Chapter 1
-Nicole,16 anni.-
Sentii mia nonna urlare il mio nome,questo significava che ero riuscita a superare la notte ma significava anche che dovevo partire. Ero preoccupata.
“E se non piacessi alle persone lì al campus?!” pensai,ma senza farmi prendere troppo dall’ansia mi vestii e scesi per fare colazione. -“Buongiorno” le dissi -“Devo proprio andare via?” continuai. - “Ora pensi che sia una stupidaggine andar via,ma a volte è meglio staccare un po’ la spina.Vedrai,starai meglio” rispose non proprio convinta di ciò che stesse dicendo,o almeno così sembrava.
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Salita sul treno mi feci spazio tra la folla alla ricerca di un posto tranquillo.
Ero lì con le mie solite cuffiette anche se riuscivo a sentire ben poco dato che due ragazzi accanto a me non la smettevano di farsi battute e di ridere,ma lasciai correre e aumentai il volume della musica. Dopo circa due ore uno dei ragazzi accanto mi sputò addosso tutta l’acqua che aveva in bocca per un’altra battuta infantile dell’amico. -“Ma sei cretino?” urlai voltandomi verso il mentecatto che mi aveva appena zuppata. -“Oddio scusami!” disse,come se delle semplici scuse potessero cambiare l’accaduto. -“Scusa un caz-” stavo per terminare la frase quando vidi il suo sorriso e i suoi bellissimi occhi color cielo.
-“Aspetta,dovrei avere un asciugamano”. -“Ehm,no grazie. Hai già fatto abbastanza” esclamai. Fortunatamente quella vocina del treno mi salvò dicendo il nome della mia fermata; io scesi immediatamente per evitare altre conversazioni indesiderate.
“Però quello era davvero figo” pensai dirigendomi verso l’uscita della stazione dove c’era un autista ad aspettarmi. Pensai a quel ragazzo per tutto il viaggio, i suoi occhi erano un immagine fissa nella mia mente.
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Arrivata al campus, mi affrettai a sistemare le mie cose in stanza almeno avrei avuto del tempo per girare e vedere tutti i corsi disponibili,ma non feci in tempo a finire di togliere i vestiti dalla valigia che qualcuno bussò alla mia porta. Pensai subito che fosse la mia compagna di stanza e corsi subito ad aprire. -“Hey ciao sono il tuo nuov-” disse il tizio appena aprii la porta,continuando con .. -“Ah,tu stai qui!” ; Era il tizio figo del treno! -“A quanto pare ..” risposi io restando tranquilla e scocciata esternamente, ma all’interno sembrava che avessi degli unicorni che vomitavano arcobaleni. -“Comunque io mi chiamo Niall,piacere” disse con modo gentile allungando la mano; -“piacere,Nicole” risposi stringendogli la mano.
-“Sono il tuo nuovo vicino” disse con un sorriso, -“Ok,ora se non ti dispiace vorrei finire di sistemare” -“Se vuoi posso darti una mano!” , -“no grazie,posso cavarmela da sola” gli dissi .. molto probabilmente con le guance rosse come un pomodoro. -“Vabene,se ti serve qualcosa sai dove cercarmi” rispose andandosene.