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Autore: Louissessual    15/06/2014    0 recensioni
A volte una canzone riesce ad esprimere le nostre emozioni, i nostri pensieri e a volte addirittura le nostre azioni.
Per Harry e Louis c'è una canzone in particolare che descrive perfettamente la loro storia.
AU!LARRY 1.876 parole
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Simona 
che mi è sempre vicina nei momenti più difficili,
e che mi appoggia in ogni mio progetto,
Ti voglio bene, la tua frat.


 
<< “We’re not, no we’re not friends” >> così il piccolo si svegliò, con una canzone nella mente che adesso sussurrava al ragazzo accanto a lui, mentre con due dita tracciava il contorno del suo viso partendo dalla tempia e scendendo verso il basso, poggiando le sue dita delicate sullo zigomo leggermente accennato per poi delineare la mascella coperta da una barbetta appena incolta che faceva letteralmente impazzire il più piccolo.
E poi di nuovo dall’alto verso il basso, partendo dalla fronte, le sue dita sfiorarono i capelli scompigliati per poi seguire la linea delicata del naso, accarezzare le palpebre ancora chiuse per poi giungere alle labbra, delinearne il contorno sottile e sentendo quasi l’aroma che esse sprigionavano ad ogni bacio, percependolo sulla pelle.
Al più piccolo vennero i brividi non appena quelle labbra rosee si aprirono in un sorriso sotto il tocco leggero delle sue dita
<< Cosa sai facendo? >> la voce arrochita ed impastata dal sonno del più grande fece vibrare le sue dita che erano ancora sulle sue labbra e non accennavano ad andare via
<< Ti accarezzo >>  disse semplicemente, come fosse la cosa più naturale del mondo
<< Questo lo sento- ridacchiò il più grande poggiando un bacio leggero sulla mano del più piccolo per poi intrecciare le dita di una delle sue mani con quelle della mano del più piccolo ancora vicina al suo viso- stavi cantando >> continuò portando le mani intrecciate di nuovo sulla sua guancia a accarezzandola piano
<< Continua >> disse poi avvicinandosi al riccio che poté percepire il suo fiato caldo sfiorargli il viso, rabbrividì semplicemente per poi annuire, anche se questo il più grande non poté vederlo poiché le sue palpebre erano ancora chiuse, allora semplicemente continuò
<< “No have we ever been” >> e il più grande sorrise senza dire nulla perché era vero: loro amici non lo erano mai stati, neanche quando erano loro stessi a considerarsi tali, ciò che li legava, ciò che li aveva uniti fin dal primo istante, dal primo sguardo, andava ben oltre la semplice amicizia, loro però avevano catalogato il loro rapporto come amicizia poiché chiamarlo “amore” inizialmente sarebbe stato troppo avventato persino per Louis che amava correre e prendere la vita così, alla leggera, come veniva, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Il più piccolo lo guardò e non volle interrompere la magia di quel silenzio con altro che non fosse quella canzone, così ancora una volta, semplicemente continuò
<< “ We just try to keep those secrets in our lives, and if they find out, will it all go wrong? I never know, no one wants it to” >> il più grande ridacchiò mostrando I denti bianchissimi e perfetti
<< Ci hanno già scoperti e non è andata così male, non trovi? >> disse poi, il più piccolo mugolò un “mh-mh” in assenso per poi
<< Quando tua madre è entrata in casa quel giorno senza bussare e non ha trovato il suo Lou intento a preparare i soliti pancakes al caffee, ma piuttosto il suo migliore amico con soli i boxer in dosso ho creduto seriamente che mi avrebbe ucciso, invece mi ha guardato un po’ turbata e mi ha detto soltanto “Oh ciao Harry, come stai?” tua madre è assurda >>  ridacchiò nervosamente muovendosi sotto il giogo delle lenzuola; il più grande rise di gusto e fermò i movimenti del riccio racchiudendo i suoi fianchi con una sola gamba e portandoselo più vicino
