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Autore: HZLNL_1D    15/06/2014    8 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Drawbacks, mysteries and lies.

Haley si trovava nel divano mentre guardava distrattamente la tv, con una coperta e il camino ancora acceso.
L’unica cosa che voleva fare era rilassarsi, e riuscire a prendere sonno magari. Purtroppo però molte cose rendevano le sue intenzioni impossibili: il vento forte, la pioggia, i tuoni, ma soprattutto la conversazione avuta con Calum qualche ora prima.

*Flashback*
-Haley tu devi sapere che Ashton è un tipo particolare. Tu… devi stare lontana da lui.- Calum era serio, era la prima volta che le parlava così. 
-Il fatto che Ashton sia un tipo strano, l’ho capito Calum e ti posso anche assicurare che io non avevo la minima intenzione di farci conoscenza. Mi hanno parlato di lui prima ancora che lo conoscessi e credimi, ritrovarmi con il tuo amichetto nelle situazioni in cui mi sono trovata negli ultimi due giorni, non era nei miei piani.- 
-Ultimi due giorni? Dopo ieri… insomma, l’hai rivisto?- 
-Io… si. Oggi ero al parco e lui era lì.- Haley abbassò gli occhi, cercando di dimenticare la paura che aveva provato in quei momenti.
-Haley, ti ha fatto qualcosa?- le chiese preoccupato.
-No, no. Calum… dimmelo. Dimmi perché l’ha con me.- 
-Haley io…- 
-È per quella mattina vero? Era lui in quell’aula? Sa che io l’ho visto, vero?- Haley sapeva la risposta, ora ne era più che sicura. Voleva solo una conferma.
- Tu… come sai?- Calum non riuscì a finire la frase perché Haley lo interruppe nuovamente.
-Io l’ho visto, si è vero. Ma non capisco perché sia tanto arrabbiato. Insomma era una semplice rissa no? Certo non è stata una bella cosa da vedere, ma era solo una stupida rissa tra ragazzi giusto? Che poi non sapevo neanche che fosse lui all‘inizio e non capisco perché si stia creando tutti questi problemi. Non ha senso ed è tutto così … strano. Cosa può importare a me di una stupida rissa?- Haley rise istericamente. La faccia di Calum dimostrava tutto, meno che quella fosse una stupida rissa tra compagni di scuola.
-Haley ho sbagliato a venire qui. Fai finta che io non ti abbia detto niente, non so a cosa pensavo. Che tu potessi capire? Che potessi ascoltarmi senza fare domande? Ovvio che non l’avresti fatto. Sono stato uno stupido, ora vado. Ciao Haley.- Calum si alzò di scatto dal divano con uno sguardo duro.
-Calum aspetta… - Haley cercò di fermarlo afferrandolo per un braccio, ma il ragazzo si scansò con forza.
-No Haley! Cerca di farti gli affari tuoi, cercherò di far capire ad Ashton che tu non parlerai. Perché è questo che farai vero?- le disse fermandosi nel mezzo del salotto.
-A chi dovrei dirlo? E poi cosa dovrei dire? Ah giusto… Josh. Ma non significa nulla il fatto che Josh sia un poliziotto, non mi era nemmeno passato per la mente. Era una stupida rissa, non vedo motivo per cui Ashton debba preoccuparsi di me o di Josh.- disse Haley trattenendosi dall’urlare. 
-Haley, tu non dirai niente. Né a Josh, né a Abbie, né a nessun altro. Perché in quel caso non potrei più aiutarti. Voglio bene ad Ashton ma sto cercando di aiutare sia lui, che te. Quindi dimentica tutto, fallo per te stessa. O credimi, non potrei più aiutarti.-
Queste furono le ultime parole del ragazzo, prima che prendesse la sua giacca e uscisse da quella casa, mentre Haley lo osservava stordita e confusa per poi rimanere a fissare quella porta che si chiudeva davanti ai suoi occhi, lasciandola senza risposte ma con tante domande.

