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Autore: irishpuppysmile    17/06/2014    0 recensioni
Ayumi è una ragazza che si ritrova in un team strano: Rou e Rei. Ma Ayumi ha una cotta dall'accedemia ninja. Cosa succederebbe se questa cotta si trasformasse in amore, un amore impossibile per dei ragazzi ormai cresciuti.
Ayumi si ritrova Jonin e aspirante ambu senza più questo amore. Grande amica del team 7 e sopratutto di Sas'ke Uchiha.
Una missione.
Un team.
Un amore.
Tanto mistero e il mistero di una madre morta.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Itachi, Nuovo Personaggio, Team 7
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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This is me
1

«Muoviti Ayumi!!» esclamò una ragazzina mora con grandi occhi neri diretta a una ragazzina della stessa età dietro di lei, rise nel vederla in difficoltà e continuò la sua corsa insieme ad altri due ragazzini, sempre più lontani. Ayumi non li vide più quando svoltarono in una strada.
«Odiosi, mi chiedo perché continui a starci» disse una voce da sopra un albero, Ayumi si volto riconoscendola e sorrise nel rossore della corsa, non sapeva rispondere a quella domanda implicita e se mai gliel’avrebbero posta non avrebbe saputo che dire. Un ragazzino alto e magro con grandi occhi neri e capelli castani saltò giù da un ramo. Il copri fronte in bella mostra legato al collo ed espressione neutrale. «Ciao, Rou» disse Ayumi salutando l’amico con un bacio sulla guancia, lui le sorrise debolmente e iniziarono a camminare.
Passarono davanti ai campi di allenamento e davanti al palazzo dell’Hokage. Rou era un ragazzino poco socievole e molto spesso Ayumi si era chiesta come fossero diventati amici, ciò che preferiva fare Rou era dormire, allenarsi e leggere. Non parlava se non era strettamente necessario o almeno che non ne avesse voglia, ma era comunque un ragazzo che si imbarazzava facilmente. Percorsero tutta la strada fino ad arrivare a una piccola svolta, bussarono nell’ultima casa e venne ad aprirgli una donna giovane, sulla trentina, con lunghi capelli neri e occhi verdi, il volto aveva lineamenti dolci e il sorriso che solcava le sue labbra era gentile, ma le occhiaie facevano trasparire la stanchezza, evidentemente era appena tornata da una missione.
«Immagino cerchiate mio figlio» disse voltandosi e facendo cenno a qualcuno di avvicinarsi «Rei, ci sono i tuoi amici» un ragazzino alto e slanciato con capelli biondi e occhi verdi si affacciò alla porta e appena vide Ayumi e Rou sorrise «Mamma, esco!» detto questo chiuse la porta e abbracciò la ragazza ignorando Rou.
«Ayumi-chan!» esclamò tenendola stretta, la ragazza rise e se lo scrollò di dosso gentilmente, senza essere troppo brusca. Il biondo salutò con un sorriso Rou e insieme si avviarono per le strade di Konoha. Passarono davanti a un parco e si fermarono: Ayumi e Rei si sedettero su delle altalene e Rou stette in piedi vicino a loro, continuarono a parlare fino a che un grifo infantile di gioia non li fece voltare. Un bambino con capelli e occhi neri stava correndo con le braccia alzate a mo di aereo e rideva «Nii-san! Nii-san guarda» un ragazzino della loro età era all’entrata del parco e sorrideva al bambino. Rei e Rou si voltarono verso l’amica che era diventata completamente rossa dall’imbarazzo, si torturava le mani e si mordeva il labbro inferiore. Rou sorrise intenerito dalla scena mentre Rei iniziò a ridere. Ayumi aveva una cotta per Itachi uchiha da quando avevano finito l’accademia ninja. La ragazzina sciolse il copri fronte in modo che alcuni capelli le oscurassero il volto e lo strinse tra le mani «Ehi,Uchiha!» esclamò Rei salutandolo con la mano, Ayumi alzò di scatto la testa e vide Itachi che la guardava, lui le sorrise e per poco Ayumi non svenne. Ricambiò il sorriso con uno appena accennato tra il rossore.
«Andiamo Sas’ke» disse pacato al fratello che corse verso di lui e sparirono dalla loro visuale. «Non ci credo! Ti piace ancora?» chiese ingenuo Rei avvicinandosi all’amica che arrossì maggiormente «Baka Rei» mormorò spostando lo sguardo sui suoi pied, Rou si avvicino e le scompigliò i capelli, sorridendole.
Che cosa poteva andare male in quella vita che Ayumi considerava perfetta? Molte cose se ci pensate.
Qualche anno più tardi Konoha si svegliò e i suoi abitanti vennero subito a sapere dello sterminio del clan Uchiha. L’Hokage, che aveva già chiesto all’unico sopravvissuto ciò che aveva visto dichiarò all’intero villaggio che Itachi Uchiha, membro del clan Uchiha, era appena diventato un Nukenin. Quando Ayumi venne a sapere della notizia la prese diversamente da come se la immaginarono i suoi compagni di team, Rou e Rei, che pensavano che l’amica sarebbe stata in silenzio, chiusa nel suo mondo a piangersi addosso. Ma Ayumi si arrabbiò, si arrabbiò talmente tanto da farsi del male mentale per quanto pensava a ciò che era successo. Molto spesso andava a trovare Sas’ke, fratello minore di Itachi e unico sopravvissuto alla strage, e notava sempre di più che in quel bambino costretto a crescere troppo velocemente si stava sviluppando un odio terribile e un risentimento crescente verso Itachi. Un giorno le disse che avrebbe vendicato il suo clan. Ayumi non seppe che dire in quel momento ma pensò ad un’unica cosa, per quanto malsana e controproducente essa fosse, non avrebbe sopportato di perdere completamente Itachi. Dopotutto era ancora innamorata di lui, nonostante la strage, nonostante il dolore che lui aveva provocato, lei l’amava.
Dopo quelle parole pronunciate dalla bocca del piccolo Sas’ke ormai non più tanto piccolo, Ayumi stette in silenzio senza mai dire niente sull’argomento “Itachi”.
 
