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Autore: MagikaMemy    15/08/2008    4 recensioni
E' arrivato il momento di dirsi addio. Il momento di capire che niente, per Sora e gli altri, tornerà ad essere come prima.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7: orgoglio maschile, sigle romantiche e sorprese sulla spiaggia

Roxas fingeva di assistere allo spettacolo, ma la sua mente era presa da tutt’altro.

Il suo piano per allontanare l’istrice palestrata stava uscendo fuori dal suo controllo, ne era consapevole, e questo lo rendeva ancora più isterico e irascibile di quanto già non fosse.

Sora aveva ragione, a dirgli che era troppo nervoso.

Ma cosa poteva farci?!

Axel era così…dannatamente…irritante!!

Strinse i denti con forza per evitare di lanciare un grido di rabbia, e si guardò intorno per vedere se qualcuno si era accorto che stava serrandoi pugni, ma per fortuna tutto il resto del gruppetto era preso dallo spettacolo.

Kairi, sentendo il braccio del cugino rabbrividire contro il suo fianco, si voltò e lo vide in una specie di fase di decomposizione psichica, al chè si rese conto che, forse, era il momento di fare la brava parente, cosa che accadeva un po’ troppo spesso ultimamente, sicuramente a causa delle reazioni che Axel suscitava in Roxas.

Suo cugino era diventato sul serio scemo come Sora…non si rendeva nemmeno conto dei suoi sentimenti.

Paziente, un po’ come una mamma che incita suo figlio a rivelargli qualche guaio, gli accarezzò il braccio e sorrise dolcemente.

“Rokuchan, perché non me ne parli?”

Roxas, ascoltando le parole di sua cugina, sentì la terribile sensazione di quando qualcuno ti ha appena colto in fallo, ma era più che deciso a negare tutte le accuse che lei gli avrebbe eventualmente sputato contro, sicurissimo che sarebbe riuscito a cavarsela.

Stava per rispondere, ma una voce sconosciuta fece voltare lui e Kairi.

“Ehi, ragazze, è libero qui?”

Erano tre ragazzi sui sedici o diciassette anni.

Quello che aveva parlato aveva i capelli visibilmente tinti di biondo e gli occhi molto chiari, e indicava il posto vuoto verso l’estremità della fila accanto a Selphie, che lo osservava un po’ sorpresa, mentre gli altri due, alle spalle dell’amico, guardavano con interesse Naminè, Paine e Kairi.

Selphie studiò il viso del ragazzo, che la scrutava sogghignante, e, la voce spezzata, disse senza troppa decisione: “A dire il vero sì, mi spiace.”

Il ragazzo fece una breve risatina, senza perdere il ghigno, e le fece l’occhiolino.

“Allora che ne dite dici di andarcene un po’ in spiaggia? Puoi portare anche le tue amiche.” Fece, accennando a Naminè Kairi e Paine.

La seconda, totalmente dimentica della conversazione col cugino, assisteva alla scena preoccupata, mentre gli amici dello sconosciuto le lanciavano occhiate furtive.

Selphie, capendo la pericolosità della situazione, avrebbe voluto voltarsi verso gli altri, ma temeva la reazione dell’estraneo, e decise che era meglio insistere fino a che qualcuno dei ragazzi non sarebbe intervenuto.

“Mi spiace, ma vogliamo assistere allo spettacolo. Magari un’altra volta, d’accordo?” e si voltò verso il palco.

Il ragazzo, uno strano bagliore negli occhi, le afferrò un braccio con violenza.

Selphie non fece in tempo a gridare che Roxas aveva dato una spinta allo sconosciuto, che cadde a terra di schiena.

La ragazza emise un gridolino, pensando che sarebbe servito per attirare l’attenzione, e per una volta scoprì di averci visto giusto, perché tutti gli altri del gruppo e alcuni degli spettatori si voltarono verso di lei, vedendo così la scena.

