Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: MAMMAESME    15/06/2014    4 recensioni
La storia originale si interrompe poco prima della partenza dei fratelli Salvatore per nascondere il corpo mummificato di Klaus. Quello che avviene dopo è un miscuglio di “What if”, di scene trasposte e di personaggi noti … meno noti e inventati. Gli occhi che ci guideranno, la voce che racconterà non poteva essere che la SUA: una visione soggettiva, emotiva ed emozionante … almeno spero.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 25
…IL RITO…
11 novembre, notte.


La notte aveva steso il suo manto scuro.
L’assenza di luna e i cumulonembi intrisi di pioggia rendevano il cielo profondamente nero.
L’unica luce che rischiarava l’aria era quella dei fuochi attorno all’altare, i quali cambiavano d’intensità al cambiare dell’intonazione della cantilenante nenia che usciva dalla bocca delle streghe.
L’atmosfera era tetra, spettrale.
Gli ostaggi erano allineati in ginocchio, a qualche metro alla sinistra dell’altare, sempre fissi nel loro stato di sonno vigile; accanto ad ognuno di loro era appostato un ibrido, pronto a strappare il loro cuore ad un cenno del loro capo.
Le streghe formavano un pentacolo attorno all’altare, dove i quattro “protagonisti” avevano occupato la postazione in corrispondenza dei quattro punti cardinali indicati dalla profezia. Bonnie occupava il vertice ad est e dava le spalle agli ostaggi.
Dietro Klaus, in corrispondenza della punta a nord del pentacolo, si era posizionata Caitlin, vestita con un lungo abito dello stesso colore delle nebbie di Avalon; la sacerdotessa aveva lo sguardo fisso al cielo … in attesa.
Non conoscevo le altre streghe, ma non m’importava sapere i loro nomi: erano lì per rubare la vita di Elena, la vita di uno dei gemelli, e questo bastava a farmele odiare
Sulla pietra di un bianco irreale, che fungeva da altare, era incisa una rosa dei venti al centro della quale faceva bella mostra di sé il calice che avrebbe dovuto raccogliere il sangue necessario al rito.
Elijah e Rebekah erano in piedi a sud dell’altare, fuori dal pentacolo, immobili … padrino e madrina di quella malefica consacrazione.
Cassidy era su uno spuntone di roccia che si protendeva a strapiombo sopra il fiume, seduta nella posizione del loto, con gli occhi vacui e fissi sull’altare, le mani abbandonate sulle ginocchia, avvolta in un vecchio mantello dello stesso colore indefinito che indossava sua madre.
Io ero al limitare della radura, esattamente dietro ad Elena, con Kol al mio fianco.
Klaus doveva proprio temere che combinassi qualche casino se mi aveva affidato al fratello a lui più fedele, al fratello più stronzo, in effetti.
Nessuno, tranne le streghe che salmodiavano, proferiva parola.
Nessuno osava muovere un muscolo.
Pheeb e Cinthia si fissavano negli occhi, il volto scolpito in un’espressione seria e tirata. Elena mi voltava le spalle, ma la sua testa era eretta e lo sguardo si rivolgeva alternativamente ai figli.
La tensione era densa, palpabile: tutta la scena sembrava immersa in una vasca di colla liquida e ogni movimento sembrava inibito dai fili di una ragnatela che ci avvolgeva invisibile, rendendoci inermi.
All’improvviso ogni alito di vento cessò e la terrà sembrò fermare il suo moto di rotazione, come se l’asse, che la attraversa dalla Stella Polare in giù, si fosse inceppato.
Anche le fiamme dei falò sembrarono indebolirsi per mancanza di ossigeno.
Poi la terra tremò, attraversata da uno scossone talmente forte che molti dei presenti, me compreso, si ritrovarono accasciati sulle proprie ginocchia.
Le streghe si zittirono, allertate da un urlo quasi disumano.
Con le mani appoggiate sul terreno, mi voltai verso Cassidy, la quale aveva la testa rivolta verso il cielo e la bocca spalancata.
I pianeti erano allineati.
Un fulmine squarciò l’aria, illuminò la radura a giorno per qualche secondo e andò a cadere al centro dell’altare, assordandoci con il suo potente fragore.
Quando la calma sembrò tornare, Caitlin si fece avanti.

