Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: wearesotogether    15/06/2014    4 recensioni
Darren pensa agli occhi di Chris, mentre canta. Pensa a quello che ha perso e a quello che rivuole con sé. E non si sorprende quando si rende conto, mentre canta l'ultima nota, che le due cose coincidono.
---
[song-fic]
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ispirata a "Ti vorrei" di Pierdavide Carone. Mi sono appassionata a lui di recente, e questa canzone mi ha semplicemente fatto pensare a loro. Speriamo bene.




A Marika,
che mi ha fatto conoscere la bellezza di Pierdavide e che ha richiesto diritti e possesso.














 
Tu hai scritto le leggi del paradiso
tu rendi il mondo migliore nel viso
 
 
“Chris, lui è Darren. Sarà il tuo Blaine”
 
Il ragazzo con i capelli ricci e gli occhi grandi sorride, con un’ingenuità e una purezza che illuminano tutta la stanza.
 
Chris sorride a sua volta, il cuore gli batte all’impazzata. “Io ti conosco” dice, battendo le mani emozionato.
 
Il sorriso di Darren diventa confuso, si guarda intorno. “Beh si, ci hanno appena presentati” dice titubante.
 
Chris non sembra sentirlo. “Tu sei Harry Potter!” esclama.
 
Il riccio spalanca la bocca, non crede alle sue orecchie. “Non… non dirmi che conosci il musical”
 
Ora è il turno del più giovane di guardarlo incuriosito. “Perché quel tono sorpreso?” chiede, ingenuamente.
 
Darren scoppia a ridere e il mondo di Chris si illumina. “Perché… insomma, tu sei Chris Colfer e… oh andiamo, non è possibile che mi conosci! Scommetto che hai cercato informazioni su di me appena prima che ci incontrassimo solo per fare bella figura” balbetta, alzando le spalle.
 
E non si accorge, lì per lì, che in realtà la cosa non gli importa. Che se anche il ragazzo avesse mentito e si fosse semplicemente limitato a scrivere il suo nome su Google sarebbe comunque un’enorme vittoria personale.
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri, però, incrocia le braccia. “Mettimi alla prova” dice semplicemente.
 
Darren spalanca gli occhi e gira appena la testa. “Come?” balbetta.
 
“Invitami a cena e mettimi alla prova” risponde il controtenore, con un movimento della mano. Le parole rotolano fuori dalla sua bocca con troppa naturalezza, non pensa neanche per un momento a quanto la sua frase possa suonare strana.
 
E Darren neanche, a quanto pare, perché il suo viso si apre in un sorriso adorabile, mentre annuisce con decisione.
 
E Chris non può proprio fare a meno di pensare che forse non sarà poi così male, abituarsi a quel sorriso.
 
 
Tu che mi aggiungi e mi togli qualcosa
tu che di me ora sei l'acqua, il profumo e la rosa

 
 
Un respiro.
 
Due respiri.

Tre respiri.

 
Chris corre via, mentre il suo cuore martella nel petto come un tamburo.
 
Nella testa sente ancora il suono delle parole di Darren – di Blaine, Chris, di Blaine! – vede il suo viso che si avvicina, le labbra che si scontrano con le sue, le lingue morbide che si intrecciano senza alcun preavviso.

Gli manca il respiro. La testa comincia a girargli vorticosamente e lo stomaco si stringe. Gli viene da vomitare. Si appoggia con una mano al muro più vicino e chiude gli occhi.
 
Quattro respiri.
 
Cinque respiri.

Sei respiri.

 
Il profumo di Darren è ancora lì, sulla sua pelle. Lo impregna come un ricordo impossibile da cancellare.
 
Chris si porta le dita sulle labbra e ne percorre il contorno con i polpastrelli. Strizza gli occhi più forte. Il ricordo della bocca calda di Darren sulla sua ritorna prepotente nella sua mente, lo colpisce al petto, lo stritola, lo trasporta alla deriva.
 
Sette respiri.
 
Otto respiri.
 
Nove respiri.

 
Una mano calda si appoggia sulla sua spalla. Chris sussurra e scatta in avanti, d’istinto. Troppi anni passati a guardarsi le spalle lo hanno reso sospettoso, vigile, attento.
 
Darren lo guarda con gli occhi sbarrati e le mani alzate in segno di resa. “Sono io” dice flebilmente, e Chris non neanche è sicuro che l’abbia detto davvero.
 
“Va tutto bene?”
 
Il più piccolo smette di respirare. Non va bene. Non va bene per niente.

“Sto bene”
 
“A me non sembra”
 
Darren si avvicina di un passo, Chris indietreggia di due.
 
Il riccio si blocca. “Sono solo io Chris” sussurra di nuovo, amareggiato. Non abbassa lo sguardo, ma gli occhi diventano lucidi.
 
“Non sei solo tu” balbetta Chris, prima di potersi fermare, e gli occhi gli pizzicano sempre di più.
 