Gli altri due ragazzi, fosse stato per loro, se la sarebbero data a gambe prima di subito, ma quello a terra si rialzò e si avvicinò pericolosamente a Roxas.

“Cosa cavolo vuoi, frocetto?”

“Complimenti per l’insulto, è molto originale. Perché non usi questa tua genialità per trovare frasi più carine con cui attaccare bottone, così magari la smetti di spaventare le ragazze a questo modo.”

Lo sconosciuto strinse gli occhi a due fessure, evidentemente irritato, e lasciando perdere del tutto Selphie concentrò tutta la rabbia su Roxas, che, dal canto suo, cercava solo di mostrarsi meno spaventato di quanto non fosse in realtà.

Il ragazzo strinse un pugno e lo portò accanto al fianco, caricando la forza, ma una mano dalla carnagione scura lo prese da dietro sul gomito e gli alzò il braccio, sforzandolo e causandogli un dolore lancinante.

Kairi, Roxas e gli altri alzarono lo sguardo; dietro al ragazzoc’era un Axel serissimo, un’espressione indecifrabile sul viso.

“Ehy, Demmy, puoi ricordarmi la cosa che trovo più insopportabile in assoluto, che al momento non riesco proprio a rammendare per chissà quale motivo?” chiese, pacato.

Demyx, in piedi davanti al suo posto e col cellulare in mano, sorrise in tutta tranquillità, come se stesse assistendo alla proiezione del suo film preferito.

“Se non sbaglio, Akuchan, sono le persone maleducate, vero?”

Axel sorrise a sua volta, mentre Roxas e il resto del gruppo studiava la scena, ammutolito.

“Già. Ecco cos’era. Dimmi un po’…come ti chiami?”

Il ragazzo stava per insultarlo, ma Axel strinse il polso più forte, e quello, provando un dolore lancinante, rispose, la faccia contratta dal dolore.

“Tsu…Tsugame.”

“Ecco, Tsuchan. Vedi…” e Axel strinse la presa ancora di più, noncurante dell’espressione di Tsugame “visto che la tua povera mamma non sembra averti informato a riguardo, ci penserò io: le persone, e soprattutto le ragazze, vanno trattate con delicatezza, in particolar modo se le si incontra per la prima volta. Ora rispondi alla mia domanda: non ti sembra di essere stato poco cortese con le mie amiche?”

Tsugame gettò un rapido sguardo prima a Selphie, Naminè e Kairi, per poi spostarlo verso i suoi due compagni, che avevano preso la debita distanza senza preoccuparsi di venire in aiuto del loro amico, e rimase in assoluto silenzio, nonostante la faccia di Axel dicesse che gli conveniva fare il contrario.

Axel si rivolse di nuovo a Demyx, intento a lanciare su è giù sulla mano il telefono portatile, quasi divertito dalla situazione.

Tsugame cercò di divincolarsi dalla presa, ma Axel era terribilmente forte.

“…come vuoi. Se non ti va di chiedere scusa a queste signorine, vorrà dire che Demmy telefonerà al nostro vice direttore preferito. Eh, Demmychan?”

“Come no, Aku! Chiamo subito Saix-sama!” fece Demyx allegro, digitando il numero.

Tsugame si arrese, finalmente, e guardando negli occhi Selphie bisbigliò: “Mi dispiace.”

Improvvisamente, senza che nessuno se lo aspettase, Axel compreso (che però, un po’ per non mostrarsi sorpeso, un po’ perché voleva rimanere lui al centro dell’attenzione di Roxas, nascose la sorpresa) Wakka si alzò e si mise davanti a Selphie, che lo guardava accigliata.

Kairi non ricordava di averlo mai visto così…arrabbiato?

Wakka scrutava Tsugame silenzioso, poi finalmente disse, con tutta la calma del mondo: “Riprova anche solo a guardarla da lontano e, quando avrò finito con te, non ricorderai neanche come ti chiami.”

