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Autore: innerain    15/06/2014    0 recensioni
La mia mente è patria del nulla e del tutto, di un caos nevrotico, di un disordine ossessivamente pignolo. Non è poesia, ma non è di certo nemmeno prosa.
Leggete. O magari no, e andate a fare qualcos'altro.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo una rondine penetrare l’aria tra l’asfalto e i palazzi ambrati di quest’ora indefinita del tramonto, la tua presenza una silenziosa ancora che tuttavia non trattiene i miei pensieri – anzi, li fa volare.

 

Vorresti saper volare?

 

Non credi che avresti paura a volare?

 

Per loro è lo stato più naturale delle cose, non ne hanno paura.

Siamo noi le uniche creature ad aver paura della nostra stessa natura.

 

E guardaci ora, io e te, al tramonto di un altro giorno che non ha accolto i nostri sogni – quelli che neanche noi possiamo dire di conoscere fino in fondo.

E dunque temiamo di guardarci allo specchio e di vedere ciò per cui siamo nati, perché dentro di noi, ancor prima di svelare quale sia questa piccola, individualissima predestinazione, temiamo, e con il temere sappiamo, di non poter seguire quel nostro riflesso veritiero, quella nostra vocazione.

Perché quando ci dicono che i sogni si trovano nel cassetto, è perché è lì che dobbiamo aspettarci che rimangano.

 

 




__________

 




11/06/14

1:08 am

 

E perdonami se soffro ancora
tra le tue braccia
ma mi vedrai
viandante disperso
tra le pieghe di questo mare
che è la mia anima

Abbracciami
Spogliami
Imbottigliami
Screziami
Aprimi
Cercami

E tira fuori quello
che di me troverai
in questi pensieri
perduti
anche loro passanti
passeggeri di questo animo informe

E perdonami se
anche io non sono
neanche un po' mia
in questo cercarmi continuo

- frainteso -

- maledetto -

E maledetto sia il giorno
in cui mi sono guardata allo specchio

e mi sono riconosciuta
non nel mio viso,
ma nelle parole d'altri




_________

 




01:14 am

 

E ogni volta
che dico il mio nome 
ha un sapore diverso
uno - nessuno - centomila
spezie

inutili.

Ed anche stasera questi
sogni aderiscono alla mia fronte
come un lenzuolo lanoso

troppo caldo, soffocante

e i sogni, si sa,

il sonno se lo rubano.

 




_______

 




01:17 am

 

E dormo
(o tento di dormire?)
con il cuscino un po' più storto,
perché non si dica mai
che la strada per i sogni è
dritta, perché la mia
già non la vedo più.

 

[INSIPIDO.]

   
 
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