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Autore: Jacker 99    17/06/2014    1 recensioni
Alison Smith, era una ragazza bella, dolce, gentile. Con i suoi occhi caramello e i capelli rossastri. Viveva poco lontano dal London Eyes. Aveva sofferto a causa della morte del padre. Cercava lui, il prinipe azzurro.
Niall Horan, un ragazzo bello, biondo, un paio di occhi azzurri, il classico ragazzo "duro", capitano della squadra di basket della sua scuola. I due non si conoscevano, ovvero lei lo conosceva, seguiva ogni partita della squadra e come ogni ragazza aveva ol sogno di mettersi con lui. Lui invece quasi non sapeva della sua esistenza, ma un giorno in pieno invernò qualcosa cambiò. Ripercorriamo insime l'amore invincibile di Alison e Niall.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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«Alison». Ecco la mia sveglia mattutina. Mia mamma mi chiamava incessantemente dalla cucina. Alzai la testa del cuscino per arrivare a guardare la sveglia. Erano le sette meno dieci. Mi alzai e con tutta la mia lentezza andai in bagno. Feci una doccia veloce per poi, prepararmi che un altro giorno di scuola. Erano le sette e venti, ed io ero pronta per andare a scuola. *** Ero ormai d'avanti scuola, aspettando Hope e Lizzie per poi entrare. Eccole finalmente erano arrivate. «Lizzie, Hope» le salutai come ero solita fare. «Ali» dissero in coro. Sembravano quasi gemelle. Ora di matematica. Iniziavamo bene la settimana. Nel mio corso insieme a Lizzie c'era anche Horan. Il capitano della squadra di basket. Non avevo dubbi anche quell'anno gli "Hellcats" avrebbero vinto. Ero li e mi soffermavo a guardare Horan. Se la rideva con indosso la maglia della squadra. Ed essattamente del mio colore preferito. Il celeste. Dio, era come se sapesse i miei gusti. «Miss Smith» il prof. interruppe il flusso dei miei pensieri. Ultimamente capitava spesso. Venivo sempre distratta da lui. «Hey, Ali non dirmi che stavi pensando a Horan» Lizzie l'amica pazza, tutti ne hanno una. Le sorrisi. «Cosa posso farci?» dissi in mia difesa. Alzò gli occhi a cielo squotendo la testa. Era davvero così non facevo che pensare a lui, era la mia droga. La campanella della seconda ora di fece sentire. Raggiunsi il mio armadietto, senza parlare. «Com'è andata matematica?» Hope lei era l'amica seria, quella che quasi non si diverte. «Male, la signorina non ha fatto altro che ammirare Horan» si intromise Lizzie. «Sta zitta, anche tu stai sempre appresso a Styles» dissi a Lizzie. «La differenza e che io con Styles ci sono fidanzata» disse lei. Aveva ragione, però anche lei qualche anno prima, faceva così finchè un giorno lui, si accorse della sua esistenza. «Lasciamo stare» dissi io chiudendo il mio armadietto. Salii le scale per andare a chimica. Il corso lo facevo in compagnia di Hope e Styles. Tutto sommato era simpatico, un po' pervertito, ma simpatico. «Styles» lo salutai andando al mio posto. «Smith» disse lui sorridendomi. Sembrava strano ma io ero innamorata delle fossette che si creavano quando sorrideva. «Hey Harry» salutò anche Hope venendo a sedersi accanto a me. «Green» disse lui. Hope odiava essere chiamata per cognome, benvenuta nel club sorella. La professoressa fece il suo ingresso sedendosi dietro la cattedra. «Buongiorno Ragazzi». Lei non era la classica professoressa. Quasi non si faceva rispettare dai suoi alunni. Lei gridava silenzio, ma i ragazzi continuavano per i fatti loro. «Smith» richiamò la mia attenzione. «Si professoressa» dissi io. «Vieni alla lavagna e scrivi la formula di ieri». Cioè dico, non ha mai fatto un interrogazione in vita sua e inizia con me? Che sfiga. Menomale che Hope era il mio piccolo genio. Mi aiutò così non solo presi il mio sei e mezzo, ma tornai anche subito al posto. In un certo senzo amavo la mia vita anche senza lui. «Grazie» bisbigliai «Di niente» disse Hope. L'ora era ancora molto lunga. E come ogni materia diventava sempre più noiosa. Ecco che mi ritrovai di nuovo a pensare a Horan. Era un punto fisso nella mia testa! Amavo tutto di lui. I suoi capelli biondi alzati in un ciuffo, i suoi occhi azzurri, caspita il mio colore preferito nei suoi occhi. Il suo corpo perfetto. Dio mio, più lo pensavo e più mi perdevo. «Psss... Alison» Styles mi interruppe i miei pensieri riportandomi alla realtà. «Dimmi» dissi io «Ti ho fatto una domanda» disse lui un po' scocciato. «Rifammela» dissi io sorridendo. «Il 24 Dicembre è il compleanno di Louis, che fai vieni?» disse Styles. «Harry, nelfrattempo che viene il 24 Dicembre potrei anche essere morta» dissi sarcastica. «Si in effetti è tra 3 mesi, però dai vieni?» quasi mi pregò. «Ovvio che vengo, non mi perferei per nessuna ragione al mondo il compleanno di Lou» dissi sorridendo. «Styles e