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Autore: Lylawantsacracker    18/06/2014    3 recensioni
SPOILER NONA STAGIONE. AMBIENTATA SUBITO DOPO LA 9X23.
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Quale sarà il comportamento di Dean ed i suoi rapporti con Sam e Castiel? Sarà una persona completamente nuova o riuscirà a far prevalere il suo lato umano?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Graze the skin with my finger tips
The brush of dead cold flesh pacifies the means
Provocative images delicates features so smooth
A pleasant fragrance in the light of the moon

Dance with the dead in my dreams
Listen to their hallowed screams
The dead have taken my soul
Temptation's lost all control









Dean stava sprofondando sempre di più nel suo abisso personale. Aveva ripreso a cacciare creature sovrannaturali; si divertiva di più, considerando il fatto che gli davano più filo da torcere.
Rideva dei loro innumerevoli tentativi di combatterlo, di restare in vita. Godeva della paura che vedeva nei loro occhi quando stava per ucciderli, ormai ridotte a innocue creature.
Quindi massacrava indiscriminatamente umani, licantropi, vampiri, ogni essere vivente su cui riusciva a mettere le mani. Affondava le mani nel loro sangue, ne inspirava l'odore, ebbro di piacere perverso.
A volte, suo malgrado, pensava allo sguardo smarrito di Castiel, al dolore di Sam, e una morsa dolorosa gli stringeva il cuore. Ma quello faceva parte degli effetti collaterali delle azioni che compiva.
Per Dean la tortura era come l'eroina; in un un primo momento era in piena estasi, era quasi meglio di un orgasmo. Ma poi, svanita l'adrenalina iniziale, il dolore si faceva strada dentro di lui, rendendolo intorpidito e confuso. Era il momento in cui i suoi residui di umanità si facevano sentire e lo facevano a pezzi.
Ripensava spesso alle parole del Padre dell'Omicidio. "Lei mi faceva sentire completo. Mi faceva sentire umano. Ti ricorda qualcosa?". Effettivamente, Dean provava qualcosa di simile per Castiel. Stava iniziando solo adesso ad affrontare la vera natura dei suoi sentimenti, sebbene non riuscisse ancora ad accettarla del tutto.
Non si era dimenticato dei sogni che faceva da umano. Di quando sognava le mani di Castiel che lo sfioravano nei punti più delicati, dei baci che gli dava con le sue labbra screpolate. Non si era dimenticato del turbamento che provava al risveglio, e di come cercasse di reprimere tutte quelle immagini e sensazioni considerate inopportune. Lui aveva sempre voluto mantenere il rapporto con Castiel così com'era, senza complicazioni inutili. Era quello che si ripeteva ogni giorno, mentre cercava di dimenticare quello che aveva sognato. Castiel era un angelo e lui era umano, come avrebbe potuto funzionare? Inoltre, non aveva il coraggio di mettere in discussione la sua tanto ostentata eterosessualità.
Ora tutte quelle paranoie gli sembravano solo complete idiozie. Quando l'angelo l'aveva stretto a sé, lui si era sentito il vecchio Dean. Il vecchio, vulnerabile Dean Winchester. Aveva provato di nuovo quella sensazione di sicurezza che Castiel gli aveva sempre dato, una sicurezza che non aveva mai avuto con nessun altro in vita sua.
Ma il fatto che Cain ne parlasse così, senza problemi, lo mandava in bestia. I suoi sentimenti verso l'angelo erano solo affari suoi. Non era disposto a condividerli con nessuno, nemmeno con Castiel stesso; specialmente adesso che era una creatura infernale. L'aveva già rovinato abbastanza. Dopo tutto quello che l'angelo aveva fatto per lui, il miglior modo per ripagarlo era stargli il più lontano possibile.
Lo stesso valeva per Sam. L'aveva protetto per una vita intera, ma adesso doveva cavarsela da solo. Lui doveva solo stargli lontano; era pericoloso, era veleno. Sperava con tutto il cuore che il fratello riuscisse ad essere felice anche senza di lui. Anzi, forse la sua assenza gli avrebbe facilitato il compito. Forse avrebbe trovato una ragazza, una brava ragazza con cui essere felice, e il dolore sarebbe svanito, prima o poi.