Selphie sentì il battito accellerare.

…forse…anche Wakka…

No, era impossibile…fino a qualche mese prima era sicurissima che a lui piacesse Yuna…

Le si illuminarono gli occhi, che studiavano la schiena del ragazzo, furioso.

Wakka le piaceva da parecchio, ormai, ma non aveva mai trovato il coraggio di parlarne apertamente; per questo fingeva di essere interessata ad altri ragazzi, da mesi e mesi.

Aveva pensato che, forse, vedendola con degli sconosciuti, Wakka avrebbe cominciato a provare qualcosa di più nei suoi confronti.

Ma col tempo si era rassegnata, e aveva capito che era meglio lasciare perdere, perché Wakka sembrava interessato a lei meno che allo studio degli organi interni dei fenicotteri.

In quel momento, Wakka si voltò e, senza tanti complimenti, la prese con decisione per mano e l’aiutò ad alzarsi, sotto lo sguardo confuso dei presenti.

Selphie arrossì, avvenimento più unico che raro, e continuava a guardarlo spaesata.

“Wakka, ma co…”

“Vieni-” le ordinò Wakka, trascinandosela dietro e stringendole la mano senza girarsi, guardando dritto davanti a sé.

Selphie cercò lo sguardo di Kairi, indecisa, ma l’amica le rivolse un sorriso e le disse labiale: “Coraggio, vai!”

Selphie deglutì e, muovendo la testa su è giù, poco certa, seguì Wakka in silenzio, che la condusse lontano dall’anfiteatro.

Axel li guardò allontanarsi, poi tornò a concentrarsi su Tsugame.

“Ok, adesso che ti sei scusato con le ragazze…fallo anche con lui” e, senza aggiungere altro, lo prese con forza per le spalle e lo voltò verso Roxas, che sussultò per la svolta inaspettata che la serata stava prendendo.

Tsugame lo osservava, un po’ infuriato, ma anche leggermente spaventato, ma Roxas non sapeva cosa fare.

Provò l’irrefrenabile desiderio di essere rassicurato, e senza rendersene conto (e un po’ a malincuore) i suoi occhi incrociarono quelli di Axel, che da dietro Tsugame lo scrutava, senza espressione.

Tsugame borbottò qualcosa, che poi ripetè ad alta voce: “Scusarmi per cosa? Non gli ho fatto niente!” protestò.

Axel strinse le spalle ancora più forte, facendogli un male pazzesco.

“Ah, no?” sussurrò nell’orecchio del ragazzino “…mmh…eppure prima mi pare che tu gli abbia dato un nomignolo un po’volgare..’frocetto’, dico bene?”

Tsugame deglutì, ma Roxas era troppo sorpreso per accorgersi della reazione di quel microcefalo troppo cresciuto con un pitone vivo tra le gambe.

Un momento…Axel lo stava difendendo?!

Che scherzo era questo??

No, Axel non poteva difenderlo..non poteva ssolutamente!

Lui odiava Axel, lo detestava, lo rifiutava, lo teneva lontano come la peste bubbonica, come gli alveari, come Sora quando faceva i capricci perché voleva le caramelle quando andavano al centro commerciale!

Perché, perché doveva difenderlo?

Perché doveva…confondere così i suoi sentimenti?

Cos’era, una trappola? Stava cercando di fare l’eroe davanti agli altri??

Neanche Tusgame sembrava capirci più niente, ma fissò Roxas dritto negli occhi, con grande, anzi, enorme terrore del diretto interessato.

Ok, evidentemente Axel voleva che lui morisse.

Sicuramente stava per lasciare la presa, così quello Tsugame lo avrebbe gonfiato di botte lì, davanti a tutti, e lui sarebbe potuto morire in pace, senza essere più costretto a sopportare le occhiate e il ghigno di quell’istrice palestrata (quansto sei banale, usi sempre lo stesso insulto >< nd autrice) (non per mia scelta =___= nd roxas), ma Tsugame interruppe quelli che credeva sarebbero stati i suoi ultimi pensieri con una frase detta rapidamente.

