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Autore: Mary SG    15/06/2014    1 recensioni
Dal capitolo 1:
"Mi afferrai al muretto del lungo mare e mi sporsi un po’ più avanti chiudendo gli occhi e inalando l’acqua marina. Il vento di febbraio mi sfiorava il viso, era fresco ma piacevole. Pensai un attimo alla mia schifosa vita, che stava per finire in quest’oceano.
Ero psicologicamente pronta quando sentii i passi di qualcuno avvicinarsi a me cautamente, rimasi immobile facendo finta di niente, poi sentii una voce maschile e così calda dietro le mie spalle.
“Cosa vorresti fare?” chiese con tutta tranquillità l’uomo dietro di me."
| prima storia che pubblico sugli a7x, spero vi piaccia! Buona lettura :) |
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Fallen Souls
 
Capitolo 3 
"Like walking into a dream, so unlike what
you seen. So unsure but it seems, 'cause we've
been waiting for you.
Fallen into this place, just giving you a
small taste.
Of your afterlife here so stay, you'll be
back here soon anyway"

Afterlife
 

Arrivati, Zacky parcheggiò l’auto quasi di fronte alla porta del locale in cui si teneva la festa. Presi il regalo che avevo fatto per Jimmy, un cd dei Metallica, e scendemmo dall’auto. Già all’esterno del locale sentivo la musica metal che era a tutto volume, ero alquanto nervosa ma Zacky mi mostrò uno dei suoi sorrisi che mi fece sentire meglio, così, accompagnata da lui, entrammo nel locale dove vidi luci rosse e bianche lampeggiare da tutte le parti, la musica si sentiva in un modo assurdo e nell’aria c’era puzza di alcool e sigarette. Mi feci strada attraverso la folla seguendo Zacky e arrivammo ad un tavolo dove vi era seduto il festeggiato con i suoi amici.
“Ehilà Zacky, pensavamo non tornassi più!” Gridò il suo amico Jimmy “Ah, ecco spiegato il motivo, ti sei fatto questa bellezza, non è vero?” disse spostando lo sguardo verso di me e guardandomi con malizia, cosa che mi infastidì altamente.
“Hey, modera le parole Jimmy. Lei è la mia migliore amica di cui vi avevo parlato tempo fa e oggi pomeriggio, ecco a voi Mia” disse presentandomi ai ragazzi. Con uno sguardo imbarazzato feci un cenno di saluto ai ragazzi di fronte a me.
“Abbiamo finalmente l’onore di conoscere la “quasi” sorella di Zacky! Che piaga averlo sopportato, eh?” disse ironico Jimmy osservando il volto offeso di Zacky “Comunque piacere di conoscerti, sono James ma chiamami Jimmy, Jimbo o Rev, come vuoi tu e scusa per prima” continuò sorridendomi felice e dandomi la mano.
“Piacere di conoscerti Jimmy, io sono Euphemia ma puoi chiamarmi Mia o Phem come vuoi tu” dissi sorridendo “e buon compleanno a proposito” dissi stringendogli la mano.
“Grazie! Bel nome, Siediti qui con noi!” Jimmy mi invitò a sedermi con loro, erano alquanto socievoli e lui era simile a Zacky, anche se più alto e decisamente più magro, con un taglio di capelli strano e occhi color acqua marina. Feci conoscenza di quasi tutta la band: Matt, o M Shadows, un ragazzo veramente bellissimo e muscoloso con tantissimi tatuaggi sulle braccia, nella band era il leader e cantante; e Jonathan, meglio noto come Johnny Christ, un ragazzo che messo in confronto a Jimmy era più o meno la metà di lui e che nella band suonava il basso. Da quanto aveva detto Zacky ne mancava uno all’appello e probabilmente era a fare il puttaniere con le ragazze nel locale.
La serata continuò per il verso giusto, mi divertii tantissimo e a Jimmy piacquero il mio regalo e quello di Zacky. Tra vari shots e birre, iniziai a sentirmi accalorata e decisi di uscire fuori per prendere una boccata d’aria e a fumarmi una sigaretta. Mi allontanai dal locale di pochi metri e decisi di sedermi su un muretto dietro il locale dove si trovava un parchetto abbandonato. Cercai le sigarette tra le tasche del giubbino di pelle ma non le trovai e pensai automaticamente di averle lasciate a casa, così imprecai mentalmente e sbuffai ma ad un tratto sentii qualcuno avvicinarsi a me.
Sigaretta?” mi chiese sedendosi sul muretto quasi accanto a me. Mi voltai verso l’uomo e lo riconobbi subito. Era lui, finalmente l’avevo ritrovato. Sbarrai leggermente gli occhi per la sorpresa di rivederlo di nuovo, e questa volta accettai, notando che il pacchetto era quello mio di tre giorni fa. Dopo averla sfilata dal pacchetto, avvicinò la sua mano con l’accendino alla sigaretta che avevo tra le labbra e l’accese dopo averla aspirata. Mandai giù nei polmoni il fumo del tabacco e lo buttai fuori sentendomi liberata.
"A quanto pare abbiamo cambiato posto, eh?" disse squadrandomi da capo in giù, facendomi sentire in imbarazzo.
“Si, a quanto pare. Ma tranquillo, ho rinunciato alla mia idea. Sai, dopo ho capito che suicidarsi è da stupidi"
Quindi prima ti definivi stupida?
“Si, e dovresti farlo anche tu”
"Io non sono stupido, sono solo stanco
” sospirò leggermente. 