Smith, basta» la prof ci richiamò. Come biasimarla, stavamo conversando. «Ci scusi professoressa» dissi io. Finalmente l'ora finì. Io ero quasi al mio armadietto quando ecco che punta il mio biondino preferito. Lo guardai. Ogni giorno sempre più bello. «Horan domani la partita pronto?» il suo migliore amico Zayn. Era anche mio amico. Ma non capito perchè quando era con Horan, non mi salutava, come se eravamo estranei. «Alison» Styles? «Hey Harry, ci siamo lasciati poco fa che voi?» chiesi confusa. «Hey sono il fidanzato della tua migliore amica che ti credi». «Quello che hai detto non fa una piega» dissi io. «Lascia stare... Lizzie?» chiese lui impaziente di una mia risposta. «Eccola...» la indicai. Neanche a dire grazie che era già corso dalla sua amata. Che tipo ragazze. Il loro amore era incredibile, quasi da favola. Ero pronta per astronomia. La mia materia preferita. Potevo studiare le stelle, quanto volevo chiamarne una come la stella che ho a scuola, Niall James Horan. Entrai in classe, quell'ora ero in compagnia di Horan e Styles. A volte mi chiedevo come gli orari scolastici potevano fare questo, praticamente Lizzie e Styles stavano insieme poco. «Styles» lo salutai sedendomi accanto a lui. «Smith» salutò con il mio stesso tono. La prof tardò un po'. Lei lo faceva sempre. Non ricordo una volta dove lei era puntuale. «Allora, hai parlato con Louis?» disse Styles. «No, non l'ho visto» dissi io. «Bene, non dirgli niente sul suo compleanno è una festa a sorpresa». «Si, ma non so perché me lo dici. Il compleanno di Louis è tra 3 mesi» dissi ancora io. «Si, ma volevo che lo sapessi» le sue dolce fossette. Alzai gli occhi al cielo sconfitta. Era come un segno di arresa. «Styles» quasi urlò Horan. «Horan» disse Harry guardandomi. I miei amici compresi Harry, Zayn e Louis sapevano che mi piaceva Niall. «Allora, domani la partita» "Horan, non proccuparti che nessuno dei tuoi amici verrà a vederti, solo io e tu non sai nemmeno della mia estenza" pensai un po' dispiaciuta. «Ci sarò» disse Harry amichevolmente. Appena Niall si girò, Harry mi strinse in un abbraccio di conforto. Una lacrima salata e amara, rigò il mio volto in un attimo. «Hey» la voce roca di Harry. «Lascia stare» dissi io facendo un sospiro profondo. «Non devi soffrire per lui». "Oh Harry come si vede che non mi capisci" i miei pensieri volevano esprimere questo. «Non ci riesco» dissi guardandolo nei suoi occhi Verdi smeraldo. «Ce gente che ti ama davvero» disse lui. «Tipo?» dissi io scontrosa. «Non possl dirlo, ho promesso di non dirlo». «Avevo ragione, non esiste» dissi io. «Tipo Louis» disse lui frettoloso. Cosa? Louis?. Lo conoscevo da quando eravamo piccoli. Io ero la ragazza della porta accanto. Eravamo sempre insieme, come può essere innamorato di me? E poi perchè non me lo avrebbe msi detto? Quante domande ronzavano nella mia testa. «Alison??» Harry interruppe di nuovo i miei pensieri. «Si» dissi io, forse ancora un po' sbalordita. «Non dovevo dirtelo». «No Harry, grazie» dissi io. Volevo provarsi. Dovevo dargli una possobilità. Se la meritava. La prof arrivó, finalmente. Dovevo tovare il modo per distrarmi. Anche la terza ora si era consumata. Uscimmo in giardino per la pausa. Finalmente incontrai Louis. «Hey Tomlinson» dissi sorridendo. «Hey Ali» ricambiò il sorriso. Come avevo fatto a non accorgermi che mi amava? Quando mi guarda, quando mi parla, i suoi occhi brillano e il suo sorriso è immenso. «Allora... tutto bene?» dissi io «Bhè... più o meno» disse lui abbassando la testa. «Perchè più o meno?» dissi io alzando il suo volto con la mano. Lui mi prese la mano con la sua. «Senza te niente a senso». Dio le lacrime stavano vendendo giù. Dovevo capire cosa provavo. Lo baciai. Lui mi strise. «Dio Ali, non sai da quando aspettavo questo momento» la sua voce era così dolce. «Scusa Louis... io... non dovevo farlo» dissi Corsi subito dentro. La campana della 4 ora stava per suonare, così presi il mio libro di Biologia e andai in classe. Hope e Lizzie erano sulla porta che mi aspettavano, avevano visto quello che era successo tra me e Louis. «Hey» Hope, conoscendola voleva affrontare l'argomento "bacio". «Non voglio parlarne» dissi poco dopo. Entrai in classe. Louis era seduto all'ultimo banco. Dovevo parlare con lui. «Hey Louis» dissi sedendomi. «Hey» disse lui con un filo di voce. «Harry mi ha detto che ti piacevo, io dovevo capire cosa provavo» dissi accarezzandogli i capelli. «Cosa provi?» disse lui con un filo di speranza. «Ti voglio bene Lou» dissi abbracciandolo. «Mi va bene» disse lui stringendomi. Si, lo volevo bene e non avrei smesso di farlo. Una lunga ora ci attendeva. Il prof Davids entrò. Iniziai a dimenticare i miei problemi e ad interessarmi all'astronomia.
   
 
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