Darren lo guarda, curioso. Inarca un sopracciglio. “Parlami Chris. Parla con me” dice, e Chris sa che è sincero, sa che può fidarsi, sa che vuole aiutarlo, ma fa troppo male al petto per resistere.
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri si lascia sfuggire un singhiozzo e poi cade a terra con la testa tra le mani. Il pianto scuote il suo corpo con violenza e Darren non ci pensa due volte ad abbassarsi e a stringerlo tra la braccia.
 
Gli accarezza la schiena con una mano e gli permette di appoggiare la testa nell’incavo del suo collo. Chris ne sente il profumo.
 
Rimangono lì, seduti per terra, stretti l’uno all’altro, con troppe paure e troppe emozioni da liberare.
 
“Non lasciarmi da solo” balbetta Chris tra le lacrime, e le sue mani si aggrappano con egoismo al blazer degli Usignoli.
 
Darren respira e lo stringe più forte a sé. Chiude gli occhi, scuote la testa. “Abbiamo un duetto da provare, non ricordi?” sussurra, sorridendo tra i capelli del più piccolo.
 
Chris ride, amareggiato. “Blaine?” azzarda, sollevando lo sguardo.
 
Il riccio incrocia i suoi occhi, rimane in silenzio. Sembra pensieroso, soppesa le sue scelte. Sa che la sua decisione ha un valore. Sa che sta per cambiare le cose. Sa che non può tornare indietro. Decide di rischiare.
 
Scuote la testa. “Darren” risponde, prima di premere di nuovo le sue labbra su quelle di Chris – non di Kurt.
 
E quando il più piccolo sorride nella sua bocca, Darren sa di aver scelto bene.
 
 
Tu mi capisci soltanto se taccio
tu mi colpisci e mi rendi uno straccio
 
 
Chris sbatte con forza la porta del suo appartamento. Appoggia la borsa all’entrata, si toglie le scarpe con i piedi e si dirige in camera sua.
 
“Ciao tesoro, bentornato!”
 
La voce di Darren arriva allegra e spensierato, puntuale come al solito. Quella di Chris, però, questa volta non gli risponde. Il riccio guarda perplesso alle sue spalle, abbandona la pentola che ha in mano e segue il fidanzato nell’altra stanza.
 
“Ehi, va tutto bene?” chiede preoccupato, appoggiandosi allo stipite della porta.
 
Chris non si gira verso di lui, continua a trafficare nei cassetti della sua scrivania alla ricerca di qualcosa che probabilmente neanche sta cercando davvero.
 
“Sto bene” sbotta, sbrigativo.
 
Darren si incupisce ulteriormente. “Sei sicuro?”
 
Chris non risponde questa volta.
 
“Okay senti” prosegue il riccio, quando il silenzio cala tra di loro. “Non voglio obbligarti a parlare se tu non vuoi farlo, ma almeno non mentirmi. Ti conosco Chris. So che quando non parli è perché è successo qualcosa. Non stai bene”
 
Ancora silenzio, poi Chris sbotta. Si gira di scatto e incrocia le braccia al petto.
 
“Chi è Mia?”
 
Le parole irrompo tra loro con prepotenza. Distruzione. Darren trattiene il respiro, manda giù con fatica un groppo troppo grande.
 
“Un’… un’amica?!” balbetta, confuso.
 
Chris piega la testa di lato e lo squadra. “Lo stai chiedendo a me?” esclama, ironico.
 
Darren scuote la testa. “No… no cioè, è un’amica, solo… un’amica”
 
Il più piccolo annuisce, porta le braccia sui fianchi. “D’accordo, allora perché sugli inviti per l’after party dei Teen Choice Awards c’è scritto ‘Darren Criss + accompagnatrice: Mia Swier’?”
 
Il riccio spalanca la bocca. “Tu come…” comincia, ma l’altro ragazzo lo interrompe.
 
“Lo so? Mi stai chiedendo come lo so? È di questo che ti importa?” chiede sarcastico.
 
Darren abbassa lo sguardo, scuote la testa, ma non parla.
 
“Perché non mi hai detto niente? Insomma, l’avrei scoperto comunque prima o poi, non trovi? Ci sono anch’io, a quel party!”
 
Il riccio continua a non rispondere.
 
Chris sospira, si avvicina a lui di qualche passo. “Parlami Dare, cosa c’è che non va? Cosa sta succedendo?”
 
Darren annulla le distanze e si lancia tra le braccia del suo amato. Sta tremando. Chris rimane interdetto, spalanca gli occhi, ma poi lo abbraccia e lo stringe a sé, accarezzandogli la schiena con una mano. Aspetta.
 
“Non è stata colpa mia” comincia Darren, singhiozzando sulla sua spalla “il mio agente dice che da quando Kurt e Blaine si sono… messi insieme, è meglio se mi faccio vedere in giro con qualcuna, sai, come se fosse… come se fosse la mia ragazza
 
La sua voce si abbassa notevolmente sull’ultima parola, ma Chris la sente con chiarezza. Rimbomba nella sua testa come un colpo di cannone. Ragazza. Ragazza. Ragazza. Ragazza.
 
