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Autore: EkiDra    16/06/2014    5 recensioni
Tratto dal primo capitolo.
-Ma dove hai la testa?-Dissi in tono molto sgarbato.
-Dove l'hai messa tu!- Ma come osa, e pensare che è lui ad avere torto.
Ecco l'atteso capitolo di "Tu che mi attiri".
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Io e te, siamo molto simili.

 
 

 

Quella mattina mi svegliai con ancora l’armatura indossata.
Mi ricordavo perfettamente quello che era successo tra me e Kagome, e la cosa mi metteva di ottimo umore.
Mi girai alla mi destra, per vedere la sua piccola testolina appoggiata suo mio petto.
Mi intenerii molto a quella visione.
Le circondai maggiormente i fianchi e le depositai un piccolo bacio sulla fronte, cosa che la fece destare dal suo dolce sonno.
I-Buon giorno.- Dissi sorridendole e dandole un piccolo bacio sulle labbra, che lei subito corrispose.
K-Buon giorno a te.- Mi rispose con il sorriso sulle labbra.
I-Si pronta a ritornare a casa?- Le chiesi dolcemente accarezzandole i capelli.
K-A casa? Ma non ci sono già?- Mi chiese non capendo le mie intenzioni di far trasferire tutta la sua famiglia nella mia dimora.
Certo, sarà difficile convincere mio padre, ma infondo non faccio nulla di male a tenermi la donna che amo vicino a me, no?
Un momento … ho detto davvero la donna che amo?
Santi Dei! Come ho fatto a non accorgermene prima! Come ho fatto a essere così stolto da non capire che, Kagome, è molto più che una semplice donna?
K-Inuyasha … tutto bene?- Mi chiese lei dolcemente, non capendo, probabilmente, che la causa del mio momentaneo blackout era lei.
I-Si,  Kagome, tutto bene. Scusami ma ero soprapensiero.- Le dissi posando il mio sguardo su di lei.
K-Quindi di che casa stavi parlando?- Mi domandò alludendo alla mia domanda di prima.
I-Intendevo la mia residenza … pensavo che saresti tornata, ma evidentemente non vuoi.-Mentii.
Girai la testa dall’altra parte, facendo finta di essere dispiaciuto.
Sicuramente non le avrei detto la verità.
Ma lei mi stupì.
K-Oh!E io che pensavo non mi volesse più a lavorare lì con lei … infondo … sono una buona a nulla.- Disse triste, pensando che io non la volessi più.
Quanto si sbagliava! Se era lei la cosa che bramavo più di ogni altra al mondo!
Come faceva a non capire l’effetto che aveva, questa piccola umana, su di me?
I-Ma che vai a pensare, sciocca! Certo che ti voglio, ma di certo non come serva! Di quelle ne ho centinaia … io … io pensavo più a …. No lascia stare, è una sciocchezza!- Dissi cercando di sviare il discorso.
Infondo, io non sapevo neanche se lei provava quello che provavo io.
Se il mio sentimento era a senso unico, avrei fatto una magra figura e di certo lei non avrebbe voluto più vedermi.
Quindi il mio istinto mi ha suggerito di, in un certo senso, restarle “amico”, se così si può dire.
Speriamo solo che non si accorga dei miei veri sentimenti.
K-Ma … perché non me lo dici? Dai, ora sono curiosa! Se non devo servire, cosa devo fare?- Mi chiese lei ingenuamente.
“Nulla, sciocca! Devi semplicemente amarmi come io amo te! Devi essere mia moglie e la madre dei miei figli!” Le avrei voluto dire … ma di certo non mi sarei rovinato così!
I-No, niente, non importa!- Risposi sbrigativo.
K- Ma perché!? Dai, mica mi offendo, infondo devo imparare a fare il mio mestiere!- Continuò lei imperterrita fino a quando scoppiai.
