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Autore: x_teamloula    17/06/2014    3 recensioni
Effy Hemmings.
James Mcvey.
Libri, foto, vestiti ovunque;questa era la mia stanza,e poi sopra al letto c'ero io, forse la cosa più incasinata di tutte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrammo nel locale e fui invasa da un odore di alcool persistente. 
Lui strinse la mia mano un attimo prima di lasciarla e iniziò a salutare ragazzi che probabilmente avevo incrociato nei corridoi della scuola.
"Lei è Effie." - disse poi, con un sorriso. 
Io ero immersa nei miei pensieri e rimasi sorpresa da quella presentazione, strinsi la mano del ragazzo e sentii un - "Piacere Austin" - come risposta. 
Riuscii a intravedere Tristan e Bradley che erano in un tavolo a bere con altre ragazze. 
"Vieni,andiamo da loro." - disse poi James indicandoli.
Io annuii, non ero sicura di voler stare con loro. 
"Ciao ragazzi!" - fece lui, salutandosi con i due.
"Ohoh, McVey chi hai portato!" - fece Brad.
Io inarcai un sopracciglio. 
"La piccola Hemmings." - sorrise Tristan.
In quel momento mi sentii a disagio. 
"Ciao Bee." - James salutò una bionda.
"Ehi Mcvey, finalmente! Stavamo aspettando solo te." - rispose lei, mentre lui rise.
Indurii i pugni istintivamente. 
"Ehi Meg!" - salutò poi un'altra che rispose con un sorriso.
"Allora dove sono i tuoi amichetti, Hemmings?" - fece Tristan.
"E' proprio necessario chiamarmi per cognome?" - dissi, con una smorfia schifata.
Brad rise. 
"A me sta simpatica!" - fece poi il ricciolino.
"Grazie." - risposi fredda, notando che James stava scherzando con quella Bee. 
"Che c'è? Ti da fastidio?" - disse Brad notando il mio sguardo irritato.
"Che?!" - dissi stupita.
Indicò James. 
Continuai a far finta di non capire. 
"Ti piace il mio amico?" - mi sussurrò in un orecchio.
Risi nervosamente e iniziai a guardare James.
Era così diverso quando era con i suoi amici e con le sue, chiamiamole così, amichette.
Quando era con me si comportava in maniera diversa.
Ma li era troppo troppo bello, ed io ero troppo incasinata. - "Andiamo." - continuò poi, notando che lo stavo osservando.
Sbuffai. 
"E' un si questo?" - disse lui, sembrava quasi compiaciuto.
"Assolutamente no." - dissi antipatica.
James poi si girò verso di noi e wow, si era appena ricordato di me - "Oh, ragazze scusate, non vi ho presentate..lei comunque è.." - lo interruppi alzandomi dalla sedia.
"Tremendamente in ritardo, è stato un piacere. Alla prossima." - feci, uscendomene dal locale innervosita. 
Mi accorsi che avevo la giacca di James ancora addosso. 
Sentii un vuoto, non mi aveva per nulla calcolata e si stava anche divertendo con le altre due ragazze e con Tristan, magari a sparlare di me,chissà. Oh no,forse ero troppo paranoica.
E le parole di Brad? 
Sbuffai nuovamente cercando di allontanare quel pensiero. 
Ne valeva la pena? 
Oh si. 
Era questo che pensavo dal tragitto dallo Sketch a casa.
Continuavo a ripetermi "Ne vale la pena." , ma forse lo facevo solo per auto convincere me stessa che fosse così. 
All'improvviso sentii un - "Effie!" - alle mie spalle.
Ero parecchio distratta quindi non sapevo chi fosse il ragazzo che mi aveva chiamata. 
Mi girai,sperando di vedere James.
Invece no. 
Rimasi sorpresa quando notai che c'era Calum a qualche metro di distanza.
"Effie, dove sei stata?" - si avvicinò verso di me. 
Sbuffai - "Calum.." - ci furono degli attimi di silenzio - "Non me lo chiedere, ti prego." - dissi alzando gli occhi, cercando di non piangere.
"Va tutto bene? Sei stata con McVey e quegli altri stronzi?!" 
Istintivamente lo abbracciai.
"Mi dispiace. Mi dispiace per tutto, non avrei dovuto rispondervi in quel modo a tavola. Scusa." - dissi singhiozzando, mentre alcune lacrime mi rigavano il viso nascosto nell'abbraccio.