Lo sapeva. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato.
 
Chris stringe le braccia intorno al corpo tremante di Darren. Respira il profumo dei suoi capelli, ascolta i battiti del suo cuore che rimbombano nel suo petto.

“Andrà bene” sussurra. “Finché siamo insieme, andrà bene”
 
Darren si stacca leggermente, giusto il necessario per incrociare gli occhi azzurri dell’altro. “Sei sicuro che va bene? Perché a me non sembra…”
 
“Lei è carina?” lo interrompe Chris. Darren lo guarda senza capire.
 
“Mia, dico, è carina?” ripete il più piccolo, senza distogliere lo sguardo.
 
Darren annuisce confuso. “Si, cioè… voglio dire, non è male e…”

Chris lo interrompe di nuovo, preme le sue labbra su quello del riccio. Passa la lingua sul labbro inferiore, lo invita ad aprire la bocca, approfondisce il bacio.

“L’avrei preferita brutta e grassa, ma me ne farò una ragione” sussurra sulle labbra del più grande.

Darren ride. “Non cambierebbe niente neanche se fosse Megan Fox in persona, lo sai vero?”
 
Chris poggia le labbra sul suo collo, succhia con avidità, morde leggermente coi denti davanti. Darren geme per la sorpresa, mentre una macchia scura appare sul suo collo.
 
“Lo so, ma nel dubbio ricordiamole che sei mio” ringhia il più piccolo contro la sua pelle, spingendolo verso il letto.
 
Quando cadono entrambi sul materasso, e Darren è già mezzo nudo sotto di lui, Chris lo guarda con un sopracciglio inarcato. “Megan Fox, eh?”
 
Il riccio ride. Perché finché Chris starà con lui, andrà bene. Andrà sempre bene.
 
 
Tu hai fatto tanto in così poco tempo
piccola ma con la forza di un lampo
 
 
“Dare! Dare dove sei?”
 
Chris si chiude la porta alle spalle e corre nello studio. Darren è seduto sul letto, con le gambe incrociate nella tuta e una tazza di thé in una mano. È circondato da fogli sparsi e ha una matita appoggiata dietro l’orecchio.
 
Solleva il viso e guarda Chris da dietro gli occhiali che usa sempre quando scrive e compone.
 
Spalanca gli occhi, sorpreso. “Che c’è amore, va tutto bene?” chiede, preoccupato dal fiatone di Chris.
 
Il più piccolo sorride, alza le mani e comincia a saltellare felice. Darren lo guarda incuriosito e leggermente divertito. Scende dal letto e lo raggiunge. “Okay okay amore, calmati ora, cosa è successo?”
 
Chris ride. “Indovina chi ha un contratto per la pubblicazione del suo primo libro?” sputa fuori, alzando la voce a dismisura.
 
Darren rimane in silenzio per qualche secondo, la bocca spalancata come un pesce. Poi scoppia e lancia un urlo di gioia, comincia a saltellare felice, stringe Chris tra le braccia, lo bacia sulle guance, sulle labbra, sul naso.

“Oddio Chris, ma è meraviglioso” dice, con gli occhi lucidi, stringendo le guance del suo amato e soffiandogli le parole direttamente sulle labbra.
 
“Lo so amore, lo so” balbetta Chris, guardandolo. “Io… io non riesco a crederci, questo è… è un sogno, è… il mio sogno Dare, capisci?”
 
Le lacrime bagnano i suoi occhi, li rendono azzurri e lucidi, sembrano brillare nell’oscurità e illuminare il mondo intero.
 
“È una vita che aspetto questo momento” dichiara, sospirando forte.

Darren lo stringe di nuovo, sorride. “Lo so amore. Ce l’hai fatta. Tu ce l’hai fatta. Dio, sono così fiero di te, così fiero”
 
Piangono entrambi, troppe emozioni che aleggiano nell’aria, troppe conquiste, troppe rinunce, troppi obiettivi, troppi sacrifici. Vengono circondati dall’inebriante felicità del successo, del coraggio, della vittoria.
 
Se tu vinci, io vinco. Lo sai vero?”
 
Il cuore di Chris esplode per la troppa gioia, le parole muoiono sulle sue labbra. Sorride.
 
Darren si allontana leggermente, gli occhi ancora bagnati. “Dobbiamo festeggiare. Vado a prendere lo champagne” dice, uscendo dalla stanza.
 
Chris non risponde, le lacrime continuano a bagnare le sue guance. Si avvicina alla scrivania, apre il cassetto di destra – il suo – e tira fuori un plico di fogli.
 
La copertina recita “Struck by lightning, Chris Colfer”.
 
E lui, all’improvviso, si sente, finalmente, il fulmine più potente di tutto l’universo.
 
 
Se così non fossi, se fin'anche non esistessi
ti vorrei
fare entrare nel mio sogno fatto di favole
 
 
“Chris?”

