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Autore: _itsmyworld    16/06/2014    7 recensioni
Margaret Felton era una ragazza piena d'ottimismo.
Margaret Felton era un pezzo di pane.
Margaret Felton era una povera illusa.
Margaret Felton era un'innamorata cronica.
Margaret Felton era una romanticona.
Margaret Felton cos'è adesso?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SEDICI - Dark

Era passata più di una settimana dalla nostra giornata a Londra ed io mi ritrovavo, come da tradizione, con Harry che si riscaldava per il combattimento che si sarebbe tenuto tra meno di un'ora. Ero stanca d'accompagnarlo sempre, ma ero stanca soprattutto di vederlo su quel ring ed incassare pugni e rischiare di farsi seriamente male. Anche quando eravamo semplici amici, gli rendevo noto il mio odio per queste cose.
«Piccola dopo vai da Liam e resta vicino a lui, non farmi stare in pensiero» m'avvisò il riccio avvicinandosi a me ed io annuì. Oggi c'era anche Liam ad assistere all'incontro ed era davvero pieno d'adrenalina, non aveva mai visto Harry combattere.
«Cosa succede?» chiese notando il mio essere distaccata.
«Harry non voglio più venire in questo posto, non voglio che tu continua a combattere» confessai sedendomi sul piccolo tavolo che si trovava in stanza.
«Margaret ti devo dire una cosa. Questo è il mio ultimo incontro, da domani inizio a lavorare nell'officina di mio zio Alan e non avrò più bisogno di questi soldi sporchi» s'avvicinò a me ed io sorrisi per quella stupenda notizia.
«Davvero?» chiesi per esserne certa.
«Davvero. Mi sono stancato di combattere e poi voglio che tu sia felice e se vedere me al sicuro, può aiutare, mi metterò al sicuro» disse facendomi divaricare leggermente le gambe per potersi posizionare ancora più vicino a me. Mi cinse con le braccia la vita e poi avvicinò il suo viso al mio.
«Grazie» dissi soffiando sulle sue labbra e in pochissimo tempo le nostre labbra s'unirono ed il bacio iniziò ad aumentare d'intensità.
«Styles tocca a te» un omone vestito di nero, entrò in stanza e pose fine al nostro bacio. Un bacio stupendo, come tutti gli altri. Amavo proprio questo del nostro rapporto e cioè quella sensazione di provare cose nuove ogni giorno. Ogni bacio con lui mi sembrava totalmente nuovo e mi procurava delle emozioni a me sconosciute.
«Devo andare, a dopo piccola» mi salutò con un altro bacio.
«Stai attento e buona fortuna» urlai prima che potesse uscire dalla stanza, si girò, mi sorrise e poi andò via. Subito afferai la borsa che avevo lasciato per terra e poi raggiunsi Liam che si trovava molto vicino al ring. Mi feci spazio tra quelle belve ubriache e raggiunsi il mio amico, che mi salutò con un dolcissimo sorriso.
L'incontro iniziò e io iniziai a pregare. Mancava poco alla fine del primo tempo ed Harry stava per mettere KO il suo avversario. Il mio ragazzo, era un tipo cazzuto e non aveva paura di niente e nessuno, nemmeno di quell'armadio umano che si ritrovava come 'nemico'.
«Tre, due, uno...stop» urlò l'arbitro sollevando il braccio del vincitore. Il braccio del mio Harry. Aveva finito in bellezza e ne fui sollevata.
«Non farò mai incavolare Harry» disse Liam divertito mentre camminavamo verso la stanza dove si trovava il riccio.
Entrati lo vidi seduto che si toglieva le bende dalle mani ed appena sentì la porta chiudersi, sellevò il capo e mi sorrise. Notò Liam e lo salutò con un occhiolino al quale il moro rispose nel medesimo modo. Mi avvicinai al riccio e gli lasciai un sonoro bacio sulla guancia e sorrise.
«Amico l'hai steso subitissimo, complimenti».
«Liam mi ha detto che non ti farà mai incavolare» risi ed Harry anche.
«Amico la prossima volta che mi rubi una sigaretta, ti faccio fuori» lo minacciò divertito e Liam rise di gusto.

