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Autore: Robin__and__Nami98    16/06/2014    1 recensioni
Un'avventura in un'isola misteriosa ambientata dopo Thriller Bark.
"Sanji non disse nulla, pose una mano sulla spalla di Robin, giocherellando con i suoi capelli neri e sfiorandole il collo."
"Zoro le contemplò ogni dettaglio del viso: gli occhi nocciola,le labbra rosa,il volto arrossato,la sua espressione sbigottita, assaporando e lasciandosi avvolgere da quel suo profumo."
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo sembrava scorrere lentamente, ormai Robin aspettava nell’infermeria da ore, ma le parevano secoli. Continuava a spostare lo sguardo preoccupato da Nami a Sanji. Infine l'attesa si fece insopportabile e la ragazza decise di andare a fare un giro fuori: dopotutto era inutile stare lì a torturarsi.
La poppa della nave era silenziosa e si udiva solo sciabordio del mare. L'archeologa vide Zoro appoggiato alla balaustra che fissava, con sguardo perso, il mare al tramonto. Robin gli si avvicinò e rimase lì in silenzio, al suo fianco.
 Dopo un po' Zoro chiese -Cosa ha detto Chopper?-
-Che sono molto gravi, ma forse se la caveranno- asserì l’archeologa.
Lo spadaccino non rispose. Ci furono alcuni interminabili minuti di silenzio. 
-Che vi è successo nella foresta?  Come mai ad un certo punto non eravate più insieme a noi?- domandò poi, destandosi dai suoi pensieri.
-Siamo caduti nella tana di un grillo talpa e, appena arrivati, siamo stati immediatamente attaccati dagli insetti, ma siamo riusciti a sconfiggerli. In seguito abbiamo vagato per un po' nelle gallerie finché non siamo riusciti a trovare l’uscita. Io sono tornata in superficie e ho dovuto battermi contro un ragno mentre Sanji è stato attaccato da un grillo talpa parlante ed è stato ferito gravemente– fece una pausa –Quando ha visto il nemico mi ha detto di andare via e io l’ho fatto. Forse se fossi rimasta con lui le cose sarebbero andate diversamente...- disse Robin con una punta d’amarezza.
 -Non ti avrebbe permesso di aiutarlo, sai com'è fatto quel cuoco da strapazzo: proteggerebbe una ragazza a costo della vita- rispose Zoro, poi aggiunse, irrigidendosi -Almeno lui non ti ha fatto correre rischi...-
Robin lo guardò di sottecchi, pensierosa.
-Che cosa è successo quando ci siamo separati?-
Lo spadaccino sospirò.
-Beolder è tornato ad attaccarci e mentre io lo affrontavo, Nami...- Zoro serrò le mani intorno alla balaustra -...ha combattuto contro una Mantide e, anche se ha vinto, è stata ferita- la balaustra si sbriciolò sotto la sua stretta.
-Ah- rispose Robin, assorta.
Rifletté su ciò che le aveva detto Zoro e sul suo strano comportamento, mettendo insieme tutti i pezzi come in un puzzle capì che probabilmente era successo qualcosa tra Nami e lo spadaccino. Restarono ancora qualche minuto in silenzio, poi Robin sparò a bruciapelo una domanda.
-Perché non vai da lei?-
-Non credo che sia il caso...-
-Se se ne andasse ora, non te lo perdoneresti mai. Se aspetti ancora potrebbe essere troppo tardi- lo interruppe la ragazza.
Zoro strinse i pugni e restò immobile per un po'. 
-Mpf, mi hai convinto- si arrese poi, incamminandosi verso l'infermeria, ma proprio quando lo spadaccino stava per aprire la porta Chopper gliela spalancò in faccia urlando -Nami si è ripresa!!!-
Mentre Zoro si massaggiava la faccia Rufy si fiondò in infermeria, seguito da tutti gli altri, urlando -Ihiii! Nami si è svegliata!-
Zoro rimase imbambolato sulla porta: ci sarebbe andato dopo a trovare Nami. Da solo.



