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Autore: Saralasse    14/08/2008    3 recensioni
La storia di Legolas e del suo amore per una fanciulla speciale
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La Luna era già tramontata quando finalmente Helkamirië raggiunse Taur-en-Ithil. Lasciò i cavalli nelle scuderie e corse velocissima verso la sua stanza, dove trovò Ilderan che passeggiava avanti e indietro, attendendo nervoso il suo ritorno.
Helkamirië, finalmente!”, esclamò. “Hai l'antidoto?”.
Si. Come sta Legolas?”.
Non bene, ma non è peggiorato, anzi adesso è addirittura sveglio. Va' da lui, forza”.
Helkamirië entrò nella stanza e subito Legolas si voltò verso di lei, sorridendole sereno; la fanciulla si avvicinò al letto e gli posò un bacio sulle labbra, carezzandogli il volto.
Come stai? Non sembri più bruciare di febbre”.
Adesso riesco a dormire un pò”, scherzò Legolas. “Hai trovato la cura?”.
Si. Rhumine è riuscita a procurarselo”, disse Helkamirië. “Devi berne un sorso appena. Coraggio, tirati su”.
Helkamirië aiutò Legolas a mettersi seduto e tirò fuori dalla propria sacca la fiaschetta di Sangue di Drago, facendogli bere il contenuto.
Allora?”, chiese.
Non sento cambiamenti”, disse Legolas. “Ho soltanto molto sonno”.
Dormi allora”, disse Helkamirië, costringendolo a sdraiarsi di nuovo. Gli sfiorò la fronte con le labbra e prima che l'Elfo scivolasse nel sonno gli disse: “Sii forte Legolas. Noi ti aspetteremo”.
Lo sarò”, disse Legolas cadendo in un profondo stato di incoscienza.

Nei quattro giorni seguenti non ci fu nessun cambiamento: Legolas versava ancora nelle medesime condizioni, ma Helkamirië che continuava a medicare la ferita, constatò con sollievo che si stava rimarginando come avrebbe già dovuto fare. La fanciulla non si allontanava dal capezzale del suo sposo se non per trascorrere del tempo con i gemelli, i quali chiedevano sempre più insistentemente notizie del proprio padre.
Naneth”, chiese un giorno Anië. “Dov'è ada?”.
Helkamirië guardò negli occhi la sua bambina, quegli occhi così simili a quelli di Legolas, e non potè mentire. Sedette su una panca che si trovava sul terrazzo della sua camera, portando i bambini con sé.
Amrod, Anië”, disse, prendendoli in braccio. “Devo dirvi una cosa e voglio che mi ascoltiate con attenzione”.
I bambini annuirono convinti e la fanciulla sorrise rassicurante prima di proseguire. “Vostro padre è molto malato ed è a letto; dal momento che sta così male dorme tanto ed è per questo che non lo avete visto”.
Perciò è nell'altra stanza?”, chiese Anië, indicando la porta.
Possiamo andare da lui, naneth?”, chiese ancora Amrod.
Helkamirië esitò un istante prima di rispondere: non sapeva quali fossero le reali condizioni di Legolas, quindi era indecisa se portare i bambini; infine, accettò di far vedere loro il padre, convinta che se lo avessero visto dormire, si sarebbero quietati. Stringendoli entrambi fra le braccia, li portò nella camera attigua e li depose sul letto; Amrod rimase seduto dov'era, mentre Anië, gattonando sul materasso, andò a sdraiarsi vicino a Legolas, alzando una manina a sfiorargli il volto.
Guarisci presto, ada”, disse. “Così ti sveglierai e tornerai a giocare con noi”, concluse, voltandosi verso il fratellino. “Vieni Amrod. Diamogli un bacino così saprà che siamo qui”. Il piccolo Elfo la raggiunse ed entrambi baciarono le guance di Legolas; Helkamirië si sentì stringere il cuore: i bambini erano così fiduciosi, se il suo sposo non avesse superato la crisi, come avrebbe potuto dir loro che non lo avrebbero rivisto? Non ebbe quasi il tempo di concludere il suo pensiero che Legolas cominciò ad agitarsi, per la prima volta da quando era caduto in quel sonno profondo.
Anië, Amrod, andate a cercare Ilderan”, disse Helkamirië; in realtà non aveva bisogno di Ilderan, ma di una scusa per allontanare i gemelli. Quando furono usciti, la fanciulla si avvicinò a Legolas, carezzandogli il volto. “Legolas”, lo chiamò. “Legolas, avanti svegliati”.
Quasi in risposta alle sue parole, finalmente l'Elfo socchiuse gli occhi, sorridendole non appena distinse il suo volto.
Buongiorno Helkamirië”, disse, sempre sorridendole.
Buongiorno?!”, esclamò Helkamirië. “E' il tramonto ormai!”.
Legolas si mise seduto come se non fosse mai stato meglio e Helkamirië gli gettò le braccia al collo, ridendo felice.
Per fortuna sei qui”, disse l'Elfo stringendola a sé. “Temevo di non ritrovarti”.
Temevi forse che mi stessi consolando altrove?”, disse Helkamirië ironica. “Sei uno sciocco”.
No, lirimaer. Mi sono svegliato per te, dovevo salvarti; ricordi il sogno che feci tempo fa a Dol Taur? Quello in cui vedevo la tua morte?”.
E' stato tanto tempo fa, Legolas”.
Non così tanto. E comunque l'ho rifatto: e non solo l'arma che ti aveva uccisa era nelle mie mani, ma era il mio stesso pugnale!”.
Legolas , tu vuoi farmi del male?”.
Certo che no!”, esclamò l'Elfo prendendole il viso fra le mani. “Come puoi dire questo, lirimaer?”.
Helkamirië posò le proprie mani su quelle di Legolas, sorridendo.
Allora non devi temere”, disse. “Il tuo incubo non si avvererà, stai tranquillo”, concluse, tendendosi in avanti per baciarlo.

