Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: futacookies    18/06/2014    3 recensioni
{Dalla One Shot n.1: "Quella che si chiama pessima giornata"}
Perché, ovviamente, il tuo migliore amico deve sempre sembrare perfetto per cascare ai suoi piedi inopportune damigelle.
Perché, ovviamente, se sei al quinto anno, il capitano della squadra di Quidditch che deve sostenere i M.A.G.O. non ti fila neanche di striscio.
Perché, ovviamente, se tua sorella è la Corvonero più nominata della scuola, i primini possono chiederti il suo autografo.
Perché, ovviamente, se ti chiami Madelaine Leiber e sei più velenosa del cianuro, è molto probabile che vada storto qualcosa.

Prima classificata al contest: "La Coppa delle Case tra OC... e non solo!", indetto da Exoticue e giudicato da Giuns sul forum di Efp.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Storia partecipaante al contest:
La coppa delle casa tra OC... e non solo!
di Exoticue

Nick dell'autrice: Liberty_Fede

Titolo: Quella che si chiama pessima giornata
N.Turno: primo
Casa di appartenenza: Serpeverde
Avvertimenti/Note: /-/
NdA: alla fine.



Quella che si chiama pessima giornata

Perché, ovviamente, il tuo migliore amico deve sempre sembrare perfetto per far cascare ai suoi piedi inopportune damigelle.
Perché, ovviamente, se sei al quinto anno, il capitano della squadra di Quidditch che deve sostenere i M.A.G.O. non ti fila neanche di striscio.
Perché, ovviamente, se tua sorella è la Corvonero più nominata della scuola, i primini possono chiederti il suo autografo.
Perché, ovviamente, se ti chiami Madelaine Leiber e sei più velenosa del cianuro, è molto probabile che vada storto qualcosa.
 
***
 
Quella mattina Madelaine sentiva che nulla sarebbe andato per il verso giusto. Per esempio, le sue compagnie di stanza erano falsamente gentili come al solito, i suoi capelli erano crespi e gonfi come al solito, Charles era in ritardo come al solito, la spilla da Prefetto era sparita come al solito. Dunque, la giornata le si sarebbe rivoltata contro. Come al solito. «Montague, se non ti muovi non potrò fare colazione. Se non potrò fare colazione sarò molto irritabile per il resto della mattina. E anche del pomeriggio. Se io sarò molto irritabile, tu rischi di arrivare agli allenamenti di Quidditch fatto a pezzetti. Sappiamo entrambi che ho bisogno che vinciate quella stramaledetta partita contro i Corvonero. Quindi, vedi di spicciarti.». Lo squadrò un’ultima volta mentre terminava di pettinarsi i riccioli dorati. Si chiese infastidita perché i suoi non si gonfiavano con l’umidità dei sotterranei. Probabilmente, utilizzava qualche pozione offerta da Lumacorno. Naturalmente, il bravissimo, bellissimo e intelligentissimo Prefetto Charles Montague non poteva non far parte del famosissimo ed altrettanto noioso Lumaclub. A cui lei non era mai stata invitata. Forse non aveva Eccezionale in Pozioni, ma era la migliore del suo corso in Trasfigurazione e Aritmanzia. «Eccomi, ci sono!». Sbuffò contrariata mentre l’amico rivolgeva un sorriso smagliante ad alcune ragazzine del secondo anno, che arrossirono rapidamente. «Non capisco…» mormorò osservandolo e sorridendo verso Daisy Huysmans «Perché ti ostini a comportarti come un donnaiolo incallito se anche le pietre sanno che sei innamorato di lei?» agitò le dita per salutarla. Un’altra cosa che non capiva era cosa vedesse in lei: era più piccola di quasi due anni, mortalmente pallida e dava l’impressione di essere perennemente malata. Comunque, contento Charles, contenti tutti. Tranne lei. Ogni minuto che il caro migliore amico passava sospirando per la ragazza era un minuto sottratto all’ascolto dei suoi isterismi.

