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Autore: Ren_91    13/08/2008    3 recensioni
La nostra protagonista, Isabel, affronterà molte avventure che le sconvolgeranno la vita, ma che la porteranno anche ad incontrare l' amore della sua vita. [aggiorto il capitolo 3]
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino non tardò ad arrivare, e con se portò i caldi raggi del sole che si andarono a posare sul volto ancora addormentato di Alexander, che infastidito si decise ad aprire gli occhi. Si mosse, per sgranchirsi le braccia e le gambe, ma andò ad urtare qualcosa di morbido, che gli fece abbassare lo sguardo e solo allora si ricordò di aver dormito vicino ad Isabel. Si prese qualche minuto per osservare l’ aspetto di lei, era rannicchiata in posizione fetale, la testa appoggiata al suo torace, le piccole mani chiuse a pugno e le gambe rannicchiate al petto, sembrava ancora più piccola e indifesa di quanto non già sembrasse. Alla fine, facendo attenzione a non svegliare Isabel, decise di alzarsi, e dopo aver sgranchito per bene gli arti, raggiunse i suoi uomini, radunati a poco distanza da li.
-    Buongiorno capitano!- lo salutarono rispettosi appena lo videro
-    Giorno!- disse laconico, per poi sedersi fra loro in silenzio e fare colazione.
Intanto anche Isabel si svegliò, sbatté più volte le palpebre per abituare gli occhi alla luce, e incominciò a guardarsi intorno, per capire dove fosse. Si alzò in piedi, leggermente preoccupata non vedendo più Alexander, così si mise a cercarlo. Arrivò allo spiazzato dove gli uomini stavano facendo tranquillamente colazione, parlando e scherzando, e lui era lì insieme a tutti gli altri. Isabel timidamente si avvicinò, anche perché il suo stomaco iniziava a reclamare. Lentamente posò una mano sulla spalla di Alexander, facendolo voltare di scatto.
-    Buongiorno Isabel- le disse, sempre con quel tono rassicurante
-    Buongiorno!- disse lei a bassa voce, ma non tanto da non permettere agli altri di non sentire la sua voce. Infatti si voltarono verso di lei, mettendola ancora di più in imbarazzo.
-    Che ne dici di fare colazione!- le chiese gentilmente. Isabel si limitò ad annuire.
Così, dopo aver preso ciò che le veniva porto da un ragazzo e averlo ringraziato gentilmente vedendolo fuggire poi rosso in volto fra le risate di tutti, si alzò e si allontanò senza dire nulla a nessuno, dato che erano troppo impegnati a parlare fra loro.
Isabel, mentre camminava, si ritrovò nel luogo in cui i cavalli erano stati messi. Li guardava ammirandoli, sin da piccola aveva una forte passione per gli animali e con loro instaurava subito un buon rapporto, non c’ era animale che non riuscisse ad ammansire e ad avvicinare, tutti, indistintamente, si fidavano subito di lei. Quando, poi, la sua attenzione fu catturata in particolare da uno stallone stupendo, il manto nero lucido, due occhi che sembravano ritagli di cielo senza stelle l’ imponente mole, ebbe subito la tentazione di accarezzarlo. Si stava avvicinando lentamente a quello, quando una voce la fece sobbalzare…
-    Io non lo farei se fossi in voi, ad Ade non piace essere avvicinato da qualcuno che non sia io-
Isabel si limitò a fissare Alexander per un secondo negli occhi, per poi tornare a guardare quelli del cavallo ed avvicinarsi. Lo fissava intensamente negli occhi, come a volergli trasmettere le sue intenzioni e sensazioni, mentre lentamente gli si accostava sempre di più.
Nel frattempo Alexander stava sudando veramente freddo, quella ragazzina era veramente impazzita, com’è lui le diceva di allontanarsi, e lei che faceva? si avvicinava. Stava per correre da lei prima che fosse troppo tardi, quando accadde qualcosa di veramente sensazionale. Non fu Isabel a raggiungere Ade, ma fu lui stesso ad andarle incontro, avvicinando la testa al petto di lei che lo stava aspettando a braccia aperte. Isabel, contenta di aver potuto esaudire questo suo piccolo desiderio, incominciò ad accarezzare lo stallone che felice si avvicinava ancora di più facendo come delle strane fusa.
Alexander, intanto stupito, guardava il suo cavallo, che solitamente scontroso ed irascibile attaccava chiunque meno che lui, farsi accarezzare e comportarsi come un cane, ci mancava solo che scodinzolasse e poi era identico.