«Grazie Mille Ayumi» la ragazza si inchinò cortese dopo aver aiutato un’anziana signora a portare le buste della spesa a casa sua. Iniziò a camminare per le strade di Konoha controllando se qualcuno avesse bisogno di aiuto e fermandosi qualche volta a scambiare una chiacchierata con conoscenti. Si fermò sorridendo davanti a un trio conosciuto ormai da tutto il villaggio: Naruto Uzumaki, Sas’ke Uchiha e Sakura Haruno. La ragazzina stava ammirando Sas’ke con gli occhi a forma di cuore senza che lui non la calcolasse nemmeno in quanto troppo occupato a ignorare Naruto che gli parlava di qualcosa con il sorriso sulle labbra. I tre si fermarono quando si ritrovarono davanti a lei. «Buongiorno Ayumi-chan!» esclamò allegro Naruto, Ayumi gli scompigliò i capelli e sorrise
«Buongiorno a tutti e tre, dove andate di bello?» domando sorridendo anche alla piccola Sakura che la guardava ammirata «Da Kakashi-sensei» rispose la rosa timidamente «ci dobbiamo allenare» concluse non curante Sas’ke. Ayumi scompigliò i capelli anche a lui ricevendo un’occhiataccia ma senza odio. «Buon allenamento, allora» Sakura e Naruto ringraziarono e Sas’ke fece un cenno. «Ayumi-chan, dopo pranzi con me?» domandò allegro Naruto. Quel ragazzino mangiava sempre da solo a meno che non fosse accompagnato da Sas’ke (molto raramente) o da Iruka, lei annuì facendolo saltare di gioia poi si salutarono e se ne andarono ognuno per la propria strada. Ayumi sospirò e guardò i tre allontanarsi, Sas’ke assomigliava in maniera incredibile a suo fratello esteriormente. Scosse la testa e continuò a camminare.
Secondo le altre persone era diventata una bellezza, lunghi capelli castani, con una ciocca fermata sempre con due fermagli argentati e occhi azzurri, più intensi di quando era bambina, era snella e slanciata. Il suo copri fronte non era nero o blu come l’avevano tutti ma aveva chiesto all’Hokage di poterne avere uno con la stoffa azzurra, che poi era il colore predominante nella sua tuta: una maglia smanicata con collo alto aperto azzurra, sopra il gilet dello stesso colore ma molto chiaro, una gonna nera con una riga laterale blu e sotto dei pantaloncini azzurri come la maglia da cui si intravedeva delle retine, appena sotto i pantaloncini delle fasce, i sandali erano neri e le arrivavano fin sotto le ginocchia con delle rifiniture azzurre, e infine dei guanti lunghi con una copertura parziale sulla mano, la stoffa si univa al dito medio lasciando le altre dita libere. Una vera e propria bellezza. Molti le si erano dichiarati ma lei aveva sempre rifiutato tutti, aveva una sola persona in mente.
Le spuntò davanti Rei da sopra un albero «’Giorno Ayumi-chan!» rise lui affiancandola, mentre lei si portava la mano al cuore «ma sei idiota?» disse prima di tirargli un pugno sulla spalla. Lui alzò le spalle e la prese a braccetto «che ci fai qua tutta sola soletta?» chiese con voce acuta prendendola in giro
«Smettila Baka! Stavo solo passeggiando per il villaggio» si lasciò sfuggire un sorriso che rese felice il ragazzo, amava quando l’amica sorrideva. «Mi sa che ti devo lasciare, l’Hokage voleva vedermi, ciao ciao Ayumi-chan!» disse scomparendo in una nuvoletta di fumo. Ayumi scosse la testa divertita «sempre il solito idiota» continuò a camminare fino a che non si ritrovò davanti al luogo dove un tempo risedeva il clan Uchiha, le porte per entrare erano sbarrate da barre di legno rovinato e sporco. Ayumi si guardò attorno e successivamente entrò silenziosamente. Camminò per la strada principale guardando le case vuote e la desolazione del posto. Vi erano ancora macchie di sangue secco sulle case, sui muri e persino sui ciottoli delle vie. Perché hai fatto questo Itachi?
Si voltò e guardò la casa davanti a sé, quando era piccolo Sas’ke le aveva detto che quella era la sua casa ma che non sarebbe tornato mai più. Entrò e iniziò a vagare per casa, le sembrava di percepire la tristezza che traspariva dalle pareti, la malinconia l’attanagliò lo stomaco e arrivò nella stanza in cui vennero uccisi i genitori di Sas’ke. Il sangue non era andato via con i corpi. Si ritrovò in mezzo a quella stanza troppo grande e si sentì fuoriposto e svuotata da ogni pensiero, da tutto.  Non faceva freddo eppure lei si sentì la pelle gelare, il cuore batteva piano e tutto il dolore che assorbiva da quelle pareti l’appesantirono.
Il vuoto s’impadronì una seconda volta di lei.

 
   
 
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