Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Martymoli    18/06/2014    6 recensioni
Finale alternativo della mia os "my angel".
Se non avete già letto quella vi sconsiglio di leggere questa
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa: 
Questa os è finale alternativo di un'altra mia os, "my angel". Perciò, se non avete letto quella, vi sconsiglio di leggere questa.
In questo finale alternativo Louis è morto, ma Harry non si è suicidato.

Sono passati tre anni dalla morte di Louis. Harry ama ancora quel ragazzo come quando si era reso conto di essersi innamorato, o forse anche di più se possibile. Ovviamente sta molto meglio, rispetto a quando il suo fidanzato era appena morto, ma non era ancora totalmente passata quella tristezza, e forse durerà sempre, o se riuscirà ad amare ancora qualcun altro probabilmente sparirà, ma il ricordo di quel meraviglioso ragazzo che gli aveva totalmente sconvolto l'esistenza sarebbe sempre rimasto nella sua mente e nel suo cuore. Per sempre.
Harry era rimasto molto sconvolto sia per la perdita del ragazzo che amava con tutto se stesso, sia per il fatto di averlo trovato il mattino accanto a sè, ormai privo di vita, ma comunque con il sorriso stampato sul viso. Come sempre. Per mesi restò chiuso in casa a disperarsi tutto il giorno tutti i giorni, piangendo per ore e ore. Poi cercava di sentire il  profumo di Louis dal cuscino su cui poggiava la testa, o dai vestiti che indossava. Lo faceva sentire più vicino a lui. A volte pensava anche di farla finita, e quelle notti quando andava a dormire compariva Louis nei suoi sogni, a dirgli che gli era sempre vicino e che doveva essere forte. Louis era il suo angelo custode, e amava questa cosa, anche perché sapeva che era l'unico ad avere questo grande privilegio.
La morte del suo ragazzo l'aveva anche cambiato molto, soprattutto per il fatto che in genere Harry non era mai stato un tipo da preghiera, ma ora pregava ogni sera affinché Louis riposasse in pace. 
Dopo mesi e mesi passati in casa, Harry decise di darsi da fare. Andò in ospedale, dove divenne un volontario per i bambini malati di cancro. Andava in ospedale ogni giorno a trovare i bambini e farli divertire, e tutti lo adoravano per la sua bontà. Era sempre stato un tipo buono, ma Louis con la sua dolcezza e generosità aveva incrementato questo suo pregio. Quando non era in ospedale, lavorava come un pazzo  per avere soldi sia da mandare ai medici per le ricerche della cura contro il cancro, sia da dare alle famiglie che non potevano permettersi di pagare le chemio per i propri figli. In ospedale aveva visto tanti bambini non uscire più, ma anche tanti vincere la battaglia e uscire. Harry era certo che Louis era davvero tanto fiero di lui, e ciò lo rendeva ancora più felice di ciò che faceva. 
Un giorno era come al solito in ospedale, stava leggendo alcune storie a dei bambini, e ad un certo punto fu interrotto dall'arrivo di un nuovo bambino arrivato. Aveva il tumore al cervello. Si chiamava William, come il secondo nome di Louis. Lo guardò, e per poco non gli andò il cuore in gola. Occhi grandi ma stretti e blu. Sorriso identico a quello di Louis. Naso identico a quello di Louis. Dimensione e colore delle labbra identici a quelle di Louis. 
Se sono vere le teorie sulla reincarnazione, quel bambino doveva essere la reincarnazione di Louis. Ne era certo.  William vedendo Harry gli corse incontro e lo abbracciò stretto. O cielo. Sembrava avesse anche la stessa adorazione che aveva Louis per lui. "Ciao" disse William con una voce squillante e abbastanza acuta "tu sei uno di quelli che vengono qui in ospedale a far divertire i bambini?" "Più o meno" rispose Harry sorridendo "ora però siediti con gli altri, ok?" 