Il ragazzo sbuffa leggermente, senza sollevare lo sguardo dal computer su cui sta scrivendo. “Mhm?” chiede distratto.

Darren si alza dal divano su cui era stravaccato e chiude con grazia il libro che stava leggendo, tenendo il segno con un dito. “Per caso, ma solo per caso eh, hai preso spunto dalla vita reale per descrivere, mhm, alcuni tuoi personaggi della Terra delle Storie?”

Le guance di Chris si fanno di un rosa intenso, ma i suoi occhi rimangono fissi sullo schermo del computer. “Perché questa domanda?” chiede, vago.

Darren sorride e riapre il libro. Sfoglia qualche pagina, poi legge ad alta voce: “King Charming was the definition of dashing. He was every bit as handsome ad any description ever written about him. He had a mesmerizing smile and thick, wavy hair under a large, golden crown. He could easily have been a movie star back in the twins’ world”

Darren finisce di leggere e guarda Chris con uno sguardo leggermente divertito, il petto gonfio di orgoglio. L’altro ragazzo si toglie gli occhiali dal naso e finalmente lo guarda in faccia. “Si Darren, grazie, conosco il mio libro”

“E allora?”

Chris si guarda intorno, fingendosi sorpreso, ma le sue guance ora sono decisamente rosse. “E allora cosa?”

Darren inarca un sopracciglio – così tanto che quasi tocca i capelli – e si porta le mani sui fianchi. “Davvero, Chris?” chiede sarcastico, scuotendo la testa in segno di disappunto.

Il più piccolo sbuffa e incrocia le braccia al petto. “E va bene, potrei aver preso spunto dalla vita reale per– alcuni particolari” ammette alla fine, alzando le mani in segno di resa.

Darren esulta vittorioso, perché vincere contro Chris è qualcosa di così raro che non può proprio farsi sfuggire certe occasioni. Poi torna a fissare il libro, le labbra che gli si aprono in un sorriso malizioso. “E così– sono un principe” dichiara orgoglioso.

Chris sbuffa, vagamente divertito. “Ho detto che mi sono ispirato ad alcuni particolari della vita reale, Darren. Non che ho preso le persone che conosco e le ho infilate nel libro così come sono” dice, con un gesto svogliato della mano.

Darren non sembra ascoltarlo. Si gira verso di lui e incrocia le braccia. Aspetta qualche secondo prima di parlare, poi sorride, e il mondo di Chris si illumina all’improvviso. “Ma sono un principe” dichiara, gonfiando il petto e improvvisando qualche leggiadro passo di danza in segno di vittoria.

Chris scoppia a ridere, mostrando i denti bianchi e la luce che invade i suoi occhi solo quando è con Darren. Scuote la testa, rassegnato, poi torna a guardare lo schermo del computer.

“Ma sei un principe” ripete sorridendo.

 
Ti vorrei condivider col mondo
e tenerti solo per me
 
 
“Quello che abbiamo è speciale, lo sai, vero?”
 
Darren abbassa lo sguardo e incontra due vispi occhi azzurri. Stringe più forte la presa sulla schiena del ragazzo e la guancia di Chris si appoggia sul suo petto nudo. Le loro mani sono intrecciate.
 
“Lo so” mormora, prima di portare la sua mano alle labbra e baciarne ogni dito.
 
Chris sorride, arriccia il naso.
 
Darren lo guarda, incatena i loro occhi, diventa serio. “Pensi che il mondo lo capirà mai?”
 
Il ragazzo dagli occhi d’oceano aggrotta le sopracciglia. “Che cosa, tesoro?”
 
“Che non possono separarci. Che quello che abbiamo è speciale. Che è vero amore”
 
Chris non lo guarda, annuisce piano. Non risponde subito, il suo sguardo fissa il vuoto davanti a sé. Poi sorride, calmo. “Non mi importa” dichiara, sollevando le spalle.

Darren lo guarda incuriosito. “Non ti importa?” chiede, vigile.
 
Chris ora alza lo sguardo su di lui, accarezza il suo zigomo con il pollice. “Lo vorrei tanto. Vorrei poter fare questo in pubblico” dice, e lo bacia con passione. Le loro lingue si trovano gioiose, le labbra pressano le une contro le altre, i battiti del cuore aumentano.
 
Chris si stacca. “E vorrei davvero tanto che il mondo sapesse quanto ti amo” continua, e Darren sorride.
 
“Ma non importa” conclude il più piccolo. Si accoccola sul petto del riccio, ispira il suo profumo. “Non finché tu sarai con me”
 
Darren sospira, tuffa il viso nei capelli profumati dell’amato.
Lo abbraccia stretto, come se avesse paura di lasciarlo andare, come se avesse paura di perderlo. E ne ha infatti, ma ora, tra le lenzuola di lino e il profumo di bagnoschiuma alla menta della pelle candida di Chris, tutto viene dimenticato.
 
“Non importerà mai allora”
 
 
Ti vorrei bella sempre
anche se il tempo è fatto di regole
 
 
Chris tira su col naso e si asciuga le lacrime col dorso della mano. I suoi occhi lucidi vagano senza meta da una parte all’altra della stanza.
 
