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Autore: kymyit    17/06/2014    1 recensioni
Grandi cose stanno per accadere alla WW Academy. La sorella del terribile Ivan Braginski, Natalia torna dai suoi fratelli... dall'oltre tomba! Chi l'ha uccisa? Riuscirà il russo a salvare la vita della sorella maggiore e a proteggere il suo "schiavetto" Toris? Ludwing riuscirà a vincere le elezioni e diventare il rappresentante degli studenti o Alfred e gli Alleati la spunteranno? Fine? Macché! Un altro fantasma torna a tormentare due ex studenti e il loro rapporto incrinato. Questo ed altro ancora in quest'assurda fan fiction!!
Genere: Drammatico, Comico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Russia/Ivan Braginski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13: Sad ending:
Insieme per sempre







-Io... ti voglio bene...- disse a bassa voce, rivolto a sua sorella. In quel momento era perfettamente lucido.
Natalia, invece, perse la poca lucidità che aveva.
Afferrò la lama di vetro e con più forza la conficcò nella spalla del fratello maggiore.
-Ti amo!- urlò.
Affondo.
-Ti amo!- urlò.
Un altro affondo. Estrasse il frammento di vetro e lo sollevò a mezz'aria per colpire Ivan al cuore.
-Ti a- le parole le morirono in bocca, in un unico, scuro, spruzzo di sangue. Ivan si spostò di colpo di lato nello stesso istante. Fu un gesto fulmineo, non calcolato. Natalia sentì per la prima volta dopo tanto tempo il dolore. Era forte, era lancinante. E la faceva imbestialire.
Si accorse solo in un secondo momento, guardando il proprio addome trafitto, di Toris coi pugni stretti intorno ad un secondo frammento di vetro.
-Scusa, Ivan...- mormorò il lituano, senza perdere la presa.
Natalia affondò le dita nella chioma castana del ragazzo e lo strattonò con rabbia.
-Cosa hai fatto tu?! Maledetto finocchietto! Cosa credevi di fare?! Eh? Che cazzo credevi di fare, finocchietto?-
Lo strattonò e lo strattonò ancora, intenzionata a strappargli la testa dal collo. E lo colpiva con pugni feroci sulla testa, sul viso, sul petto. Ma Toris non lasciò la presa, seppur dolorante, e con le mani ferite affondò il vetro ancora più a fondo. Natalia si lasciò sfuggire un urlo acuto con la voce di Kat'ja.
Accaddero diverse cose in quel momento.
La prima fu che Ivan si gettò sui due e con forza separò Toris dalle mani di Natalia, che voleva torcergli letteralmente il collo con occhi spiritati.
Kiku, giunse in suo soccorso e sua volta trafisse al fianco sinistro il corpo della ragazza con la sua lama spolverata di granelli di sale. L'urlo crebbe d'intensità e se ci fossero stati altri vetri da rompere, li avrebbe polverizzati in un istante. Non mancò quasi di spaccare i loro timpani. Contemporaneamente, anche Mathias e Lukas la colpirono, l'uno con l'ascia, alle gambe, l'altro semplicemente gettandole grosse manciate di sale sul viso. Ma l'effetto fu assicurato. Natalia si divincolò dai suoi aggressori, contorcendosi e danneggiando il corpo di Kat'ja più di come era ridotto, accecata dal sale, strisciando e rantolando, allungando le mani verso di loro. Le sue onde d'urto li colpirono ancora una volta, scaraventandoli lontano. Ivan strinse Toris a sé, prima di finire insieme a lui contro i macchinari distrutti.
Con forza che di umano aveva ben poco, Natalia si alzò nuovamente, le gambe ferite le tremavano visibilmente, ma lei non ci badava. Lei voleva solo uccidere.
Uccidere quegli stronzi per quello che le avevano fatto.
Uccidere Toris, che voleva rimpiazzarla.
Uccidere Ivan, per stare con lui per sempre.
Il lituano perdeva sangue dalla testa, Ivan lo strinse a sé, preoccupato, mentre perdeva lentamente i sensi. L'ombra di sua sorella si stagliò su di loro.
-Se non possiamo stare insieme... così...- borbottò, con occhi spiritati, allungando la mano verso Toris -Se così... insieme...-
Poi, di colpo, Natalia prese fuoco.