I-Ti ho detto che non importa! Non continuare a essere così tartassante!- Le urlai in faccia.
Ma quando mi resi conto di quello che avevo fatto, oramai era troppo tardi.
Lacrime.
Ora stavano bagnando il mio vestito.
Lacrime.
Le sue.
Non avrei dovuto usare quel tono con lei, ma il fatto di amarla e di non poterle rivelare niente di tutto questo, mi stava sopprimendo.
K-Scusami, non mi sarei dovuta impicciare in fari altrui.- Disse con voce tremula.
I-Kagome,scusami…non volevo usare quel tono con te.- Dissi stringendola più a me, per farle capire quanto dispiacere possano causarmi le sue lacrime.
I-Il fatto è che tu mi hai colpito. Non solo con la tua personalità, ma anche con la tua bellezza e la tua capacità di calmare il mio animo.- Le rivelai non guardandola negli occhi.
Se avessi unito, ancora una volta, i miei occhi con i suoi … non so per quanto avrei resistito nel baciarla.
Quelle distese di cioccolato mi avevano rapito stregato e quelle labbra rosse e carnose avevano occupato i miei sogni, non lasciandomi mai tregua.
K-Davvero? Bhe, almeno non ti annoierai in mia presenza.- Disse sorridendo leggermente.
Che bella.
Le sue labbra, piegate in quel dolcissimo sorriso, sono un tocca sana per il mio animo.
I-Non mi annoierei mai. Di questo puoi starne certa.-
Credo davvero di essermi cacciato in un bel guaio.
Un Dio non si può innamorare di una mortale … non è consentito.
Se mio padre lo venisse a sapere, mi proibirebbe di vederla.
Ma io non riuscirei a sopportare l’idea di un mondo senza di lei, senza il suo sorriso.
Sarebbe come un pugnalata, dritta in mezzo al cuore.
Devo prendere una decisione.
O lasciare il mio posto di divinità … o sperare che mio padre accetti Kagome.
Certo, lasciare il posto di divinità sarà una cosa molto ardua, visto il fatto che di nascite divine, nell’ultimo periodo, sono state assenti, ma per la mia Kagome scalerei il mondo.
K-Inuyasha, ti vedo pensieroso; qualcosa non va?- Mi chiese guardandomi.
I-Kagome, so che può essere una cosa abbastanza strana, ma … ecco … è da un po’ che provo questi sentimenti e naturalmente vengono fuori solo in tua presenza … con questo non voglio dire che è colpa tua … ecco …. Vedi … io … ooohhh … te la farò breve! Kagome … io …. Io … Ti amo.- Dissi le ultime parole quasi sussurrando.
Era una cosa così strana da dire, ma al tempo stesso piacevole.
Riaprii gli occhi, precedentemente chiusi, per via dell’imbarazzo, quando vidi che i suoi occhi erano aperti fino all’inverosimile.
Sul suo volto si poteva leggere una faccia stupida, per le mie parole.
K-Inuyasha … io … non so cosa risponderti … io ….- Disse con il labbro tremulo.
I-Non c’è bisogno che tu mi risponda subito, ma volevo solo che lo sapessi. Se vuoi ti lascio un po’ di tempo per pensare, non sei obbligata a rispondermi subito.- Detto questo mi alzai, le feci il baciamano e uscii, sapendo che lei mi stava ancora fissando dalla finestra della sua stanza.
Avrei voluto baciarla, esprimere il mio amore verso di lei in tutto e per tutto, ma in questo momento è troppo scioccata, baciandola non l’aiuterei a decidere perfettamente, ma preferisco così.
Deve essere una decisione presa da lei, soprattutto non deve essere influenzata dal mio comportamento.
Spero solo di aver fatto la cosa giusta.
Ora il problema più grande è mio padre.