“Scusami se ti ho insultato.”

Axel sorrise soddisfatto e, finalmente, lo lasciò andare.

Tsugame, senza distogliere lo sguardo dal suo viso, si massaggiò una spalla dolorante.

Demyx si avvicinò e gli fece l’occhiolino, in tutta contettezza.

“Non ti spiace, vero Tsuchan, se domattina il vice direttore passa per la tua stanza? Vedrai, ci metterà pochissimo a trovare il numero del tuo bungalow. Scommetto che lui e i tuoi genitori diventeranno un sacco amici, non credi anche tu?”

Tsugame non rispose, e in silenzio raggiunse gli altri due ragazzi, verso i quali iniziò a gridare i peggiori insulti, allontanandosi dall’aera.

Kairi emise un sospiro di sollievo, e Naminè sorrise a Demyx gioviale.

Axel mostrò a tutte due uno sguardo rassicurante, mentre Paine riprese ad assistere allo spettacolo come non fosse successo nulla.

Roxas, ancora in piedi, fissava Axel cercando di dare un senso a quello che era appena successo.

Il più grande, accorgendosi di essere osservato dal cagnolino più carino della cucciolata, ricambiò lo sguardo attento.

Improvvisamente, Roxas si voltò verso il palco, senza sedersi e con la stessa faccia di uno che ha appena visto un procione investito da un camion.

“Tsk. Non c’era bisogno di intervenire. Potevo farcela benissimo da solo, per quell’idiota io bastavo e avanzavo.”

“Non mi è sembrato che te la stessi cavando tanto bene.” osservò Axel, mettendosi le mani in tasca e aspettando una reazione tempestosa del piccoletto, che infatti non tardò ad arrivare.

“Ma figurati! E comunque quello non era poi così pericoloso, faceva solo scena.”

“Ah, che divertente, e io che mi aspettavo un semplice ‘grazie’”.

“Beh, spiacente di deluderti, ma non vedo il motivo per cui dovrei dirti una cosa del genere.”

Kairi lanciò uno sguardo infuocato al cugino.

Accidentiiii, stava sbagliando del tutto!!!

Se voleva fare colpo su Axel (cosa che non aveva nemmeno provato a chiedergli, primo perché lui avrebbe negato fino alla morte, secondo perché tanto sapeva che in realtà era così perciò sarebbe stato solo uno spreco di fiato) doveva usare un’altra tattica!

Kairi si girò verso Axel, convinta che stesse per rispondere con una delle sue battutine, ma rimase sorpresa quando vide il ragazzo più grande senza alcun ghigno sul volto.

“…sai che ti dico? La prossima volta lascerò che tu venga picchiato a sangue così forse sarai contento, va bene?!” gridò, arrabbiato, e senza dire altro voltò le spalle a Roxas e gli altri per uscire a passi pesanti dall’anfiteatro.

Roxas rimase imbambolato, ancora alzato, e in silenzio vide la sua schiena allontanarsi.

…forse aveva esagerato.

***

“Kidzudeba istudemo soba ni iru keredo…” * (da ora in poi, quando apparirà questo simbolo, vorrà dire che dovrete guardare a fine capitolo per avere spiegazioni ^^ grazie della pazienza nd autrice)

ODDIO! NOOO!

Perché stava cantando proprio quella strofa??

Sora strizzò gli occhi esasperato dalla sua stessa stupidità.

Roxas aveva ragione, era veramente cretino!!!

Riku, dall’altra parte del salone, strizzò il pezzo di stoffa che aveva in mano, faendo uscire l’acqua in eccesso, poi lo ripose a terra e riprese a pulire.

Sora gli gettò uno suardo rapido, contento di non essere più rosso in viso.