Dopo poco riprese a leggere qualche favola a caso da quell'enorme libro, quando ad un certo punto notò che William era sdraiato e con gli occhi chiusi. Pensando che fosse svenuto o qualcosa simile, si precipitò da lui urlando il suo nome. William semplicemente aprì gli occhi e disse "questa favola l'ho sentita un miliardo di volte e mi sono addormentato". Tutti i bambini scoppiarono a ridere, perfino un dottore che aveva assistito alla scena fece lo stesso. 
"Harry?" Lo chiamò poi quel medico.
"Uhm? Mi dica"
"Sei troppo stanco, hai lavorato per ore prima di venire qui e sei stressato. Vai a casa e dormi, ok?"
"No, non posso. I bambini hanno bisogno di..."
"Loro hanno bisogno di qualcuno che sia carico di energie. Dai, vai a riposarti, te lo meriti".
"Prima però devo andare a trovare Louis. Non vado a trovarlo da tanto e sento che devo andare proprio oggi"
"William ti ricorda lui, vero?"
Harry in risposta abbassò lo sguardo, facendo una faccia triste. Molte cose gli facevano venire in mente quel ragazzo, soprattutto il nuovo bambino. Era identico a lui.
"Porti ancora quell'anello?"  Chiese poi il dottore, riferendosi a quello che Louis gli aveva lasciato nel cassetto. 
"Non me ne separo mai" rispose, ed era vero. Lo indossava sempre, tranne quando dormiva o faceva la doccia, per paura di perderlo. 
"Bene, allora a domani, Harry" lo salutò, e lui ricambiò con un sorriso e un cenno della mano.
Una volta uscito dall'ospedale, andò in macchina dirigendosi al cimitero. Il tragitto era abbastanza breve, e, una volta arrivato lì, si diresse alla tomba di Louis. Nonostante ci fosse andato poche volte, ricordava perfettamente la strada. Appena fu arrivato, si sedette, rimanendo per un po' in silenzio, poi sussurrò "ciao, amore mio" accarezzando lentamente la lapide. "Sai... Oggi in ospedale è arrivato un bambino nuovo. Dovresti vederlo, è identico a te. Ha la tua stessa malattia. Oh, quanto mi ricorda di te. Mi manchi così tanto, Louis". Poi si abbandonò ad un pianto disperato, tenendosi la testa tra le mani, e le lacrime scendevano come fiumi da i suoi occhi. Erano passati tre anni, certo, ma quel vuoto che la sua morte aveva lasciato in Harry non si sarebbe mai colmato.
Guardò la foto sulla lapide. Quella foto non era stata scelta a caso, ma perché sorrideva. Questo stava a simboleggiare il fatto che con la sua forza lui non aveva mai smesso di sorridere, mai. La accarezzò lentamente, percorrendo tutti i tratti del suo viso. "Sei così bello" sussurrò con la voce spezzata dalle lacrime. Rimase lì per almeno un'ora, a piangere e a dirgli ininterrottamente che lo amava. Appena riuscì ad alzarsi tornò a casa, dove andò a riposarsi. Si mise nel letto, stringendo il cuscino di Louis, e lo sognò.
"Ciao Harry!" Lo salutò Louis con quel suo solito sorriso smagliante.
"Louis!" Urlò in risposta stringendolo forte. 
"Piccolo, tu devi essere forte. Tu sei forte. Non puoi piangere così tanto per me. Lo sai che io ti proteggo".
"Ma tu sei la mia forza, Louis. Non riesco più ad andare avanti senza te. Io ti amo... E... Louis?" 
Lo vide svanire, e si svegliò. Nonostante ciò che gli era appena stato detto, Harry pianse comunque tutte le lacrime che aveva in corpo. Perché era durato così poco? Non era giusto. Quando sarebbe finita tutta quella sofferenza?
Il giorno dopo era in ospedale, e si era un attimo allontanato perché sua madre l'aveva chiamato per chiedergli come stava e cose così. Non si era accorto che William era accanto a lui. Quando chiuse la chiamata, fissò per qualche secondo il blocco schermo. C'era una foto con Louis, il quale aveva, come al suo solito, una faccia idiota e Harry lo baciava sulla guancia. 