Arrivato nella mia abitazione mi dirigo subito in camera mia, dove sapevo trovarci Reicheru, intenta  a leggere chissà quale libro.
R-Inu, ben tornato.- Mi disse chiudendo il libro e posandolo sul tavolo.
I-Rei … ho combinato un casino!- Dissi sedendole accanto.
R-Fammi indovinare, ti sei recato da quella giovine e sei rimasto a dormire lì, il mattino seguente ti sei svegliato e ti sei trovato davanti a un bivio, o dirle la verità o mantenere il segreto sul tuo amore per lei … giusto?- Disse stupendomi.
Come diavolo faceva a saperlo?
I-Ma … mi hai seguito e spiato???- Chiesi alterandomi.
Certo, va bene che siamo fratelli, ma un po’ di privacy???
R-Non ti ho né spiato né seguito. I miei cuccioli mi hanno riferito solo quelle che hanno visto …. E non dirmi che non sai che i miei piccoli possono vedere tutto quello che li circonda!- Disse con una calma impareggiabile.
I-Bhe … ecco … a essere sinceri non ne ero per nulla a conoscenza … eh eh.- Dissi io con un sorriso tirato.
Se potessi leggerle la mente mi direbbe “Ma che razza di fratello cretino mi sono ritrovata? Ma perché diavolo dovevamo nascere gemelli?”
R-E’ evidente che la parte intellettuale della famiglia è stata donata a me.- Ecco, appunto, qualcosa sulla mia intelligenza doveva dire.
I-Ma che ne sapevo io che le tue belve …-
R-Cuccioli, prego!-Mi interruppe lei un po’ alterata, per via dell’appellativo.
I-Fa lo stesso … che i tuoi CUCCIOLI! Potessero vedere tutto da lassù!?- Dissi marcando la parola “cuccioli”
I-Comunque c’è dell’altro.- Dissi cercando di non guardarla.
I-Ecco … al bivio ho scelto di rivelarle i miei sentimenti e per non influenzare la sua decisione le ho fatto il baciamano e me ne sono andato … ma vedi, quando le ho detto “Ti amo”, il suo sguardo era sorpreso, stupito.- Dissi con le guance color pomodoro dall’imbarazzo nel parlarne con lei.
R-Hai fatto bene. Evidentemente lei non si aspettava una dichiarazione da te, e nemmeno una tua infatuazione. Devi capire, Inu, che non è normale che un Dio si innamori di una mortale, perché è praticamente impossibile restare insieme per tutta la vita, tu perché sei immortale, lei per la sua umanità.-Mi spiegò con tono dolce mia sorella.
Forse non ho sbagliato a parlarne con lei, alle volte sa dare dei buoni consigli.
I-Ma se lei rifiutasse, se non mi volesse più vedere? Io che faccio? Non posso resistere!-Dissi esasperato e molto preoccupato dall’idea che lei mi abbandoni.
R-E dimmi allora, sei lei non ti rifiutasse, se vivrete insieme, dopo che il suo spirito e il suo corpo saranno invecchiati e infine morti … tu che farai?-
Disse più seria che mai.
Non avevo mai considerato appieno questo punto.
Anche se mi rifiuta e decide di non vedermi più, io comunque potrò vegliare su di lei.
Ma quando morirà … io non potrò seguirla.
E ora che faccio.
I-Io avrei lasciato il posto di divinità protettrice della guerra o avrei cercato di convincere nostro padre ad accettarla!- Dissi convinto.
R-Sai bene quanto me che è per lo più impossibile, lasciare il posto di divinità!- Mi disse fredda.
Certo, anche lei, a suo tempo, aveva amato un mortale.
Pur troppo per lei, lui non corrispondeva i suoi sentimenti e inoltre era affetto da una malattia, che andava sempre peggiorando.
Mi ricordo perfettamente le lacrime di delusione.
Non mangiò per più di un mese, non che ne avesse bisogno, ma si era rinchiusa in un bozzolo nel quale non voleva più uscire.
Sempre chiusa nella sua stanza, senza cibo ne acqua.
Per fortuna che almeno io e i nostri amici le siamo stati vicino.
I-Lo so, ma se spiegassi a mio padre come stanno veramente le cose, forse lui …- Cercai di convincerla.
Infondo può prendere lei il mio posto.
R-Che vai dicendo. Nostro padre non ti permetterà mai di lasciare il posto di divinità e non pensare che lo prenda io.- Disse raddolcendo la voce.
I-Lo so, ma devo trovare una soluzione a tutto questo casino!- Dissi alzandomi e dirigendomi nella biblioteca.
Ci dovrà pur essere un libro che parla di queste cose!
R-Aspetta. Ti aiuto, infondo, anche tu l’hai fatto!- Disse sorridendo appena e raggiungendomi.
I-Grazie.- Dissi.
R-Di cosa? Infondo, io e te siamo più simili di quanto immaginassi.- Disse sorridendomi e cominciando a cercare.


Scusate l'immenso ritardo nel pubblicare.
Come promesso, ho pubblicato appena finita la scuola.
Che dire...spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Spero tanto di riuscire ad aggiornare più spesso ora.
Baci Rachy_Chan

 

 

  
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