Avrebbe dovuto cantare la sigla di Doraemon, o Gokinjo monogatari **, quello che piaceva tanto a Kairi…insomma, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di KouKou Ouran Host Club.

Riku odiava quell’anime.

L’aveva sempre trovato ‘insopportabilmente irritante’, citando le sue esatte parole.

Peccato, perché a Sora piaceva proprio tanto, e l’opening era un sacco allegra, anche se cantata da lui perdeva molto del suo fascino, doveva ammetterlo.

Comunque sia, ormai era tardi per tornare indietro.

Meglio fare finta di nulla e continuare come se niente fosse, altrimenti Riku avrebbe pensato che si stava facendo problemi sull’incidente di poco prima o roba simile.

Cioè, ok, non che non ci stesse pensando, solo che doveva fingere indifferenza, se non voleva perdere quel poco di dignità che gli era rimasta.

“Honto wa? Kirai suki…”

“Mousou na no…”

Sora si girò di nuovo e vide Riku in uno dei suoi rari sorrisi, divertito come non mai.

Riku che cantava la sigla di Host Club era una specie di evento unico nel suo genere, e Sora afferrò al volo l’occasione per cercare di rompere l’imbarazzo.

“Jibun no kimochi ga…kuria ni mietara!” cantò a voce più alta, inziando a ridere.

Per un attimo credette che Riku non gli avrebbe dato corda, ma con grande sorpresa il più grande fece una breve risata e continuò la strofa, ricordando quando, ogni pomeriggio di quell’inverno, Sora lo aveva costretto a guardare quell’anime odioso: “Redii demo hosuto demo kamawanai yo…”

Sora prese la scopa abbandonata sul pavimento per il manico e lo avvicinò alla bocca come un microfono, chiudendo gli occhi e praticamente urlando: “Siku ni natteku, ryuu wa minna!”

Riku ormai rideva foritssimo, scuotendo la testa e arrendendosi al fatto che ormai non c’era più niente da fare per il cervello di Sora.

“Chigau yo ne kedo…”

“MAYBE YOU’RE MY LOVE!” urlò Sora, senza pensarci per poi sbarrare gli occhi e fermarsi di colpo.

Riku smise di ridere e lo guardò, tornando serio.

Sora, a quel punto, provò il fortissimo desiderio di conficcarsi quella stupida scopa giù per la gola e portarla fino al cuore, provocandosi un arrestocardiaco.

Maybe you’re my love.

Traduzione: probabilmente sei il mio amore.

PROBABILMENTE SEI IL MIO AMORE!!!

COSA.GLI.ERA.SALTATO.IN.MENTE?????

Gridare cantando quella frase così, tutto spensierato, mentre guardava Riku, dopo quello che era appena successo!!!

Dio, ormai era veramente ufficiale: ERA UN DEMENTE!!

Riku, in silenzio, si voltò come se non fosse successo nulla e ricominciò a pulire a terra, dando la schiena all’altro.

Sora lo fissò triste per qualche secondo.

….da quando tra loro c’era tutto questo imbarazzo?

Sospirò, supplicando il suo minuscolo cervello di concentrarsi per un paio di minuti sul problema, di modo da cercare di capirci qualcosa.

Riku non era il solo a comportarsi in modo strano, anche lui non era il solito.

C’era un’atmosfera strana, in quel ristorante, e per un attimo Sora si pentì di non essere scappato, quando si erano ritrovati vicini.

Per un attimo aveva creduto che si sarebbero…

Arrossì violentemente al solo pensiero, scuotendo la testa a destra e sinistra per cercare di allontanare quelle elocubrazioni mentali inutili.

Né Riku né lui provavano interesse per i maschi, ne era certissimo!

Loro due erano sempre stati ottimi amici, e tali sarebbero rimasti.

Solo perché c’era stato un momento un po’ imbarazzante, il loro rapporto non sarebbe cambiato.

…vero?

