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Autore: thefootballer22    18/06/2014    2 recensioni
la mia prima oneshot, vi prego se volete commentare non siate troppo spietati, lo so che devo ancora migliorare
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esultavo. Esultavo come un bambino davanti ai regali di natale, come un prigioniero che vede la luce dopo vent'anni, come mio fratello e altri milioni di brasiliani davanti alla TV in quel momento, quell'istante che mi aveva trasformato e aveva dato una svolta alla mia carriera da "footballer" come dicono in Inghilterra (squadra a cui ho appena segnato). Mi sento realizzato, corro più in fretta che posso sotto la curva, la cerco, la trovo, mia madre è lì, venerata dai capoultrà come una dea, lei che ha dato la vita a me, che ho vinto la finale al 120' contro gli odiatissimi inglesi, gli avversari più  temuti in questo mondiale. Tutto sembra perfetto. Io, classico ragazzo della favela brasiliana, cresciuto a pane e calcio, sul tetto del mondo per una notte. Se solo mio padre avesse potuto vedermi ne sarebbe stato orgoglioso, dannato crack. I miei compagni mi abbracciano forte, gioiscono con me e mi ringraziano allo stesso tempo di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto. L'arbitro riporta la palla al centrocampo e fischia svogliato la ripresa del gioco, sapendo anche lui che ormai è una mera formalità. Passano trenta secondi ed eccolo, il fischio finale. La tanto agognata conclusione di un'impresa, la mia; il traguardo massimo per un calciatore che fino a poco tempo fa era quasi un intruso nel ritiro della seleçao brasiliana. Gli inglesi accasciati al suolo piangono come fringuelli, consci che erano arrivati così vicino alla coppa che ora ne possono addirittura sentire l'odore, vederne la fiera sagoma e provare a immaginarne la sensazioe al tatto. Mi aggiusto i capelli, preparandomi alle migliaia di fotografie che scatteranno a me, l'uomo del momento, e che mi porterò dietro per tutta la vita e forse anche oltre (in Brasile le foto di un mondiale vinto non si perdono così facilemente). Il capitano, una figura quasi mitologica nello spogliatoio, un difensore della vecchia scuola, robusto, spalle larghe e ben impettito, prende bruscamente la coppa dalle mani del delegato fifa che gliela porgeva con una grazia quasi feminea e la alza al cielo come se stesse alzando all'aria la cintura dei pesi massimi di wrestling. Esplodono i fuochi d'artificio e le danze iniziano. La tengo anche io la coppa e mi ci specchio. Finalmente è lì, mia, per sempre
  
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