*Fine Flashback*


Eppure non doveva importarle nulla. Doveva fare come le aveva chiesto Calum: dimenticare tutto. Ovviamente non avrebbe dimenticato, ma non ci avrebbe più pensato. Si sarebbe tenuta lontana da Ashton, se serviva anche da Calum. 
Scosse la testa e aumentò il volume della televisione, ma a volte il rumore dei pensieri è così forte da superare qualsiasi altro rumore.
Haley si alzò dal divano e salì in camera sua. Si mise a cercare dappertutto ma non riusciva a trovarlo. Si maledì mentalmente quando si ricordò di averlo nascosto dietro una pila di libri. 
Spostò cautamente i primi quattro libri, ed eccolo lì.
Prese il diario e dopo aver rimesso a posto tutto, scese nuovamente in salotto prendendo comodamente posto sul divano. 
Voleva sfogarsi e per il momento non poteva parlare con Janelle, quindi scrivere era l’unico modo.
Prese una pagina vuota e dopo aver sospirato cominciò a scrivere.

Pazzesco! Non riesco a crederci! 
Sono andata via da quel posto in cui stavo ormai da due anni e quando Josh mi ha portata qui, pensavo che magari sarebbe potuto andare meglio. 
Ma solo altre illusioni. Sono una povera illusa.
Ho conosciuto Abbie, sì. È simpatica e mi trovo bene, ma ogni volta che qualcosa sembra andare bene ci sono sempre dei nuovi problemi e io sono stanca.
Sono stanca di dover lottare per sopravvivere. 
Sono stanca di dover sopportare tutto questo, senza avere poi un motivo valido per farlo. Potrei semplicemente mollare tutto, arrendermi. Tanto non ho più niente, non ho nessuno. 
Non ho più le mie migliori amiche, non ho più Andrew.
Oh, Andrew. Quanto mi manca. Nonostante tutto, mi manca. Mi mancano i nostri momenti, le sue carezze, i suoi baci, i suoi occhi. Mi faceva divertire, sorridere. Mi ha fatto anche stare male, è vero. Ma mi manca, non riesco a dimenticarlo. Non posso. Lo vorrei qui, vorrei averlo con me. Vorrei le sue braccia avvolte nelle mie spalle e la sua voce che mi sussurra all’orecchio. Mi terrebbe lontana da tutto, da tutti. 
E Ashton non sarebbe più un problema, se ci fosse Andrew. Lo so.
Ma Andrew non c’è, invece Ashton si. 
Quel ragazzo mi odia e non capisco perché. È tutto così strano, io non credo di aver fatto niente. 
Non vuole che parli, ma non ne capisco il motivo. Troppi misteri, che non dovrebbero interessami, eppure sono ancora qui a scrivere di lui….
” 

Gli occhi si appesantirono, le ciglia bagnate dalle lacrime cominciarono ad abbassarsi sempre di più, fino a cadere sulla pelle liscia e leggermente arrossata delle guance di Haley.
Si addormentò così, con il viso rigato dalle lacrime e il diario ancora sulle gambe.


Josh rientrò più tardi del solito, essendosi trattenuto un po’ di più con i suoi amici. 
Aprì lentamente il portone di casa e una volta entrato si stupì nel sentire ancora il volume della tv. Andò in salotto e sorrise nel vedere l’esile figura di Haley rannicchiata sul divano bianco. 
Non si passavano tanti anni di differenza, eppure Josh sentiva come se quella fragile ragazza fosse sua figlia. 
Quella ragazza con quel viso piccolo, che una volta magari era sempre sorridente ma adesso sembrava si stesse lentamente sgretolando.
Si avvicinò cautamente, notando un piccolo diario sulle sue gambe. 
Lo spostò e dopo averla presa tra le sue braccia recuperò quel piccolo diario, portando entrambi nella camera al piano di sopra.
-Meriti tutta la felicita del mondo, Haley.- le sussurrò Josh una volta averla sistemata sotto le coperte, per poi uscire dalla stanza con un sorriso. 
Non si sarebbe mai pentito di aver mantenuto la promessa fatta a quell’uomo.