-Speriamo che nessuno ci veda...- disse piano Feliciano.
-Guarda, non è che mi preoccupi tanto che ci veda il guardiano del cimitero, dopo quello che è successo, prenderei a calci chi ha detto che sono i vivi quelli che si devono temere.- rispose Francis, con gli occhi fissi sul corpo di Natalia che ardeva nella notte.
I riflessi rossastri si riflettevano sui loro volti e nei loro occhi.
A tutti parve di sentire un grido lontano, un grido non più di questo mondo, poi la fiamma crebbe, consumando più in fretta il corpo. Ludwig si rigirò fra le mani l'accendino che aveva usato per appiccarlo.
Era finita.
-Riposa in pace.- disse piano, Feliciano, il sensibile, dolce Feliciano, facendosi il segno della croce.
"Riposa in pace." gli fece eco mentalmente il tedesco, ma non rivolto a Natalia. "Gilbert."
Suo fratello era stato vendicato, ma non avrebbe mai immaginato che la sua morte fosse legata a quella di Natalia, alla sua ira, al suo amore contorto. Quasi preferiva fosse stata tutta una casualità, una crudele casualità. Nonostante a volte il sapere che non era affatto così era quasi un sollievo... si trovò molto confuso sotto questo punto di vista, ma ciò che contava, era che Gilbert potesse riposare in pace.
Il diretto interessato avrebbe avuto da ridire, considerato che il paradiso non era abbastanza per il suo ego stratosferico, ma tant'era...
-Raggiungiamo gli altri?- domandò Yao, interrompendo il silenzio.
-Sì, meglio.- fece Arthur.
-Questo posto è troppo inquietante, muoviamoci prima che i morti s'incazzino per il disturbo.- disse invece Alfred.
Nessuno gli rispose che i morti non se ne uscivano dalle tombe, l'esperienza aveva insegnato loro che era possibile.Gettarono altra benzina sul corpo perché bruciasse più in fretta e attesero che venisse consumato. Giusto per essere sicuri che Natalia non tornasse.



Rimasero tutti basiti nell'osservare il corpo di Kat'ja prendere fuoco dall'interno e contorcersi e nel vedere Natalia, l'anima di Natalia che usciva da lei, in fiamme. Fiamme che ne divoravano lo spirito e lo purificavano, costringendola a lasciare quel mondo, precludendole ogni contatto coi vivi.
-Maledetti!- gridò quella, aggrappandosi ostinatamente alla sua ira, alla sua rinnovata vita. -Maledetti! Vi ucciderò! Vi ammazzerò uno ad uno, come cani!-
Ivan strinse a se Toris con più forza, il ragazzo aveva ormai perso i sensi.
-Non ti libererai mai di me fratellone, mai!!-
Natalia lanciò il suo ultimo grido che riecheggiò fra le pareti della stanza e scomparve in un turbine nero che sferzò i corpi dei ragazzi, ferendoli per l'ennesima volta.
Poi più nulla.
Silenzio.
Aria.
Luce.
Pace.
-E' finita?- osò domandare Mathias, quasi aspettandosi che scoppiasse nuovamente un putiferio.
Nessuno rispose per diversi minuti. Il corpo di Kat'ja giaceva scomposto e bruciato davanti a loro e... non sembrava davvero il caso di esultare.
Anche se erano vivi, anche se era finita.
O forse no.
-Che diavolo è successo qui?- esclamò una voce femminile che li fece saltare sul posto (che ne avessero o meno le forze).
L'infermiera guardò il disastro, poi i ragazzi, poi scorse il cadavere del medico e il corpo di Kat'ja e urlò.
Il gruppo decise che di urla ne aveva avute abbastanza, ma non riuscì a lasciare l'ospedale. Avevano tutti bisogno di cure e in più era stata allertata la polizia.