L’essere che nascerà dall’abominio,
Unito al sangue che lo ha creato,
 Sarà perfetto, angelo o demonio.

Maschio e femmina originato,
 unito, tra i mortali, immortale
ma vulnerabile  se  separato,

magico... e potente … e letale,
sana e rinnova il sangue che scorre
non morte ma vita lui dona, leale.

La sacerdotessa, ripetendo la profezia, si avvicinò Pheeb, gli afferrò il polso e lo incise con un pugnale molto sottile e affilato, ponendo la coppa sotto il sangue che gocciolava.
Poi si voltò verso Klaus e ripeté la stessa operazione.

Nato nel giorno d’inverno solstizio
che tenebra spazio alla luce cede,
tra buio e luce equilibrio fittizio.

Venti giri gli dei in loro sede,
attorno al Sole poi tracceranno,
fino ad unirsi in un'unica fede.

Se il potere mantenere vorranno,
bevendo della madre il sangue
in uno i due confluire dovranno.

Quando pronunciò la parola “madre”, prese il polso sinistro di Elena e lo tagliò: smisi di respirare. Il trucco di Meredith avrebbe funzionato?
Mentre il sangue fluiva nella coppa, nulla di strano sembrò interrompere la cerimonia, che cominciava ad assumere i colori del macabro.


Il potere di Zeus l’uno otterrà
Di ogni limite mortale libero
dai mortali limiti libererà

Il suo sangue sarà vita senza morte
Non più sete … non più brama
Di male e bene deciderà la sorte

Se la notte trascorre senza inferno
Lei solo la magia avrà in dote, lui
demone schiavo, precariamente eterno.

Anche il sangue di Cinthia era nella coppa.
Come nella visione di Cassidy, Caitlin intinse il proprio indice destro nel sangue mischiato e disegnò una stella sulla fronte dei gemelli e una croce sulla loro mano destra.
I due fratelli avvicinarono le mani e unirono i palmi segnati, mentre la strega versava parte del sangue al centro dell’altare.
Ancora il silenzio scese pesante.
L’aria si fece di piombo.
Tutti gli sguardi erano puntati sul sangue che, scorrendo, avrebbe dovuto indicare a chi dei due sarebbe stato scelto … chi dei due avrebbe dovuto morire.
Klaus dominava la scena: il suo sguardo era teso, per la prima volta notai un velo di preoccupazione nei suoi occhi; guardava la strada che percorreva lentamente il sangue versato … lo fissava come a tentare di dominarne la direzione.


Sangue per il sangue,
morte per la rinascita
una vita per mille vite

sangue per il sangue
un mortale per un dio
un dio per l’umanità.

La voce di Caitlin divenne un urlo … l’urlo si fece silenzio.
Il sangue, come guidato da una forza superiore, s’incanalò nelle cesellature della pietra, nelle linee che formavano la rosa dei venti.
Le mani dei gemelli sembrarono diventare eteree, quasi a fondersi in una sola. Come sollevati da corde invisibili, i loro piedi si staccarono dal terreno e i loro corpi iniziarono a fluttuare, avvicinandosi l’uno all’altro.
Il sangue aveva colorato di rosso la stella sull’altare mentre i due corpi sembravano fondersi in uno.
La loro immagine era quasi sfuocata e quasi non si riuscivano a distinguere i tratti di Cinthia da quelli di Pheeb.
Era come se i loro corpi li avessero abbandonati e le loro anime fossero state attratte inesorabilmente in una danza di veli, che giocavano ad intrecciarsi e a sciogliersi.
Caitlin afferrò la coppa e versò dell’altro sangue al centro dell’incisione.

Indicaci la strada
Indicaci l’essere
Che la fine abbia inizio
Che il sacrificio cominci.