Calum iniziò ad accarezzarmi la schiena.
"Non preoccuparti. La colpa non è stata soltanto tua, lo sai bene!
Comunque sappi che noi ti vogliamo sempre bene." 
Lo strinsi più forte come a dire - vi vorrò sempre bene anche io. -
Sciolse l'abbraccio e asciugò le lacrime, mise un braccio attorno alla mia spalla e ci incamminammo verso casa.
Una volta fuori il vialetto sentimmo un - "Ehi.." - alle nostre spalle e questa volta sapevo per certo di chi fosse quella voce.
Ci voltammo, trovandoci, come pensavo, James davanti a noi.
"James!" - dissi, cercando di apparire tranquilla e per niente arrabbiata, o peggio ..gelosa!
"Ciao  Calum.." - fece poi.
"Ciao.." - rispose lui.
"Posso parlare con lei un secondo?" - disse vago.
Il mio amico annuì ed entrò poi in casa, chiudendo la porta. 
Lui sbuffò, poi disse - "Posso sapere il perché sei uscita all'improvviso dal locale?" 
Io rimasi stupita dalla sua reazione - "Ehi, ehi calma. Mentre parlavi con Bee, mi è arrivato un messaggio di Calum dove mi chiedeva se potevamo vederci e non ti ho avvisato per non disturbarvi.. ho visto che vi stavate divertendo." - dissi, forse marcando un po' troppo il nome della bionda, per il resto era una scusa abbastanza convincente. 
Lui infatti non sapeva cosa dire. 
"Non centra. Stasera dovevamo uscire." - rispose lui, guardandosi intorno.
"Senti, lì dentro mi hai completamente ignorata ed io non sapevo proprio che fare. Se vuoi saperlo quel messaggio di Calum è stata la mia ancora." - dissi.
"Ti stavo presentando alle ragazze e te ne sei uscita." 
"Tienile per te le ragazze." 
"Beh, immagino che hai legato con Brad!" 
"Che dovevo fare scusa? Tu eri lì che ridevi e scherzavi ed io sola come un cane, non conoscevo nessuno e lui mi ha dato a parlare.
Sei tu dalla parte del torto James, grazie della considerazione di stasera." 
"Non dico che non dovevi parlare con Brad, è solo che mi ha dato fastidio il fatto che te ne sei andata senza nemmeno avvisarmi. 
Per il resto hai ragione, mi sono comportato male." - i toni delle nostre voci erano sempre più alte.
"Non ho ragione. Cioè non ti sei comportato male, male per cosa? 
Non sono la tua ragazza ed è normale che volevi stare con i tuoi amici e con le tue fidanzatine ma è inutile se ti arrabbi del fatto che me ne sono uscita all'improvviso. Dovevi aspettartelo James." 
"Cosa? Dovevo aspettarmelo?
Allora sei uscita perché eri gelosa?" 
"Gelosa?" - iniziai a ridere nervosamente.
"Dammi il telefono." - disse.
"No."
Iniziò ad avvicinarsi.
"No,no,no." - dissi,mentre piano piano indietreggiavo fino a quando non mi ritrovai il muretto dietro. 
"Dammi il telefono."
"Che c'è, non ti fidi?" - dissi.
Lui cercò nelle tasche e prese il mio telefono, andò nei messaggi e rise.
Poi si allontanò.
Ero arrabbiata nera.
"Già..un messaggio di Calum, non è così?" - mi ridiede il telefono.
"Va a farti fottere McVey." 
"Non me ne vado fino a quando non mi dici il perché te ne sei andata?" 
Sbuffai - "Non ti dico proprio un cazzo, vattene, non ti sopporto." 
Lui si avvicinò piano piano - "Gelosa di Bee?" - marcò il nome della bionda, come prima avevo fatto io, quindi imitandomi. 
"Ma che cosa dici? Io non sono gelosa, né tanto meno di una bionda ossigenata che si ubriaca tutti i sabati sera e fuma come una turca solo per apparire figa davanti alle altre persone, non sono gelosa, che ci provasse con chi vuole lei, che ci provasse con te, che mi frega. Non la conosco e mi sta bene così, non voglio con.." - fui bloccata.

Nel prossimo capitolo:
" 'Forse è meglio che vada a dormire...' -
      'Non può essere questa la tua risposta,Effie.'
" 
  
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