***

Roxas correva come un matto, e aveva anche un po’ di fiatone, a dirla proprio tutta.

Cercava di guardarsi intorno, temendo oltretutto un attacco di Tsugame e quei due mastini che si portava dietro, ma per fortuna il villaggio era completamente deserto.

Erano tutti ad assistere allo spettacolo, a quanto pareva; la gente era sempre pronta ad accorrere, quando c’era l’occasione di vedere ragazze carine mettersi in mostra, compresi quelli che insultavano sempre i concorsi di bellezza e simili.

Le persone così lo disgustavano e basta.

Raggiunse la spiaggia e si concesse un momento di riposo per riprendere fiato, poi si guardò attorno.

Quel posto di notte era coì diverso da fare quasi impressione, ma era stupendo.

La luna piena si rifletteva nell’acqua, e al tempo stesso illuminava placidamente quella stessa sabbia che era abituato a vedere dorata e splendente sotto i raggi del sole.

Faceva parecchio fresco, forse a causa della corrente marina, e fu costretto a slacciarsi la felpa dalla vita per rifugiarcisi dentro, trovando un po’ di calore, poi da lontano vide una sagoma sdraiata sulla sabbia, di fronte al mare.

Roxas riconobbe la pettinatura alta e retta all’indietro grazie a chissà quale marca di gel, e per un attimo fu indeciso se avvicinarsi o tornarsene dagli altri.

Sapeva benissimo che, se avesse scelto la seconda, sua cugina gli avrebbe messo il broncio, visto che era stata lei a convincerlo ad andarlo a cercare.

Però avrebbe mentito se avesse detto che non voleva trovarlo e parlarci: Axel forse si era comportato in modo un po’ esibizionista, ma era anche vero che, senza di lui, probabilmente quello Tsugame avrebbe avuto la meglio, anche tenendo conto che la sua forza era pari a quella di un criceto incinto con un indigestione di carote.

Rimase ancora qualche istante a guardarlo da lontano.

Vederlo così, da solo, tranquillo e silenzioso a guardare il mare gli faceva venire un nodo allo stomaco.

Forse, in fondo non era un cattivo ragazzo.

Prese coraggio e si avvicinò lentamente, mentre quel traditore del suo cuore batteva a una velocità sorprendente.

Teneva lo sguardo basso, osservando le imrponte che le scarpe lasciavano sui granelli chiari, e quando fu dietro al ragazzo decise di mettere da parte l’orgoglio.

Non sapeva perché, ma sentiva di voler fare pace.

“…mi dispiace.” Bisbigliò.

Axel, sentendo una voce familiare, si voltò e vide un Roxas imbarazzato guardarsi i piedi, chiuso in una felpa un po’ lunga sulle maniche e coi capelli più scompigliati del solito.

Non credeva ai suoi occhi, e impiegò qualche secondo per rendersi conto della situazione.

Roxas che gli chiedeva scusa, tutto rosso in viso, al chiaro di luna?

No, doveva essere uno scherzo, oppure un sogno.

Magari si era ddormentato sulla spiaggia, gli succedeva spesso anche dopo una surfata, non ci sarebbe stato nulla di strano.

Ebbe la certezza di essere sveglio quando Roxas si sedette accanto a lui e si mise a fissare le onde senza preoccuparsi di chiedergli se gli dava fastidio o robe simili.

“…scusa se ti ho risposto così. In fondo…volevi solo aiutare Selphie e le ragazze. Mi sono comportato come un bambino.”

Axel, nonostante avrebbe voluto alzarsi e andarsene per farsi desiderare, anzi, come avrebbe detto Marluxia, ‘fare il difficile’, rimase incantato alla vista di Roxas che scrutava il mare, il volto illuminato dalla luna.

Cercò di dire qualcosa, ma come al solito quello che uscì dalla sua bocca non si rivelò moto intelligente.

Doveva essere il risultato di ventitrè anni di vita passati con Demyx.