Come richiamato dal nuovo sangue versato, il liquido che colorava l’altare si radunò al centro, unendosi ad esso.
Nel cielo, una strana aurora boreale faceva volare i suoi colori sulla tela nera, come se un pittore impazzito stesse gettando pennellate di vernice.
Gli astanti erano come pietrificati, torturati da un’attesa spasmodica, da un senso ineluttabile di fatalità: era come se l’Olimpo si fosse davvero trasferito sulla terra … che il Fato stesso si fosse impossessato dell’aria che stavamo respirando.
Io stesso dovetti scuotermi più volte per rimanere presente a me stesso, per non abbandonare la mia volontà ad una forza ipnotica che stava incatenando ogni singolo essere affacciato su quel presbiterio a cielo aperto.
Il sangue ricominciò a fluire, a prendere la strada che avrebbe indicato quale di gemelli era designato a innalzarsi su quell’altare come nuovo dio, e quale avrebbe lasciato in offerta la sia vita, insieme al cuore di Elena.
L’inganno non aveva funzionato … stava accadendo tutto quello che avevamo previsto: il destino si stava compiendo e nessuno era in grado di fermarlo.
All’improvviso accadde tutto.
Lo scenario mutò velocemente … ma ai miei occhi fu come assistere ad una scena a rallentatore.
Il sangue, invece di scivolare verso uno dei due gemelli, incominciò formare bolle, a raggrumarsi e, così facendo, formò una sfera che aleggiò sopra l’altare per qualche istante prima di esplodere in minuscole particelle impalpabili.
Un fragore assordante fece tremare il terreno: anche l’altare si spezzò, frantumandosi ai piedi di Klaus.
I corpi dei gemelli si “slegarono” e tornarono ad essere distinti e distinguibili.
Klaus si guardò attorno attonito, incapace di reagire.
In un attimo le pedine si trasformarono in cavalieri e la scacchiera prese vita.
Elijah e Rebecca si fiondarono sugli ibridi, estirpando i loro cuori e lanciandoli lontano, mentre Bonnie liberava gli ostaggi dall’incantesimo che li rendeva inermi.
Pheeb si eresse sopra la radura, mandando scosse di potere verso gli ibridi che tentavano di difendersi, mentre Cinthia addormentava tutte le altre streghe presenti.
-Elena! – urlai, cercando di superare il frastuono della battaglia che si stava svolgendo davanti ai miei occhi, ma lei non riuscì a sentire la mia invocazione.
Kol sembrava scomparso, assorbito dalla lotta.
Stefan si era schierato al fianco di Rebekah, affiancato da Alaric, il quale mi aveva lanciato uno sguardo stupito e compiaciuto, prima di cominciare a combattere l’esercito di ibridi che tentava di riportare l’ordine.
Caroline e Tyler si avvicinarono a Bonnie per tenerla al sicuro e per cercare di coprirla mentre catturava Shane, l’essere umano prescelto per praticare l’incantesimo che avrebbe fermato il cuore di Klaus.
Evidentemente, il fatto che gli ostaggi fossero “vigili” aveva permesso a Bonnie di far sapere loro cosa fare, una volta sbloccato il maleficio che li manteneva immobili. Klaus non aveva controllato le loro menti … non aveva immaginato … o, forse, Cinthia era riuscita a proteggere anche loro.
Non sapevo cosa o come, ma una volta liberi, gli ostaggi sembravano muoversi secondo uno schema ben definito: ognuno aveva un obiettivo da colpire o da proteggere … ognuno con un compito preciso. Anche Kath combatteva al fianco di Elijah, anche lei aveva deciso che schierarsi era meglio che fuggire.
Il mio obiettivo era uno solo ed era di fronte a me, all’interno di un cerchio di potere che Pheeb aveva innalzato tra loro e il resto dei presenti: chiunque cercasse di avvicinarsi all’altare in frantumi veniva scaraventato a metri di distanza e tramortito.
Io non mi allontanai molto dalla mia postazione: non volevo perdere di vista Elena. Mi limitavo a rimanere pronto ad intervenire, nel caso in cui Stefan o Bonnie o qualcun altro degli ostaggi fosse in reale pericolo e a strappare il cuore a qualche malcapitato ibrido che si trovava a passare troppo vicino ai miei artigli.
Avevo una voglia pazza di buttarmi nella mischia, ma non volevo lasciare Elena … non volevo perderla di vista.
Klaus continuava a guardarsi intorno, ad osservare il suo Olimpo crollare, gli dei che avrebbero dovuto affiancarlo, ribellarsi … i suoi semidei sterminati. Anche lui non si muoveva dalla sua posizione, probabilmente bloccato all’interno dei confini dettati da quel figlio che ora era veramente un dio: Zeus che guidava la rivolta degli dei contro un padre sanguinario e crudele. Poi la sua rabbia esplose in un grido raccapricciante, pieno di una nuova debolezza, di un nuovo timore: essere sconfitto.
Cinthia si voltò e lo fisso in volto. Doveva agire e doveva farlo in quell’istante: Ty aveva afferrato Shane e Bonnie aveva cominciato a recitare il suo incantesimo.
Ma esitò … esitò solo una frazione di secondo … un tempo inferiore ad un battito di ciglia.
Klaus capì le sue intenzioni ed evitò la  mano di sua figlia  diretta al suo petto.
-Anche tu, Cinthia? – ruggì.
Il suo movimento fulmineo venne proiettato a rallentatore nei miei occhi, come se il mio cervello avesse azionato una moviola: lo vidi scansare Cinthia, dirigersi verso Elena e, prima che potessi espirare l’aria che trattenevo nei polmoni, vidi la sua mano infilarsi tra le costole di lei, impietrita dall’imprevista manovra dell’ibrido.