Pareti viola. Stanza silenziosa. Lei.
È difficile. Sembra che ti manchi la terra sotto i piedi. La strada che conoscevi, le parole che sapevi, gli odori e i sapori che ti facevano sentire protetta… ti manca tutto.
Era così che si sentiva Haley, da quando le fu tolto tutto. 
Ogni giorno si ripeteva che però doveva essere forte, che magari prima o poi sarebbe toccato anche a lei essere felice.
Ed era lì su quel letto, a ripeterselo anche quella mattina.
Voleva cambiare, voleva dare una svolta alla sua vita, ma non sapeva da dove cominciare. Era stanca di tutto, voleva vivere non sopravvivere. Tornare a vivere. 
Si alzò decisa dal letto e si catapultò in bagno. 
Fece una doccia veloce, per prepararsi meglio alla lunga giornata che l’aspettava. 

Dopo il solito viaggio in auto con Josh, Haley arrivò alla Richmond giusto in tempo per sentire il suono della campana che segnava l’inizio della giornata scolastica.
Entrò nel grande edificio in mattoni rossi, recandosi subito al suo armadietto.
Diede una veloce occhiata all’orario, notando con dispiacere di avere matematica le prime due ore. 
Prese i libri e dopo aver distrattamente chiuso l’armadietto grigio, si voltò decisa con l’intenzione di andare nell’aula in cui sarebbe dovuta essere tra pochi minuti. 
Girò l’angolo del corridoio, quando qualcuno catturò la sua attenzione.
Un ragazzo dal ciuffo biondo coperto da un cappello di lana bianco, occhi azzurri, maglietta bianca, giubbotto di pelle nera e pantaloni neri. 
Era in compagnia di altri tre ragazzi, parlavano e scherzavano scambiandosi qualche volta una pacca amichevole.
Haley rimase lì a fissarlo, senza capire inizialmente il motivo per cui avesse attirato la sua attenzione. Sembrava di averlo già visto, ma non ricordava bene dove. Continuò a fissarlo, chiudendo gli occhi in due fessure come se questo l’aiutasse a ricordare. 
Il ragazzo notò la ragazza dagli occhi azzurri fissarlo e le sorrise. Fu in quel momento che ricordò di averlo già visto.
Quella maledetta mattina. Il primo giorno di scuola.
Era lui il ragazzo che incassava i pugni da parte di Ashton.
Più cercava di stare lontana da tutta quella storia, più si imbatteva in nuovi incontri o episodi collegati a quel fatto.
Distolse velocemente lo sguardo pensando di raggiungere il più velocemente possibile la classe, ma non fece in tempo a fare un passo che qualcuno le andò addosso facendole perdere l’equilibrio e cadere a terra.
Girò la testa per vedere chi fosse stato e vide quegli occhi verdi congelarla sul posto e un ghigno comparire sul quel viso.
-Ashton!- sussurrò appena, stringendo le mani in due pugni. 

