Li salutarono tutti, poi i due tributi si diressero verso l'uscita. Hiccup sussurrò qualcosa ad Astrid.
"Grazie ancora per quello che hai fatto, ma io non penso di potercela fare!"
"Che diavolo dici Hic, tu sei intelligente, coraggioso, sono sicura che ce la farai, smettila di sottovalutarti!" rispose lei, questa volta leggermente alterata.
"Non mi riferisco a questo...mi riferisco all'uccidere: non sono stato capace di uccidere un drago, pensi che io riesca ad uccidere un essere umano?"
"A volte con gli umani é più facile, non tutti sono puri e innocenti. La maggior parte di loro non ti darà il tempo di pensarci su, quindi non darglielo nemmeno tu! Sono sicura che non si faranno tante remore"
Hiccup fissava dubbioso il pavimento.
"Davvero tu non avrai nessun problema?" chiese imbarazzato.
Sapeva che Astrid era molto più abile di lui in battaglia: ne aveva combattute molte, ma la conosceva e lei era una brava ragazza, non avrebbe ucciso senza pietà gente che non lo meritava.
"Non ho detto che sarà facile... ma vedi Hic, si tratterà di noi o di loro la dentro. E io farò tutto il possibile perché si tratti di noi!" 

 

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 Angolo autrice:  Ecco finita la prima parte delle interviste! Ho deciso di dividerle a metà a causa della lungezza. Scusate la lentezza nel postare questo capitolo, ma apparte che é stato faticoso da scrivere, ho avuto poco tempo per scriverlo a causa dello studio!
Gestire 24 personaggi non é facile, cerco sempre di rispettare il loro carattere e di renderli il più introspettivi possibile. Ditemi voi se ci sono riuscita e se il capitolo vi é piaciuto!
Come al solito se avete consigli diteli pure! Cerco sempre di migliorare!
Ci sono delle citazioni nel testo: Ice parla di 'Nonary Game' si riferisce ad un gioco dove vengono scelte 9 persone che vengono obbligate a partecipare e a rischiare la loro stessa vita. Il nonary game é presente nel videogioco ''999 nine hours nine persons nine doors'', se avete un nintendo ds vi consiglio assolutamente di provarlo!
Altra citazione la fa Cara, parla di una gara di buone maniere tra principesse. Si riferisce all'episodio "La principessa" del telefilm, dove viene obbligata a fingersi una principessa nobile e educata e partecipare ad una gara a chi fosse la moglie ideale per un principe, per dare il tempo ai compagni di salvare Kahlan nelle segrete. E' uno dei miei episodi preferiti della serie e mi fa morire dal ridere, dovevo citarlo per forza!
Se ci sono altre frasi che non vi sono chiare perché non conoscete alcuni personaggi, o se volete altre precisazioni su alcuni di loro, chiedete pure a me!

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   - suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli tributi rimasti durante le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su di loro)
   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!
   - suggerire agli strateghi già delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 

   
 
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