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Autore: xstylinsonslove    18/06/2014    2 recensioni
Louis sorride.
E sorride e sorride e sorride ancora.
"Va.. tutto bene?" Louis si riscuote subito, pensando che magari sta esagerando.
Ok, ha dei bei ricci che son tutti tirati indietro, da gel o lacca questo non lo sa, due smeraldi accesi al posto degli occhi e una bocca enorme che Louis proprio non può non pensare a quanto accoglierebbe bene il suo -- "Si, si, perfetto. Lo prendo."
Louis si sente come una molla impazzita, mentre batte la mano sul ginocchio destro e annuisce frettolosamente.
Harry lo guarda con occhi sgranati, mentre boccheggia qualche secondo.
"Sei..sicuro? Voglio dire, non sai ancora molte cose"
Il castano si alza in piedi, mentre annuisce ancora.
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Homophobic!Harry Cute!Louis
SOSPESA
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AABBBELLA

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Qua il banner , si, sono ancora cosi impedita da non saperlo mettere.

DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono, e non c'è nessuno scopo di lucro. 




I pray to be only yours.



Prologo.



Appena Louis sente pronunciare la sua fermata, si alza dal sedile, prende la giaccia e il borsone, e trascina i piedi fino alle porte della metropolitana in cui è.
Appena le porte si aprono, dopo quasi 30 minuti di viaggio dalla stazione di 'London Victoria', si incammina per la stazione di New cross gate, passando la tessera sul tornello e  uscendo in fretta da quella che, a parer suo, è una delle stazioni più sporche di Londra.
Si affaccia sulla new cross road, prende la strada a sinistra e si affida totalmente all'istinto, sperando che per una volta non gli vada male.
Attraversa la strada, cammina ancora un paio di minuti e, davvero, dietro quella via deve esserci qualche stazione di polizia o-- e qua ci sta un, che cazzo faccio?- davvero è una zona non troppo affidabile, perché ogni trenta minuti vede sfrecciare una macchina della polizia con conseguente suono spacca-timpani. Odia quel sono, dio. Alza il viso per guardare in che via è finito quando, sorpresa, si ritrova proprio in Jerningham road. Ora deve solo trovare il numero, perfetto.
Cammina ancora per poco, prima di trovarsi di fronte una porta verde, su una palazzina marrone e bianco. Le classiche case Londinesi, certo.
Sembra abbastanza grande, e spera che sia proprio quello che cerca parche, davvero, ne ha abbastanza di sudici ostelli e docce fredde.
Titubante, apre il cancelletto e sale quei quattro gradini che portano alla porta principale.
Legge il cognome del ragazzo con cui ha parlato al telefono e, dio, fa che non sia un criminale o peggio.
Suona, portando le mani a scaldare le braccia perché fa freddo, mentre attende che la porta si apra.
Sente un paio di rumori provenire dall'interno, qualche miagolio e imprecazioni lanciate a mezza voce e dopodiché la porta di fronte a lui si apre.
Verde.

"Sei, uhm, Louis, vero?"
Il ragazzo, dio greco?, di fronte a lui parla e, cristo, la voce al telefono non gli dava giustizia.
E' roca e bassa e sensuale e Louis sta quasi per esclamare un 'Voglio vivere qua con te, per sempre!' ma si ferma appena in tempo, perché.
"Io, si. Louis, piacere" si da una calmata, si sistema i capelli con una mano, che dopodiché porta ad asciugare sul jeans perché sudata.
"Beh, che fai là? Su, entra!" Il ragazzo, si chiama Harry, gli sorride e Louis pensa già di amarlo.
Appena entrato schiva all'ultimo secondo un micio e nota con piacere che l'entrata è abbastanza grande, con un appendiabiti sulla sinistra dove Harry gli fa posare il cappotto, e dopodichè si avviano verso un salottino, separato dall'entrata con un archetto, e si siedono su un divano che dall'aspetto pare un po vecchio ma, hey, è comodo.
"Allora, io sono Harry, come già sai. Ho 24 anni, e vivevo qua con mia sorella. Lei, però, si è trasferita a Manchester per studiare un approfondimento sulla sua tesi dell'università e ho una stanza libera.
Per il prezzo possiamo metterci d'accordo, non sarà alto. Sai, la zona non è la migliore e a volte manca l'acqua calda, ma è un posto accogliente, no?"
E Louis sorride.
E sorride e sorride e sorride ancora.
"Va.. tutto bene?" Louis si riscuote subito, pensando che magari sta esagerando.
Ok, ha dei bei ricci che son tutti tirati indietro, da gel o lacca questo non lo sa, due smeraldi accesi al posto degli occhi e una bocca enorme che Louis proprio non può non pensare a quanto accoglierebbe bene il suo -- "Si, si, perfetto. Lo prendo."
Louis si sente come una molla impazzita, mentre batte la mano sul ginocchio destro e annuisce frettolosamente.
Harry lo guarda con occhi sgranati, mentre boccheggia qualche secondo.
"Sei..sicuro? Voglio dire, non sai ancora molte cose"
Il castano si alza in piedi, mentre annuisce ancora.
"E' da tre giorni che non faccio altro che vedere case scatafasciate, in una erano presenti anche una coppia di topi, e son sicuro che la femmina aspettava dei cuccioli e-- va beh, la voglio."
Il riccio annuisce, con un sorriso sul volto.
"Va bene, allora. Vieni, ti faccio vedere la tua stanza"
Harry si alza in piedi, facendo un cenno al castano di seguirlo mentre prende una porta alla destra del salotto, dove si affaccia una cucina
abbastanza moderna, con un piccolo tavolo attaccato al muso e una tv sulla mensola.
Dopodichè lo fa uscire, per salire le scale e portarlo in un corridoio.
"Bene, questa è la mia stanza," apre la porta, e il liscio ha solo un attimo per vedere le pareti colorate di un verde chiaro e un letto a una piazza e mezza posto sotto la finestra,
prima che il riccio chiude la porta. "e, questa, è la tua".
E' ad una porta di distanza da quella del ragazzo alto, che Louis pensa essere il bagno.
Rimane piacevolmente sorpreso, quando vede un letto delle modeste dimensioni contro il muro, un armadio che occupa la parete di fronte mentre sotto la finestra nota una scrivania.
I muri sono viola, e su questo ha un paio di dubbi.
"La stanza era di mia sorella, come ti ho detto. Possiamo verniciarla, comunque, nessun problema!"
E Louis sorride, di nuovo.



