Non ricordava che la notte fosse così buia. Quand’era l’ultima volta che era uscita di notte, da sola, senza nemmeno una pila a portata di mano? La luna non avrebbe dovuto illuminare almeno un po’ ? Intanto continuava a correre senza sosta, pensando a qualsiasi cosa purché non fosse quella cosa, altrimenti le sue gambe sarebbero piombate a terra come niente. Continuava a correre a perdifiato. Fece mente locale di tutti i nomi delle persone che conosceva, elencandoli in ordine alfabetico. Con la “A”,poi con la “B”, poi con la “C”… tanto non aveva altro a cui pensare, no?! Non c’era niente di cui si dovesse preoccupare. Correva semplicemente per fare un po’ di sport. Alle due di notte. Senza la pila. Fuori al buio. Da sola. Cercò con tutte le sue forze di evidenziare la parola “sola”. Doveva in tutti i modi convincersi del fatto che con lei non ci fosse nessuno. Doveva farlo se non per se stessa almeno per gli altri, che contavano su di lei. O meglio,su quello che aveva lei.
Arrivò alla “Z”. l’alfabeto era davvero troppo corto.
- Layla…
Una voce alle sue spalle la sorprese. La voce. Come avrebbe potuto dimenticarla? Calda, ma non per questo meno terrificante. Ora non poteva sviare il pensiero. Non si sbatte la porta in faccia di fronte al proprio incubo…o al proprio sogno?! Quale delle due opzioni era quella giusta?! Ma certo non era questo il momento di soffermarsi su questi pensieri a senso unico.
Le sue gambe si mossero più veloci, anche loro in preda al panico. Dove diavolo portava il sentiero che stava seguendo?!
- Layla, dove vai?- fece la voce con un accenno di risata.
Non aveva tempo per rispondere. La sua mente stava freneticamente cercando una soluzione alla drastica situazione che aveva di fronte, senza mai smettere di correre, muovendo gli occhi da una parte all’altra, come alla ricerca di qualcosa che la salvasse.
Cadde a terra. Anche i sassi ce l’avevano con lei. Ma perché farla cadere proprio oggi? Proprio ora?
- Te l’ho sempre detto di stare attenta a dove metti i piedi. Perché non mi dai mai retta?
Maledisse mentalmente la sua distrazione. E i sassi messi li a casaccio.
Con una lentezza impercettibile si voltò verso il suo interlocutore,ancora seminascosto nel buio. Non era mai stata così impaurita. Ma del resto,non aveva più molta importanza il fatto che provasse paura o meno. Di li a poco sarebbe tutto finito, no?
Finalmente eccolo, venir fuori dalle tenebre. Nonostante il suo volto fosse sfigurato con un’orribile smorfia, restava pur sempre bello. Lo guardò ancora, con aria sognante. In fin dei conti la risposta alla sua domanda l’aveva sempre avuta sotto al naso. Per lei il sogno e l’incubo erano sempre state due cose inscindibili. Un sogno che non si può realizzare col passare del tempo diventa un dolce incubo insopportabile, giusto?! Era arrivata alla resa dei conti. Alla fine il suo tentativo di sciogliersi dal legame verso di lui era stato un tentativo stupido. I sentimenti non cambiano facilmente. Era lei stessa a girare intorno a lui, come le Terra intorno al Sole. Aveva trovato il suo Sole. E non vi poteva rinunciare così come se nulla fosse…
…Anche se fa male bisogna comunque girare intorno al proprio Sole. Si rinuncerebbe mai alla luce del Sole, dopo averla vista, per quanto dolorosa e dannosa possa essere?! Nessuno tornerebbe nell’oscurità totale, anche a costo di morire. La luce filtra anche attraverso le nuvole. E si continua a sperare nel bel tempo. Il sereno arriva per tutti, giusto?
- Non avresti voluto che finisse così,eh? – chiese la voce.
- Non prevedevo questo finale…Ma voglio accontentarmi. Del resto, sempre meglio di nulla, no?
Eppure non era iniziata così. No all’inizio aveva tutto un altro sapore…





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