Siamo tutti stanchi di questa fottuta vita" dissi quasi tristemente, guardando in basso in modo da evitare lo sguardo di quell’uomo, affascinante benché misterioso.
“Posso sapere il tuo nome?” la sua voce era così calda e lieve. Lo vidi scendere dal muretto e mettersi di fronte a me, poggiando le sue mani sul muretto accanto ai miei fianchi.
“Euphemia” dissi fredda.
“Bel nome, anche se un po’ strano” disse sorridendo.
“E dimmi, tu come ti chiami?” chiesi seccata dalla sua affermazione.
“Synyster” rispose con aria da spaccone.
“Wow, e poi sarei io quella col nome strano” dissi con quel mio modo acido. Lui iniziò a ridere in modo lieve; sentire la sua risata mi procurava delle scosse per tutto il corpo, e per non parlare dei suoi occhi, ogni volta che incrociava lo sguardo col mio, mi sentivo in imbarazzo ma allo stesso tempo bene.
“Ti va di andare via da qui? A farci una passeggiata sul lungomare?” disse dopo qualche minuto di silenzio.
“No grazie, in realtà dovrei proprio entrare. Il mio amico mi starà cercando” buttai il mozzicone per terra e alzandomi dal muretto per avviarmi verso il locale.
“Va bene, ti accompagno”
Non feci nessuna reazione, mi limitai a dirigermi verso il locale senza preoccuparmi se “Synyster” mi stesse davvero accompagnando. Non appena voltai l’angolo per entrare nel locale, vidi Zacky buttare il mozzicone della sigaretta e tirare un respiro di sollievo non appena mi vide.
“Mia, sei qui! Pensavo te ne fossi andata!” disse abbracciandomi forte.
“Ma no, tranquillo. Mi stavo solo fumando una sigaretta” dissi sorridendo.
Dopo un paio di minuti venne Synyster verso di noi, il quale diede una pacca sulla spalla a Zacky e voltò lo sguardo su di me per poi rientrandosene nel locale.
“Zacky, ma lo conosci?” chiesi confusa.
“Certo che si! Lui è Brian, il mio amico e chitarrista nella band. Pensavo vi foste già conosciuti, gli avrò parlato tanto di te"
“Ma non si chiama Synyster?”
“Immagino ti abbia detto di chiamarsi con questo nome, vero? Nah, è solo il suo nome d’arte, Synyster Gates, che poi, era ubriaco fradicio quando se l’è inventato. Ha persino sbat-“
“Scusa devo entrare un attimo” dissi fermando Zacky ed entrando furiosa nel locale. Non sapevo il motivo preciso per cui ero arrabbiata, ma qualcosa dentro di me era incazzata con quel Synyster, Brian o come cazzo si chiamava lui. Non riuscii a trovarlo tra la folla, ma dopo un giro del locale lo trovai mentre stava pomiciando con una biondina. Mi avvicinai furiosa verso di lui con i pugni ben saldi e spostai la ragazza prendendo per la maglietta l’uomo.
“Hey Hey, calma dolcezza posso baciare anche te” disse malizioso cercando di toccarmi.
Chi cazzo sei per prendermi per il culo eh? Prima mi trovi in un punto suicida su un fottuto lungomare e poi scopro che sei amico del mio migliore amico! immagino che lui ti abbia parlato di me!” sbottai spintonandolo contro il muro. “Quindi che cazzo di senso aveva fare il finto depresso solo per portarmi a letto, perché era quella la tua intenzione, non è vero?!" ero veramente furiosa con lui a tal punto di tirargli un pugno ma Zacky e gli altri della band arrivarono evitando la situazione. Lo lasciai e mi feci portare via dal mio migliore amico, notando le facce sconvolte e confuse degli altri e un Synyster leggermente distrutto e un po’ incazzato.
Entrati in auto io e Zacky non parlammo assolutamente, era come se ci fossimo detti tutto in quell’attimo in cui mi portò via da quell’essere. In quell’abitacolo dell’auto la tensione era affilata come un coltello e per la prima volta mi sentii a disagio essere col mio migliore amico. Non mi chiese nemmeno il perché della mia rissa col suo amico e per questo mi sentii leggermente sollevata, non volevo raccontargli di quello che successe tre giorni fa. Arrivati a casa, feci un sospiro lieve e mi voltai verso di lui, che teneva lo sguardo abbassato e leggermente amareggiato.
“Beh, ehm…. Scusa” dissi quasi balbettando.
“Si si, va bene
Rimasi delusa dalla sua risposta, così mi limitai a dargli la buonanotte e scendere dall’auto per salire al mio appartamento. Per quanto fossi stanca, non riuscii a levarmi i vestiti di dosso, così mi coricai sul divano del salottino, cercando di dimenticare quanto più possibile di quella serata.


Author's corner:
Buonaaasera a tutti! Oddio era da tanto che non aggiornavo ;; perdonatemi ma tra ultimi giorni di scuola e internet lento, non sono riuscita a collegarmi sigh È stata un'impresa sistemare il capitol dal tablet ma alla fine ce l'ho fatta! yeee Ringrazio chiunque legga la mia miserabile storia e ringrazio le personcine tenere tenere che recensiscono/mettono la storia tra le preferite e seguite. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo! :3 Ci vediamo alla prossima! 
(prima ero r0ute666 lol) Mary SG
  
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