Dopo che Rufy e gli altri ebbero finito di salutare Nami, la navigatrice, con il permesso di Chopper, lasciò l’infermeria, in quanto si sentiva molto meglio, e poté  ritornare nella sua stanza.
Quando non ci fu più nessuno, Zoro decise che quello era il momento giusto per andare un po’ da lei, così si diresse verso la porta della camera delle ragazze. Si guardò un po’ attorno, accertandosi che non ci fossero gli altri nei paraggi, poi, dopo aver indugiato qualche istante, si decise a bussare.
-Avanti...- disse Nami da dentro la stanza e così lo spadaccino entrò.
La navigatrice si trovava seduta nel suo letto, con la schiena appoggiata al muro, tenendo le gambe distese. Aveva il viso fresco e riposato e, non appena vide lo spadaccino, abbozzò un sorriso.
-Ciao...- disse Zoro, avvicinandosi.
-Ciao- rispose Nami, sorridendogli appena.
Lo spadaccino rimase per un istante in piedi,  un po’ imbarazzato, poi si sedette vicino alla navigatrice, che si era spostata un po’ per fargli posto, e si appoggiò anche lui contro il muro.
-Come ti senti?- le domandò.
-Molto meglio, grazie, e tutto per merito di Chopper!- gli rispose Nami, poggiando una mano sul fianco, ora fasciato -Certo, sono ancora un po’ debole, ma la ferita non mi fa più tanto male-
-Bene, mi fa piacere...- disse Zoro.
Rimasero per qualche tempo in silenzio, non sapendo bene come comportarsi. Il clima era carico di imbarazzo e sia la navigatrice che lo spadaccino lo percepivano.
Infine fu Nami a rompere il silenzio creatosi, dicendo -Comunque, alla fine come si sono risolte le cose? Prima Rufy, quando è venuto a salutarmi, ha provato a raccontarmi ciò che è successo, ma non ha spiegato tanto bene, era troppo esaltato. Più che altro ha fatto del soffoco e basta-
-In realtà nemmeno io so bene in particolare come sono andate le cose...- rispose Zoro -Semplicemente ha detto che mentre camminava per la foresta ha incontrato Paciano, che ha combattuto contro di lui e che alla fine è riuscito ad eliminarlo una volta per tutte- fece una pausa, poi aggiunse- Ah e ci ha anche parlato di come abbia fatto per farci ritornare alle nostre dimensioni normali, distruggendo uno strano arnese che aveva costruito quel tizio... Niente di più-
-Si capisco...E invece che cosa è successo quando ho perso i sensi?- domandò  la navigatrice.
-Niente di particolare... Dopo che hai perso conoscenza, ho raggiunto Usop, Franky, Brook e Chopper, che si è messo subito a medicarti. Successivamente ci ha raggiunto anche Robin insieme al cuoco: era conciato veramente male, ma questo credo che lo sappia anche tu-
-Si, si l’ho saputo, l’ho visto in infermeria...- sospirò Nami, poi disse, tanto per cambiare un po’ il discorso -Beh, ad ogni modo...-  esordì –Allora devo farti i miei complimenti- disse, con una punta di sarcasmo.
-Mh? Riguardo a che cosa?- domandò lui, lanciandole un’occhiata.
-Al fatto che tu, nonostante fossi senza le mie indicazioni, infine sia riuscito ad arrivare dagli altri-
-Tsk, hai visto?- rispose lo spadaccino con un ghigno.
La navigatrice fece a sua volta un sorrisetto – Già e devo ammettere che sono particolarmente stupita considerato il tuo pessimo, o dovrei dire, inesistente senso dell’orientamento-
-Mpf, vedo che ti sei ripresa alla grande, stai ritornando la solita strega...- commentò Zoro, incrociando braccia.