NO!

Uno …
Volevo correre, ma i miei piedi sembravano di cemento.
-No, Elena ... – urlai, cercando di raggiungerla per fermare la mano di quel pazzo.
Pheeb si voltò verso la madre, mentre la sorella alzò le mani per rivolgerle verso il padre.
Erano tutti salvi … perché Elena avrebbe dovuto essere l’unica vittima?
Era andato tutto come avevamo programmato, meglio di quanto avremmo potuto prevedere … eppure il suo cuore era ostaggio delle grinfie di Klaus.
-Elena! – non riuscivo a pensare ad altro … non riuscivo a dire altro.

Elena, ti amo … resisti …
Elena, amore mio, arrivo …
Elena … non posso vivere senza di te.
Quanti pensieri si possono formulare in un decimo di secondo?
Quando dolore si può provare tra una sistole e una diastole, prima che il cuore si frantumi?
I fuochi si erano spenti e non c’era luce nella radura: solo attorno a Cinthia si era formato un alone pallido di luce blu, che illuminava debolmente l’area “sacra”.
La battaglia continuava: nessuno si era accorto di quanto era accaduto ad Elena, nessuno al di fuori del cerchio magico era conscio della tragedia.

Due …
I miei piedi si scollarono dalla terra e tentarono un passo, provarono spiccare il volo per raggiungere Elena alla velocità della luce.
Sasso in una fionda … proiettile in una pistola …
Lanciarmi … colpire … salvare.
Elena eccomi …
Elena sono qui …
Elena …
La disperazione divenne l’elastico.
La rabbia polvere da sparo.
Attraversai l’aria per raggiungerla.
Attraversai il buio per ritrovare la sua luce.

Tre …
Sentii prima il rumore … come di rami spezzati.
Poi arrivò il dolore.
Una mano si era infilata nella mia schiena, mi aveva spezzato le costole e aveva afferrato il mio cuore, prima che riuscissi ad avvicinarmi all’altare … prima che potessi raggiungere Elena.
Kol era apparso misteriosamente alle mie spalle e aveva fermato il mio volo …
Elena …
Elena …
Elena …
Quattro …








 





  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: MAMMAESME