“...che onore, sei venuto anche a cercarmi.”

Stupido, stupido, stupido!!

Perché non poteva smetterla di essere un coglione, almeno una volta?!

Si odiava quando se ne usciva con cazzate come quella, ma Roxas lo fulminò con gli occhi, distogliendo l’attenzione dal mare.

“E io che ero venuto per fare pace! Sapevo che non ne valeva la pena!”

Fece per alzarsi, ma Axel lo prese per un braccio, fissando la luna e senza il coraggio di guardarlo negli occhi.

“…non l’ho fatto solo per Kairi e le altre. Non mi piace che gli altri ti insultino in un modo così da imbecilli. Mi urta il sistema nervoso.”

Roxas avrebbe voluto spalancare la bocca per la sorpresa, ma il suo corpo sembrava paralizzato e riuscì solo a risedersi.

Inutile dire che ormai semrbava sul punto di avere un attacco di cuore, tanto gli batteva, ma era decisissimo a fingere indifferenza.

Nonostante questo, però, e nonostante sapesse che, forse, Axel stava solo dicendo così per prenderlo in giro, non riuscì a nascondere una nota di emozione nella voce.

“… e perché?”

Axel allontanò gli occhi dala luna e li concetrò su quelli azzurri dell’altro.

“Solo io posso prenderti in giro. E’ l’unico modo che ho per distinguermi dagli altri, quando sono con te.”

Roxas, sentendo quelle parole, pensò di essere svenuto per qualche istante, ma rirpese rapidamente il controllo di sé stesso, fisico e mentale, e, forse per la troppa tensione, o forse perché era un totale imbecille, si mise a ridere.

Axel lo vide sbellicarsi per qualche istante, poi Roxas, lentamente, cercò di calmarsi, restando però con un sorrisone stamapto sul viso.

“Eheh…bè, di sicuro tu ti distngui dagli altri…per la tua stupidità, la tua antipatia e la tua terribile mancanza di…”

L’ultima parola gli morì in gola quando sentì qualcosa posarsi sulle sue labbra.

Deglutì, senza capire, e il cuore si fermò di colpo quando, finalmente, si rese conto di ciò che stava succedendo.

Axel, con gli occhi chiusi, i capelli più rossi del fuoco che gli coprivano le orecchie, lo stava baciando.

Note dell’autrice:

ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Finalmenteeeeeee XDXDDXD evvivaaa, si sono baciati! O meglio, è Axel che ha baciato Roxas…che maleducato, poteva almeno aspettare che finisse di parlare XD! Alloooora, ero mooolto indecisa se farli kissare o meno ma…ragazzi, stavo morendo, non ce la facevo più! Eheh! Chissà come reagirà…

Roxas: AAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!! COSA HAI FATTO?? COSA HAI FATTO???!!!!

Memy: ^^° parli del diavolo…

Roxas: io ti uccidoooooo!!!!

Axel: Memy, ti adoro! *commosso*

Roxas: siete tutt pazzi! Tu per prima! *indica Memy*

Memy: … *chiude Axel e Roxas nello sgabuzzino*

Ok, cosa stavo dicendo? Ah, sì, riguardo l’ultima scena…eh bè, chissà come l’ha presa Roxas…poi, vediamo cos’altro posso dire…ah, sì, Selphie e Wakka! Bè, io li ho sempre visti benissimo assieme, non so voi *___* anche se la scena in cui lui la difende non mi è venuta granchè bene ç____ç…poi ci sono Riku e Sora…bè, matti come sempre XD

Ora…ecco a voi le spiegazioni ai punti dove ho inserito l’asterisco!