“Ehi, guardami”
 
Darren gli prende le guance tra le mani, obbliga i loro occhi ad incatenarsi.

“Cosa è successo?”
 
Chris singhiozza più forte e scuote la testa, per liberarsi dalla presa del ragazzo. “Non voglio dirtelo” sussurra, e Darren non è neanche sicuro di averlo sentito davvero.
 
“Perché no?”
 
Le guance di Chris si tingono di un adorabile rosa confetto. “Perché mi vergogno” biascica, tra le lacrime.
 
Darren piega la testa di lato, lo guarda, sorride. “Sai che puoi dirmi tutto, piccolo, non sono qui per giudicarti”
 
Chris tira su col naso di nuovo, abbassa lo sguardo. Balbetta qualcosa che Darren non capisce.

“Cos’hai detto?”
 
Il più piccolo sospira, parla più chiaramente. “Volevo farti una sorpresa, prepararti una cena come si deve, ma sono un disastro in cucina…” balbetta, sconsolato.
 
Darren annuisce. “Tutto qui? Non importa, io…” comincia, ma Chris lo interrompe.
 
“Stavo cercando una padella nel mobile e… per sbaglio…” balbetta, inciampa nelle parole. “Per sbaglio ho urtato la tua tazza Dare la tua tazza preferita e l’ho fatta cadere e si è rotta e mi dispiace giuro che io non volevo te la ricompro Dare giuro che te la ricompro” dice tutto d’un fiato, il labbro inferiore stretto tra i denti.
 
Darren rimane in silenzio qualche secondo, poi inarca un sopracciglio. “Tutto qui?” chiede, perplesso.
 
Chris annuisce.
 
Il riccio scoppia a ridere di gusto. Si tiene la pancia con le mani, mentre viene scosso dalle risate. 

Il più piccolo lo guarda, perplesso. Incrocia le braccia al petto e mette su un adorabile broncio.
 
“Cosa ridi? Io sono disperato e tu…”
 
Le labbra di Darren pressate sulle sue interrompono le sue parole e Chris non se ne lamenta. Butta le braccia intorno al collo del più grande e permette alla sua lingua di esplorare la sua bocca.
 
“Non sei arrabbiato?” chiede il più piccolo, titubante, non appena si separano.
 
Darren sorride. “Perché dovrei esserlo? È solo una tazza, Chris…”
 
“Ma è la tua tazza” replica il più piccolo, il labbro inferiore intrappolato tra i denti.
 
Il riccio ride di nuovo, si avvicina, bacia il suo broncio. “Lo sai? Tu sei una di quelle persone che è davvero davvero carina quando piange” dice, accarezzandogli lo zigomo con il pollice.
 
Chris sorride, gli occhi lucidi.
 
“Lo sai? Forse dovrei rompere tazze più spesso”
 
 
Ti vorrei
anche se ti ho già
 
 
Le ossa del bacino di Chris sbattono con forza sulle natiche di Darren.
 
I gemiti, gli ansiti, i sospiri si mischiano in una perfetta unione di corpi, si perdono nei baci, nelle carezze, nelle promesse.
 
“Mi ami?”

“Ti amo da morire
 
Darren getta la testa all’indietro, perché il calore è troppo, lo sfregamento è perfetto. Ogni spinta di Chris colpisce la sua prostata con precisione, come un colpo di freccia scoccato per uccidere.
 
Ansima e suda sotto di lui, le labbra leggermente spalancate, Chris che ingoia i suoi gemiti con baci scomposti.
 
Darren lo bacia sul collo, con rabbia, lo morde e lascia un segno, due, tre, quattro, cinque, perde il conto.
 
“Non lasciarmi”
 
Le parole lasciano le sue labbra prima che possa anche solo pensarle. Chris lo guarda, non si ferma, asciuga con un pollice la lacrima solitaria sul viso di Darren, quell’unica, piccola lacrime che vuol dire così tanto per loro.
 
“Non ti lascio”
 
Le spinte diventano irregolari, bisognose, stanche. La velocità aumenta, i sospiri si fanno più profondi. Diventano urla.
 
“Vieni per me piccolo”
 
Chris viene con un urlo che somiglia spaventosamente al nome di Darren, si riversa nel corpo del suo amato. Darren lo accoglie, geme, viene anche lui sui loro petti con un ansito più forte degli altri.
 
I loro occhi si incrociano, oceano e miele, cielo e tramonto, opposti ma simili, distanti ma sempre capaci di ritrovarsi. I loro respiri irregolari si fondono, i battiti del cuore procedono all’unisono.
 
“Sei soltanto mio”
 
“Sono soltanto tuo”
 
 
 
Tu mi trasformi e mi rendi me stesso
tu che mi porti in un altro contesto

 
“Non possiamo più continuare così”
 
Le parole lasciano la bocca di Chris in un singhiozzo e Darren si sente morire. La nausea attorciglia il suo stomaco e lo stringe in una morsa fredda. Vorrebbe vomitare, ma la gola è bloccata dal suo stesso respiro. Il cuore comincia a battere troppo velocemente per poter essere controllato.
 