 

Col passare del tempo, tuttavia, questi momenti di rimpianto si facevano sempre più rari, e Dean smise definitivamente di pensare a quello che si era lasciato dietro. Continuava semplicemente a macchiarsi del sangue di anime innocenti col sorriso sulle labbra, senza più lasciarsi andare al dolore una volta finito.
Intanto l'estate stava passando in fretta. In una fresca serata d'inizio settembre, Dean si trovava nel grande parco nazionale di Yellowstone, che si estendeva in ben tre stati americani. Avendo al suo interno una fauna numerosa, Dean sapeva che era terreno di caccia per i lupi mannari più "moderati", quelli che non si nutrivano di carne umana.
Appoggiò pigramente la schiena ad un pino, sfiorando la Prima Lama con la punta delle dita quasi con una sorta di affetto. Osservò distrattamente la grande luna piena che si stagliava in alto nel cielo, contornata da una manciata di stelle.
Sentì un rumore di foglie spezzate poco lontano da lui. Sorridendo tranquillamente, si rese invisibile all'istante, mentre il suo sguardo si faceva attento.
Qualche secondo dopo vide un cervo passargli davanti, mentre qualcosa lo inseguiva. Poco dopo, una ragazza gli balzò addosso, atterrandolo. Con le sue fauci animalesche iniziò a lacerare la carne del giovane animale, cercando di farsi largo verso il suo cuore.
Dean si rese nuovamente visibile, tenendo la Prima Lama ben stretta nel suo pugno.
- La tua dieta non comprende umani, giusto? Ma che cagnolino docile. - disse il demone con voce bassa e roca.
La ragazza si voltò inferocita, i corti capelli biondi sporchi di sangue e la bocca spalancata.
La sua espressione aggressiva si trasformò in puro terrore quando notò gli occhi neri di Dean. Emise uno squittio spaventato e corse via, abbandonando l'animale morente a terra.
Dean si materializzò davanti a lei, trattenendola per un braccio. - Credi davvero che ti lascerò scappare? - le chiese con gli occhi ridotti a fessure e un mezzo sorriso.
- Lasciami, razza di abomio! - esclamò lei con le lacrime agli occhi.
Dean si lasciò andare ad una risata, una risata gelida e priva di vita. - Ehi, ti sei vista le zanne ultimamente? Non credo di essere l'unico abominio qui, mi dispiace. - disse. Le strinse il volto con la mano, facendola gemere dal dolore. - Addio giovane lupo, i Lannister ti mandano i loro saluti.*
La ragazza urlò e Dean affondò la Prima Lama nel suo stomaco, godendo del sangue che iniziò subito a sgorgare dalla ferita.
Dean estrasse la lama, facendo cadere la ragazza agonizzante a terra. Continuò a guardarla dritta negli occhi finché la vita non svanì da essi.
- Kate!** - urlò qualcuno alle sue spalle, che stava evidentemente correndo. - Cosa cazzo le hai fatto, stronzo?
Dean si voltò annoiato, e si ritrovò davanti il buffo viso di Garth, anch'esso dotato di fauci. La sua espressione infuriata lasciò il posto alla sorpresa. Notò il cadavere della ragazza ed iniziò a tremare.