Pochi giorni dopo, si tenne il funerale di Kat'ja e una cerimonia per Natalia. Aveva perso sua sorella minore due volte e sua sorella maggiore era stata uccisa, perché l'aveva protetto.
Per colpa sua.
Toris gli strinse la mano e lui ricambiò la stretta con forza.
In cuor suo sapeva che non era davvero colpa sua. Forse, col tempo la ferita nel suo cuore sarebbe stata risanata. L'importante era che almeno era riuscito a proteggere Toris e, non meno importante, da quella esperienza aveva guadagnato degli amici che altrimenti sarebbero solo fuggiti da lui. Gli furono tutti vicini, tutti lividi, ammaccati, spaventati, ma vivi.
E per fortuna le accuse di omicidio contro di loro erano cadute, in qualche modo. Peccato che per il resto furono costretti a scontare sei mesi di servizi sociali. Ma che importava? Come diceva Feliciano era per una giusta causa ed erano insieme.
Toris avvolse le braccia esili intorno alla vita robusta del russo, incurante di tutto e tutti e quello non lo scacciò. Aveva perso già troppo. Che lo sfottessero, avrebbe messo tutti a tacere.
Dopo aver sciolto quell'abbraccio, Ivan tenne Toris per mano per tutta la durata del funerale, poi, quando furono finalmente soli, si concesse il lusso di piangere tutte le sue lacrime.
"Un'ultima volta." si disse.
Avrebbe pianto un'ultima volta.
Toris gli carezzò la testa dolcemente, senza dire nulla, col sorriso dipinto sulle labbra.






Quella notte, Lukas non si sentiva tranquillo. Erano passati ormai due mesi dai fatti di Halloween. La festa di Capodanno di una settimana prima era stata piuttosto contenuta, se non si considerano certi individui chiassosi, come per esempio un certo turco e un certo greco che si azzuffavano, Kiku che tentava di metterli d'accordo senza successo; Alfred che infastidiva il fratellastro che a sua volta tentava di sfuggire sia a lui che a Francis; poi c'era Lovino, che tentava di ammazzare a pomodorate Ludwig e Feliciano che flirtava con tutte le ragazze che incontrava, sorridendo, sorridendo sempre. Forse tranquillo c'era solo Yao, impegnato a mangiare ignorando tutto e tutti. Elizaveta e Roderich se ne stavano da un lato della sala, appartati in santa pace. Abel e sua sorella Bella, sembravano andare molto più d'accordo di prima, una cosa buona fra tutto quel male.
Tutto perfetto, insomma. Anche Mathias era scemo uguale, eppure...
Ivan e Toris passarono davanti a lui quella notte, stretti l'uno nell'altro. Toris era letteralmente aggrappato al braccio di Ivan ad un certo punto, in una posa tutt'altro che virile, troppo giulivo, troppo nonToris e quando il norvegese l'aveva guardato inarcando un sopracciglio, gli aveva fatto persino l'occhiolino. L'aveva trovato quasi inquietante. Una nota stonata nell'armonia che si stava ricreando.
"Ma sarà solo un'impressione..." si era detto. Si diceva ancora, rigirandosi fra le coperte. Mathias dormiva nella grossa russando come un trombone, quasi quasi, pensò, poteva svegliarlo con un calcio. Diavolo, si sentì quasi geloso di tutta la sua tranquillità!
Un leggero bussare alla porta lo fece sobbalzare, i sensi in allerta. Si alzò piano, col cuore in gola e si avvicinò all'entrata della sua stanza.
-Chi è?- domandò, teso.
-Toris.- risposero. -Ho bisogno di parlarti.-
Lukas aprì piano la porta, senza levare la catenella.
-A quest'ora di notte?-
-E' una cosa importante.-
"Una cosa della massima importanza. Ho una promessa da mantenere, dopotutto."
Dietro la schiena, Toris strinse fra le mani un coltello a serramanico rosso.
"Nessuno potrà mai separarmi da te, fratellone, nessuno."









Note: No, non sono una carogna. Sì, picchiatemi pure u.u
Per farmi perdonare l'ennesimo ritardo, vi posto anche l'happy ending xp
   
 
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