-Ehi, hai bisogno di una mano?- distolse lo sguardo da Ashton voltandosi verso quella voce. 
-Ehm… si, grazie…- afferrò la mano del ragazzo che prima aveva catturato la sua attenzione e si alzò da terra. 
Si diede una pulita ai pantaloni e dopo aver preso i libri che lo stesso ragazzo le porgeva, decise di ringraziarlo.
-Grazie, adesso… vado.- disse timidamente cercando di non incontrare quegli occhi azzurri un po’ per la vergogna che provava per pochi minuti prima quando l’aveva colta a fissarlo, sia per la situazione in cui si trovavano adesso: tutti i presenti nei corridoi stavano osservando la scena.
-Aspetta…- le si piazzò nuovamente davanti e dopo averle rivolto un piccolo sorriso cominciò a parlare di nuovo -Io sono Noel, tutto bene? Ti sei fatta male?- 
-Io sono Haley. No, tutto ok, grazie…- 
-Dovrebbero dare una lezione a quel tipo…- la voce di Noel era seria e piena di disprezzo. Seguì lo sguardo del ragazzo, notando che era rivolto ad Ashton che era rimasto lì a fissarli. I due ragazzi si scambiarono sguardi per niente amichevoli e appena Ashton fece un passo in avanti, Haley decise di intervenire. 
-Uhm.. Noel ora devo andare in classe, mi daresti una mano con questi?- gli chiese mostrandogli alcuni libri. 
-Si, certo.- disse quest’ultimo rivolgendo un’ultima occhiata di fuoco ad Ashton, per poi rivolgere la sua attenzione ad Haley.
Cominciarono a camminare per i corridoi e Haley si girò a guardare di sottecchi il viso di Noel, notando un piccolo livido viola sullo zigomo destro. 
Doveva essere uno dei segni che Ashton gli aveva lasciato, come il piccolo taglio sul sopracciglio sinistro e la piccola spacca sul labbri inferiore.
-Tu e Irwin non andate d’accordo, vero?- Haley si pentì subito di non aver connesso la bocca al cervello prima di far uscire quelle parole dalla sua bocca.
Era già pronta al peggio, quando invece sentì solo una piccola risata. 
Si voltò completamente verso il ragazzo che le stava a fianco, guardandolo accigliata.
-Cosa te l’ha fatto capire? Gli sguardi benevoli e pieni d’amore che ci siamo scambiati poco fa?- il tono di voce era ironico, ma allo stesso tempo c’era rabbia. 
-Scusa, era una domanda stupida.- Haley abbassò lo sguardo, sentendo le guance diventare rosse.
-Bene, siamo arrivati. È stato un piacere conoscerti, Haley. Fa’ attenzione.- le diede un bacio sulla guancia, che alla ragazza sembrò durare più del dovuto, per poi allontanarsi con passo svelto. 

-Ti rendi conto?! Con Noel! E tu che dicevi che era ‘innocua’- Ashton andava avanti e indietro per lo spogliatoio della palestra, mentre Calum restava con lo sguardo fisso a terra. 
-Cazzo Calum, non mi sei d’aiuto! Dimmi qualcosa!- 
-Ashton cosa devo dirti!? Le hai dato una spallata sul corridoio, ti hanno visto tutti e lui l’ha solo aiutata. Lascia perdere, stai diventando paranoico!- 
-Non posso Calum, non posso rischiare.- 