Erano ancora stretti l'uno all'altra quando Ilderan irruppe nella stanza, tenendo i gemelli fra le braccia.
Helkamirië, co...”, cominciò a dire, interrompendosi di colpo. “Ah! Scusate non volevo disturbare. Ma tu non stavi dormendo?”.
Ada!”, esclamarono i bambini, saltando giù dalle sue braccia per precipitarsi sul letto. Legolas li abbracciò, posando un bacio su ognuna delle dorate testoline.
Stai bene, ada?”, chiese Amrod.
Naneth diceva che dormivi perchè sei malato”, disse Anië.
Ero malato, è vero”, disse Legolas. “Ma adesso sto bene, sono completamente guarito”.
Completamente?”, intervenne Helkamirië ironica. “E quello cos'è?”, chiese indicando la vistosa macchia di sangue che sporcava le bende sul petto.
Legolas non rispose, sapendo che solo la presenza dei figli gli aveva risparmiato una scenata, tuttavia non smetteva di sorridere.
Avanti bambini, uscite con Ilderan, devo cambiare la medicazione a vostro padre”.
Va bene, naneth”, disse Amrod saltando giù dal letto.
Ci vediamo più tardi, ada”, disse Anië mandando al padre bacini con le manine paffute.
Helkamirië chiuse la porta dietro di loro e si diresse in un'altra piccola stanza, attigua alla camera da letto.
Helkamirië che stai facendo?”, chiese Legolas, vedendola affaccendarsi avanti e indietro.
Ti preparo un bagno caldo”, disse la donna con un sorriso. “Sono certa che ne hai bisogno, la medicazione può aspettare”.
Legolas si alzò dal letto, scoprendo che non si sentiva affatto debole o stanco, nonostante l'effetto del Sangue di Drago. “E' strano”, disse.
Cosa è strano?”.
Rhumine aveva detto che l'antidoto mi avrebbe portato molto vicino alla morte; ma per quanto ne so, io ho solo dormito profondamente, e inoltre, adesso sono pieno di energie”.
Hai dormito molto profondamente, e il tuo cuore batteva così debolmente che... a un certo punto ho temuto che ti fossi arreso: non riuscivo più a sentirlo... ero così disperata!”.
Nel pronunciare quelle parole, Helkamirië era scoppiata a piangere e Legolas l'aveva raggiunta e stretta a sé, baciandole la fronte e stupendosi come sempre di quanto sembrasse fragile e piccola fra le sue braccia. “Sh, non piangere più, ormai è tutto passato, io sto bene e sono qui con te”.
Lo so, ma... è stato terribile, non potevo fare nulla... e tuttavia dovevo mostrarmi forte per i gemelli... non potevo nemmeno piangere. Sentivo come un macigno nel petto, ma ora sta passando... avevo solo bisogno di sfogarmi”.
Legolas la staccò da sé quel tanto che bastava per prenderle il viso fra le mani, asciugandole le lacrime con i pollici. “Ora basta, però. Non sopporto le tue lacrime, ne hai versate tante, e troppe a causa mia. D'ora in avanti voglio solo vederti sorridere”.
Helkamirië si asciugò le lacrime e lo accontentò, prendendogli le mani fra le proprie.
Hai ragione”, disse. “Lasciamoci il passato alle spalle e pensiamo al futuro. Abbiamo un solo compito da svolgere prima: smascherare Rhumine”.
Helkamirië, ora basta!”, esclamò Legolas nervoso. “Devi smetterla, sei ossessionata da quella donna. Sono stato sul punto di raggiungere Mandos a causa sua, e appena mi riprendo mi parli di lei? Dimenticala, almeno per qualche giorno, per favore!”.
Helkamirië chinò il capo, mortificata. “Perdonami Legolas”, sussurrò, e senza guardarlo uscì a passi svelti dalla stanza. “Quando hai finito chiamami. Ti rifarò la medicazione”, disse fermandosi un attimo sulla soglia.
Helkamirië, aspetta!”, provò a richiamarla Legolas, ma la fanciulla aveva già chiuso la porta dietro di sé.