"Si mamma, sto bene. Si, la casa è ok. Il proprietario? E' un ragazzo, mà, ha più o meno la mia età. No, non lo so se è-- Harry, hey!"
Il riccio non ha mai avuto l'abitudine di bussare, Louis deve impararlo.
"Non volevo disturbarti, ma sto cucinando. Mangi con me?"
Louis sorride, ormai la sua faccia conosce solo questa espressione, mentre annuisce.
"Certo! Mà, vado a mangiare. Ti chiamo domani, ok?" Chiede al telefono, mentre Harry lascia la stanza.
"Va bene, ma chiamami! Non fare come fai sempre, che dici che chiami e poi non lo fai! Ti voglio bene!"
Louis risponde con qualche frettoloso 'anche io', e si avvia spedito verso la cucina.
"Hey"
Il riccio si gira, e Louis gli scoppia -poco carinamente- a ridere in faccia.
"Scusa, ma non ti facevo tipo da grembiule"
Harry sorride, mentre passa le mani sul grembiule -rosa- che porta addosso.
"Quando cucino mi sporco sempre, e questo è l'unico che ho trovato"
Louis annuisce, mentre si siede al tavolo.
"Cosa cucini?"
"Ho fatto una lasagna, ti piace?"
Louis spalanca gli occhi, mentre schizza via dalla sedia e corre verso il banco di marmo
dove Harry sta posando la teglia con la lasagna dentro, fumante.
"Ho appena deciso che ti amo, è che non ti libererai di me troppo facilmente!"
Louis praticamente urla, con quella sua voce squillante e, a tratti, fastidiosa.
"Uh, mi fa piacere?" Harry ride, e Louis davvero non può farcela.
Si siedono a tavola, ognuno con il suo piatto davanti e Harry accende il piccolo televisore di fronte a lui,
mettendo il telegiornale.
"Non posso crederci che vivo con una persona che sa cucinare! Questa lasagna è la fine del mondo!"
L'ha praticamente già finita, ma c'è ancora una teglia e Louis è davvero felice.
Ama il cibo, e ama chi lo cucina.
"Grazie, Louis. Ho fatto un piccolo corso di cucina, e beh.. me la cavo, hm"
Quando, dopo un po, Louis fa quasi un salto dalla sedia perché sente un pugno battere forte contro il tavolo,
alza di scatto la testa verso Harry.
Louis può dire che sembra davvero arrabbiato, con gli occhi rossi e il pugno ormai bianco da quanto lo stringe forte.
Louis butta giù il groppo di saliva, lentamente.
"Ehm, Harry..?"
Harry scatta verso lui, girando il viso, e aprendo la bocca.
"Ti sembra una cosa normale? In che mondo viviamo, Cristo santo!"
Louis non capisce, finché il riccio non gli indica la televisione e Louis volta il capo.
E quando legge il nome del servizio, oh, spalanca gli occhi e la voglia di vomitare tutto quello che ha mangiato gli sale improvvisamente.
Pensa al contratto di sei mesi che ha firmato il pomeriggio, la caparra consegnata di 1000 sterline per i primi affitti e, santo cielo.
'Approvata la legge per i matrimoni gay nel Regno Unito.'
E, cazzo, è finito in una casa con una persona omofoba.

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Ciao a tutti!
Bene, ho questa nuova storia, e bo.
Mi è venuta in mente questa trama e ho deciso di sfruttarla, sperando ne esca qualcosa di buono.
E' un capitolo abbastanza corto ma, hey, è un prologo.
L'aggiornamento sarà settimanale, e spero che qualcuno ne sia interessato, hhaha.
Non ho una beta, per cui ci saranno 2345678 errori,  ma va beh.
Bene, vi lascio perchè vado a dormire.
Se mi lasciate un pensiero, dicendo che vi fa schifo, che è gia risentita, o qualche altro insulto, ok, li acetto, basta
che mi dite cosa ne pensate, hahah.
No, davvero, me lo fate questo favore? Non vorrei andare avanti, se nessuno ne è interessato.
Bene, ci vediamo la prossima settimana allora!
Su twitter sono: @namelessmensi, se avete bisogno.
Un beso :)
  
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