Se c’era una cosa che indubbiamente provocava i suddetti isterismi era sua sorella. L’adorabile Corvonero Angel Leiber, Cercatrice e studentessa più brillante del terzo anno, riusciva ad apparire continuamente migliore di lei. Aveva dei lucenti capelli castani lievemente mossi, mentre a lei era toccato un cespuglio color paglia; aveva dei dolci occhi smeraldini, mentre i suoi erano di un verde acquoso.  Sembrava che la minore avesse preso tutti i pregi della famiglia; al contrario, la maggiore possedeva ogni difetto. In quel momento - ossia nel momento in cui Madelaine entrò in Sala Grande con Charles - la vide mentre parlava con il Cercatore, nonché capitano di Serpeverde, Richard Matheson. Si fece rossa di rabbia e marciò come una Valchiria verso il suo tavolo. Dopo aver bevuto il tè con un espressione schifata, stava per andare a lezione di Erbologia, quando Matheson la fermò. Allontanò frettolosamente Charles, che sarà stato anche il suo migliore amico, ma in certe situazioni era davvero inutile, e sorrise verso il ragazzo: le erano sempre piaciuti gli occhi color nocciola e i capelli castani che portava lunghi sulle spalle. Dal primo momento che l’aveva visto fantasticava sull’intrecciare le dite tra i ciuffi scuri e poi baciare le sue labbra e... e poi prenderlo a schiaffi, perché come tutti preferiva sua sorella. Il comportamento di Matheson la innervosiva terribilmente, portandola a rispondergli con più acidità rispetto a quella che provava realmente. Era scostante e ogni volta che lo raggiungeva in qualche posto - qualunque posto - scappava. Come se avesse visto la Signora Morte o quel disgraziato di Godric Grifondoro, nel pieno spirito Serpeverde, scappava. «Umh, Leiber? Volevo dirti che Lumacorno mi ha chiesto di riferire a quelli del tuo anno che i colloqui per scegliere le materie dei prossimi due anni si terranno nel suo ufficio dalle tre alle sei di questo pomeriggio. Non è che potresti far girare la notizia?» stava sbattendo nervosamente un piede per terra, mantenendo un’espressione ostile e le braccia incrociate sul petto. «Tutto qui? Non c’è problema.» borbottò lanciandogli un’occhiata velenosa. Stringendosi nel mantello lasciò come una furia la Sala Grande. Decisamente, la giornata si stava rivoltando contro di lei.

Un’altra cosa che provocava i suoi isterismi era la serra in cui si svolgevano le lezioni con la Sprite. Quando pioveva faceva freddo e l’umidità arricciava i suoi capelli, quando faceva caldo sudava e la sua testa sembrava un nido fatto da uccelli particolarmente grossi. E cattivi. Montague invece manteneva il suo alone di impeccabilità e perfezione. In quei momenti odiava anche lui. Oh, odiava anche i sospiri estasiati che provocava nelle ingenue Tassorosso. Insomma, lui era Serpeverde, era cattivo e avrebbero dovuto evitarlo come… come… beh, come Matheson evitava lei. Al termine della lezione si sentì sollevata e abbandonò la serra con una certa fretta. Poco dopo avrebbero avuto Difesa contro Arti Oscure e con ogni probabilità avrebbe potuto vedere Richard. «Maddy, per Salazar! Fermati! Non abbiamo lezione prima di un quarto d’ora e stamattina non hai dato da mangiare al gatto!» il gatto?! Lei non aveva un gatt… Mh. Male, molto male. Se incominciava addirittura a dimenticare Brutus presto avrebbe scordato l’esistenza di sua sorella. Non che non fosse un’ipotesi allettante, per intenderci. Scosse la testa e rinunciò allo spionaggio pro-Richard per tornare nei sotterranei. Stupido gatto! E pensare che lo aveva desiderato così intensamente all’inizio del suo secondo anno, quando Charles non era ancora nessuno per lei e non voleva restare sola. Quell’enorme gattone nero dal pelo ispido era stato il regalo di compleanno dei suoi genitori. Compleanno che avrebbe festeggiato il giorno seguente. Mh-mh. Sedici anni da compiere il dieci aprile e nessuna festa all’orizzonte. Non dubitava che Charles l’avrebbe portata in giro per Hogsmeade - doveva ammettere che era stata fortunata dato che era sabato -, magari a prendere una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa, oppure a mangiare Bacchette di Liquirizia da Mielandia. Poi l’avrebbe portata da Schivenshaft’s per scegliere il suo regalo. Ma avrebbe tanto voluto qualcos’altro, magari tutti i suoi compagni Serpeverde nel suo adorato giardino, a casa sua, in Cornovaglia. Magari senza sua sorella e la sua perfezione. Magari con Matheson. Magari… «Madelaine, adesso sei tu in ritardo. Straub ci farà a pezzi. E forse si sentirà così misericordioso da sfamare le bestioline di Hagrid con i nostri resti.»

Straub non li aveva fatti a pezzi, ma i sessanta centimetri di tema per Vitius c’erano andati molto vicini. Anche le tre ore con Lumacorno erano state sfiancanti. Certo, il colloquio era durato sì e no una decina di minuti, ma erano stati i peggiori della sua vita. Il professore non capive che lei aveva bisogno di prendere quanti più G.U.F.O. e di conseguenza M.A.G.O. possibili, se voleva diventare Indicibile. In alternativa era disposta ad attendere la morte o la pensione della professoressa di Trasfigurazione e occupare il suo posto. Aveva aspettato che anche Charles terminasse la sua chiacchierata - non che ci fosse molto da dire, dato che voleva diventare un giocatore di Quidditch professionista - e aveva terminato la correzione del compito. Era andata a dormire quando ormai la Sala Comune era deserta e soltanto qualche tentacolo che si intravedeva dalla vetrata sul fondale le faceva compagnia. Tanti auguri, Madelaine. Erano le due e probabilmente gli unici auguri che avrebbe ricevuto sarebbero stati di Charles e dei suoi genitori. Angel era troppo impegnata a essere la più figa della scuola e le sue compagne di classe non sapevano nemmeno che lei l’avesse, una data di compleanno. Ruggì frustrata mentre si buttava a peso morto sul letto, pregando con tutte le sue forze che l’umidità dei sotterranei avesse pietà di lei in un giorno così importante.