Nell'anticamera Helkamirië trovò Ilderan e i gemelli che la fissavano turbati; Ilderan sembrava piuttosto imbarazzato: probabilmente avevano sentito lo sfogo di Legolas e lo avevano interpretato come una lite.
Naneth”, chiese Anië. “Tu e ada avete litigato?”.
Helkamirië la prese in collo sorridendole. “No, piccola mia, non temere. Hai sentito urlare tuo padre?”.
Si, naneth”, disse la bambina circondandole il collo con le braccia.
Non abbiamo litigato”, disse Helkamirië, lasciando che Anië posasse il capo sulla sua spalla. “E' stata colpa mia, ho detto una cosa che ha fatto arrabbiare tuo padre”.
Allora anche tu combini guai, naneth?”, chiese Amrod dalle braccia di Ilderan. Quest'ultimo sorrideva sornione, perso in chissà quali ricordi.
Certo che lo fa, Amrod”, disse. “Quando vostra madre era una bambina come voi, i nostri genitori dovevano stare sempre in guardia perchè era molto sbadata e spesso si perdeva nei boschi o nel nostro stesso giardino!”.
Ilderan!”, protestò Helkamirië mentre i bambini ridevano divertiti. “Non è bello che tu dica certe cose di me!”.
Dico solo la verità!”, esclamò Ilderan. “Sei stata una sorella impegnativa, dovevo sempre starti dietro; i tuoi figli sono più indipendenti, avranno preso da Legolas”.
Per questa volta farò finta di nulla”, disse Helkamirië. “Ma solo perchè sono troppo felice che Legolas si sia ripreso. A proposito, fatemi controllare se ha finito il bagno. Va' da Ilderan Anië”.

Non appena la sua sposa era uscita, Legolas si era spogliato, immergendosi nella vasca che lei aveva già riempito. Si sentiva leggermente in colpa per averla sgridata, ma sapeva anche che era necessario: da quando conosceva Rhumine, Helkamirië non aveva mai smesso di indagare, sempre convinta di svelare chissà quali complotti, ma non aveva ottenuto nulla, la donna era stata troppo furba e sapeva aspettare, conscia che la fretta avrebbe rovinato il suo piano. Mentre l'acqua lavava il suo corpo, Legolas sentì scivolare via anche tutta la tensione e la preoccupazione per quella dannata ferita avvelenata e non potè reprimere un tremito; anche se con Helkamirië si mostrava sereno, aveva avuto paura: quando il veleno aveva manifestato i suoi primi effetti, aveva temuto di non resistergli e di dover lasciare la sua sposa e i suoi figli. E poi c'era quel sogno... dopo la prima volta, il ricordo era rimasto vivido a lungo, e ora che cominciava a sbiadire era tornato a tormentare il suo sonno. Era sempre lo stesso: vedeva sé stesso seduto sulla sponda di un letto nel quale giaceva Helkamirië, il volto contratto in una smorfia di dolore e gli occhi sbarrati, nella rigidità della morte; le sue vesti candide e le lenzuola, anch'esse bianche, erano divenute cremisi, imbrattate del suo sangue. Anche le sue mani erano insanguinate, ma se la prima volta le fissava vuote, adesso stringeva il suo pugnale e si trattava chiaramente dell'arma che aveva tolto la vita a Helkamirië. Quell'incubo lo atterriva, temeva che si realizzasse, ma d'altro canto l'idea di far del male alla sua sposa gli provocava soltanto ribrezzo. “Non permetterò che accada!”, esclamò ad alta voce.
Che cosa, Legolas?”.
Helkamirië! Da quanto sei lì?”.
Sono appena entrata. Vuoi dirmi di cosa parlavi?”.
Nulla”, disse l'Elfo scuotendo la testa. “Pensieri vaganti”.
Hai finito?”, chiese Helkamirië mettendo una mano nell'acqua della vasca. “Direi di si, l'acqua è quasi fredda ormai. Asciugati mentre io prendo la borsa dei medicinali; quando hai abbracciato me e i bambini, poco fa, sono saltati dei punti”.
Helkamirië uscì dalla stanza, rientrando poco dopo con la sua sacca; Legolas si era asciugato e aveva indossato i pantaloni. La fanciulla prese l'occorrente per ricucire e andò a sedersi accanto a lui.
Ti farà un po' male, abbi pazienza”, disse. Legolas annuì e si mise a osservare le mani di Helkamirië, sopportando senza problemi il lieve dolore; quando ebbe finito, la fanciulla rifece la fasciatura e lo aiutò a indossare la casacca. “Vieni: Amrod e Anië sono qui fuori con Ilderan, e tutti e tre vogliono vederti”.