-Scusa, a chi hai dato della strega!?- esclamò Nami, fulminandolo con lo sguardo.
-A te-
Calò nuovamente il silenzio, nel quale  Nami, dopo un po’, non poté fare a meno di sorridere. Inutile,  erano davvero impossibili, in qualsiasi momento ogni pretesto era buono per iniziare a litigare e a battibeccare. 
Le scappò da ridere e si voltò verso lo spadaccino, il quale  fino a quel momento aveva continuato a guardare, con la sua solita espressione impassibile,  dritto di fronte a se, pensieroso.
A quel punto Nami gli si avvicinò silenziosamente e, senza dire una  sola parola, gli stampò un leggero bacio sulla guancia. Zoro sussultò, non aspettandosi quel contatto improvviso, e si voltò a guardarla.
–Comunque sì... – esordì la navigatrice – mi hai detto che mi avresti riportato dai nostri compagni a qualunque costo... Lo hai fatto. Perciò grazie- e gli rivolse un sorriso
-Si beh, di niente...- rispose secco lo spadaccino, imbarazzato, voltando la testa leggermente da un’altra parte e cercando così di nascondere il lieve rossore che era comparso sul suo viso.
La navigatrice fece un’espressione divertita, la cosa non le era sfuggita e non perse l’occasione per stuzzicarlo.
-Sei carino quando arrossisci...- commentò, con un sorrisetto.
Lui si voltò completamente da un altro lato, arrossendo ulteriormente.
-Arrossire!? Io!? Ma fammi il favore...- le rispose, irritato.
-Certo,certo...-disse Nami.
Zoro aspettò qualche istante e si girò nuovamente verso di lei, per poi la tirarla verso di se e baciarla, abbracciandola forte e Nami ricambiò immediatamente, non aspettando altro.
Si distesero sul letto abbracciati, senza interrompere nemmeno un attimo il bacio e scambiandosene poi altri.
-Ah, comunque lo sai che intanto continueremo a litigare, vero?- disse dopo un po’ Nami, allontanandosi.
-Beh, questo era scontato- rispose lo spadaccino.  
-E che non ho alcuna intenzione di annullarti i debiti nonostante tutto, vero?-continuò la navigatrice
Zoro rimase un attimo in silenzio e poi disse facendo una smorfia -Tsk,lo immaginavo sei e rimarrai sempre la solita strozzina...-
Lei gli lanciò un’occhiata non molto rassicurante e per un attimo Zoro temette di beccarsi uno dei suoi soliti pugni in testa, ma, per questa volta, la navigatrice non fece niente di tutto ciò.
-Ascolta...- disse poi Nami, seria –Io credo che sia meglio non dire niente agli altri, almeno per il momento...-
-Si...Sono d’accordo con te- rispose lo spadaccino, annuendo.
Rimasero insieme ancora per un po’, fino a quando la navigatrice non si addormentò; in fondo era ancora debole e non si era ripresa del tutto.
A quel punto Zoro decise di  andare a dormire e di lasciarla riposare. Ripensò a come alcune cose fossero da quando avevano sbarcato su quell’isola: sì, decisamente erano cambiate per il meglio.



Robin si sentì più sollevata sapendo che le condizioni di Nami erano migliorate, ma non era più uscita dall'infermeria dopo averla salutata. Era restata al fianco di Sanji tutta la notte, ad aspettare. Perché nonostante fosse un inguaribile pessimista, questa volta non riusciva neanche ad immaginare la peggiore delle ipotesi. La sua mente così fredda e razionale si rifiutava di figurarsi quella possibilità, la teneva a debita distanza, ai margini più remoti dei suoi pensieri.
Quella notte stava per finire, ormai tutti stavano riposando e la Sunny era immersa nel silenzio, eccezion fatta per il rumore così famigliare delle onde che si infrangevano sulla chiglia. Il Sole sorse, mentre Robin guardava il viso troppo pallido del cuoco illuminarsi man mano con la luce candida che entrava dalla porta.  Forse proprio a causa di quell'indiscreto raggio di sole, Sanji sbatté le palpebre, infastidito. Robin non riusciva a credere ai propri occhi, prese la mano di Sanji tra le sue e attese che si svegliasse del tutto.