“Cosa… cosa vuoi dire?”
 
Le lacrime pizzicano per uscire, rimangono incastrate tra le ciglia lunghe, mentre i suoi occhi ne cercano due azzurri e lucidi.
 
“Vuol dire che non ce la faccio più, Dare, questa situazione mi sta uccidendo”
 
Chris singhiozza più forte ora, mentre si stringe le mani al petto e abbassa lo sguardo. Darren lo guarda, senza vederlo davvero. La sua mente focalizza un’immagine neanche troppo lontana.
 
“Ti amo da morire”
“Ti amo anch’io”
“Ce la faremo vero?”
“Finché stiamo insieme…”
“…tutto andrà bene”
 
La realizzazione colpisce il petto di Darren come una freccia scoccata con precisione. “Mi… mi stai lasciando?”
 
Chris si lascia sfuggire un altro singhiozzo. Continua a non guardarlo. Non risponde.
 
“Chris, guardami”
 
Darren si avvicina, afferra le guance dell’altro ragazzo, solleva il suo viso. Finalmente incrocia i suoi occhi, troppo azzurri, troppo grandi, troppo lucidi. Troppo spaventati.
 
“Chris, non farlo. Non arrenderti. Noi… noi possiamo farlo” balbetta Darren nella sua bocca, soffia le parole direttamente sulle sue labbra.
 
Il più piccolo trema tra le sue braccia, posa le mani su quelle dell’altro ragazzo. “No Dare, non possiamo invece” esclama, tra le lacrime. “Non capisci? Non c’è futuro per noi. Sarà sempre così, sempre… questo. Non possiamo nasconderci per tutta la vita”
 
“Non sarà per sempre, io…”
 
Chris si divincola, alza la voce. I suoi occhi saettano di rabbia ora. “Tu cosa Dare?” urla, in preda al panico. “Tu abbandonerai tutto? Metterai da parte la tua carriera, la tua intera vita per me?”
 
Darren non ci pensa neanche un secondo. “Si, se sarà necessario” esclama deciso. I suoi occhi sembrano quelli di un bambino sperduto, e Chris si sente morire, perché sa che è sincero.
 
Scuote la testa. “No invece. Non è giusto. Non è giusto per te e non è giusto per me. Questa… cosa, che abbiamo, è nociva”
 
Darren spalanca le labbra, si chiude a riccio. “Questa cosa che abbiamo, Chris, si chiama amore!” dice, alzando la voce.
 
Il più piccolo si ferma, il labbro inferiore intrappolato tra i denti. Si avvicina all’altro ragazzo, gli occhi puntati nei suoi. “Io ti amo Dare” dichiara in un soffio. “Non pensare neanche per un momento che non sia così. Ti amo da morire, ed è per questo che sono pronto a lasciarti andare”
 
Il cuore di Darren si spezza. Si sgretola in così tanti pezzettini che riesce quasi a sentirne il rumore, perché Chris ha quello sguardo, quello della determinazione.
 
Darren lo conosce, lo conosce fin troppo bene, e ne è terrorizzato. Perché, da quel momento in poi, non importa quello che dirà. Chris ha già deciso per entrambi.
 
“Ti prego, non farmi questo…” sussurra implorante, la voce spezzata, la rassegnazione negli occhi. Non gli importa risultare patetico. Non quando l’amore della sua vita sta per sfuggirgli dalle dita.
 
“Dare…”
 
“Avevi promesso che non mi avresti mai lasciato” esala Darren, la voce rotta dai singhiozzi.
 
Il cuore di Chris si distrugge lentamente. Piange, gli prende le mani. “Ma io lo sto facendo per te Dare, per noi…” singhiozza, trema. “Se continuiamo così non faremo altro che distruggerci l’un l’altro. Arriveremo ad odiarci. Perché nessuno di noi due è davvero libero, finché restiamo insieme”
 
Darren scuote la testa. “No, io… io non posso… non posso farcela senza di te” balbetta, gli occhi annebbiati dalle lacrime.
 
Chris abbassa lo sguardo. “Ce la farai invece. Brillerai come non hai mai fatto. Sarai libero di essere te stesso” sussurra, gli occhi velati di tristezza.
 
“Non sarò mai, mai completo, senza di te”
 
“Sarai migliore”
 
“Sarò distrutto”
 
Chris singhiozza, abbraccia il suo amato così forte da togliergli il respiro. Darren aspira il suo profumo, nasconde il viso nell’incavo del suo collo.
Le loro lacrime si mischiano nel dolore di un abbandono autodistruttivo.
 
Nessuno dei due vorrebbe, ma entrambi sanno che devono. E così fa solo più male.
 
“Ti amerò per sempre”
 
“Ti amerò per sempre anch’io”
 
 
Tu che fai piangere e ridere assieme
tu che mi offri ogni giorno altre trame
 
 
Darren guarda i fogli sparsi davanti a sé e geme.
 