Quando raggiunsero l'anticamera, Amrod e Anië si precipitarono verso di loro, ridendo felici. “Ada! Naneth!”, esclamarono. Legolas fece per prenderli in braccio, ma Helkamirië lo trattenne guardandolo storto.
Credo che tu abbia fatto arrabbiare mia sorella”, intervenne Ilderan sorridendo e stringendogli la mano. “Sono felice che tu stia bene, Principino”.
Grazie Ilderan”, disse Legolas.
Ada”, chiamò Amrod, tirando i pantaloni del padre. Helkamirië lo tirò su, posandolo fra le braccia di Legolas e il bambino abbracciò l'Elfo. A quel punto Anië tese le manine verso la madre, che non si fece pregare e la sollevò, stringendola forte a sé.
Dovreste mandare un messaggero a Minas Tirith”, disse Ilderan. “E anche presso i Signori d'Ithilien”.
Per quale motivo?”, chiese Legolas.
I nostri amici sono in pena per te”,rispose Helkamirië. “Nei giorni scorsi, Aragorn e Faramir hanno mandato dei loro uomini a chiedere di te, i quali sono ripartiti con cattive notizie”.
Ero ancora incosciente”, disse Legolas. “Ho un'idea migliore: perchè non andiamo a dar loro la notizia di persona? Potremmo portare i gemelli con noi, il viaggio non è così lungo”.
Perchè no?”, disse Helkamirië. “I bambini non hanno mai visto Minas Tirith e io vorrei tornarci; ora che ci penso... Aragorn e Arwen non hanno ancora conosciuto Anië e Amrod, ci siamo sempre incontrati nella dimora di Faramir ed Eowyn. È deciso: partiamo domattina, alle prime luci dell'alba; Haldir, Rumil e Orophin verranno con noi”.
Quando tornerete?”.
Non saprei”, disse Legolas. “Ma dopo quello che è successo, ho bisogno di riposarmi. Ti affido Taur-en-Ithil, Ilderan: forse non sei un bravo guaritore, ma sei un ottimo governante”.
Come desideri, Legolas”, disse Ilderan. “Come devo comportarmi riguardo le indagini su Rhumine e gli Uomini di Rhûn?”.
A quelle parole, Legolas si rabbuiò e il cuore di Helkamirië perse un battito, temendo che il suo sposo si arrabbiasse di nuovo, ma l'Elfo la sorprese, rispondendo pacatamente.
Decidi tu”, disse. “Continua se lo desideri, altrimenti attendi il nostro ritorno. Io sento la necessità di distrarmi da questa faccenda”.
Se per te non è un problema, io vorrei proseguire”, disse Ilderan. “Credo che se attendessimo troppo Rhumine avrebbe tutto il tempo di rimediare agli errori commessi e cancellare quella minima traccia che abbiamo. Non preoccuparti, me ne occuperò io”.
D'accordo”, disse Legolas. “Dunque è deciso: tu governerai Taur-en-Ithil per qualche tempo e condurrai le indagini, mentre io e la mia famiglia ci recheremo a Minas Tirith”.


NdA: Ho cercato di fare un maxi-aggiornamento prima di partire per le vacanze... dovrete aspettare il mio ritorno per i prossimi! Baci!
  
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