-    ma come avete fatto? – le chiese lui sempre più sbalordito avvicinandosi
-    a fare cosa?- chiese lei non capendo, voltandosi verso di lui per guardarlo, ma senza mai smettere di accarezzare Ade.
-    Come avete fatto ad avvicinarvi ad Ade, senza farvi attaccare e a farlo comportare così?-
-    Emm… non lo so!
-    Come non lo sapete? Chiese stupito
-    Io semplicemente gli ho fatto capire che con me non aveva nulla da temere, e che volevo solo accarezzarlo.
-    E come avreste fatto? Se lo avete semplicemente guardato?
-    Non lo so! So solo che fin da piccola avvicinare gli animali non è mai stato un problema per me-
-    Va bhè ci rinuncio! Comunque andate a prendere le vostre cose, fra poco si parte!
-    Va bene! Disse poi incominciando ad allontanarsi
Alexander si voltò nuovamente verso il suo cavallo, ma lui non c’ era più al posto di prima, di fatto adesso stava seguendo Isabel, trotterellandole al fianco. Alexander provò a richiamare Ade ma senza risultati, lui era sordo ai suoi richiami, così fu costretto a prendere la roba per sellare il cavalo e tutto l’ occorrente per il viaggio e seguirli. Lì trovò poco dopo nel posto in cui avevano dormito quella notte, e vide Isabel intenta a ripiegare il telo che era solita portare con se, mentre Ade la fissava attento.
-    vedo che avete fatto colpo su Ade!- disse avvicinandosi anche lui all’ animale
-    A quanto sembra si! È un magnifico esemplare!-
-    Già! È uno stallone arabo, un esemplare più unico che raro in queste terre!-
Isabel non disse nulla, si limitò ad accarezzare la lunga e liscia criniera dell’ animale, mentre osservava Alexander preparare il cavallo alla partenza montandogli la sella. Una volta completato il suo lavoro e prese le redini dell’ animale, si avviò versò il resto dei suoi uomini, che già perfettamente pronti, lo aspettavano. Lui una volta unitosi agli altri montò in sella.
-    Capitano! Allora che si fa? Dove siamo diretti ora?- gli disse il suo luogotenente
-    Bhe è passato molto, troppo tempo da quando siamo partiti! E quindi direi proprio che è ora di tornare a casa! Disse felice immaginandosi già le verdi praterie e i folti boschi che adornano la sua casa, l’ unico posto in cui può considerarsi felice.
Come Alexander, anche i suoi uomini esultarono, impazienti di rivedere i loro cari, che da troppo tempo avevano lasciato per andare a combattere.
-    Capitano!- lo interruppe il suo vice – ma come facciamo con il resto delle truppe?! Ci stanno ancora aspettando al nostro accampamento!-
-    Non preoccupatevi ieri sera ho gia mandato qualcuno ad avvisarli di raggiungerci nei pressi del lago Tilos e di proseguire così il viaggio tutti insieme.-
-    Previdente come al solito!- sorrise debolmente l’ uomo.
Alexander non rispose si limitò ad accennare ad un sorriso, per poi voltarsi verso Isabel, che nel frattempo, si stava guardando intorno ascoltando distrattamente, completamente persa nei suoi pensieri.
-    Vi interessa il paesaggio?- le disse con voce bassa per non spaventarla, ma non ci riuscì, la ragazza di fatto sobbalzò comunque
-    Mi scusi non volevo spaventarla!-
-    Non si preoccupi! Ero solo soprappensiero e mi sono persa nella magnificenza di questi luoghi!-
-    Già, la capisco! Comunque è ora di mettersi in viaggio! Le disse poi porgendole la mano
Isabel guardò la mano titubante, poi allungò la sua che venne stretta da quella del cavaliere che la issò sul cavallo davanti a lui.
-    ma non starete scomodo con me davanti?- domandò lei lievemente rossa, quella posa la metteva leggermente in imbarazzo
-    non preoccupatevi per me, e poi io sto comodissimo! E anche se così non fosse non vi lascerei mai a piedi!- disse mentre le sorrideva gentilmente, facendo colorare di più le sue gote
-    Emm. Come volete voi!- aggiunse timidamente lei
Alexander quando si fu accertato che tutto fosse pronto, spronò il suo cavallo, mettendosi alla testa del suo piccolo manipolo, ordino a tutti di cominciare il viaggio. Così lentamente senza fretta incominciarono il loro viaggio.
