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Autore: little_bird_    16/06/2014    0 recensioni
Lei è davvero sola?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera il sole era tramontato senza che Emily se ne accorgesse. Adorava veder discendere e scomparire all'orizzonte, tra il mare, quella sfera di fuoco che riscaldava le sue giornate tanto monotone. Non che si lamentasse della sua vita, ma ad una diciannovenne di certo non si addicevano i comportamenti e le abitudini di un'anziana donna vissuta. Si svegliava la mattina, ma appena riscopriva di trovarsi sempre al punto di partenza ci metteva anni ad autoconvincersi che dopo essersi alzata dal letto, magari, le sarebbe capitato qualcosa di fantastico. 
Purtroppo, costretta ad affrontarsi davanti allo specchio,  tutte quelle convinzioni svanivano portate via dalla brezza mattutina.
L'immagine raffigurava una ragazza alta e fin troppo magra, i capelli lunghi e castani le ricadevano dolcemente sino ad oltre metà schiena,  qualche ciuffetto ribelle sporgeva da dietro le orecchie piccole ed impercettibili. Due occhioni color caramello scrutavano lo specchio e una piccola bocca sottile si dischiudeva in una smorfia di disapprovazione. Così tutte le mattine e anche quella,  rassegnata,  cercò di lavarsi e cambiarsi più in fretta che potè, per poi uscire a fare la sua consueta passeggiata. Non poteva nemmeno distrarsi con un fratello o una sorella essendo figlia unica. I genitori, perennemente in viaggio per lavoro, cercavano di viziarla come potevano: gioielli, profumi, abiti e altri oggetti molto costosi venivano recapitati sotto forma di pacchetti dal postino o postina che fosse,  dato che la ragazza si ritrovava a sbirciare dalla finestra sempre facce nuove.
Solo la domestica a farle compagnia,  sei giorni su sette,  dodici ore su ventiquattro, Mery, era questo il suo nome. Una donna sulla quarantina,  un po' paffutella,  dolce e simpatica che si occupava della casa e di Emily.
Alla ragazza era sempre piaciuto avere qualcuno disposto ad ascoltarla senza pregiudizi, ma si sentiva quasi soffocare di tanto in tanto. Solo stare sola la aiutava a ricomporsi, ed ecco spiegate le passeggiate mattutine. Scese le scale svogliatamente per poi appoggiarsi allo stipite della cucina e augurare il buongiorno all'inserviente - Buondì Mery, come stai stamani? - la donna un po' sorpresa regalò un sorriso di benvenuto ad Emily mentre smetteva di preparare la colazione - Bensveglia cara, sto bene, ma sono molto indaffarata come vedi, ci vediamo dopo -.
Ly, come adorava chiamarla suo padre,  si voltò e in poche falcate raggiunse il portone, lo aprì e, prima di richiuderlo alle sue spalle, avvisò la domestica dicendo che sarebbe tornata all'incirca dopo un'ora.  La brezza marina le accarezzava il viso pulito,  provocandole qualche brivido, sebbene fosse estate inoltrata. 
Dato che la casa dava sulla costa l'unico tragitto che poteva percorrere era quello tracciato dalla strada di campagna che la separava da quella serie di dirupi sull'acqua cristallina.
Camminò per qualche tempo a passo svelto poi, alla vista dell'albero si rabbonò. 
Risalendo alcune roccie si trovava una piccola radura che sporgeva sull'oceano e, sulla punta di questa, un salice piangente si ergeva maestoso rendendo il paesaggio pittoresco. Emily non ricordò un solo momento nella sua infanzia nel quale non ci fosse a coronare la visuale e questo la rendeva felice. Lui era sempre lì, pronto ad accoglierla e ad ascoltarla senza mai opporsi, l'unico sempre presente. Si sedeva ai suoi piedi e, con lo sguardo perso all'orizzonte, parlava dei suoi sogni, delle avventure che avrebbe voluto vivere e dell'affetto di cui necessitava.
Si crogiolava nel rumore delle foglie che si scontravano tra loro, ondeggiando, arretrando per poi incontrarsi ancora.
Questo tipo di quiete la tranquillizzava, non c'era altro di cui avesse bisogno, c'era lei, il salice e nessuno altro.
  
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