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Autore: draconianApathy    16/06/2014    2 recensioni
Siamo alla fine del Terzo Libro appartenente alla Prima Serie: Nico giura odio a Percy, ma stavolta questo escogita un piano per rimediare al danno fatto al cuore del piccolo.
(Piccolo accenno ad una coppia rivelata nella Seconda Serie.)
Dedicata a Lily Juvenile e Chiars, due Pernico shippers :3
Ellie01
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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It didn't really happen.
                     



Piccole lacrime sgorgavano oramai agli angoli di quegli occhi scuri troppo giovani per sopportare la morte di un proprio caro, di un parente talmente stretto da provocare sentimenti ancor sconosciuti al debole essere del ragazzino.
Odio per il ragazzo che avrebbe dovuto proteggerla, che avrebbe dovuto proteggere entrambi anziché permettere che il fatto accadesse quel fero giorno.

Le iridi color pece ormai irate, fisse su quelle del sacrilego Figlio di Poseidone, iniettavano vendetta contro chiunque le incrociasse, parevano ormai cerchiate di fuoco, ma bagnate di lacrime amare per la perdita.
Era morta sua sorella, Percy aveva infranto la promessa fatta al povero Nico, indignato dalla sua azione per nulla altruista a suo viso.

Il volto del ragazzino era completamente umido, su di lui la pioggia tempestava come non mai e non avrebbe mai perdonato nessun torto rivelatogli in quell'istante.
<< Ti odio. Odio tutti! >> sentenziò il piccolo gridando e girando i tacchi a passi pesanti verso la foresta: voleva scappare dal proprio traditore.
Al Figlio di Poseidone venne in mente un'idea per consolarlo, alludendo all'ultima Cacciatrice di Artemide deceduta, quindi lo rincorse a passo lesto raggiungendo Nico in poco tempo dopo una corsa sfrenata, ma vana.

<< Vattene! >> gli urlò di rimando il giovane, vedendolo: non voleva più avere a che fare con quell'individuo.
Egli però lo pregò di aspettarlo tra un ansimo e l'altro, implorandolo con gli occhi di ascoltarlo; il giovincello si sedette dove capitava con disprezzo, le braccia conserte troneggiavano al suo petto e le lacrime erano ancora ben visibili attorno agli occhi rossi.
Il maggiore dei due lo raggiunse ai piedi del pino, osservando la tanta luminosità della Luna quella notte molto turbata per il piccolo Nico.

<< La vedi quella stella, la più luminosa fra tutte? >> chiese il Figlio di Poseidone quasi sussurrando all'orecchio del compagno il quale annuì diffidente.
<< Quella è tua sorella. Ti sta guardando e non vuole che tu ti comporti da bambino, sei un uomo, ricordalo. >> il ragazzino rimase a fissare quella stella per dei minuti che che parevano ore, sembrava stesse escogitando un modo per raggiungerla.
Ad un tratto si alzò urlando il nome “ Bianca” per tre volte, senza successo, per portarsi nuovamente le mani sugli occhi e ricominciare a piangersi addosso.

Percy gli si avvicinò con cautela e lo affiancò in poco tempo, cercando di consolarlo con un buffetto sulla spalla mentre Nico in quel gesto trovò un briciolo di conforto, fiondandosi subito tra le braccia del compagno.
Questo non poté far altro che circondarlo con le proprie braccia, cosicché il Figlio di Ade riuscì ad affondare la testa nel petto dell'altro e soffocare i propri singhiozzi.

Nico ci trovò molto imbarazzo in quella sua azione affrettata, perciò sciolse l'abbraccio avvampando all'istante, nella quale mossa Percy inarcò un sopracciglio.
Il minore dei due tremava, seppure la temperatura fosse a di poco perfetta, sentiva però caldo in ogni parte del suo corpo, stava bruciando dall'imbarazzo.

Questo prese quel poco coraggio che che gli rimaneva e afferrò il colletto della maglia arancione del Campo del ragazzo.
Le iridi color mare si incontrarono una seconda volta con quelle color pece del Figlio di Ade.
Percy sgranò gli occhi nel vedere l'altro che avvicinava il suo viso al proprio, sfiorandogli il labbro superiore, ma poi arrivando a sussurrargli all'orecchio << Ti odio. >> con più amarezza.

Lo lasciò andare, questa volta accidentalmente toccandogli per poco entrambe le labbra, ma quasi senza farci caso, per poi allontanarsi ancor più accaldato di prima con tanto di guance in fiamme, lasciando un Percy sbigottito nella foresta.
  
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