"Ehi, ma quello mi assomiglia!" Esclamò William, facendo spaventare Harry. Quel bambino prima o poi l'avrebbe mandato in cardiologia. Lo guardò e disse "ti assomiglia davvero tanto, lo so. Aveva perfino la tua stessa malattia"
"Aveva? Quindi è guarito!" Esclamò il bambino con un sorrisone.
Harry non rispose, abbassò semplicemente lo sguardo con un'aria triste. Quanto gli sarebbe piaciuto che fosse stato così. 
William capì e lo abbracciò in un modo estremamente affettuoso, quasi innaturale per un bambino.
Harry ricambiò l'abbraccio, e non riuscì a farsi sfuggire delle lacrime.
"Hey" gli disse William "lui non vuole vederti piangere".
"Hai ragione" rispose Harry, asciugandosi la guancia. 
Poi, improvvisamente, sentì una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse prelevando da quella situazione. 
"Il caro signorino Harry qui presente mi potrebbe degnare di aprire gli occhi e smettere di russare?" Sentì una voce e una risata molto famigliare. No. Non poteva essere possibile. "Louis?" Disse con gli occhi spalancati, mentre tremava come un pazzo e non sapeva neanche il perché. 
"In persona. Sai, sei a casa mia e nel mio letto, quindi direi che sono io".
"Non è possibile... Io sto sognando".
"No, caro, poco fa stavi sognando, e se vuoi... Prova del pizzicotto!"
Louis era davvero intenzionato a farlo, ma Harry si buttò tra le sue braccia piangendo tantissimo. Erano lacrime sia di gioia perché era stato tutto un sogno e Louis era ancora vivo sia di tristezza ricordandosi come soffriva in quel sogno. 
"Piccolo, che hai?" Chiese Louis preoccupato, accarezzando dolcemente i capelli di Harry e baciandogli la fronte. Non rispose, si limitò a baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo, come testimonianza che non era davvero morto, era accanto a lui e lo stava baciando. Louis, confuso, ricambiò il bacio e asciugò le lacrime sul viso del suo amato. "Posso sapere che hai?" Gli chiese poi, guardandolo dolcemente. "È che... Ho fatto un sogno orribile. Louis, tu non hai nessuna malattia, vero?"
"Ehi, certo che no, amore!" Lo tranquillizzò, e poi lo strinse forte a sè. Harry era ancora scosso, aveva sognato la morte del suo amore e tre anni senza di lui. "Ehi, ho una sorpresa per te" sussurrò Louis nell'orecchio del suo amato. Prese qualcosa dal cassetto. E ad Harry andò il cuore in gola. Era lo stesso identico anello del sogno, con la stessa incisione. "Per te.  Per simboleggiare il nostro amore". Harry non rispose, indossò l'anello e saltò tra le braccia del castano, riempiendolo di baci e ripetendogli un'infinità di volte "ti amo, amore mio, ti amo tantissimo". 
Louis, intenerito da tutta quella dolcezza, lo stringeva, ricambiava i baci e gli sussurrava che anche lui lo amava. "Ci sposeremo un giorno, Lou?" Gli chiese con uno sguardo tenero. "Pensa a diventare maggiorenne, prima di tutto!" Scherzò, scompigliandogli i capelli. "Scherzi a parte, certo che ci sposeremo, io non ti lascerò mai e se ti verrà in mente di andartene da me ti legherò con le catene. Ah, e che non ti venga in mente di farmela tu, la proposta! Devo essere io perché sono più grande e più romantico". Harry rise, quanto aveva voluto risentire la voce e la risata del suo amato, quanto aveva voluto baciarlo, abbracciarlo, sentirlo vicino. E adesso poteva. Non sarebbe mai potuto essere più felice di così.


Nota autore:
Sciao belli, ricordatevi che è solo un finale alternativo quindi... Louis è comunque morto. Muahahahahah. 
Sono tanto cattiva, lo so.
Ho fatto soffrire per bene Harry e poi... Era solo un sogno. Cavolo, ho fatto finire bene una os. Questa me la segno. Mi sentivo sdolcinata a scrivere la parte fluff, ma riconosco che ci voleva. Beh, che dire più?
Alla prossima! (Ricordatevi come al solito i fazzoletti)
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Martymoli