L’umidità non era stata affatto clemente, ma era riuscita a svegliarsi in tempo per sistemare qualunque cosa avesse sulla testa. Brutus le aveva fatto le fusa e Montague aveva saltellato per la Sala Comune cantando "Tanti auguri a te", attirando l’attenzione di tutti i presenti, che rapidamente le avevano detto “Buon compleanno!”. Beh, sarebbe stato un buon compleanno se Matheson le avesse fatto capire che era davvero a conoscenza della sua esistenza. Oppure poteva chiedere a Salazar di far inghiottire la sorella da qualche buco nero. Una fetta di torta era apparsa al suo posto, mitigando il suo umore, che si era scurito quando il gufo dei suoi genitori le aveva consegnato il loro regalo: “Cento e uno Incantesimi per l’acconciatura perfetta! Liscianti, Arriccianti, Allunganti, Accorcianti.” Si ripromise di ammazzare i suoi appena li avesse avuti sotto mano. «Dai, muoviti, oggi andiamo a Hogsmeade e non voglio sentire scuse!». Charles le aveva appena dato il tempo di cambiarsi, costringendola a indossare le prime cose che aveva trovato nell’armadio. In quel momento camminava sul sentiero per il villaggio con delle calze che le causavano prurito alle caviglie e un maglione con le maniche troppo lunghe. La gonna si stringeva in vita in maniera insopportabile, permettendole appena di respirare. «Se non mi ucciderà questa cosa infernale, sappi che ti resteranno poche ore di vita!» ruggì nei suoi confronti. Tutto sommato, però, era andata bene: erano riusciti a sedersi a un tavolino appartato al pub di Madama Rosmerta e adorava la su nuova piuma di cigno, candida e morbida. Con il passare dei minuti le calze avevano smesso di darle fastidio, inoltre Angel era scivolata in una pozzanghera di fronte a mezza scuola. Montague era di buon umore e sembrava aver momentaneamente abbandonato il suo ruolo di play-boy, deludendo le aspettative di alcune Corvonero. Per completare il quadretto Richard avrebbe dovuto baciarla, dichiarandole eterno amore.  Era tornata allegra al castello, sperando che l’assetto preso nelle ultime ore proseguisse anche nei giorni successivi. Tutto inutile.

***

Perché, ovviamente, il tuo migliore amico non è capace di tenere a bada le sue ammiratrici.
Perché, ovviamente, Richard Matheson continuerà a ignorarti, anche se è il giorno del tuo compleanno.
Perché, ovviamente, se tua sorella è Angel Leiber non importa quante figuracce possa fare, resterà sempre più popolare di te.
Perché, ovviamente, se ti chiami Madelaine Leiber e sei più velenosa del cianuro, non ti resta che pregare il karma di lasciarti in pace.

***

Slytherin’s note:
Beh, c’è l’ho fatta! Questa storia partecipa al contest a turni: “Coppa delle Case tra OC… e non solo!”. Per il primo punto avremmo dovuto inventare un OC (nel mio caso l’adorabbbile Madelaine Leiber) e presentarlo. Sono stata abbastanza fortunata, perché ho una long ad OC in fase di stesura, e Maddy è uno dei personaggi secondari. Però l’adoravo e mi dispiaceva parlare così poco di lei. Poi, BOOM!, trovo questo contest e la One-shot nasce nel giro di più o meno quattro ore. Se non si fosse capito, è ambientata in un periodo tra la fine della guerra e la Nuova Generazione. Insomma, Voldemort è stato sconfitto, ma Rose, Albus e Scorpius sono solo dei progetti nelle menti dei loro genitori. Curiosità (probabilmente non importa a nessuno): anche tutti gli altri personaggi presenti (Angel, Matheson, Daisy e Montague - per quel che riguarda Montague, potete considerarlo un omonimo, o fratello del Serpeverde nominato dalla Rowling. Io lo considero il fratello, ma non me la sento di imporvi parentele -, il professor Straub – dopo la guerra qualcuno doveva pur occupare quella cattedra!) sono tratti dalla long che sto scrivendo. Dunque, credo di non aver altro da aggiungere, a parte che spero che la storia riesca a superare il turno, quindi direi che se tutto va bene ripubblicherò per il secondo turno.
Bacioni!
-Fede.
***
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: futacookies