Si porta le mani sul viso, affonda i denti nel labbro inferiore, appoggia i gomiti alle cosce nude. Il suo petto viene scosso dai respiri irregolari. I ricci gli cadono scomposti sulla fronte madida di sudore.
 
Le lacrime scorrono sulle sue guance prima che lui possa fermarle, inzuppano il lenzuolo sotto di lui, bagnano le note e le parole scarabocchiate a matita sulla carta.
 
I suoi occhi chiusi tremano sotto le palpebre. Non crede di farcela. Non l’ha mai creduto, ma ora ne è praticamente sicuro.
 
Il computer è acceso davanti a lui, la pagina aperta su un sito che riporta alcune foto dell’ultimo evento a cui Chris ha partecipato. È lì, sorridente e bello come non mai, con la camicia che riprende il colore dei suoi occhi e la giacca che gli ricade elegantemente sulle spalle.
 
Sorride, ma non sembra davvero felice. Sorride, ma per quanto lui sia bravo a recitare, Darren conosce troppo bene i suoi sorrisi, e quello non è reale. Illusione. Falsità.
 
Qualcuno, seduto accanto a lui, lo guarda con curiosità. Le sue labbra sono arricciate in quella che sembra una smorfia di soddisfazione, e i suoi occhi sono socchiusi, intenti a bearsi della bellezza lucente di Chris.
 
Darren conosce quello sguardo. Riesce ancora a riconoscere l’amore, quando lo vede.
 
Le sue braccia tremano sotto il peso della realizzazione e della consapevolezza.
 
Ho perso.
 
Darren ha avuto la sua possibilità, e se l’è lasciata sfuggire via dalle dita come sabbia. Ha perso. Ha perso tutto quello che aveva un senso per lui.
Ha perso l’amore della sua vita, che ora piange tra le braccia di qualcun altro, e sorride alle battute di qualcun altro, e bacia le labbra di qualcun altro, e al mattino mangia le uova cucinate da qualcun altro.
Qualcun altro gli compra la Diet Coke, qualcun altro lo sgrida quando mangia troppa cioccolata, qualcun altro gioca con lui nella vasca, qualcun altro lo rende felice.
 
Darren sente il cuore scoppiargli nel petto non appena si rende conto di quello che ha perso.
 
Le parole vengono fuori dalla matita come se fossero lacrime amare. Riversano tutti i sentimenti, le emozioni, i rimpianti che gli distruggono l’anima.
 
E neanche quaranta minuti dopo, la canzone è lì. Le note, le parole, l’arrangiamento. Tutto è appoggiato sulla carta, come una punizione.
 
Persino il titolo, che troneggia il foglio con orgoglio. Any Of Those Things.
 
Darren sospira, esausto. Si passa una mano sul viso, sperando di allontanare almeno un po’ tutte quelle brutte sensazioni, ma il movimento non aiuta.
 
C’è solo una cosa che può salvarlo in quei momenti, Darren lo sa bene.
 
E prima che il suo cervello possa davvero rifletterci, la sua mano afferra il cellulare abbandonato ai piedi del letto e compone un numero che conosce fin troppo bene.
 
“Pronto?”
 
La voce di Chris è cristallina, anche se leggermente incuriosita. Darren sospira, rilassato. Quanto gli era mancato quel suono.
 
“Ci- ciao” balbetta, torturandosi il bordo della maglietta con le dita.
 
“Dare? Sei tu?”
 
Qualcosa nella voce di Chris sembra trasmettere sorpresa, spavento, ma anche speranza.
 
“Sono io” soffia il più grande, tenendosi il petto. Il cuore gli batte all’impazzata sotto la maglietta.
 
“È successo qualcosa? Stai bene?”
 
La preoccupazione di Chris lo fa sorridere. “Sto bene” sussurra, scuotendo la testa, come se il ragazzo potesse vederlo. “Volevo solo… volevo… io, ecco… ho…” Darren si perde nelle parole, borbotta, sospira, inciampa nella sua stessa voce. Le emozioni sono troppe da contenere.
 
Chris sbuffa, rassegnato. “Perché mi hai chiamato Dare? Avevamo detto che-“
 
Darren lo interrompe, prima che possa ricordargli la promessa. “Lo so, so che avevamo deciso di non sentirci per un po’, almeno finché le cose non si fossero calmate, ma…” prende una pausa, gli occhi che pizzicano fastidiosamente. “Mi manchi” esala poi, mentre un singhiozzo lascia le sue labbra.
 
Chris rimane in silenzio per qualche secondo, prima di rispondere. “Dare, ti prego…” implora, la voce ridotta ad un fischio.
 
Darren stringe forte il cellulare con la mano, finché le nocche non diventano bianche. Tira su col naso.
“Sai, io… io ho scritto una canzone” balbetta, e non sa neanche perché lo dice, ma sente che è giusto. Sente che se c’è una persona che deve saperlo, quella è il ragazzo all’altro capo del telefono.
 