Isabel fra le braccia di Alexander guardava attentamente il paesaggio circostante godendosi il leggero venticello che le sfiorava il volto spostandole i capelli. Mano a mano che proseguivano, il lento ondeggiare del cavallo, il dolce venticello e l’ ampio torace di Alexander che la faceva sentire protetta la spinsero fra le dolci braccia di Morfeo. Nel frattempo Alexander, avendo notato che Isabel si era addormentata, poiché non vedendola più muoversi e sentendo che il suo respiro si era fatto più pesante, incominciò ad osservarla con più attenzione, ora che poteva farlo indisturbato. Osservava con attenzione quel piccolo corpo stipato fra le sue braccia, che ora dormiva tranquillamente appoggiato al suo petto, quella dolce figura che esprimeva tenerezza e un innato senso di protezione, e più la guardava, più si chiedeva, con rabbia crescente, chi potesse mai aver avuto il coraggio di trattare in quel modo una creatura così indifesa. Fu interrotto dai suoi propositi di vendetta rivolti a colui che aveva fatto del male a quel piccolo angelo, quando un forte boato scosse gli alberi del bosco in cui stavano camminando. Quel rumore fece spaventare i cavalli che si imbizzarrirono, per fortuna Alexander riuscì ad evitare di essere disarcionato, ritrovando il controllo su Ade. Nel frattempo Isabel fu destata dal suo sonno da quei rumori, e dall’ improvvisa inquietudine che sentiva nelle vicinanze.
-    Ma cosa sta succedendo?- chiese spaventata ad Alexander
Il cavaliere non ebbe la possibilità di rispondere, perché davanti ai loro occhi apparve la creatura più brutta che avessero mai visto. Una specie di cinghiale gigante con due terribili ed enormi zanne ai lati della bocca da dove copiosamente uscivano rivoli di saliva. Il pelo era ispido e di un marrone molto scuro, ma la cosa che più faceva paura erano sicuramente gli occhi, di un rosso così intenso da sembrare sangue. Quegli occhi, così simili a quelli che non volevano lasciare la mente di Isabel, la fecero rabbrividire. Alexander non disse nulla, borbotto semplicemente qualche epiteto nei confronti del mostro e della sua sfortuna, mentre pensava a cosa avrebbe dovuto fare. Si trovavano in guai seri, molto seri, non erano pronti ad affrontare un nemico del genere, si trovavano impreparati sia dal lato offensivo che difensivo. D'altronde lui era accompagnato solo da un piccolo manipolo di uomini, che gli era servito solo per andare a fare una semplice ricognizione, non si sarebbe mai aspettato di dover affrontare un nemico del genere. Controllando il cavallo si fermò, e alzò  un braccio dando così l’ ordine ai suoi uomini di fare lo stesso.
La mente di Alexander viaggiava veloce alla ricerca di una soluzione, ma niente sembrava aiutarlo, vedeva solo quel mostro avvicinarsi velocemente. Questa volta le speranze di potersi salvare erano davvero poche, ma lui non si sarebbe mai arreso, avrebbe combattuto senza remore. Alzò nuovamente il braccio, ordinando agli uomini di mettersi in posizione di combattimento, tutti all’ unisono sguainarono le spade pronti per questo attacco. Le lame brillavano come stelle, quando venivano irradiata dalla luce del sole.
-    Aspettate un mio ordine!- gridò Alexander con la spada nel braccio rivolto verso l’ alto, poi si rivolse a Isabel
-    Non preoccupatevi farò tutto quello che posso per vincere, non temete vi proteggerò!- le disse rivolgendole un sorriso, che nonostante la situazione fosse disperata riuscì a tranquillizzarla
Isabel guardò Alexander con uno sguardo colmo di gratitudine, per quello che stava facendo per lei. Finalmente dopo tanto tempo sentì di potersi fidare nuovamente di qualcuno, così incominciò a pregare, a desiderare di riuscire a salvare quella persona, sentiva di non volerla e di non poterla perdere. Isabel chiuse gli occhi e si strinse le mani, chiuse a pugno, al petto, sentiva un gran calore irradiarle tutto il corpo, come una nuova forza che la invadeva, nella mente, ora distante mille miglia dal campo, aleggiavano solo due parole.
-    Voglio proteggerlo!-  poi sentì qualcosa, non sapeva dire cosa, ma era sicura che qualcosa fosse successo, di fatto quella grande calore se ne andò come era venuto insieme ad una buona parte delle sue energie.