-Haley! Haley vieni qui!- era appena entrata nell’enorme sala in cui si svolgeva la mensa e cercava un tavolo libero a cui sedersi, quando vide Abbie sbracciarsi nel tentativo di farsi notare. 
Mentre superava due tavoli, vide Calum fissarla con uno strano sguardo. Come se fosse dispiaciuto, o preoccupato. Di fronte a lui c’era Ashton, che al contrario dell’amico, la osserva con le sopracciglia corrugate e le labbra serrate. Un’espressione che trasmetteva di tutto, ma non dispiacere.
Ignorò entrambi gli sguardi, aumentando il passo e cercando di mostrarsi indifferente. 
-Ciao Abbie… - le sorrise posando il suo vassoio contenente un’insalata, una mela e una bottiglietta d’acqua. Il mangiare alla mensa della scuola era disgustoso, questa era una delle poche cose che aveva imparato bene in questa prima settimana di scuola.
-Domani c’è la festa! E tu devi venire con me, ormai l’hai promesso!- disse la bionda, puntandole la forchetta contro.
-Ma Abbie non ho niente di adatto da indossare.- si lamentò Haley cercando di persuadere l’amica.
-Non c’è problema. Questo pomeriggio usciamo, si va dal parrucchiere e poi shopping al centro commerciale.- le disse ammiccando.
-Ok, va bene. Ora fammi finire questa sottospecie di insalata, sto morendo di fame.- si lamentò Haley, prendendo la forchetta di plastica dal vassoio.
-Cazzo. Porca puttana. Haley!- Abbie cominciò a strattonarla per un braccio, facendole cadere tutta la verdura che era appena riuscita a prendere.
-Cosa c’è?- Haley sbuffò lasciando cadere la forchetta sul piatto.
-Non gridare! Noel Evans sta venendo qui! In questo tavolo!- Abbie disse tutto ad un fiato e con la voce appena udibile, così da non far sentire quasi nulla ad Haley, che la guardava confusa non riuscendo a capire il suo improvviso cambiamento d’umore.
-Chi sta venendo dove?- 
-Ehi Haley.- Abbie sgranò gli occhi mentre Haley si affogava con quel poco di insalata che era riuscita a mangiare.
-Oh… Ciao Noel.- si voltò cercando di apparire il più naturale possibile, mentre cercava ancora di mascherare qualche colpo di tosse.
-Tutto bene?- chiese il ragazzo divertito, osservando la reazione un po’ buffa delle due ragazze.
-Si, uhm… tutto bene. Cosa c’è?- disse Haley frettolosamente, sperando di non essere sembrata troppo scortese.
-Ti ho vista entrare prima, ma non avevo idea di dove ti fossi seduta.- disse Noel accomodandosi al tavolo.
-Oh si, mi stava aspettando Abbie. A proposito, lei è Abbie, Abbie lui è Noel.- 
-Si, ci conosciamo già. Ciao Abbie.- ammiccò.
Abbie non rispose, fece solo un piccolo cenno con la testa e un falso sorriso. 
-Haley, domani sera ci sarà una festa, non so se ne hai sentito parlare… ci sarai?- Noel si rivolse nuovamente ad Haley.
-Io… -
-Si, ci sarà.- rispose Abbie nella speranza che Noel si allontanasse al più presto dal loro tavolo, prima ancora che la mora finisse la frase.
-Ok, allora ci vediamo domani. Ciao Abbie, ciao Haley.- il ragazzo fece un occhiolino a quest’ultima, per poi tornare al suo tavolo.
-Abbie! Perché l’hai fatto?- le chiese Haley guardandola di sottecchi.
-Perché tanto è vero che ci sarai!- 
-Non ti sei chiesta se mi andava che lui lo sapesse?- 
-Perché non dovresti?- le chiese rivolgendole uno sguardo di sfida.
-Come mai conoscevi già Noel?- Haley ricambiò lo sguardo.
-Rispondi prima tu.- 
-Non lo so, non ho niente contro di lui. Avrei solo preferito che non lo sapesse. Ora tu.-
-Lo conoscono tutti.- rispose semplicemente Abbie.
Haley non chiese altre spiegazioni quando vide il viso di Abbie farsi più cupo.
Fece finta di nulla e tornò a mangiare quell’insalata.
-Haley…- 
-Cosa c’è adesso?- 
-Perché Ashton Irwin sta venendo verso di noi con uno sguardo furioso?- la voce di Abbie questa volta era seria e notando gli occhi sgranati dell’amica, cominciò a preoccuparsi.
-Bennet.- 


_________Spazio autrice_______

Ragazze, perdonatemi. 
Sono in ritardo lo so, ma non riuscivo più a continuare il capitolo. Avevo un blocco, a volte mi capita ed è orribile. 
Mi scuso e spero davvero che non accada più. 
Ora passiamo al capitolo.
Ho appena finito di scriverlo e spero vi piaccia.
Mi scuso in anticipo nel caso ci saranno degli errori di distrazione.
Vi chiedo solo di farmi sapere cosa ne pensate, perché il vostro parere per me è molto importante, lo sapete. 
Ringrazio le 10 meraviglie che hanno recensito il capitolo precedente, siete stupende e spero di risentirvi in questo. ♥
Per quanto riguarda Noel, ho scelto un presta volto anche per lui. È Tristan Evans, dei The Vamps. *^* 
Vi lascio una foto sotto c: 
Ok, ora mi dileguo. 
Fatevi sentire, ditemi il vostro parere. Accetto anche critiche costruttive, ovviamente scritte in maniera gentile e garbata. 
Baci,
Giada ♥

Noel. 
  
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