Chris sospira. “Perché me lo dici?” chiede, distaccato.
 
Darren sente male al petto, ma non si tira indietro. “Perché parla di te” dice, deciso.
 
Il ragazzo, dall’altra parte, geme. “Dare…”
 
“No aspetta. Prima che tu dica qualsiasi altra cosa, ho bisogno di un tuo parere. Posso… posso cantartela al telefono?” chiede, titubante.
 
Chris esita. “Non mi sembra una buona idea, Dare, io…”
 
Darren lo interrompe. “Un ultimo favore. Me lo devi. E poi ti prometto che sparirò, se è quello che vuoi. Per sempre”
 
Il più piccolo sembra pensarci, poi sospira. “Va bene…” sussurra, incerto.
 
Darren appoggia il telefono sul letto, col vivavoce. Prende la chitarra tra le mani e senza aggiungere altro, comincia a suonare.
 
Le note sono leggere, scorrono veloci. La sua voce si aggiunge alla musica, sicura, profonda, calda.
 
Darren pensa agli occhi di Chris, mentre canta.
 
Pensa a quella volta in cui si erano baciati sotto la pioggia, e poi erano stati costretti a rimanere a casa per tre giorni con l’influenza, con Ryan che chiamava ogni quattro ore per ricordare loro quanto fossero stati stupidi.
 
Pensa a quella domenica in cui avevano deciso di fare un pic nic sulla spiaggia, con Chris che si lamentava del troppo sole e Darren che aveva passato la notte a cucinare per lui.
 
Pensa alla prima volta in cui si sono baciati, entrambi inesperti e spaventati, ignari delle conseguenze, Chris che tremava contro il suo petto con le dita strette alla sua camicia.
 
Pensa a tutti i duetti che hanno cantato insieme, alle colazioni che hanno diviso, ai film che hanno visto sdraiati sul divano con una ciotola di pop corn in grembo. Pensa ai progetti, alle promesse, ai rimpianti, ai baci caldi, alle risate senza pensieri. Pensa alle lacrime, al dolore, alle urla, alle incomprensioni, agli addii, a tutti gli sbagli e i passi falsi che hanno fatto.
 
Darren pensa soprattutto al dolore lancinante che sente al petto ogni volta che Will stringe la mano di Chris, ogni volta che lo guarda, che gli parla, che respira la sua stessa aria.
 
Pensa a quello che ha perso e a quello che rivuole con sé. E non si sorprende quando si rende conto, mentre canta l’ultima nota, che le due cose coincidono.
 
Il silenzio cala tra di loro con fin troppa tensione.
 
Darren sospira, aspetta che Chris dica qualcosa che non arriva. Riprende il mano il telefono e se lo porta all’orecchio con estrema lentezza.
 
“Allora?” chiede titubante, mordendosi un labbro.
 
L’altro ragazzo non risponde. Darren lo sente respirare attraverso la cornetta, ma rimane in silenzio.
 
Chris si prende un altro minuto prima di dire qualcosa. “Dare…” balbetta, sottovoce. Il riccio trattiene il fiato, aspetta che continui.
 
“È bellissima”
 
Darren soffia fuori il respiro che non si è neanche accorto di aver trattenuto, sorride leggermente. “Sono contento che ti piaccia” sussurra a fior di labbra.
 
Chris sospira, il più grande lo sente sorridere anche attraverso il telefono.
 
“Mi dispiace” aggiunge poi, debolmente.
 
Il più piccolo aggrotta le sopracciglia. “Per cosa?” chiede curioso.
 
“Per tutto Chris. Per non essere stato abbastanza coraggioso. Per non aver lottato. Per aver perso la cosa più bella che mi sia mai capitata. Per… per come è andata a finire tra di noi”
 
A pochi chilometri da lì, nel suo appartamento ben arredato, Chris respira più forte. Il suo cuore accelera. Stringe il telefono in mano e guarda fuori dalla finestra. Le luci della città troneggiano davanti a lui. Si sente un recluso, un esiliato. Costretto a stare lontano da casa per tutto quel tempo.
 
Una canzone che non conosce – sembra italiana – fa riecheggiare le sue note poco lontano da lì. Chris non ne capisce le parole, ma sembra improvvisamente giusta per la situazione.
 
Se così non fossi, se fin'anche non esistessi
Ti vorrei fare entrare nel mio sogno fatto di favole
Ti vorrei condivider col mondo e tenerti solo per me
Ti vorrei bella sempre anche se il tempo è fatto di regole
Ti vorrei anche se ti ho già
 
Chris sorride. “Se c’è una cosa che ho imparato nella mia vita, Dare, è che il futuro è davvero imprevedibile”
 
Fa una pausa, Darren non ribatte. Respira piano, per non fare rumore. Sembra in attesa.
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri sospira. “Chi ha deciso che è finita?” chiede a bassa voce.
 
E all’improvviso, finalmente, gli sembra di essere di nuovo a casa.


 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: wearesotogether