- Dean... ma cosa? - disse con voce rotta - Kate è mia amica! Stava cacciando con me... Non è un pericolo per gli umani. Avrai notato che stava inseguendo un cervo... è qui vicino.
- Lo so, caro Garth. È un piacere rivederti, comunque. - rispose l'altro con un sorriso falso.
Garth lo fissò allibito. - Cosa cazzo ti prende, Dean? Non è il momento di scherzare! Perché l'hai uccisa?
Dean, intanto, fischiettava innocentemente. - Mah, non c'è un motivo preciso, Garthie. Mi annoiavo. - disse mentre i suoi occhi diventavano neri per l'ennesima volta.
Garth balzò all'indietro, lo sguardo allarmato. - E tu chi saresti? Come hai fatto a possedere Dean? Pensavo fosse protetto.
Il demone sorrise crudelmente, aprendosi la camicia e mostrando a Garth il tatuaggio ancora intatto. - Non mi ha posseduto nessuno, Garth. Sei un po' indietro con la storia, temo, ma in ogni caso sono diventato un demone. Pensa un po' la vita, eh?
Garth intanto scuoteva la testa, indietreggiando. - Non ci credo. Non puoi essere Dean.
Dean sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Si alzò la manica, mostrandogli l'infame Marchio che gli segnava l'avambraccio. - Ecco, guarda tu stesso. In poche parole dovevo uccidere una puttana demone di nome Abbadon, ma era potente e ho dovuto ottenere questo, cioè il Marchio di Caino. Ci sono riuscito, ma tra una cosa e un'altra mi hanno ucciso, ma questo segno mi ha trasformato in demone dopo la mia morte. Contento adesso?
- Non credo proprio. - replicò Garth con lo sguardo pieno d'odio, mentre tirava fuori una bottiglietta dalla tasca. L'aprì e gettò l'acqua contenuta sul volto di Dean, che stava diventando sempre più impaziente.
- L'acqua santa non mi fa nulla, Garth, mi dispiace per i tuoi sforzi. - disse il demone, divertito. - Dai, spiegami come un demone possa possedere il mio corpo con questo tatuaggio ancora intatto.
Garth esitò. - Non so, magari sei talmente potente che i tatuaggi antipossessione non ti fanno alcun effetto.
Dean alzò le mani. - Ok, come vuoi. Ora vado, mi stai annoiando parecchio.
Si voltò. Stava per svanire, quando Garth gli saltò alle spalle.
Dean si rigirò immediatamente, strinse istintivamente la Prima Lama, e in un attimo l'affondò nella carne di Garth. Questi cadde in ginocchio, mentre un rivolo di sangue iniziava a colargli dalla bocca.
Si aggrappò con le ultime forze alla giacca di Dean. - Dean, ti prego, combatti quest.. - iniziò a dire, ma il demone gli diede un pugno sul naso.
Garth si accasciò a terra, con la mano intenta a coprire la ferita. Ma questa era troppo profonda, e il sangue non smetteva di scorrere.
Dean inclinò leggermente la testa di lato, quasi in una buffa imitazione di Castiel. - Mi dispiace, ma mi stavi troppo addosso. Buona permanenza in Purgatorio, Garth.
Calciò il corpo agonizzante del lupo mannaro, mentre la vita svaniva anche da lui.