Gli uomini pronti a battersi, non appena ricevuto il segno del loro comandante, vedevano il mostro avvicinarsi. Era ormai arrivato a pochi passi da loro. Alexander aspettava fino all’ ultimo per essere sicuro che tutti gli arrivassero addosso contemporaneamente in modo da arrecargli più danni possibile. Ma il suo braccio non si abbassò mai. Infatti il mostro non li raggiunse mai, giunto ormai a pochi metri sembrò urtare qualcosa, qualcosa di invisibile, che lo fece disintegrare in milioni di pezzi. Tutti erano rimasti basiti alla vista di quella scena, non riuscivano a capire che cosa potesse essere mai accaduto, si guardarono l’uno con l’ altro scioccati per poi prorompere in un urlo di giubilio.
Isabel felice per ciò che era successo, sapeva che era stato merito suo, anche se non sapeva ancora come aveva fatto, sorrise per poi svenire troppo affaticata per quel enorme dispendio di forze.
Alexander, felice come non mai per aver scampato quel pericolo, abbassò lo sguardo verso Isabel, per rassicurarla, ma vide che la ragazza era svenuta. La scosse leggermente, preoccupato, ma vedendo che lei non riprendeva i sensi, decise di lasciarla stare. Così ora che il pericolo era passato , ringuainata la spada, diede ordine di proseguire il viaggio. Mentre proseguivano il loro cammino, Alexander era perso nei suoi pensieri, si chiedeva come quel mostro possa essersi distrutto, e soprattutto come mai la ragazza fosse svenuta così improvvisamente, guarda caso subito dopo che il mostro era stato ridotto in tanti pezzettini. Molti erano gli interrogativi a cui non riusciva a dare una risposta.

Quando Isabel riaprì gli occhi era ormai pomeriggio inoltrato, stordita cominciò a guardarsi intorno e potè.
-    finalmente vi siete svegliata! Incominciavo ad essere in pensiero per voi!- le disse una voce conosciuta
-    Dove siamo?- biascicò lei, notando che non erano più in viaggio   
-    Siamo vicino al lago di Tilos! Ci siamo accampati brevemente aspettando l’ arrivo del resto dei soldati, che dovrebbero arrivare verso le prime luci di domani-
-    Capisco! Emm… potrei fare una domanda?- chiese titubante
-    Certamente!-
-    Potrei sapere che cos’ era quell’ essere, e perché ci ha attaccato oggi?-
-    Sicuramente! Allora quello è uno dei mostri creati dall’ uomo che stiamo combattendo da ormai molto tempo, che ci viene mandato contro per distruggerci. Quelle bestie sono molto forti, ed hanno causato numerose vittime fra la popolazione che abita queste terre! Disse con tono serio
-    Ma è terribile!-
-    Già! Attaccano tutto, non si fermano davanti a nulla, e sono molto difficili da fermare!
-    Mi dispiace molto! Veramente! Disse con le lacrime agli occhi immaginandosi le atrocità commesse da quegli abomini
-    Già! Ma non angustiatevi ce la siamo sempre cavata, e continueremo a farcela! ….piuttosto sarete affamata, non mangiate nulla da stamattina!- le disse lui cambiando improvvisamente argomento. Per evitare di rivangare brutti ricordi e soprattutto per evitare che la sua ospite si possa turbare.
-    Adesso che mi ci fate pensare! Ho un discreto languorino! Disse lievemente imbarazzata
Lui sorridendo comprensivo le porse qualcosa da mettere sotto i denti, accettato subito di buon grado da lei, incominciando subito a mangiare. Passarono quel momento ridendo e scherzando come se si conoscessero da molto  non solo da pochissimi giorni. Isabel finalmente dopo molto tempo si sentì di nuovo parte di qualcosa, e di tenere a qualcuno.






















E con ciò un altro capitolo è finito, spero vivamente che vi sia piaciuto! Mi scuso moltissimo per l’ enorme, gigantesco, stratosferico ritardo, ma ci sono stati vari motivi che mi hanno tenuto lontano dalla mia storia! Comunque vorrei ringraziare tutti coloro che commentano o che leggono solamente.
Inoltre vorrei ringraziare:
1 - Bella4
2 - lela984
3 - lisettaH
4 - Somoody
Per aver messo la mia storia fra i preferiti!

Bhe che dire ancora?... ci vediamo alla prossima, e commentate in molti!
Un bacio e grazie ancora
By Ren91
  
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