<< Quando sono sceso in cucina avrei voluto avere una telecamera per filmare la scena a dir poco esilarante : tu eri rosso d’imbarazzo con un’espressione sconvolta in viso e mia madre se ne stava lì indecisa sul da farsi, di certo i succhiotti che avevo sul petto e l’assenza di anima viva  in casa oltre te le hanno chiarito ogni dubbio >> si lasciò  travolgere da una risata sfacciata mentre il piccolo arrossiva impercettibilmente
<< però la notte precedente non ti eri lamentato >> trovò il coraggio di dire appropriandosi di quella sfacciataggine che solitamente si addiceva al più grande
<< Okay, okay, l’hai vinta tu per questa volta, adesso continua a cantare per favore >> il più piccolo sorrise vittorioso a quelle parole e poi lo accontentò
<< “ So I could take the back road- entrambi rabbrividirono ricordando la paura con la quale avevano vissuto i primi mesi nel temere che uno dei due mollasse, che non ritenesse il loro rapporto tanto importante, eppure erano ancora insieme nonostante tutto, in quel letto che era stato testimone del loro amore giorno dopo giorno, con questo pensiero il piccolo prese nuovamente parola – but your eyes’ll lead me straight back home “ >> e per la prima volta quella mattina, Louis aprì gli occhi sommergendo quelli del più piccolo che si lasciavano intrappolare dai suoi senza porre resistenza in un vortice ghiacciato che solo i suoi occhi erano in grado di causare.
Ed Harry lo sapeva, sapeva che se mai si fosse arreso se mai avesse avuto qualche dubbio, i suoi occhi avrebbero saputo dargli la forza che necessitava per ritrovare la strada di casa, lo avrebbero accolto come fanno le madri con i loro figli alla fine del primo giorno di scuola e lo avrebbero riportato a casa mano nella mano rassicurandolo che tutto sarebbe andato bene e che non avrebbe dovuto nulla per cui temere, perché quegli occhi rapivano, stregavano, ma rassicuravano, accudivano, erano casa.
Louis poggiò la sua mano, ancora intrecciata a quella del riccio, sul collo di quest’ultimo accarezzandolo come se si potesse spezzare da un  momento all’altro , ancora una volta fu il più piccolo a riprendere parola
<< “ And if you know me like I know you, you should love me, you should know” >> il più piccolo sfregò il suo naso con quello del più grande che rispose al contatto con un sorriso; infondo era vero: si conoscevano da poco più di un anno eppure sapevano tutto l’uno dell’altro e viceversa, come se si conoscessero da una vita.
E no, loro non erano anime gemelle, neanche ci credevano alle anime gemelle loro, perché per far funzionare qualcosa non si deve essere “uguali”, ma “complementari”, e quello sì che lo erano, erano totalmente diversi,  quasi opposti, e questo non faceva altro che far combaciare i loro corpi, i loro cuori, alla perfezione; come le tessere di un puzzle tutto loro, di cui solo e soltanto solo sapevano la combinazione perfetta.
<< “ Friends just sleep in another bed >> disse il riccio accennando un risolino
<< Se vuoi me ne vado >> disse il più grande spostando la sua gamba in mezzo alle due del più piccolo, con fare allusivo e provocatorio
<< Tu non ti muovi di qui >> soffiò il riccio, le labbra pericolosamente vicine a quelle dell’altro
<< D’accordo, d’accordo >> rispose consenziente questi
<< And friend don’t treat me like you do, well I know that there’s a limit to everything… but my friends won’t love me like you, no my friends won’t love me like you >>
<< Lo sai e lo hai sempre saputo, nessuno ti amerà mai quanto ti amo io Hazza >> disse il più grande serio e il piccolo non poté fare a meno di annuire sotto lo sguardo intenso del più grande.