 


***

 

 

Castiel, dopo la morte di Cain, andò in Paradiso. La situazione si stava facendo più regolare; gli angeli avevano già svolto la parte più difficile della riorganizzazione delle anime.
Si diresse subito da Hannah, di cui aveva imparato a fidarsi molto più che degli altri.
- Hannah, ho delle brutte notizie. - disse, stanco. - Seguimi.
Si materializzarono nello scenario preferito di Castiel. Quest'ultimo si stese sull'erba ad occhi chiusi.
Hannah lo scosse per una spalla, preoccupata. - Castiel, cosa succede?
Castiel si sollevò, tenendosi le ginocchia tra le braccia. - Dean. Non è morto. È molto peggio. - disse stringendo gli occhi. - Dopo che Metatron l'ha ucciso, il Marchio lo ha mantenuto in vita rendendolo un demone. È stato lui a fare tutti quei casini giù alla Terra, ultimamente.
Hannah lo guardò addolorata. - Mi dispiace, fratello. Mi dispiace tanto. - disse. Poi, inaspettatamente, lo abbracciò.
Dopo un attimo di sorpresa Castiel ricambiò il suo abbraccio in silenzio.
- Cosa posso fare per aiutarti? - chiese Hannah con premura.
Castiel sorrise amaramente. - Non credo che puoi fare niente, Hannah, ma ti ringrazio. Temo di non poter fare nulla neanch'io. L'unica possibilità era quella di far prendere a Cain il Marchio con la forza, e ci siamo quasi riusciti. Dean, purtroppo, non solo è riuscito a scappare, ma ha anche ucciso Cain stesso. E con lui ha ucciso l'ultima possibilità di essere salvato. - mormorò. Si passò una mano tra i capelli angosciato. - È questo il problema, Hannah. Lui non vuole essere salvato. Ma devi credermi se ti dico che è ancora lui, dopotutto. Per questo mi fa male sapere che forse non riuscirò mai a salvarlo.
Hannah gli posò una mano sul braccio. - Castiel, in qualche modo troveremo una soluzione, va bene? Ora dovremmo informare i nostri fratelli.
Fu quello che Castiel fece. Li chiamò, riunendoli tutti in quel grande giardino.
- Fratelli, vi ho riunito qui oggi per informarvi dell'identità del demone che sta causando tanti problemi sulla Terra. - disse in tono funereo. - È Dean Winchester. Dopo essere stato ucciso da Metatron, il Marchio l'ha reso un demone, e sta diventando ogni giorno più potente.
Gli angeli rimasero in silenzio, tutti con lo stesso sguardo mortificato. Sapevano dell'importanza che aveva Dean per Castiel, e immaginavano come una cosa del genere lo potesse distruggere.
- Cosa possiamo fare per fermare la situazione? - chiese un angelo dall'aria intimorita.
Castiel rispose che non ne aveva idea al momento, e ripeté quello che aveva detto ad Hannah sulla morte di Cain.
- Sai, Castiel. - disse un altro angelo con prudenza. - Forse, se non c'è modo di fermarlo, dobbiamo ucciderlo.
- NO! - urlò Castiel stringendo i pugni, facendo sussultare i presenti. - No, Arariel. Nessuno ucciderà Dean, è chiaro?
Un angelo dall'aria burbera sbuffò. - Non avevi detto che non sei il leader, qui dentro? Quindi non puoi darci ordini.
Castiel sospirò stancamente. - Hai ragione, Samael. Vi chiedo solo un po' di tempo. Rifletteteci, intanto.
- Va bene, Castiel. Se entro qualche mese non è cambiato nulla, mi riserverò il diritto di farlo fuori. Non voglio che si pensi che noi angeli siamo dei codardi.
Alcuni angeli annuirono discretamente in segno d'approvazione.
Castiel si voltò, incamminandosi lontano dai suoi fratelli.
- Abbiamo trovato una soluzione in fretta, a quanto pare.
Hannah gli andò dietro. - Mi dispiace, Castiel. Ti aiuterò in tutti i modi possibili.
- Grazie di nuovo, Hannah. - rispose Castiel cupamente. - Ma ora come ora, non ho idea di cosa possiamo fare. Spero che ci venga in mente qualcosa prima che gli altri gli diano la caccia.
 







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* Riferimento al Trono di Spade, o Cronache del Ghiaccio del Fuoco. Quello, insomma.
Credete che il fatto che Dean adesso è un demone possa fermare i suoi soliti riferimenti alla pop culture? Non penso prorio, ha.
** La ragazza della puntata Bitten dell'ottava stagione.
*voce di Katy Perry* Ho ucciso Garth e mi è piaciuto.
No, non è vero, mi odio per questo.
Ma ciò dimostra che Dean sta diventando sempre più... demone. Cosa succederà nei prossimi capitoli? Lo scopriremo solo vivendo,
Ok, sono cosciente del fatto che sto parlando da sola, e che probabilmente nessuno segue più questa robaccia che sto scrivendo, ma mi serve èwè 
Ë più uno sfogo personale, diciamo, per non tormentarmi nell'attesa della nuova (e ultima, sob) stagione.
Grazie di cuore a tutti quelli che continuano a seguire quest'obbrobrio. 

p.s: La canzone di questo capitolo è Dead Skin Mask degli Slayer.
 

  
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