* :la canzone che qui cantano Sora e Riku è la sigla iniziale dell’anime Ouran Host Club, della quale sono una fan sfegatata XD se non lo conoscete, andate a vederlo su youtube che è stupendo (pubblicità occulta XDXD). La opening che cantano Sora e Riku è ovviamente quella giapponese, ma ecco a voi la traduzione (che non ho fatto io, ma l’ho presa dalle puntate fansubbate, sia chiaro XD non so assolutamente parlare giapponese ihih)

TRADUZIONE:

Sora: Ho notato che ti sono sempre intorno.

Ma è odio? Amore?

Riku: O solo paranoia?

Sora: Qaundo possiamo vedere i sentimenti chiaramente

Riku: Donna o uomo, non ha importanza

Sora: la ragione per la quale le persone si innamorano

Riku: è differente per ognuno ma…

Sora. Probabilmente sei il mio amore!

Fine traduzione XDXD Cioè, no, ora ditemi se non è adattaissima alla situazione e a loro due in generale! In fondo a Riku piace questa canzone, anche se non lo ammetterebbe mai! E infatti la canta anche lui! Mentre la scrivevo ridevo come una demente! La song è stupenda, a proposito…se volete, ascoltatela su youtube! Si intitola: Sakura Kiss…vedrete, vi piacerà ^^ Ripeto ancora, per evitare problemi di plagio: LA TRADUZIONE E’ STATA PRESA DAI VIDEO DELLE PUNTATE FANSUBBATE SU YOUTUBE, E NON E’ ASSOLUTAMENTE STATA FATTA DA ME!

**: titolo originale di ‘Curiosando nei Cortili del Cuore’, anime e manga di Ai Yazawa, celebre sia qui da noi che in madre patria ^^

Ooook, ora rispondo alle recensioncine! Yattaaaaa!

SoraRoxas: kyyya, sono felicissima di risentirti! Tranquilla, avevo immaginato che fossi partita o cose simili ^^ Sono felicissima che i due capitoli precedenti ti siano piaciuti…eheheh, Riku e Sora in questo capitolo non fanno passi in avanti, ma per quanto riguarda Axel e Roxy…bè, hai letto no? Insomma, tu mi conosci, l’hai detto sin dal primo capitolo che sapevi come sarebbe andata a finire tra loro…eeeh, ma la ficcy è ancora lunga, e non penso che a Roxy questo bacio sia piaciuto granchè…o forse sì? Bhè, vedremo nel prossimo capitolo! Tanquilla, non mi hai esaurita per nulla, anzi, capirai, anche io sono una matta quando recensisco! Un bacione! Ti auguro buone vacanze ^//^

Piccola_stella_senza_cielo: Ma ciau, mia recensitrice dal profondo sud XD! Anchestavolta, Roxas avrebbe qualcosa da ridire sulla tua recensio…

Ro: IO?! UN MASSAGGIO DA QUEL PEDOFILO??! SIETE TUTTE MATTE! TUTTE QUANTE!

M: su Roku calmati ^^

Ro: NON DIRMI DI STARE CALMO! MI HAI FATTO BACIARE DA QUELLO!

Ax: Piccola stella, lo sai che mi piace la tua idea di massaggire Roxy?

Ro: Yap! STAMMI LONTANO TU! ASPETTATI DELLE REAZIONI, NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!

M: Emh… *li chiude di nuovo nello sgabuzzino*

Dove eravamo rimaste cara? Ah sì, Axel e Roxas…bè, come puoi vedere, a Roxas stai antipatica, mentre Axel ti adora… Per quanto riguarda Sora…XDXD poverino, non si rende conto che Riku è innamorato di lui? Aaaah, beata innocenza (ci era mancato poco…ndriku che piange) (su su tranquillo ricchan…ndme) (…nd riku che guarda male l’autrice) Emh, sì, ecco, anche tra loro le cose si stanno facendo un po’ complicate…come finirà? Grazie per i complimenti, sei carinissima ^//^

UN GRAZIE ANCHE A CHI LEGGE SENZA RECENSIRE! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Al prossimo chappy! Grazie per aver letto

*MagikaMemy*

   
 
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