-Robin...?-
La ragazza sorrideva.
-Si?-
Sanji si guardò intorno.
-Come siamo arrivati alla Sunny?-
-Ci ha guidato il fiuto di Chopper, dopo che le zanzare ci hanno riportato dai nostri compagni, ricordi?-
-Ah, già! Alla fine hai fatto quel patto...- disse tristemente.
-È andato tutto bene...-
-Hai dovuto pagare con il tuo sangue-
-Non ha importanza. L'unica cosa che conta è che ora siamo tutti qui-
Robin spostò il letto su cui prima riposava Nami di fianco a quello si Sanji e ci si stese, girata verso di lui, mentre il pirata, al quale costava ancora troppa fatica muoversi, rimase a fissare il soffitto di legno dell'infermeria.
-Mi dispiace- sussurrò Sanji.
-Per cosa?- chiese, sapendo che avrebbe ricevuto una risposta insulsa.
-Per averti causato così tanti problemi-
Ci fu un minuto di silenzio.
-Grazie- ribatté Robin.
-Per cosa?- chiese esterrefatto.
-Per avermi fatta sentire così bene- rispose, poi si avvicinò, portando il volto ad un soffio da quello di Sanji -Io non ho bisogno di essere protetta, ma di essere amata-
Sanji sospirò, poi la baciò delicatamente, ad occhi chiusi, come se fosse una timida prima volta.
-Come stai?- gli chiese la ragazza, dopo un po'.
-Meglio, Chopper fa davvero miracoli-
-Rufy è riuscito a sconfiggere Paciano- disse sorridendo.
-Perfetto! E gli altri come stanno?-
-Direi tutti bene, solo un po' ammaccati. Nami era messa male, ma anche lei si è ripresa-
-Chi ha osato picchiare Nami?- chiese alterato.
Robin ridacchiò.
-Sei fortunato che io non sia gelosa... Pare sia stata una mantide religiosa, comunque l'ha sconfitta-
-Insomma è andato tutto per il meglio...-
-Più o meno, forse il meglio deve ancora venire...- sussurrò Robin all'orecchio di Sanji, prima di baciarlo di nuovo.
Dolci baci scaldarono quella stanza che il Sole stava invadendo sempre di più. 
-Cosa faremo d'ora in poi?- chiese piano Robin, appoggiando la testa sulla spalla di Sanji.
-Quello che stiamo facendo adesso-
-Forse è meglio che non diciamo niente agli altri, però-
-Già, non penso che sia ancora il momento di metterli al corrente-
-Temo che potremmo alterare il bellissimo rapporto che c'è tra i nostri compagni...- disse Robin un po' impensierita.
-Non preoccuparti, quando decideremo di dirglielo capiranno. Per ora, però, questo amore sarà solo nostro-
Robin sorrise.
Gli occhi di Sanji brillarono come mai prima di allora.
Sarebbero restati lì ancora a lungo, ma un rumore gli fere capire che stava arrivando qualcuno. Robin lasciò un bacio a stampo sulle labbra del cuoco.
-Vado a dire agli altri che stai meglio- disse uscendo dalla stanza.
Appena fu fuori incontrò Chopper.
-Ciao Robin! Mi sono alzato presto per venire a vedere come sta Sanji- 
-Si è appena ripreso- disse l'archeologa sorridendo -Sei stato bravissimo a curarlo, era davvero messo male-
-Oh, grazie...- disse gongolando -ma lo sai che non mi piacciono i complimenti!- aggiunse poi.
Robin rise.
-Certo! Io ora vado a riposare un po', ci vediamo dopo- salutò Robin andando in camera sua.

















   
 
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