<< “ We’re not friends, we could be everything if we tried to keep those secrets safe, no one will find out if it all went wrong they’ll never know what we’ve been through”  >> continuò con la sessa serietà Harry, guardando Louis negli occhi, sostenendo il suo sguardo per la prima volta
<< Non ci hanno distrutti Hazza, abbiamo provato a nasconderci, perché la gente non era pronto a noi, alla nostra realtà, l’unica che voglio vivere e di cui non mi pentirò mai; eppure non ci hanno distrutti: ci hanno piegati, questo sicuramente, ma ci siamo sempre rialzati senza mai cadere davvero >> Louis ricambio lo sguardo sussurrando le parole al suo compagno che lo guardava come intorpidito, ammaliato da quelle parole che pronunciate da quel Louis che si divertiva ogni istante, ridendo con la vita che pur essendo stata dura con lui non era riuscita a rubargli il sorriso, sembravano così vere e profondere da entrare a forza nel cuore del piccolo che le accoglieva con la gioia che solo chi ama possiede, e adesso era questi a sorridere, mostrando le bellissime fossette che gli contornavano il viso, annullando i suoi vent’anni di vita e facendolo sembrare un bambino.
<< “So I could take the back road, but your eyes’ll lead me straight back home, and if you know me like I know you you should love me, you should know friends just sleep in another bed and friends don’t treat me like you do, and I know that there’s a limit to everything but my friends won’t love me like you, no my friends won’t love me like you >>  il piccolo si beò della visione davanti ai suoi occhi di un angelo dagli occhi azzurri che socchiudeva le palpebre senza dire altro, senza altre parole che spiegassero I versi di quella canzone che sembrava essere stata scritta sulle note della loro storia, ogni frase, ogni parola estrapolata da un pezzo del loro passato e resa melodia, che adesso il Mondo poteva ascoltare, perché se egli non era ancora in grado di vederli, di accettarli e magari rispettarli, almeno poteva ascoltarli e bearsi di una sinfonia che racchiudeva la storia d’amore più bella, tanto bella da non poter essere vista, tanto accecante da non poter far altro che ascoltarla, senza parlare, senza respirare, senza rovinarla con le impurità che gli esseri umani esprimono parlando.
<< “But then again if we’re not friends someone else might love you->>
<< Voglio solo te- lo aveva interrotto il maggiore- voglio solo il tuo amore, di nessun altro >> ed il più piccolo sorrise perché ancora una volta gli sembrava impossibile che quell ragazzo così perfetto si accontentasse del suo amore, lui che poteva ottenere tutto ciò che voleva, desiderava solo il suo amore.
Lo zittì poggiando due dita sulle sue labbra e proseguì 
<< And then again, if we’re not friends there’d be nothing I could do… and that’s why friends should sleep in others beds- si strinsero l’uno all’altro- and friends should kiss me like you do- scandirono ogni parola con un bacio veloce mentre il più grande portava le dita tra I capelli del riccio e li stringeva dolcemente- and I know that there’s a limit to everything, but my friend won’t love me like you, no my friends won’t love me like you do >> fu interrotto dal più grande che lo coinvolse in un bacio più lungo per poi << Oh my friends will never love me like you” >> sussurrare sulle labbra del minore e poté sentire esse contrarsi in un sorriso.
Louis si accucciò contro il petto di Harry che lo strinse tra le sue lunghe senza dire altro finché
<< Haz? >> lo chiamò e
<< Mh? >> mugolò l’altro
<< Ti amo >> disse il più grande e poté sentire Harry che tra i suoi capelli sussurrava
<< Ti amo Boo, più di quanto farebbe un amico >>.


Angolo autrice:
Ma buonasera a tutti! 
Allora, fin dal primo istante in cui sentii questa canzone rigorosamente di Ed Sheeran non potei far altro che pensare alla loro storia e ciò mi ha ispirata a scrivere questa One-Shot di getto, senza pensare, liberando la mia mente per due orette abbondanti.
E se sono riuscita ad allietarvi almeno un po' posso dire di aver svolto il mio intento.
Saluto ancora una volta la mia migliore amica Simona alla quale è dedicata la storia poiché è quell'amica che non perde mai il sorriso nonostante tutto.
Baci alla prossima! xx

 
  
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