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Autore: MorsoDelCuore    16/06/2014    0 recensioni
Non avrei mai pensato che andare in America mi avrebbe cambiato la vita. L'estate nella quale tutto cambiò e dove trovai degli amici che tenevano a me e, incredibilmente, trovai anche l'amore.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’ESTATE DELLA MIA VITA
Benvenuti a Miami
Sono in volo per l’America. Accanto a me c’è mio fratello, Marco, che gioca con il suo cellulare. Al sedile dietro il suo, mio padre, che legge il giornale con i suoi occhiali da lettura e accanto a lui, mia madre. E poi ci sono io, Francesca, che ho lasciato tutto a Roma per trasferirmi a Miami. Non posso scordarmi quel giorno di un anno fa circa. Erano le 10:40 e io stavo tranquilla in camera mia. Chi se lo poteva aspettare che neanche due minuti dopo mio padre mi avrebbe dato la notizia? Di certo non io. Anche se non ho amici a Roma, è la città dove ho vissuto da sempre, sin da quando sono nata. Ci ho vissuto per i primi quindici anni della mia vita e ora, ero sull’aereo che mi avrebbe cambiato la vita. Nuova gente e nuovi posti. Speriamo che vada tutto bene anche perché è estate, e voglio divertirmi e fare nuove amicizie.
Sono talmente tanto in pensiero che non mi accorgo che siamo atterrati. Sgancio la cintura di sicurezza e mi stiracchio le gambe. Io e Marco prendiamo la nostra valigia e mamma e papà la loro. Scendiamo dall’aereo e appena fuori dall’aeroporto papà chiama un taxi. Ci porta direttamente davanti alla nostra nuova casa. Devo ammetterlo: quella casa è davvero bella. È una villa davvero molto bella. Ci sono ben due giardini: uno davanti e uno sul retro. Entriamo in casa, molto probabilmente è stata mamma a decorarla e a comprare i mobili, ha avuto sempre un buon gusto. << Venite ragazzi, vi mostro le vostre camere >> dice mamma. Portiamo le valigie al piano di sopra e apro la camera che mi indica mamma. È stupenda e enorme. C’è tutto ciò che ho sempre desiderato: videogiochi, un mini cesto da basket, un divano e un letto ad acqua. Mi ci butto sopra e chiudo gli occhi. Sembra di galleggiare sul mare, è una sensazione bellissima. Bussa mamma alla porta << Ti piace la tua nuova stanza? >> corro ad abbracciarla << è stupenda, più di quanto immaginassi >> rimaniamo così per qualche secondo e poi esce chiudendo la porta. Apro la finestra che si affaccia sulla villa accanto. Si vede la camera di qualcuno. Sembra da ragazzo. Rimango a guardarla per un po’ e mi accorgo di non aver mai visto il giardino sul retro quindi scendo di corsa le scale e vado ad aprire la porta che si affaccia su quel giardino. C’è un campetto da basket bellissimo. Adoro il basket e anche a Marco piace. C’è un pallone e battezzo il campo facendo un canestro. Qualcuno applaude: è papà << Bravissima Francesca, complimenti. Io a tua madre stiamo uscendo a fare spesa e a incontrare dei nostri amici che abbiamo conosciuto nel periodo che facevamo avanti e indietro dall’Italia. Va bene? >> << Non c’è problema, andate pure >> rispondo. Marco mi raggiunge nel giardino e mi dice << Facciamo due tiri? >>
<< Certo, però lo sai che sono più brava di te anche qui a Miami? >> rido.
<< Staremo a vedere sorellina >> ride e ci mettiamo in posizione. Tre, due, uno, via! Lo smarco, gli rubo la palla e segno con una schiacciata. << Due punti per me! Che ne dici? Credi ancora di potermi battere? >>. Marco ride << No, è impossibile batterti, anche se sei più piccola di me di tre anni, sei comunque la più forte >>.
<< Lo so, ma sei anche tu forte, non abbatterti solo perché hai perso con una ragazza >>.
<< Spiritosa, ma stai tranquilla, un giorno ti batterò, te lo prometto >>.
Prima di potergli rispondere sento qualcuno, mi giro verso l’altra villa e c’è un ragazzo che si stava godendo tutta la scena. << Ciao, io sono Ross. E voi siete? >> domanda. È un ragazzo biondo e muscoloso. È più alto di me, alto quanto Marco. <>. Lo fisso, ha qualcosa di bello nei suoi occhi. È sorridente e a pelle mi piace. Non riesco a credere che neanche mezz’ora dopo essere arrivati a Miami già avevo fatto amicizia. Quel ragazzo, ha un non so che di speciale, parla con disinvoltura e allegria. Ross mi guarda e sorride << Bene allora non posso che dirvi: benvenuti a Miami >>. Sorrido e fra me e me penso: già, benvenuti a Miami.
   
 
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