Usciti da quel posto orribile, che non avrei mai più rivisto, Liam andò via e lasciò me ed Harry soli. Non avevo voglia di camminare, così decidemmo di prendere la macchina ed andare a prendere qualcosa da mangiare in pizzeria. 
«Hai finito finalmente» sorrisi al mio ragazzo che camminava con me mano nella mano.
«Solo per te» sussurò vicino al mio orecchio per poi lasciare un dolce bacio sul mio collo.
Ero felice, stavo vivendo una storia d'amore bellissima e non potevo chiedere nulla di più. Continuammo a camminare ed una volta raggiunta la macchina, le nostre mani intrecciate si divisero ed entrambi salimmo in auto.
«A che pizzeria andiamo?» chiese Harry mettendo in moto.
«Che ne dici di quella vicino scuola? La pizza lì è buonissima» proposi e lui annuì.
«Come vuoi tu mia cara signora» mi stuzzicò sapendo quanto odiavo essere presa in giro «Dai, sai che scherzo amore» disse.
Ecco sapeva come rendermi vulnerabile, gli bastava pronunciare quella parola e il muro che inalzavo crollava. Forse, però, non era solo quella parola a farlo crollare era anche la sua estrema fragilità. Finalmente, con mio entusiasmo, arrivammo in pizzeria ed Harry decise di entrare solo lui nel locale e far aspettare me in macchina, perchè faceva un po freddo e non voleva farmi prendere un colpo d'aria. Mi trattava come una bambina e la cosa era estremamente dolce, anche se alcune volte poteva sembrare molto soffocante.
«Amore prendo due pezzi di pizza, una porzione di patatine e da bere cosa vuoi?» chiese mentre prendeva i soldi dal portafoglio.
«Prendimi una coca cola» risposi mentre vagavo un po su Facebook, per passare il tempo.
«Ok vado e torno subito, chiuditi da dentro» mi lascia un dolce bacio sulla guancia e poi va via.
Resto sola. Sola in quel posto lontano e buio. Avevo paura. C'era gente fuori, ma io stavo tremando dalla paura. Il buio era diventato il mio nemico, dopo quella notte tremavo quando ero sola ed ero circondata dal buio. Iniziai a sentirmi male, il respiro diventò irregolare fino a quando non vidi Harry dirigersi verso la nostra macchina e mi rilassai. Sapere che lui c'era, mi metteva forza. Lui per me era come un calmante quando rischiavo d'impazzire. Lui riusciva a mandar via tutti i mostri del mio passato, solo con la sua presenza.
«Brr che freddo, vuoi che accenda l'aria per riscaldarti un po?» chiese strofinandosi le mani sulle braccia per riscaldarsi. Lo guardo e gli sorrido, non sapevo come ringraziarlo per tutto quello che faceva per me. Senza dargli tempo di muoversi,gettai le mie mani intorno al suo collo e lui prontamente mi strinse tra le sue braccia. Gli baciai dolcemente il collo e lui mi accarezzò la schiena con la sua mano che m'infondeva calma. 
«Grazie. Grazie per tutto» dissi stringendolo ancora di più.
«Grazie a te per esserci. Ti amo Margaret» disse baciandomi anche lui il collo. Sorrisi,non era la prima volta che lo dice però io stavo impazzendo dentro, ogni volta che sentivo quelle paroline magiche, le mie gambe cedevano. Non riuscivo a dare una spiegazione a quello che stava passando il mio cuore in quel momento. Batteva fortissimo e poi rallentava, ma appena sentivo quelle due paroline rimbombare nella mia testa, riprendeva a battere così forte da potersi scontrare con il petto del mio ragazzo che mi stringeva ancora tra le sue braccia.
«Ti amo» dissi e subito lui pose fine al nostro abbraccio, lo guardai confusa e poi notai il suo sorriso aumentare sempre di più sul suo volto. Mi baciò, un bacio pieno d'amore. Un bacio che mi faceva capire quanto amore lui provava per me, quell'amore che io ricambiavo senza nessun tipo di differenza. Non potevo chiedere di meglio e con il passare del tempo, capivo che Harry era arrivato per aiutarmi a risalire da burrone nel quale mi trovavo da troppo tempo. Lui era la mia ancora.
«Ehi che ne dici se andiamo a casa mia e mangiamo lì? Si è raffreddato tutto e poi sta piovendo» proposi notando le goccioline che bagnavano i vetri dell'auto. Harry acconsentì e mise in moto diretto verso casa mia, che lui poteva definire anche la sua. Stavamo insieme da poco, ma quel rapporto di migliori amici che avevamo prima, ci aveva uniti tantissimo da farci sembrare una coppia che durava da tantissimo tempo. Non eravamo mai andati oltre nei momenti più passionali, non ci eravamo mai uniti completamente, ma nonostante quello io e lui ci sentivamo uniti. Per me, io e lui eravamo un ciondolo diviso a metà che una volta trovata la parte mancante, si univano perfettamente e non si dividevano più. 
Nell'auto regnava il silenzio e non mi dava fastidio, avevo un forte mal di testa e non avevo voglia di parlare ed Harry lo capì. Lui mi capiva sempre e non sapevo come potesse farlo. Capiva quando ero felice e quando non stavo bene. Molto spesso, anche prima di rendere il nostro rapporto più profondo, mi vedeva strana come se vivessi in un altro mondo e mi chiedeva, sempre, cosa c'era che non andasse ed io molto spesso mentivo. Mi sentivo davvero colpevole per non dire la verità al mio ragazzo, ma lo facevo per non farlo preoccupare e per non portare a galla completamente quei ricordi orribili che mi occupavano il pensiero.
«Domani inizierò un vero lavoro, sono elettrizzato» disse guardandomi.
«Sono fiera di te, però guarda la strada» lo ammonì e lui si voltò subito.
«Domani pomeriggio non possiamo vederci, però la sera passo da te» m'avvisò ed io annuì continuado a guardare da fuori il finestrino.
Guardavo il cielo pieno di nuovole e ascoltavo il rumore della pioggia violenta che cadeva sul tettuccio dell'auto. Mi stavo rilassando fino a quando non sentì Harry suonare bruscamente il clacson, mi voltai e due fari mi accecarono, erano troppo vicini. Harry mi guardò e mi strinse la mano, cercava di scansare l'auto davanti a noi che aveva perso il controllo.
«Ti amo» disse stringendo ancora di più la mia mano.
«Ti amo» dissi prima di essere scaraventata contro il vetro dell'auto.
La mano di Harry lasciò la mia e poi, il buio.



*Spazio autrice
Sono tornata, il mio blocco sta scomparendo e so che mi odierete per questo capitolo, ma dovevo farlo.
Cosa ne pensate? Fatemi sapere. 
Spero di non avervi perso, un bacio xx
  
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